Quel che vi serve sapere:
Sara, figlia sedicenne di Scott Summers e Jean Grey, è stata rapita da qualcuno che ha interesse ad attivare in lei i poteri latenti della Fenice. I misteriosi cospiratori sembrano aver avuto successo. Nel frattempo gli X-Men devono affrontare un vecchio nemico: Exodus.

Il futuro, tanto per cambiare, non è roseo...

 

(UN VIAGGIO DI 15 ANNI IN UN FUTURO POSSIBILE)

 

COME UNA FENICE DALLE CENERI

 

Di Carlo Monni

Consulenza e ispirazione di Mickey

 

 

Nei cieli sopra la California.

I due giovani hanno molto in comune: sono entrambi figli di un mutante e di una donna della Terra Selvaggia, sono mutanti loro stessi e sono membri del supergruppo noto come X-Men. In questo momento hanno anche un’altra cosa in comune: stanno precipitando da una considerevole altezza dopo che l’aereo che li trasportava è andato in mille pezzi. La stessa sorte, ovviamente, è toccata ai loro compagni di squadra.

Solo pochi attimi prima stavano viaggiando verso la Faglia di San Andreas, dove li attendeva il pazzo mutante Exodus quando la sua voce era echeggiata d’improvviso nelle loro menti.

“Benvenuti X-Men, benvenuti alla vostra sconfitta.”

Meno di un secondo dopo il Blackbird si era letteralmente dissolto a causa della telecinesi di Exodus, con conseguenze facilmente immaginabili.

Il ragazzo che sua madre ha chiamato Erista, ma che negli Stati Uniti ed in Canada usa il nome di Harris T. Logan oppure quello di Sabreclaw, non è sicuro che il fattore di guarigione ereditato dal padre possa proteggerlo dalle conseguenze di una caduta da quest’altezza, ma sa di non avere molte possibilità di evitare di scoprirlo.

 

Petey Rasputin sta pensando la stessa cosa. Istintivamente ha assunto la sua forma metallica. Sa che suo padre è sopravvissuto in passato a cadute di questo genere[1] e può solo sperare che la cosa funzioni anche per lui.

 

Anche Ciclope si è già trovato in situazioni simili e non perde la calma, né esita a dare ordini:

-Chi è in grado di volare prenda chi non ne è capace, presto!-

M lo prende in parola afferrandolo per le ascelle.

-Ti tengo, stai tranquillo.- gli dice.

-E gli altri?-

Arcangelo ha afferrato Shadowcat e Havok mentre Syrin si protende verso Erista. Cannonball ha preso con sé l’Uomo Ghiaccio.

-Se la stanno cavando.- è la risposta di Monet St. Croix.

 

 

North Salem, Contea di Westchester, NY.

 

La ragazza dai capelli rossi inguainata in un costume nero con il simbolo della fenice sul petto, avvolta da un’aura di fuoco che ha la forma di un uccello rapace dalle ali spiegate avanza verso l’uomo e la donna davanti a lei e mentre i suoi occhi brillano del fuoco cosmico, la sua voce tuona:

-Io sono il fuoco e la vita incarnati! IO SONO… FENICE!-

-Ce l’abbiamo fatta!- esclama l’uomo, se così si può chiamare, visto che ha una forma animalesca ed è ricoperto da una pelliccia blu. È sinistramente simile all’X-Man noto come la Bestia ed, in effetti, è la sua versione malvagia proveniente da un’altra dimensione. Lo chiamano Bestia Nera.

La donna al suo fianco non parla. Il suo aspetto è identico a quello delle quattro Naiadi di Stepford che fanno parte degli X-Men ed, in effetti, è la loro gemella da tempo scomparsa. Il suo nome è Esme ed in questo momento è impegnata a cercare di stabilire un contatto telepatico con la ragazza di fronte a lei. Tutto il suo piano si basa sull’avere un legame mentale con Sara Summers ma il potere della Fenice è grande. Forse troppo.

-Tu cerchi di controllarmi?- chiede Sara ancora confusa –Nessuno può farlo... nessuno.-

-Non è così, devi credermi.- replica Esme -Io sono tua amica, non mi riconosci? Sono Esme. Una delle Naiadi.-

-Esme? Sì, mi ricordo di te ma sei andata via dopo… perché… non sono sicura di ricordarlo.-

-Non sopportavo più di far parte di una coscienza collettiva, di una mente alveare. Volevo essere libera, padrona di me stessa. Tu mi capisci, non è vero? Anche tu vuoi essere libera.-

-Libera, sì. Io devo essere… io sono libera.-

Esme sorride. Ce la sta facendo.

 

 

Istituto Xavier, Salem Center, Contea di Westchester, NY.

 

Il grido prorompe dalla gola di Jean Grey e di Rachel Summers quasi contemporaneamente:

-Sara!-

-Che succede Jean?- chiede, sollecito, Henry McCoy.

-C’è stata una manifestazione del potere della Fenice, l’ho sentita chiaramente.- risponde lei.

-L’ho sentita anch’io.- conferma Rachel -Forte e chiaro. Io e mamma condividiamo una sintonia con quel potere e ora anche Sara.-

Jean sorride. Ormai si è abituata a sentirsi chiamare “mamma” da Rachel, anche se la vera madre della giovane donna era una sua versione alternativa di un'altra linea temporale. Cosa non insolita per gli X-Men.

-C’è di più.- aggiunge Rachel -Ho sentito la presenza di un’altra mente con lei, una telepate molto potente i cui tracciati mentali hanno qualcosa di familiare.-

-Qualcuno che cerca di controllarla come Mastermind fece con me… o meglio: con la Fenice che credeva di essere me.-[2] riflette Jean -Qualcuno che non capisce pienamente con che forze sta giocando. Se la spinge oltre il limite, la trasformerà in Fenice Nera.-

-Se non l’ha già fatto.- replica Rachel -Nel qual caso potremmo essere tutti spacciati.-

-Ragione di più per ritrovarla alla svelta.- conclude la Bestia -Pensate di poter seguire la traccia mentale di Sara?-

-Sì.- risponde Jean -Ne sono sicura.-

-Anch’io.- aggiunge Rachel -Oltretutto, come ho già detto, la traccia psichica che l’affiancava aveva qualcosa di familiare.-

-Perché era come la nostra.- intervengono all’unisono le quattro Naiadi di Stepford -Il nemico è nostra sorella.-

 

 

San Andreas, California

 

Sabreclaw vede avvicinarsi il suolo a velocità sempre maggiore e si prepara all’impatto. Non è nuovo al dolore. Da quando ha lasciato la terra di sua madre per conoscere il mondo oltre i confini della Terra Selvaggia, il mondo di suo padre, ha vissuto molte avventure e visto cose impensabili anche per uno che ha corso assieme ai dinosauri.

Ora il figlio di Wolverine si chiede se stavolta sopravvivrà all’ultima sfida e il suo pensiero corre alla madre che non vede da troppo tempo.

Il grido acuto sopra la sua testa lo riporta alla realtà mentre le mani di Syrin si stringono al suo polso destro. Una slogatura è un piccolo prezzo da pagare e la spalla si rimetterà a posto fin troppo rapidamente dopotutto.

-Potevi arrivare prima.- si rivolge, brusco, alla compagna di squadra.

Theresa Cassidy non può replicare ma l’espressione del suo volto è fin troppo eloquente. Quel ragazzaccio è fin troppo impertinente.

Quando sono ormai a pochi metri dal suolo, si para davanti a loro un uomo dalla pelle rossa e lunghi capelli neri che indossa un costume rosso con mantello azzurro.

-E così, X-Men, volete ostacolarmi ancora una volta? Fallirete miseramente.-

Sabreclaw si stacca dalla presa di Syrin e si scaglia contro Exodus sfoderando gli artigli ed emettendo un grido gutturale­.

Senza sforzo apparente il suo avversario lo blocca a mezz’aria.

-Sei ancora più stupido di tuo padre.- dice in tono sferzante -E la stupidità ha un prezzo. Forse dovrei cominciare fondendoti quel tuo inutile cervello.-

-O forse dovresti prenderti un pugno sul naso, che ne dici?-

Così dicendo, Arcangelo gli arriva addosso sferrandogli un diretto al volto.

Preso di sorpresa, Exodus cade al suolo proteggendosi all’ultimo momento con uno scudo telecinetico.

-Colpitelò con tutto quello che avete!- ordina Ciclope -Non dategli tempo di riprendersi. Dobbiamo abbatterlo!-

Prima ancora di potersi rialzare il potentissimo mutante è investito da raggi ottici, plasma cosmico, ghiaccio, onde sonore. Stahl lo prende a pugni di metallo, Erista sfodera i suoi artigli.

Exodus barcolla, poi con uno sfoggio di energia psionica sbatte lontano i suoi nemici.

-È tutto qui il meglio che sapete fare?-

-No!- proclama Monet St. Croix -Il meglio deve ancora venire.-

 

 

North Salem, Contea di Westchester, NY.

 

La prima reazione di X-23 è:

-Una semplice villetta nei sobborghi residenziali? Sarebbe questo il rifugio segreto dei nostri nemici?-

-Gli scan mentali non sbagliano.- affermano all’unisono le quattro Naiadi di Stepford: nostra sorella è là dentro e così pure Sara.-

-Mi sarei aspettato qualcosa di più… imponente.- commenta la figlia di Wolverine.

-Uno dei più pericolosi nemici dei Vendicatori si nascondeva proprio in un villino come questo ma era comunque una delle più grandi minacce che l’Umanità abbia mai affrontato.- ribatte la Bestia.[3]

-Non perdiamo tempo.- incalza Jean Grey -Se Sara è là dentro potrebbe essere…-

Un’improvvisa esplosione interrompe le sue parole: la villetta si squarcia mentre una figura sormontata da un enorme uccello di fuoco si staglia sopra di essa.

-… in pericolo.-

 

 

Stazione Spaziale Starcore IV

 

Quando l’astrofisico americano Peter Corbeau concepì l’idea di una stazione orbitante internazionale per l’osservazione dell’attività solare, non furono pochi quelli che si dimostrarono scettici o gli diedero apertamente del pazzo, ma lui proseguì testardo finché la sua idea non divenne realtà. Ora, dopo 25 anni e molte vicissitudini non sempre piacevoli, il programma Starcore prosegue ma ai suoi obiettivi originari se n’è col tempo aggiunto un altro: monitorare uno specifico settore del Sistema Solare tra Mercurio e il Sole, nel caso accada proprio quello che sta accadendo adesso.

-Dimitri, vieni qui, presto!- urla un uomo sui 50 anni con baffi e pizzetto nero che parla Inglese con chiaro accento francese.

Viene raggiunto da un uomo alto e segaligno dai capelli color biondo cenere che subito lo raggiunge al monitor.

-Che succede François?- chiede.

-Dimmi che sto sbagliando e che questi valori energetici non dicono quello che credo.- risponde il Francese con voce preoccupata.

Il Russo guarda il monitor e scuote la testa mentre replica:

-Temo non ci siano dubbi, amico mio: lo Stargate Shi’Ar sta per attivarsi.

-Quando gli Shi’Ar vengono sulla Terra, non vuol mai dire nulla di buono.

-Non dirlo a me: mio padre era nell’equipaggio dello Starcore Uno e furono proprio gli Shi’Ar a causarne la distruzione.-[4]

-Codice Giallo, avviso immediatamente lo S.W.O.R.D.-

 

 

Sistema Solare tra Mercurio e il Sole.

 

C’è una specie di lampo che dura meno di un secondo, poi un’enorme astronave esce da quello che può essere descritto solo come un buco nello Spazio.

All’interno, sul ponte di comando, l’ufficiale comandante si rivolge al suo Primo Ufficiale:

-Rapporto, Numero Uno.-

-Passaggio dello Stargate eseguito perfettamente.- replica l’altro -Temo, però, che il nostro arrivo non sia sfuggito ai sistemi di difesa terrestre.-

Il Capitano Shi’Ar si massaggia, pensoso il mento e commenta:

-Non c’era modo di evitarlo purtroppo. Immagino che tra breve saremo contattati dallo S.WOR.D.-

-Quale sarà il nostro atteggiamento, Signore?-

-Prenderemo tempo mentre la Guardia Imperiale compie la sua disgraziata missione e speriamo che la concludano in fretta.

-Sono già nella navetta, Signore.-lo avverte un giovane ufficiale con indosso un visore.

-Ottimo. Prima questa storia finisce e meglio sarà per tutti.-

 

 

North Salem, Contea di Westchester, NY.

 

Non c’è il minimo dubbio su chi sia la figura avvolta dalla Fenice di fuoco che levita davanti a loro ma è il giovane mutante ispanico Agustín Lanuez a dirlo per primo:.

-Sara!-

Per Jean Grey è come un dejà vu: quello che sta accadendo è un incubo che ha vissuto lei stessa… o meglio la Forza Fenice incarnatasi in un doppio del suo corpo e di cui da anni condivide i dolorosi ricordi… e ora quell’incubo sta per ripetersi con sua figlia.

-Sara!- esclama a sua volta

La ragazza la guarda con aria perplessa e replica:

-Sara? Io non sono Sara: sono Fenice.-

-No!- ribatte con forza Jean avanzando verso di lei -Sono la mamma, Sara, torna in te finché sei in tempo. Dammi ascolto, ti prego. Non è troppo tardi.-

-Mamma?- la voce della ragazzina si incrina per un attimo -Tu non capisci, mamma: questo potere è… è meraviglioso. Io posso fare tutto quello che voglio, lo sento, lo so!-

-E invece ti capisco benissimo.- ribatte Jean ormai ad un passo da lei -Ci sono passata prima di te. Il potere che hai è stato mio. So quanto possa essere intossicante ma col nostro aiuto puoi imparare a gestirlo, a controllarlo.-

-Fidati della mamma.- interviene Rachel Summers -Anch’io ho avuto il potere della Fenice senza esserne corrotta. Puoi farcela sorellina.-

Sara scende al suolo e mormora:

-Io… non so cosa…-

In quel momento qualcosa piomba su di lei dall’alto colpendola con forza devastante.

 

 

San Andreas, California.

 

Exodus guarda la ragazza franco-algerina con evidente disprezzo ed esclama:

-Tu? Tu pensi di essere migliore di me?-

La risposta è un pugno che lo prende completamente di sorpresa scagliandolo lontano diversi metri. Prima che possa riprendersi si ode un boom sonico e M è di nuovo su di lui colpendolo con un calcio all’addome.

-Non possiamo lasciarla fare da sola!- esclama Sabreclaw -Dobbiamo aiutarla.-

-Se è solo questo che desideri, Harry…- ribatte Petey Rasputin -… ti accontento subito.-

Con un movimento improvviso afferra il compagno di squadra.

-Ma che ti…- borbotta il mutante ferino.

Stahl ridacchia e lo scaglia contro Exodus.

-Fastball special?- esclama Sabreclaw sguainando gli artigli -Forte!-

L’impatto contro Exodus è decisamente violento. Ora Bennet Du Paris si trova bersagliato da due fronti, due avversari forti e determinati che non gli danno tregua e presto anche gli altri torneranno all’attacco. Non importa, non sono alla sua altezza: può schiacciarli con un solo colpo psionico, può…

“NO, non lo farai.”

La voce di Monet echeggia nella sua testa e lui replica sempre telepaticamente:

“I tuoi deboli poteri mentali non sono nulla per me: spegnerò il tuo cervello per primo.”

“Provaci e vedrai che sono più forte di quel che credi.”

Lo scudo psionico che M eleva protegge sia lei che i suoi amici ma il potere di Exodus è troppo forte e lei sente di stare cedendo, poi ecco che accade qualcosa.

-Adesso basta!-

La voce imperiosa appartiene ad un uomo che veste un costume rosso e un mantello color porpora. Un elmetto anch’esso rosso calato sul volto ne cela parzialmente i lineamenti.

-Magneto!- esclamano quasi all’unisono tutti i presenti.

-Le tue intemperanze stanno decisamente irritandomi mi stanno decisamente irritando, Exodus.- afferma il Signore del Magnetismo con tono duro -Stai mettendo in pericolo la fragile tregua che ho stabilito con gli umani e questo non posso tollerarlo.-

-Mio Signore…- ribatte Bennet Du Paris -Loro devono imparare a rispettarci.-

-Affondando la California insegnerai loro solo ad odiarci di più di quanto già facciano. Metterai in pericolo tutti i mutanti e non te lo permetterò.-

-L’età ti ha reso debole, Magneto, ma io sono ancora capace di fare quello che deve essere fatto.

-Tu osi opporti a me? La tua insolenza non ha limiti. Otto secoli di vita non ti hanno insegnato nulla, pare.-

Gli occhi di Exodus brillano.

-Credi di poter usare i tuoi poteri psionici contro di me?- ribatte Magneto -Il mio casco mi protegge dagli attacchi telepatici e i miei poteri magnetici possono contrastare le altre tue capacità.-

Un campo di forza magnetico si stringe attorno ad Exodus che viene sollevato in aria come se fosse senza peso.

Ancora una volta gli occhi di Exodus brillano. Il campo di forza trema ed Exodus è libero ma prima che possa agire, un raggio color rosso rubino lo colpisce alla schiena sbattendolo a terra e prima che possa rialzarsi un altro raggio lo ributta al suolo.

Magneto approfitta del momento ed agendo sul ferro nel flusso sanguigno di Exodus lo fa svenire.

Ciclope si avvicina seguito dagli altri X-Men.

-È davvero sistemato?- chiede.

-Dormirà quanto basta perché vi possiate prendere cura di lui in modo appropriato, Scott.- risponde Magneto -Lo lascio a voi come gesto di buona volontà.-

-Bene. Mi assicurerò che sia sistemato per bene. Questo bastardo mi ha fatto perdere tempo prezioso, tempo che ho sottratto alle ricerche di mia figlia.-

-Tua figlia? Che è successo a tua figlia?-

 

 

North Salem, Contea di Westchester, NY. Qualche minuto prima.

 

Esme, la Naiade di Stepford ribelle sorride soddisfatta. La prima parte del piano ha funzionato egregiamente ed è il momento di passare alla seconda: portare la piccola Sara a fare quello che vuole lei. Solo, un piccolo, sottile, intervento sulla sua psiche e…

-Cosa stai facendo?- nella voce di Sara Summers rabbia e sconcerto -Stai cercando di insinuarti nella mia mente? Vuoi controllarmi ma non hai ancora capito con chi hai a che fare: io non sono una misera umana io sono FENICE!-

Un attimo dopo la casa esplode.

 

 

Appena sopra l’atmosfera terrestre, appena poco dopo.

 

-Bersaglio individuato, Pretore. Ordini?-

L’umanoide massiccio dalla pelle color porpora risponde:

-Uno solo: attaccare. Sarò io a sferrare il primo colpo. Aprite il portello.-

 

L’ordine viene eseguito e l’uomo si lancia nel vuoto in una traiettoria che lo porterà dritto sul bersaglio.

 

 

North Salem, Contea di Westchester, NY. Adesso.

 

Il colpo è stato fortissimo, tanto da scavare un piccolo cratere e distruggere quel poco che rimaneva intatto della casa. Quando il fumo si dissipa gli X-Men possono finalmente vedere chi ha causato il danno e lo riconoscono immediatamente.

-Gladiatore!- esclama X-23.

-Il che vuol dire che il resto della Guardia Imperiale non è lontano.- commenta Rachel.

-Che fai qui, Kubark?- chiede Jean preoccupata -Che hai fatto a mia figlia?-

-State da parte.- ribatte Gladiatore voltandosi verso di lei -Sono qui per eliminare definitivamente il pericolo della Fenice.-

-Ci risiamo.- commenta la Bestia -Voi Shi’Ar non imparate mai dagli errori del passato. Se credi che ti lasceremo uccidere Sara, allora hai preso una cantonata grossa come l’Empire State Building.-

-Non avete abbastanza potere da ostacolare me e gli altri membri della Guardia- ribatte Gladiatore.

-Ma io ce l’ho.- replica una voce alle sue spalle -Io ho abbastanza potere da sconfiggervi… da annientarvi TUTTI.-

 

 

Nei cieli sopra North Salem Pochi minuti prima.

 

Hanno aspettato il tempo necessario al loro leader per vibrare il primo colpo ma ora è venuto il momento di unirsi a lui e combattere al suo fianco contro chiunque si dovesse frapporre tra loro ed il loro bersaglio.

La Guardia Imperiale, usando un meccanismo antigravità, scende al fianco di Gladiatore solo per scoprire che le cose si sono messe di male in peggio.

 

 

In volo dalla California allo Stato di New York.

 

A bordo di una navicella a propulsione magnetica da lui fornita, Magneto finisce di ascoltare il resoconto di Scott e commenta:

-E così la Forza Fenice si sarebbe risvegliata in tua figlia, un evento che ci aspettavamo potesse accadere sin da quando è nata, viste anche le insolite circostanze in cui ciò accadde.[5] Mi auguro, Ciclope, che tu sia pronto alle dolorose decisioni che potresti essere costretto a prendere se il peggio dovesse avvenire.-

-Che intendi dire?- ribatte Ciclope.

-Sai benissimo cosa intendo dire. Bisogna impedire che diventi Fenice Nera a qualunque costo, anche a quello di prendere la decisione più estrema.-

-Stai parlando di uccidere mia nipote.- interviene Havok -Ti sbagli di grosso se speri che te lo consentirò.-

-Provati a toccare Sara, vecchio e ti sbudello, puoi starne certo.- aggiunge Sabreclaw.

Magneto lo ignora ostentatamente e ribatte.

-Il guaio di voi X-Men è che avete il cuore troppo tenero per fare quello che sapete bene che deve essere fatto. Non tutti, per fortuna: il padre di quest’impetuoso giovanotto avrebbe preso la decisione giusta, per quanto dolorosa potesse essere per lui. Dovesse accadere, me ne assumerò io il peso. Dopotutto, non è questo che vi aspettate da me?-

Prima che qualcuno possa replicare, una comunicazione telepatica echeggia nelle menti di tutti:

“Dovunque siate, accorrete presto: abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.”

-Rachel?- esclama Scott -Avete trovato Sara?-

“La risposta non ti piacerà, papà, non ti piacerà davvero.”

Nelle menti di tutti appaiono delle immagini ed ogni uomo e donna a bordo dell’aeronave sa che i suoi peggiori timori si stanno avverando.

 

 

North Salem, Contea di Westchester, NY.

 

 

Sara Summers avanza incolume verso Gladiatore, i suoi occhi brillano e il suo volto esprime una rabbia assoluta.

-Tu volevi uccidermi!- esclama -Ma io sono troppo più potente di te, più potente di chiunque.-

Con un semplice gesto allontana Gladiatore ed il resto della Guardia Imperiale spedendoli a parecchi metri di distanza.

-Non faranno male a nessuno per un po’.- commenta senza mostrare particolare emozione,

-Sara!- esclama uno dei ragazzi che hanno seguito gli X-Men titolari.

Charles Williams è il figlio di Wonder Man e Scarlet, nipote di Magneto, studente allo Xavier Institute. Sono in molti a sapere che ha una cotta per la ragazza davanti a lui… o meglio per la ragazza che una volta era l’essere che ora è davanti a lui.

-Sara…- ripete -… che ti sta succedendo?-

Lei lo guarda e replica:

-Tu… la mia ospite ti conosceva… Charlie. La ragazza che conoscevi non esiste più ormai.-

-No!- esclama Jean -Non lo accetto: tu sei sempre la mia bambina. Torna in te, ti prego.-

-Mi dispiace mamma, ma io non sono più Sara… e non sono più nemmeno solo Fenice…- il suo costume diventa nero a parte il simbolo sul petto, i guanti, gli stivali e la fusciacca alla vita che diventano di un rosso fiammante. Sul viso un’espressione maligna e un tono più cupo nella voce -… io sono il fuoco della distruzione. Io sono FENICE NERA!-

Si solleva in volo e contemporaneamente respinge gli X-Men intorno a lei.

In breve è scomparsa e a Jean Grey non resta che piangere.

 

 

Istituto Xavier, Salem Center, Contea di Westchester, NY.

 

Poche volte queste sale hanno visto tanti X-Men tutti insieme per tacere di quello che è stato spesso il loro più acerrimo nemico: Magneto.

Le migliori menti degli X-Men e non solo sono al lavoro per trovare una soluzione al problema di Fenice Nera, sempre che esista.

-Costruire un apparecchio che assorba il potere di Fenice non costituisce un grosso problema in sé per sé…- sta spiegando Forge -… il punto focale è che quel potere è troppo grande: sovraccaricherà il congegno e tornerà al suo ospite.-

-E se trovasse un altro ospite?- interviene Rachel -Qualcuno come me?-

-Non se ne parla, Ray.- ribatte Ciclope -Sarebbe come scambiare un problema con un altro.-

-Ma io ho già ospitato il pieno potere della Fenice, sono preparata.-

-Se qualcuno deve sacrificarsi per Sara quella sono io.- afferma Jean.

-No, mamma.- replica, decisa Rachel -Io sono già riuscita ad evitare di diventare Fenice Nera in passato. Ora sono più esperta e potrei controllare il potere ancora più facilmente Tocca a me.-

-In teoria è fattibile.- commenta Hank McCoy -Bisognerebbe, però, trovare qualcosa che indirizzi il potere della Fenice verso l’ospite giusto.-

-Forse posso essere d’aiuto io per questo.-

Sul vano della porta del laboratorio è apparso un altro Henry McCoy.

 

 

In giro per il mondo

 

Il potere è qualcosa di inebriante, intossicante. La ragazza che era Sara Summers non ha mai provato nulla di simile nella sua breve vita: è bellissimo. Può fare tutto ciò che vuole quindi perché non dovrebbe farlo?

In pochi minuti percorre distanze incommensurabili e si ritrova dall’altra parte del globo. Senza un motivo particolare abbatte una diga in Cina e provoca un incendio in un campo di papaveri in Afganistan.

Ride soddisfatta di sé poi si ferma come se udisse qualcosa: una voce, poco più di un sussurro nel retro della sua mente. Qualcuno la sta chiamando, ma questo qualcuno potrebbe pentirsi di averlo fatto.

Tuttavia la curiosità ha il sopravvento. Prima di lasciare questa palla di fango per le vastità dello Spazio scoprirà chi la sta cercando.

 

 

Istituto Xavier, Salem Center, Contea di Westchester, NY.

 

Gli X-Men non credono ai loro occhi: davanti a loro c’è un altro Henry McCoy, la sua versione malvagia proveniente da una realtà chiamata Era di Apocalisse-

-Come hai fatto ad entrare?- gli chiede Ciclope con fare minaccioso.

-È stato facile.- risponde la Bestia Nera -Io sono Henry P. McCoy dopotutto: il sistema mi ha riconosciuto come amico.-

-Una falla nella sicurezza che ancora non sono riuscito a colmare, ahimé.- ammette l’Hank di questa realtà.

-Hai una bella faccia tosta a presentarti qui dopo che hai contribuito a risvegliare Fenice Nera.- apostrofa il nuovo venuto Arcangelo con voce dura.-

-Ammetto che avevo dei piani sulla giovane Summers e che ho risvegliato forze difficili da controllare.- replica la Bestia Nera -Tuttavia sono qui per fare ammenda ed aiutarvi.-

-E come?- gli chiede un’ansiosa Jean Grey.

-Molto semplice. Un pool di scienziati al mio servizio hanno un pool ha realizzato, pool è singolare realizzato un macchinario per assorbire l’energia della Fenice. Volevo usarlo per i miei scopi, quali fossero non ha molta importanza ormai.-

-Quindi hai con te quel congegno?- gli chiede Forge.

-Ahimè non più.- risponde McCoy -Ho appena scoperto che la mia socia Esme, la Naiade di Stepford ribelle, se n’è impadronita e mi ha tradito. La sgualdrinella tramava alle mie spalle. Suppongo che voglia rubare il potere di Sara e diventare lei Fenice Nera, un’eventualità da impedire a tutti i costi-

-E quindi cosa proponi?- gli chiede il suo doppio.

-Non ho più l’unico esemplare del mio congegno ma posso fornirvene i progetti. Sono certo che il vostro inventore sarà in grado di costruirne un altro in tempi brevissimi.-

Porge a Forge una chiavetta USB. Il mutante Cheyenne la infila in un computer e ne esamina il contenuto.

-Si può fare.- conclude

-Allora mettiamoci al lavoro.- incita Hank, poi si rivolge a McCoy -Ti terrò d’occhio e se sgarri…-

Il suo doppio fa una risatina.

-Stai pure tranquillo, alter ego.- replica –Non è nel mio interesse tradirvi… non stavolta e non per il momento.

La frase non è esattamente rassicurante ma prima che qualcuno possa dire la sua, Jean esclama:

-Sarà è qui… è tornata.-

 

Charlie Williams riflette.  La sua vita non è mai stata particolarmente normale. Praticamente tutta la sua famiglia è composta da superumani. Suo padre è sostanzialmente composto di energia e sua madre è mutante ed una strega mentre suo nonno è considerato ancor oggi da molti un supercriminale. L’approdo all’Istituto Xavier era stato praticamente inevitabile per lui, come pure, a pensarci bene, innamorarsi di Sara Summers e se fosse un tipo aggressivo come Sabreclaw glielo avrebbe detto da tempo.

-Adesso basta!- sbotta improvvisamente.

-Cosa?- esclama un sorpreso Agustin Lanuez.

-Sono stanco di aspettare.- replica Charlie -Voglio andare a cercare Sara.-

-Ah, il figlio di papà mostra le palle finalmente.- commenta, sarcastico Sabreclaw.

-Se pensi di fermarmi, Harry…- ribatte Charlie serrando i pugni.

-Al contrario, “Wonder Boy”, la penso come te e ti darò una mano.-

-Se… se volete andare a cercare Sara, io sono con voi.- aggiunge Agustin -Ma come faremo?-

-Beh tanto per cominciare prendiamo un Blackbird.- risponde Sabreclaw.

-Vuoi… vuoi rubarlo?-

-Diciamo che lo prendiamo in prestito.- replica Charlie poi si rivolge a Sabreclaw -Tu lo sai pilotare, vero Harry?-

-Sono domande da farsi?- ribatte l’altro.

-Bene, allora non perdiamo tempo.-

Senza indugio i tre adolescenti si dirigono di corsa all’hangar.

 

 

Nei cieli degli Stai Uniti

 

Seguendo il misterioso richiamo Sara è praticamente tornata sui suoi passi. Non conosce il posto in cui si trova ma conosce la donna davanti a lei.

-Esme!- esclama –Ero certa che fossi tu a chiamarmi.-

-Sono dalla tua parte.- replica la Naiade rinnegata -Voglio aiutarti.-

Nella mano destra stringe un congegno piccolo ma estremamente efficiente. Assorbirà l’energia della Fenice e grazie al ricevitore che ha nell’altra mano convoglierà su di lei quell’energia. Diverrà onnipotente e saprà fare buon uso di quel potere.

-Aiutarmi?- ribatte Fenice Nera -No: tu vuoi controllarmi, vuoi il mio potere, ma la Forza Fenice non è per quelle come te: è molto più forte di quanto credi.-

-Le mani di Esme scottano e lei deve lasciare i congegni gemelli che cadono a terra fondendosi.

-Questo sistema i tuoi stupidi congegni per impadronirti del mio potere. Quanto a te… volevi il potere di Fenice Nera? Assaggialo.-

Esme grida solo per un attimo, poi crolla al suolo. È viva ma il suo cervello ha semplicemente cessato di funzionare.

-E ora…-

-E ora per te è tempo di morire.-

La Guardia Imperiale è tornata.

-E così mi avete trovata.-

-Seguire la tua scia psichica non è stato difficile.- replica la donna nota come Oracolo -E anche la firma energetica della Fenice è ben nota ai nostri sistemi.-

-E ora che siete qui, che volete fare?-

-Sei un pericolo per l’Universo intero e quindi devi essere eliminata, una conclusione molto semplice e logica.- le risponde quello chiamato Mentore.

-Basta con le chiacchiere.- interviene Gladiatore -Uccidiamola adesso.-

-Se mi aveste colpito senza avvertire, forse avreste avuto una vaga possibilità di riuscita… molto vaga a dire il vero… ma tutto il vostro potere non può nulla contro di me.-

-Vediamo se è vero.- ribatte Elecron colpendola con una scarica elettrica.

Tutto il resto della Guardia Imperiale le si scaglia contro: Flashfire, Wildfire, Fang e tutti gli altri. Lei subisce i loro assalti senza scomporsi, poi ride e li respinge con un colpo a piena potenza.

-Odio ripetermi, ma non avete mai avuto una sola possibilità contro di me.-

Gladiatore non molla e la colpisce ripetutamente senza successo.

-Sei più ostinato di tuo padre, Kubark, ma non ti servirà a nulla.-

Gli occhi di Fenice Nera si illuminano e Gladiatore brucia.

-Adesso basta, Sara.-

A parlare è stata una persona a lei ben nota.

-Agustin? E ti sei portato dietro i rinforzi, vedo.-

Agustin Lanuez deglutisce a vuoto prima di parlare:

-Ti prego, Sara, fermati, torna in te.-

-Io sono perfettamente in me, Agustin e per l’affetto che ti portava la ragazza che ero, concedo a te ed agli altri di andarvene. Non voglio dovervi uccidere.-

-E se ce ne andiamo, che farai dopo?-

-Bella domanda. Penso che darò una lezione alla Majestrix di questi idioti annientando il loro pianeta capitale. Prima però forse dovrei ricaricarmi assorbendo energia dal Sole.-

-Tu… parli di sterminare miliardi di persone tra cui i tuoi amici e la tua stessa famiglia con assoluta indifferenza.- interviene Charlie Williams.

-Tu ti cureresti della sorte delle formiche se calpestassi un formicaio, Charlie? E se ti infastidiscono, non esiteresti ad eliminare uno sciame di zanzare.-

-Non parliamo di zanzare ma di esseri umani.-

-Per me sono esattamente la stessa cosa.-

-Forse il nonno ha ragione: forse l’unica soluzione è ucciderti.-

-Forse… se tutti voi ne foste capaci… ma non lo siete.-

-Ho ascoltato abbastanza chiacchiere.- sbotta Sabreclaw sfoderando gli artigli -Tu sei mia amica, Sara, ma se mi costringi…-

-Harry… Harry. Mi deludi: pensavo che amassi la piccola Sara ed ora saresti pronto ad ucciderla? A lei tu piacevi, sai? Il fascino del selvaggio, immagino.-

-Non stuzzicarmi, Sara.-

-Non te l’ho già detto? Sara non esiste più, ora c’è solo Fenice.-

-Non ci credo.- sbotta Agustin -Parli tanto del tuo potere e della tua mancanza di umanità ma finora non hai ucciso nessuno, nemmeno loro.- indica i membri svenuti della Guardia Imperiale -Io dico che è proprio Sara a frenarti.-

-Forse potresti aver ragione, ma poco importa: quando mi sarò nutrita del vostro sole anche l’ultima vestigia di Sara sparirà.-

-Ma noi non te lo lasceremo fare.-

Gli X-Men sono arrivati.

 

 

Istituto Xavier, Salem Center, Contea di Westchester, NY, mezz’ora prima.

 

-Sara è qui vicino.- afferma Jean Grey -La sento.-

-Anche noi la sentiamo.- confermano le Naiadi -Abbiamo appena percepito che ha spento la mente di nostra sorella.-

Lo dicono con incredibile indifferenza, pensa Jean, ancora dopo tutti questi anni non si è abituata del tutto al loro modo di fare… o di essere.

-Se a qualcuno interessa saperlo…- interviene Petey Rasputin alias Stahl -… Charlie, Harry e Agustin ci hanno soffiato un blackbird.-

-Sono andati a cercare Sara, gli sciocchi.- commenta Rachel -Cosa pensano di combinare da soli? Bisogna raggiungerli subito.-

-Sono d’accordo.- replica Ciclope -Guiderò una squadra dietro a loro mentre Forge e McCoy preparano l’assorbitore.-

-Non c’è bisogno di aspettare.- ribatte Forge entrando nella sala seguito dalla Bestia Nera e dalla Bestia -L’assorbitore è pronto all’uso.-

-Ma dobbiamo sbrigarci ad usarlo.- puntualizza McCoy -Il tempo stringe: il potere di Fenice Nera sta aumentando di secondo in secondo in modo esponenziale e se non riusciremo a depotenziare la giovane Summers prima che superi il punto di non ritorno, non ci sarà più niente da fare.

Le sue parole sono accolte da un cupo silenzio che è Ciclope a rompere:

-Non accadrà. Arriveremo in tempo e salveremo mia figlia. Muoviamoci.-

Magneto se ne è stato fermo e silenzioso in un angolo fino ad ora ma adesso si muove. I suoi interessi coincidono con quelli degli X-Men ma se per salvare suo nipote ed il Mondo dovrà uccidere la figlia di Scott Summers e Jean Grey, non esiterà a farlo.

 

 

Contea di Westchester, NY, adesso.

 

Gli X-Men al gran completo circondano Fenice Nera e tutti i presenti sanno che l’ora dell’ultimo confronto è arrivata.

Scott Summers ricorda un altro momento simile, più di vent’anni prima in cui vide i suoi sogni spezzarsi. Non vuole che accada ancora.

Jean Grey ricorda lo stesso giorno da un punto di vista diverso. Non era lei ma solo la Forza Fenice che pensava di esserlo, ma non importa molto dal momento che ora quei ricordi sono anche suoi. Sa cosa prova sua figlia e prega.

Ha avuto molti nomi nella sua esistenza: Max Eisenhardt, Erik Lensherr, Magnus, Michael Xavier. Nemmeno lui è più certo di quale sia quello vero. Ora risponde solo al nome di Magneto e farà ciò che deve essere fatto.

Il tempo sembra come congelato poi è Fenice Nera a rompere l’incantesimo:

-Siete tutti qui per me? Sono commossa. Ora ditemi: pensate davvero di far meglio di chi vi ha preceduto?-

-Lasciati aiutare, Sara.- le dice Jean.

-Non ho bisogno di aiuto, mamma. Mi basta il mio potere. Tu sai cosa vuol dire possederlo conosci la sensazione che dà… e anche tu, Rachel.-

-Non sei adatta a gestirlo, sorellina, non ancora.- risponde Rachel Summers.

-Sono la più adatta di tutti: il potere è mio per diritto di nascita.-

-Mi dispiace.- commenta Ciclope, poi fa un cenno.

Qualcosa vola in aria e si attacca magneticamente al petto di Fenice Nera

-Cosa?-

-Prima che possa fare qualcosa, la sua energia è assorbita e fluisce altrove.

-Cosa credete di fare? Nulla al mondo può contenere quel potere, spetta a me.-

-No, se qualcun altro lo prende su di se- proclama Rachel -Vieni da me, madre, ti aspetto!-

C’è un accecante lampo di luce e quando cessa, al posto di Fenice c’è Sara Summers tornata normale.

Al suo fianco una Rachel mutata.

Jean e Scott si chinano su Sara, indebolita e confusa, poi Jean si rivolge all’altra ragazza:

-Rachel...-

-Va tutto bene, mamma.- risponde lei -Ma ora devo andare prima che sia troppo tardi. Voglio bene a tutti voi ricordatelo sempre.-

Detto questo si solleva in aria e vola sempre più in alto sino a scomparire dalla vista,  Improvvisamente, per un attimo sembra che un secondo sole brilli nel cielo, poi non rimane più nulla.

 

 

EPILOGO

 

Istituto Xavier, Salem Center, Contea di Westchester, NY, due giorni dopo.

 

Nessuno ha più visto o sentito Rachel Summers da allora. Se sia morta, consumata dalle energie della Forza Fenice, o assorbita dalla stessa o se, semplicemente, abbia deciso di partire per le profondità dello Spazio nessuno può dirlo. L’unica cosa certa è che della Fenice non c’è più traccia.

La Guardia Imperiale è ripartita senza scusarsi e nessuno ne è stato sorpreso.

La Bestia Nera è scomparso mentre gli X-Men erano impegnati e neanche questo ha sorpreso qualcuno.

Esme si è risvegliata di colpo nell’infermeria dell’Istituto. A quanto sembra ha perso tutti i ricordi fino a prima che meditasse di lasciare le altre Naiadi. Qualcuno, da qualche parte nel cosmo, ha deciso di essere misericordioso.

 

Scott Summers si chiede se avrebbe potuto fare di più per evitare questo epilogo ma non trova risposte. Ognuno dei suoi figli ha avuto un destino travagliato. Sperava di proteggere Sara da questo ma ora sa che era una pia illusione.

 

Da sola nel suo ufficio di Preside, Jean Grey pensa a Rachel. Erano così simili eppure così diverse ma avevano imparato a conoscersi ed a volersi bene come se davvero Jean l’avesse partorita.

Guarda il cristallo oloempatico che lei le ha lasciato, una parte di Rachel che non la lascerà mai.

 

Katherine Pryde e Monet St. Croix si sono suddivise i corsi di Rachel sino al termine dell’anno scolastico ed al termine della giornata di lezioni osservano gli alunni sciamare fuori dall’edificio correndo e ridendo. Tra loro . Agustín Lanuez assieme alla sua migliore amica Sara Summers.

-A cosa stai pensando? Non dirmi che è il tuo solito dilemma sentimentale?-

Sara sorride e risponde:

-Te ne preoccupi più tu di me. No, quello non è un problema...-
-Vuoi dire che finalmente mi darai retta e invece di scegliere tra Charlie e Harry, te li prendi entarmbi per  una storia a tre?-

-Sciocco! Lo so che stai cercando di tirarmi su.-

-E non ci riesco. Pensi ancora a lei… a Rachel?-

-Mi ha salvato prendendo il mio posto. Non è giusto. Se io fossi stata più forte...-

-Se… se… stai tranquilla: stiamo parlando degli X-Men. Hai mai visto uno di loro o dei loro avversari restare morto per più di un mese di fila? E non è solo questo: in pochi anni che sono qui ho conosciuto almeno tre versioni interdimensionali o temporali di ciascun membro della tua famiglia. Magari domani riceverai la visita di Madre Askani o come accidenti si chiama. Io scommetto che Rachel tornerà prima o poi.-

Sara sorride. Un giorno, certo. Ci crede, è la sola cosa che può fare

Vede venire verso di lei il gentile Charles Williams e il rude Harry Logan e scaccia i cattivi pensieri.

La vita continua.

 

 

FINE

 

 

NOTE DEGLI AUTORI

 

 

            Ed eccoci finalmente arrivati in fondo a questa storia che ci ha portato a dare un’occhiata ad un possibile futuro dei nostri personaggi. Se avete letto il nostro Gli Incredibili X Men Next, sapete già abbastanza dei nostri personaggi, quindi solo pochissimo da dire, ci limitiamo solo a segnalare che Gladiatore della Guardia Imperiale non è il ben più noto Kallark, ma Kubark suo figlio, creato da Jason Aaron & Chris Bachalo su Wolverine & the X-Men #1 datato dicembre 2011 come Kid Gladiator.

            Speriamo che vi siate divertiti.

 

 

Carlo (con il sostegno di Mickey)



[1] Per esempio in Uncanny X-Men Vol. 1° #95 (Prima edizione italiana su Capitan America #117)

[2] Nella classica saga di Fenice Nera.

[3] Si riferisce a Michael Korvac, protagonista di una leggendaria saga vista in Avengers Vol. 1° #170/177 (Prima edizione Italiana Thor, Corno, #231/238).

[4] In Avengers Vol. 1° #345 (In Italia su Marvel Crossover #2).

[5] Narrate in X-Men MIT #34.