Nel folklore dei Balcani il figlio di un vampiro e di una vivente è chiamato Dhampyr o Vampirovitch. Nemico naturale di tutti i vampiri possiede non meglio specificati poteri in grado di annientarli e spesso vive un’esistenza tormentata. Per quanto ci provi, non può sottrarsi al suo destino e cammina su un sentiero che perlopiù porta a una vita solitaria e ad una morte violenta.

 

 

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(UN VIAGGIO DI 15 ANNI IN UN FUTURO POSSIBILE)

 

LEGAMI DI SANGUE

 

 

1.

 

 

            Eton College, una delle più famose Scuole Pubbliche[1] Inglesi, un posto molto esclusivo che accoglie solo studenti maschi dai 13 ai 18 anni. Qui si sono formati i rampolli dell’aristocrazia e della classe dirigente politica e finanziaria del Regno Unito.

            Il diciassettenne Quincy Harker Drake sembra un tipico rappresentante di questa genia. Bello, biondo, atletico, ricco, sembra non avere una sola preoccupazione a parte lo studio e il divertimento.

Per i suoi amici è solo il figlio di un ricco agente di cambio della City, ma c’è molto di più da sapere di lui di quanto sospettino gli amici con cui sta chiacchierando.

Per quanto sia Britannico per parte di padre e Americano per parte di madre, Quincy in realtà è uno degli ultimi membri di un casato molto antico dell’Europa Orientale: discende, infatti, da un’antica famiglia nobiliare della nazione oggi nota come Romania su cui i suoi antenati hanno regnato spesso con pugno di ferro. Il ramo che si è stabilito in Inghilterra ha cambiato il suo nome di famiglia in Drake ed aveva le sue buone ragioni per farlo perché voleva dimenticare il suo più celebre o forse famigerato antenato, colui che aveva dato una fama sinistra al loro casato ormai decaduto: Vlad III, Voivoda[2] ereditario di Valacchia e Transilvania, meglio noto semplicemente come Dracula, il più famoso di tutti i vampiri.

Dracula colui che ha avuto fama immortale grazie a un libro ed ai suoi adattamenti teatrali, cinematografici, televisivi e fumettistici. Dracula che morì su un campo di battaglia nel 1459 e rinacque come vampiro. Dracula che per secoli ha seminato morte, lutti e rovine ed a cui solo pochi uomini e donne generosi hanno osato opporsi spesso pagando un prezzo altissimo per la loro audacia e tra questi c’è anche il padre di Quincy.

            Oggi Dracula è scomparso per sempre, eliminato in circostanze che Quincy non conosce bene, ma la sua sinistra eredità getta ancora ombre inquietanti su chi l’ha conosciuto, è stato suo alleato, l’ha combattuto o semplicemente ha il suo stesso sangue e Quincy ne sarà presto dolorosamente consapevole.

 

            Un altro luogo e un’altra scuola, stavolta esclusivamente femminile: Headington a Oxford. La ragazza bionda di 14 anni che attraversa il cortile si chiama Mary Katherine Jean Fraser-Drake ed è la sorellastra di Quincy con cui condivide un retaggio di sangue. Si chiede cosa penserebbero le sue compagne se conoscessero tutta la storia della sua famiglia e se sapessero che sua madre dirige un’unità della polizia della Capitale specializzata in crimini soprannaturali. Forse riderebbero e non crederebbero a quel che lei avrebbe da raccontare sulle cose che ha visto da quando è nata, eppure sarebbe divertente provare.

            Improvvisamente Mary si ferma e si guarda intorno come a cercare qualcosa o qualcuno e sentisse qualcosa che solo lei è in grado di percepire. Non è possibile, pensa, ce n’è uno proprio qui, in pieno giorno ma come? Per quanto ne sa ci sono solo due o tre vampiri rimasti in grado di farlo.

            Corre spinta da un misterioso istinto e la vede entrare in un antico edificio: una donna in tailleur nero. È proprio lei, pensa, è tornata e io… io non posso affrontarla da sola.

 

            Edward Martin Hannigan, Teddy, per gli amici, ha 22 anni e sta festeggiando il suo diploma di laurea di primo livello.[3]

            Sua madre è orgogliosa di lui. A poco più di 40 anni Angel O’Hara è una bella donna dai fluenti capelli rossi e splendenti occhi verdi, caratteristiche ereditate anche da suo figlio. Angel ha lottato per mandare Teddy in una delle più prestigiose università del Regno Unito ma i suoi sogni si sono avverati.

-Ora che farai?- gli chiede.

-Forse mi prenderò un anno sabbatico prima di iniziare il programma di dottorato.- risponde lui - Io e alcuni amici vorremmo visitare…-

            S’interrompe di colpo e il suo sguardo punta verso il fondo della sala e sul suo volto una strana espressione.

            Angel sente un brivido freddo percorrerle la spina dorsale. Si gira a fatica temendo quel che vedrà e ciò che vede è… niente.

-Cosa c'è? Hai visto qualcuno?-

-Sì.- risponde Teddy -Una donna dai capelli neri vestita di nero. Aveva un cappello largo e una veletta… chi porta più la veletta di questi tempi? Strano, però…aveva un’aria familiare… e inquietante.-

            No, pensa Angel, non può essere lei… non può essere tornata. Maledetta strega, non ti permetterò di portarmelo via, hai capito? Lui è mio non tuo, non sarà mai tuo.

 

 

2.

 

 

            Un maniero in stile georgiano sorge a pochi chilometri da Londra, al centro di una tenuta di diversi ettari. Appartiene ad una famiglia molto antica e fino ad un paio di generazioni fa era connesso al titolo di Visconte Falsworth, ma l’ultimo detentore del titolo è morto senza eredi maschi e la proprietà è passata all’unica figlia.

            In uno dei saloni del maniero un ragazzo è impegnato in una seduta di allenamento tenuta da un istruttore molto particolare: un uomo che indossa un costume blu con sopra disegnata la bandiera del Regno Unito, l’Union Jack, ed il cui volto è celato da una maschera dello stesso colore del costume. In parole povere è l’eroe in costume noto proprio come Union Jack, ultimo di una tradizione che risale alla Prima Guerra Mondiale.

            Il ragazzo ha un fisico asciutto e ben proporzionato, capelli castani. Non dimostra più di diciassette anni. Unici tratti particolari: il colorito pallido e gli occhi di una sfumatura quasi viola.

-Non ci siamo John.- dice Union Jack -Non sei abbastanza veloce: devi fare di meglio se vuoi diventare il prossimo Union Jack.-

-E chi ti dice che io voglia essere il prossimo Union Jack, zio Joey? Magari non ho nessuna voglia di essere coinvolto in questi giochetti da eroe in costume e cacciatore di vampiri.-

-Ragazzo… ormai dovresti aver imparato che nella tua famiglia i guai ti vengono a cercare, anche se cerchi di evitarli, quindi è meglio essere preparati.-

-Per guai intendi mia madre, non è vero?- ribatte il ragazzo.

            Joseph Chapman si sfila il cappuccio e ribatte:

-Tua madre è… scomparsa da tempo ma…-

--… ma mi ha lasciato una folle eredità vero?-

            Il ragazzo, il cui nome è John Crichton subisce un’improvvisa metamorfosi quando i suoi occhi diventano rossi, i canini lunghi e appuntiti e con forza sovrumana afferra per il collo Chapman.

-È di questo che hai paura non è vero? Che io ceda al mio lato oscuro e diventi il vampiro che mia madre voleva che fossi?-

-Sì, John, è proprio di questo che abbiamo paura.- afferma, avanzando nel salone, un’attraente donna bionda dai luminosi occhi azzurri che dimostra circa un po’ più di trent’anni -Ma io sono sempre stata convinta che tu avresti dominato il tuo lato oscuro e usato la tua forza per il bene comune… quando sarai pronto.-

            John si rilassa e lascia andare Joey Chapman mormorando:

-Scusa nonna e anche tu zio Joey ma è che mi sento…-

-Sotto pressione?- ribatte la donna -Direi che è normale e la colpa è nostra. Sei solo un adolescente e meriteresti che ti lasciassimo vivere una vita normale.-

            C’è dolore negli occhi di Jacqueline Falsworth Lady Crichton. Anche se dimostra appena una quindicina d’anni più di suo nipote, in realtà è nata nel 1922 e nella sua vita ha avuto molte esperienze incredibili prima che, poco più di vent’anni prima, una trasfusione del sangue particolare dell’androide noto come Torcia Umana Originale, ma che lei preferisce chiamare Jim Hammond, non la ringiovanisse fino all’adolescenza. Di vampiri ne sa più di quanto le piacerebbe: suo zio John era uno di loro e per causa sua, diretta o indiretta, praticamente tutti i suoi familiari sono morti. Le rimane solo John, figlio della vampira nota come Baronessa Sangue che ne aveva sedotto il padre. John, concepito da un ventre sterile per mezzo di un’antica magia e che è al tempo stesso la nemesi dei vampiri e vampiro potenziale egli stesso.

-Non c’è solo questo.- ribatte John -Da qualche giorno mi sento irrequieto e la notte faccio strani sogni: c’è una donna che mi chiama e non riesco a vederne il volto ma solo che indossa una calzamaglia aderente e ha un mantello.-

            Jackie e Joy si scambiano uno sguardo preoccupato: quello che hanno sempre temuto sta forse per avvenire?

 

            Il diciottesimo Visconte Godalming, siede pensieroso nel suo studio mentre calano le prime ombre della sera e il ritratto del suo trisnonno sembra quasi scrutarlo. È solo un’illusione e lui lo sa bene ma non può fare a meno di sentirsi a disagio. Ricorda ancora quando suo padre gli rivelò un ben custodito segreto di famiglia che veniva passato ad ogni erede del titolo al compimento del diciottesimo anno: gli appunti, i diari, le lettere, le registrazioni fonografiche su cui si basò Bram Stoker per il romanzo “Dracula”.[4] Fu allora che scoprì di essere un involontario soldato in una guerra contro i vampiri, guerra che ha già reclamato come vittime i suoi genitori e altre persone a lui care. Fu in questo stesso salotto che fu combattuta una delle più aspre battaglie di quella guerra, quando lui stesso rischiò di soccombere. Difficile non ricordarlo.

            Il suono del telefono lo scuote e nel vedere il nome nel display non può non fare una smorfia.

-Angel, cosa succede?- chiede.

<<Lei è tornata.>> risponde la voce di donna dall’altra parte del microfono.

-Lei chi? Non vorrai dire…? Non è possibile: è morta, l’abbiamo vista morire coi nostri occhi senza possibilità di errore: non può assolutamente essere tornata, non può.-

            E se invece lo fosse davvero? Il giovane Godalming respinge con forza il pensiero. Non può essere vero… ma se lo fosse? Se lo fosse?

 

            La donna dai capelli neri passeggia tranquilla per le strade di Londra, improvvisamente alza gli occhi verso la luna e sorride. Il suo abito di sartoria diventa una calzamaglia aderente, sulle sue spalle appare un mantello ed il cappello è sostituito da una tiara dorata.

            Pochi passi e la donna muta in pipistrello e prende il volo in cerca di preda.

 

 

3.

 

 

            Da quando il Sovrintendente Capo Katherine Fraser è diventata il dirigente dell’Unità Crimini Insoliti del Servizio di Polizia Metropolitana della Grande Londra, colloquialmente nota come Scotland Yard, i suoi orari non sono divenuti meno strani. Vampiri, licantropi ed altri mostri soprannaturali agiscono perlopiù dopo il tramonto e chi dà loro la caccia non può che adeguarsi. A volte capita che si ricevano visite molto particolari.

-Sovrintendente Fraser.-

            La voce cavernosa sembra venire dal nulla. Kate non è particolarmente sorpresa quando davanti alla sua scrivania si materializza la figura di un uomo alto dai lunghi capelli neri che indossa un abito di foggia seicentesca completo di mantello e largo cappello. Lo riconosce immediatamente ed esclama:

-Varney!-

            Per un momento biasima la sua rigida educazione presbiteriana per il fatto di non aver messo al suo ufficio crocefissi o altre difese di stampo religioso contro i vampiri.

            Come se avesse letto nel suo pensiero, il vampiro che si fa chiamare Sir Francis Varney le dice:

-Non ho intenzioni di farle del male, detective.-

-L’ho già sentito dire da altri vampiri e non mi rassicura affatto.-

-Per più di 350 anni ho oscillato tra il desiderio di porre fine alla mia esistenza di non-morto e la resa alle pulsioni malvagie tipiche della mia condizione. Ho preso delle vite, seminato lutti e disgrazie e per quanto ci possa provare, non potrò mai fare ammenda per tutti i miei peccati contro Nostro Signore.-

-E sarebbe qui per questo? Mi perdoni se sono scettica Varney.- replica Kate mentre fruga nella borsetta per estrarne una croce di legno.

-Se l’avessi voluta morta, Madam, non le avrei concesso tempo per potersi difendere. Sono qui per darle un avvertimento: Lilith è tornata.-

-Lilith?- la sorpresa nella voce della poliziotta è genuina -Non è possibile: Lilith è morta, ne sono assolutamente sicura. Dopo averla uccisa abbiamo eseguito su di lei tutti i riti per rendere permanente la morte di un vampiro senza possibilità di ritorno: l’abbiamo decapitata e riempito la bocca d’aglio e l’abbiamo cucita, poi abbiamo bruciato testa e corpo separatamente e disperso le ceneri in luoghi distanti tra loro. Lilith non può tornare.-

-Ha dimenticato una peculiarità della maledizione che ha trasformato la figlia di Dracula in una vampira rubandole l’innocenza quando era solo una fanciulla. È tornata, le dico e vuole le vite di coloro che le tolsero la sua.-

-Ammesso che le creda, perché mi sta avvertendo?-

-Non ho nulla contro di lei, Sovrintendente, anche se più volte lei ed i suoi associati avete cercato di uccidermi. Era il vostro dovere e non vi biasimo: noi vampiri siano delle aberrazioni che meritano l’annientamento. Ho voluto che fosse pronta a ciò che l’attende e soprattutto stia attenta a sua figlia.-

-Mia… figlia?-

-Nelle sue vene scorre il sangue dei Dracula e questo Lilith non può ignorarlo.-

-Bene… immagino di doverla ringraziare dell’avvertimento… sempre che abbia ragione e Lilith sia davvero tornata, cosa di cui non sono ancora convinta. Potrebbe avermi mentito per qualche sua oscura ragione.-

-L’inganno non è nella mia natura. Un’ultima cosa: anni fa, quando Lilith Dracula divenne Signora dei Vampiri,[5] io le giurai fedeltà e se ella reclamerà il mio aiuto potrei dover combattere contro di lei per quanto mi ripugni, il mio onore lo richiederebbe.-

            Prima che Kate possa ribattere il vampiro diventa nebbia e scompare rapidamente lasciando la donna a farsi domande ancora senza risposta.

 

            La domanda che Jacqueline Falsworth fa all’uomo dai capelli rossi davanti a lui è semplice e diretta:

-Che fine hanno fatto i Supernaturals?-

            Daimon Hellstrom si rilassa appoggiandosi all’ampia poltrona e risponde:

-Dunque, vediamo… Verminus Rex è stato richiamato all’Inferno e non gli sarà permesso troppo presto di essere evocato. Nightshade è in carcere negli Stati Uniti, Demogoblin è stato di nuovo ridotto in cenere, Carrion fa fede al suo nome in un cimitero del New England, Dreadknight è scomparso al largo della Cornovaglia dopo uno scontro col Cavaliere Nero. Dimentico qualcuno?-

-La Baronessa Sangue.-

-Eri con me quando l’abbiamo uccisa, decapitata, bruciata e ne abbiamo disperso le ceneri. È finita.-

-Lei era… speciale e se fosse riuscita a tornare?-

-Parli di quella faccenda del Graal? Scordatene. Se la sua anima fosse fuggita dall’Inferno io lo saprei, ho un canale privilegiato, lo sai. Non è di lei che devi preoccuparti ma di un’altra.-

-Che intendi dire?-

-Mi è giunta voce che Lilith sia tornata e che i vampiri si stiano dividendo in due fazioni su chi sia la legittima Regina. Ti consiglio di prepararti a trovarti in mezzo a una guerra e a metterti in contatto con chi ha il tuo stesso problema.-

            Jackie riflette: può permettersi di ignorare un avvertimento dato nientemeno che dal Figlio di Satana in persona?

 

            Il cimitero di Highgate è il più famoso di tutta Londra, qui sono sepolte molte persone famose. Tuttavia c’è un settore che è praticamente abbandonato a se stesso e dove di notte si aggirano oscure presenze, qui la Morte è inquieta e capita che alcuni residenti non restino a riposare nelle loro bare.

            È in questa zona che un pipistrello cala diventando una giovane donna vestita di una calzamaglia nera e avvolta in un mantello, una donna che si rivolge alla figura maschile che sembra quasi materializzarsi dal nulla davanti a lei:

-Dunque qual è la tua risposta? Mi aiuterai?-

            L’uomo fa un sorriso maligno.

-Sì, lo farò.- risponde

 

 

4.

 

 

            L’Ispettore Capo Justin Henderson non è particolarmente sorpreso quando viene convocato da Kate Fraser.

-Voleva vedermi, Sovrintendente?- le chiede.

-Lasciamo perdere le formalità, Henderson...- replica la poliziotta scozzese -… abbiamo un problema.-

            Henderson sospira: i problemi sono il pane quotidiano della sua unità. Rapidamente Kate lo mette al corrente della visita di Varney e del suo avvertimento

-E lei gli crede?- chiede ancora Henderson.

-All’inizio no...-risponde Kate -… poi ho fatto dei controlli: la maledizione zingara che ha creato Lilith oltre a renderla immune alle tradizionali debolezze dei vampiri, ha un altro effetto: se Lilith viene uccisa, può reincarnarsi in una giovane donna che odi suo padre così intensamente da volerlo morto.-

-Non penserà…?-

-Avevo dimenticato che era proprio ciò che era accaduto ad Angel O’Hara… ma ci ha pensato lei a ricordarmelo poco fa al telefono… e poi c’è mia figlia.-

-Sua figlia?-

-Ricorderà certamente che ha il potere di percepire i vampiri, una facoltà legata alle… particolari circostanze del suo concepimento. Ci siamo sentite al telefono oggi e mi ha detto di aver percepito la presenza di Lilith a Oxford. Io temo che sia lei il suo bersaglio: la figlia di Dracula vuole eliminare quella che considera la sua sorellastra.-

 

            Quali sono i sogni di una ragazzina di 14 anni? I primi turbamenti per i ragazzi forse… o forse qualcosa di più sinistro.            Il rumore di una finestra che si infrange la sveglia di colpo e Mary Fraser-Drake vede un pipistrello volare nella stanza.

            Dal lettino di fianco al suo la sua compagna di stanza fa per urlare ma il pipistrello è diventato una donna i cui magnetici occhi rossi si fissano su di lei mentre le dice:

-Ferma! Non ti muoverai e non parlerai finché non te lo dirò io.-

            Mentre la ragazzina rimane immobile la nuova arrivata si volge verso Mary:

-Salute sorellina.-

-Non sono tua sorella.- ribatte con forza la ragazza -Non lo sono mai stata. Mio padre è Frank Drake.-

-Ma è quello che mio padre avrebbe voluto che tu fossi no?- ribatte Lilith Dracula -Eri il suo piano di riserva per garantirsi l’immortalità. Certo è stato il seme di quell’imbelle di Frank Drake a fecondare tua madre ma era lo spirito di Dracula ad abitare il suo corpo a quei tempi e chi può dire che non sia davvero lui tuo padre? Che scorno deve essere stato per lui quando ha scoperto che eri solo un’inutile femmina. Deve aver pensato di sopprimerti-

-Non… non avrebbe potuto farlo… e tu lo sai.-

-Cosa?-

-Tu sai cosa sono e sai che non puoi uccidermi, non è vero? Ma io… io posso farti male!-

            Solo l’incoscienza della sua giovane età può giustificare quello che la ragazzina fa buttandosi su Lilith e tempestandola di colpi che la vampira subisce senza reagire poi qualcosa colpisce Mary alle spalle e lei crolla a terra.

            In piedi dietro di lei sta la sua compagna di stanza con in mano la lampada che stava sul suo comodino.

-Brava ragazza.- le dice Lilith -Hai risposto bene ai miei ordini. Cosa credi che dovrei fare di lei adesso? La uccideresti per me se te lo chiedessi?-

-Io… farò tutto ciò che mi chiederai, padrona.- risponde la ragazza in trance.

            Lilith fa un sogghigno malvagio e replica:

-Sì… so che lo faresti… ma non adesso.-

            In lontananza si ode un rumore di sirene in avvicinamento e Lilith volge lo sguardo alla ragazzina svenuta ai suoi piedi.

-Ti lascerò vivere finché non avrò compiuto la mia vendetta.- proclama -E poi ti ucciderò per ultima.-

            Ancora una volta diventa pipistrello e si allontana nella notte.

 

            Lontano da Oxford i primi bagliori dell’alba cominciano a farsi strada nelle tenebre.

Un pipistrello cala verso una villa in stile vittoriano nel cuore di Westminster e s’infila in una finestrella. Qui muta in una giovane donna bionda che indossa un maglione dolcevita, jeans, stivali e giubbotto di pelle. Il suo viso altrimenti bello è solcato da una sottile cicatrice.

-Finalmente sei tornata. È andata bene la caccia?-

            A parlare è stato un uomo elegante dai capelli castani e dal sorriso sardonico.

-Quanto basta.- risponde la donna mentre con un rapido gesto toglie dalle labbra un residuo di sangue -E la tua Ruthven?-

-Come sempre.- replica il vampiro -Il segreto, tu lo sai bene van Helsing, è essere discreti e non essere avidi. Vogliamo che il gregge rimanga abbastanza numeroso da soddisfare le nostre necessità.-

-Vorrei che non usassi quel termine, Ruthven.- ribatte Rachel Van Helsing -Sono esseri umani non bestiame.-

-Sono cibo…è la sola utilità che hanno.-

-Ti diverti ad essere insolente, Ruthven ma una di queste notti potrei perdere la pazienza.-

-Non vorrei mai irritare la Signora dei Vampiri, io che sono solo un umile servo.-

-L’umiltà è l’unica dote che non avrai mai, Ruthven, ma non c’è tempo di parlarne ora.-

            Rachel Van Helsing cala nella sua bara e chiude gli occhi iniziando i suo riposo diurno. Ode appena la voce del vampiro che si fa chiamare Lord Ruthven:

-Ma ne riparleremo certamente… mia signora.-

 

 

5.

 

 

            Il nuovo giorno sorge su Villa Drake, un tempo nota come Villa Harker. Kate Fraser si prepara ad uscire quando il campanello suona e sulla soglia c’è una donna a lei ben nota.

-Lady Crichton!- esclama -Che succede?-

-Ho bisogno di aiuto per mio nipote.-

            Kate conosce la donna davanti a lei quanto basta da capire che è davvero seriamente preoccupata.

-Si tratta di vampiri, suppongo. Vediamo se indovino: suo nipote ha strani incubi in cui sogna una donna, una vampira.-

-E lei come fa a… aspetti… anche sua figlia…?-

-E non solo lei, conferma Kate -Ci stiamo tutte organizzando per proteggere i nostri figli speciali. Lei è la benvenuta.-

 

            L’uomo che si fa chiamare Blade scuote la testa e dice:

-Non sono certo di volere una supereroina tra i piedi.-

-Non mi interessa cosa ti piace, Blade.- ribatte Jackie Falsworth -Io sono qui per il bene di mio nipote e tanto basta. Non intendo discutere con uno che lo avrebbe probabilmente ucciso nella culla.-

            Blade tace, l’accusa lo ha punto nel vivo.

-Mi credi così spietato?- chiede infine.

-Ti ho visto all’opera e quindi la mia risposta è sì.-

-Ci sono cose che devi fare non perché ti piacciono ma perché sono necessarie, io le ho fatte.-

-E questo basta ad assolverti?-

-Basta, Lady Crichton.- interviene Angel O’Hara -Non siamo qui per litigare. Abbiamo chiesto a Blade di aiutarci.-

-Addestrare un branco di ragazzini, non è il mio genere.- ribatte Blade.

-Ragazzi molto speciali, Blade.- precisa Kate Fraser -Forse sono la chiave per sconfiggere i nostri nemici.-

-Speriamo che sia vero.- è la risposta del cacciatore di vampiri.

 

            In un posto lontano una donna dai capelli corvini si sveglia dal suo lungo sonno e si trova davanti un’altra donna molto simile a lei.

-Mia signora.- le si rivolge con un tono che mescola riverenza ed un sottile sarcasmo.

-Sei pronta a seguirmi?- chiede quest’ultima.

-Ti seguirei fino all’Inferno.- è la risposta.

 

 

6.

 

 

            Blade osserva i tre ragazzi e la ragazza davanti a lui e li apostrofa con asprezza:

-E voi vorreste essere dei cacciatori di vampiri? Siete solo un branco di ragazzini saputelli.-

-Ehi amico…- ribatte Teddy Hannigan agitandogli il pugno destro sotto al naso -Chi sarebbe un ragazzino? Fai troppo il duro per essere un vecchio.-

            Blade gli afferra il polso e lo torce fino a costringere il giovane a piegarsi.

-Questo vecchio uccideva i vampiri quando tu eri ancora nella pancia di tua madre.- ribatte in tono apparentemente calmo -Tu, d’altra parte, in uno scontro con Dracula o sua figlia non saresti durato due minuti.-

-Dracula è morto.- replica Quincy Drake.

-Ma Lilith è ben viva se dobbiamo dar retta alla tua sorellina.-

-Ehi… io so cosa… e chi ho visto. Non mi credi?- ribatte stizzita Mary Fraser-Drake.

-Calma bambina, non ho detto questo.-

-A chi dici bambina? Io ho già 14 anni e vado per i quindici.-

-Eh sì… sei davvero vecchia e saggia.-

-Ci prendi in giro ma non è che tu abbia combinato molto in tanti anni con Lilith o sbaglio?- interviene John Crichton.

-Un punto per te, ragazzo.- conviene Blade -Credevo di averla uccisa definitivamente ma da quel che dice tua nonna, e anche Fraser e Angel, ha trovato il modo di tornare.-

-Puoi scommetterci quel che vuoi, Blade,- aggiunge Angel O’Hara -Il mio legame empatico con Lilith funziona ancora dopo tutti questi anni. Lei era alla cerimonia di laurea di Teddy, ne sono certa.-

-Anch’io l’ho sentita.- ribadisce Teddy -Ma perché?-

-Io ero incinta di te quando Lilith s’impadronì del mio corpo e lo usò per tornare a vivere dopo che Quincy Harker l’aveva uccisa.[6] Tu sei nato un paio di settimane dopo che un mago zingaro riuscì a separarci.[7] Forse… -

-Forse è un po’ come se tu fossi figlio anche suo.- puntualizza Quincy.

-La cosa mi dà i brividi.- replica Teddy -Una cosa non capisco: se sono stati seguiti tutti i rituali per uccidere definitivamente un vampiro, come è possibile che Lilith sia tornata?-

-Lilith Dracula è una vampira particolare.- spiega Kate Fraser -Una delle sue caratteristiche è che se viene uccisa il suo spirito può reincarnarsi nel corpo di una ragazza che desideri la morte del proprio padre come lei desiderava quella del suo.-

-Come accadde a me.- aggiunge Angel -Bastò un solo attimo di rabbia e la possessione avvenne.- si rivolge al figlio -Non volevo davvero la morte di tuo nonno ma bastò un solo secondo e il danno era fatto. Fu lei ad ucciderlo.-

-Quindi da qualche parte c’è una ragazza che è inconsapevole ospite di Lilith.- commenta Mary -Poveraccia.-

-La sto facendo cercare dai miei uomini.- continua Kate -Stanno indagando su tutte le donne della zona tra i 16 ed i 25 anni il cui padre sia morto in circostanze sospette. Prima o poi la troveranno.-

-O lei troverà prima noi.- puntualizza Blade -In fondo quello che cerca è la vendetta ed è chiaro che voi ragazzi siete tra i suoi bersagli.-

            Kate e Angel si scambiano una sguardo eloquente: non permetteranno che la vampira faccia del male ai loro figli. Moriranno piuttosto.

 

            Mary guarda il tramonto fuori dalla finestra e la sua espressione è cupa.

-Non devi aver paura sorellina.- le dice suo fratello Quincy raggiungendola -Nessuno ti farà del male finché ci sono io.-

-Non ho paura dei vampiri.- afferma la ragazzina con fermezza forse eccessiva.-Io posso uccidere i vampiri ma…-

-Ma?-

-Quello che ha detto Lilith… che io in realtà sono figlia di Dracula. E se il mio sangue di vampiro mi mettesse contro di voi alla fine?-

            Quincy la stringe a sé e le replica:

-Non accadrà mai. Tu non potresti mai tradirci lo so.-

            Ma tu sei un pericolo per Lilith e non sei ancora pronta per affrontarla nessuno di noi lo è, pensa il ragazzo.

            Alle sue spalle John Crichton ha sentito quello che i due fratelli si sono detti e riflette: se fosse lui l’anello debole della catena? Dopotutto lui è davvero un mezzo vampiro e se al momento decisivo fosse lui a tradirli tutti?

            Non lo saprà fino al momento fatale e per allora potrebbe essere troppo tardi.

 

            Teddy Hannigan si alza di scatto dalla poltrona su cui è seduto ed esclama:

-È qui, la sento.-

-Parli di Lilith?- chiede, apprensiva, sua madre -Senti la sua presenza?-

-Sì. È come se sentissi i suoi occhi su di me e se chiudo gli occhi riesco quasi a vederla, anche se è come se fosse avvolta nella nebbia.-

            È vero, pensa amaramente Angel O’Hara, Lilith ha con suo figlio lo stesso legame psichico che aveva con lei e ora lo sta chiamando come una sirena. Cosa può fare lei contro un simile potere?

 

 

7.

 

 

            Lilith Dracula osserva la villa davanti a lei e si perde in chissà quali riflessioni, poi si rivolge ai tre vampiri alle sue spalle:

-Allora è inteso: io vi aprirò la strada e voi poi sistemerete gli abitanti della casa ad  eccezione del ragazzo dai capelli rossi, il figlio di Angel O’Hara. Lui è mio.-

-Mi sembra un piano strategicamente brillante, mia signora. Non avremo certo difficoltà ad eseguirlo.-

-Ruthven…- ribatte Lilith -… ti ho già detto una volta che la tua impertinenza un giorno ti costerà cara.- si volge verso gli altri due:

-Voi due… Varney, Carmilla?-

-Ho giurato di servirti, Lilith Dracula…- risponde Sir Francis Varney cupo -… e il mio giuramento è il mio vincolo.-

-Ho risposto volentieri alla tua richiesta, Lilith.- aggiunge Carmilla von Karnstein -Tutto ciò che chiedo in cambio è di aggiungere le donne, le madri dei ragazzi, al mio branco. Desidero affondare i miei denti nel seno di Katherine Fraser prima che diventi troppo vecchia.-

-Fanne ciò che vuoi, non m’interessa.-

            Senza aggiungere altro Lilith si muta in pipistrello e vola verso la casa.

 

            Mary Fraser-Drake si sveglia di colpo. Quel suo senso speciale che le permette di percepire la presenza dei vampiri le dice che ce n’è uno vicino. No: più di uno. Vorrebbe essere capace di essere più precisa ma non ci riesce. Un certo Dottor Strange le ha detto che con un po’ di allenamento potrebbe imparare a dirigere questa sua facoltà per rintracciare i vampiri ma per ora deve accontentarsi di essere una vampire-detector, per così dire.

            D’impulso si veste ed esce nel corridoio. In piedi sul ballatoio, che guarda verso il basso, vede il giovane John Crichton, quel ragazzo strano appena poco più vecchio di lei.

-Ciao.- lo saluta -Anche tu non riesci a dormire?-

            Lui si volta di scatto e ribatte bruscamente:

-Io la notte vivo. Non lo sai che mia madre era una vera vampira?-

-Davvero? Voglio dire… allora tu sei…?-

-Un mezzo vampiro, sì. Se volessi potrei assalirti adesso e morderti sul collo per bere il tuo sangue.

-Lo… lo vuoi fare?-

-No… certo che no.- nello sguardo del ragazzo una profonda tristezza -Scusami, non volevo spaventarti… cioè, sì, quello lo volevo, ma… non avrei mai potuto farti del male.-

-No, non avresti potuto, lo so.-

            Mary si avvicina a John e d’impulso gli accarezza il viso.

-Io sono quasi come te, sai?- gli dice -Io sono immune al morso dei vampiri e ne sento la presenza… e non la sento in te adesso.-

-Quindi non mi consideri un mostro?-

-Ma cosa dici? Non potrei mai. Io… aspetta!-

-Cosa? Che c’è?-

-C’è un vampiro qui. È in quella stanza, ne sono sicura.-

-La stanza di Teddy Hannigan, ne sei davvero certa?-

-Ne sono certissima, vieni.-

            Il buon senso suggerirebbe di chiamare gli adulti ma non sempre il buon senso e gli adolescenti vanno d’accordo. Prima che John possa dire la sua, Mary ha già la mano sulla maniglia della porta che cede facilmente.

            All’interno della stanza una donna dai capelli neri ed un lungo mantello sta in piedi accanto al letto dove Ted Hannigan giace profondamente addormentato.

            La donna si volta verso i nuovi arrivati e con un sorriso maligno dice:

-Ciao, sorellina.-

-Lilith!- esclama Mary.

            In quel momento dalla finestra entra un pipistrello.

 

            Angel O’Hara non avrebbe voluto addormentarsi sul divano del salotto di villa Drake ma è stato più forte di lei.

            Dorme e sogna e nel sogno vola. È un pipistrello e lei vede attraverso i suoi occhi. No, non è del tutto esatto, perché il pipistrello altri non è che Lilith, la vampira con cui un tempo Angel era tutt’uno. Si sente trasformare in nebbia e condensarsi in forma umana davanti al letto di suo figlio e la sente pronunciare le fatali parole:

-Entrate… entrate in questa casa liberamente e di vostra volontà.-

            Le ha dette Lilith o sono le sue labbra a pronunciarle? Angel si sveglia di colpo in tempo per vedere la pesante porta di quercia cedere davanti ad una forza irresistibile.

 

 

8.

 

 

            Dalla cucina dove si sta facendo un caffè, Kate Fraser ode dapprima il confuso mormorio della voce di Angel O’Hara e poi lo schianto della porta che cede.

            D’istinto si muove solo per accorgersi che Jackie Falsworth, nei panni di Spitfire è già sparita.

            Fa per muoversi ma una forte mano la afferra per i capelli.

-Non così in fretta Sovrintendente.- le dice una voce di uomo che lei riconosce immediatamente.

-Ruthven!- esclama.

-Lord Ruthven per te.- ribatte il vampiro costringendola a voltarsi -Imparerai l’educazione e il dovuto rispetto per uno del mio rango quando apparterrai al mio branco.-

-Mai!- ribatte lei divincolandosi.

-Detto da vera scozzese. Peccato che senza crocefissi o paletti di frassino a portata di mano tu non possa fermarmi. Rilassarti: farà male solo per un secondo e potrebbe perfino piacerti.-

 

            Angel è completamente sveglia adesso e quelli che si trova davanti adesso sono una donna dai lunghi capelli corvini che indossa una camicetta di pizzo bianca scollata sino a mostrare l’incavo del seno e pantaloni e stivali neri da cavallerizza e un uomo dal viso adunco e abiti seicenteschi in stile puritano.

            Li riconosce immediatamente: Carmilla von Karnstein e Sir Francis Varney.

-Indietro!- intima stringendo il crocefisso che porta al collo.

            Carmilla sogghigna come se fosse divertita.

-Credi che basterà a fermarci?- ribatte -La tua volontà è debole, appartiene a Lilith e lei ti ha concesso a me. Non opporti all’inevitabile e getta via quell’inutile oggetto e lasciati andare. Sei ancora bella e la tua bellezza sarà preservata per sempre, sarai una delle mie consorti, una regina nel mio branco.-

            La mano di Angel si muove a strappare il crocefisso dal suo collo.

 

            Lilith si volta di scatto. Il pipistrello sta diventando una giovane donna dai capelli biondi e il volto solcato da una cicatrice.

-Van Helsing!- esclama Lilith -Cosa fai qui?-

-I figli di Frank Drake sono sotto la mia protezione.- replica l’attuale Regina dei Vampiri -Non farai loro del male finché potrò impedirlo.-

-Ma io non voglio far loro del male. Voglio solo che stiano dalla mia parte.- Lilith guarda il giovane ancora pesantemente addormentato e mormora -Specialmente lui.-

-Non è tuo figlio.- ribatte Rachel van Helsing -Non lo è mai stato e non lo sarà mai. Accettalo e vattene portando con te i tuoi vampiri, compreso quel traditore di Ruthven. Se preferisce seguire te, che lo faccia.-

-Mai! Lui è mio. Il nostro legame è forte. Ci apparteniamo.-

-E allora dovrò combatterti.-

            Sotto gli occhi esterrefatti di Mary Drake e John Crichton, Rachel si getta contro Lilith.

 

 

9.

 

 

            Il dolore è intenso ma breve. Lord Ruthven si stacca da Kate Fraser con un’espressione perplessa. Cosa è successo, si chiede? Abbassa lo sguardo e vede la punta di un dardo di frassino spuntare dal suo petto. Gli ha mancato il cuore di pochissimo ma anche il solo muoversi gli procura un dolore atroce. Sforzandosi di ignorarlo Ruthven si volta e vede un ragazzo biondo con in mano una leggera balestra: Quincy Drake.

-Tu…. Piccolo bastardo!- esclama -Dovevi uccidermi al primo colpo, perché adesso sarò io ad uccidere te… molto dolorosamente.-

            Un altro dardo sibila e colpisce il vampiro alla spalla destra facendolo urlare. Ruthven si gira e si trova davanti Kate Fraser che impugna un crocefisso. Non può che indietreggiare mentre qualcos’altro saetta nell’aria e lo colpisce proprio sotto il primo dardo: uno dei coltelli di legno di Blade.

-Voi non potete farlo.- urla Ruthven -Io sono…-

-Un vampiro che presto sarà morto.- sentenzia Blade avvicinandosigli.

            Impugna un altro dei suoi coltelli e lo spinge nello sterno del vampiro.

-Fa male, vero?-dice -Presto ne farà di più.-

-No!-

            La voce che ha pronunciato questa singola parola appartiene al vampiro che risponde al nome di Sir Francis Varney.

 

            Non è spettacolo di tutti i giorni assistere alla lotta tra due vampire ma è quello che capita a Mary Drake e John Crichton in questo momento.

            Quando Lilith fu uccisa Rachel van Helsing assunse, sia pur riluttante, il ruolo di Signora dei vampiri ed ora deve difendere il suo titolo contro l’unica che può seriamente contestare la sua supremazia: Lilith stessa, tornata misteriosamente alla vita, probabilmente rubandola a qualcun'altra.

            Ted Hannigan si sveglia di colpo, qualunque cosa ne avesse indotto il sonno profondo ha cessato di avere effetto non appena la concentrazione di Lilith si è interrotta.

            Il ragazzo è dapprima confuso e poi spaventato. La donna che ha visitato spesso i suoi incubi negli ultimi giorni ora è lì davanti a lui.

            Le sue sensazioni sono confuse. Com’è bella, non può fare a meno di pensare. Si mette a sedere sul letto e tutto sembra girargli intorno. La sua prospettiva muta. Perché il viso della vampira bionda sembra così vicino al suo?

            Con orrore capisce di stare vedendo con gli occhi di Lilith, dal suo punto di vista e contemporaneamente di vedere la stessa scena con i suoi. La cosa è insostenibile per lui.

-NO!- grida.

            Il grido scuote Lilith che lascia andare van Helsing. La figlia di Dracula si volge verso il ragazzo e barcolla quando si rende conto di stare vedendo anche attraverso i suoi occhi. Il loro legame psichico è davvero forte… ma non è l’unico.

            Una voce echeggia nella sua testa:

“Lascia andare mio figlio”

            Lilith si porta le mani alle tempie e grida ed è in quel momento che accade qualcosa di assolutamente inatteso: John balza verso di lei e la morde sul collo.

 

            La volontà di Carmilla sembra davvero troppo forte per Angel O’Hara ma prima che possa fare un altro gesto, qualcosa di colorato si intromette tra loro e con suo stupore Carmilla si ritrova con un paletto di frassino piantato nella spalla destra.

-Niente male, Spitfire.- dice quasi compiaciuta

            Davanti a lei una donna bionda in un aderente costume giallo con maschera e mantello rossi: Jackie Falsworth ha effettivamente assunto l’identità di Spitfire.

            Carmilla afferra il paletto e sia pure con un certo sforzo se lo strappa dalla spalla.

-Ben tentato ma non è abbastanza.- dice -Avrai anche superpoteri ma io sono un’arcivampira, non sei alla mia altezza, ma non temere: non voglio farti del male, una come te è una migliore aggiunta al mio branco.-

            Spitfire prova a muoversi ma scopre di non poterlo fare.

-Nel momento stesso in cui hai incrociato il mio sguardo sei stata mia.- spiega la vampira austriaca avanzando verso di lei -Sarai davvero un’eccellente vampira.-

-Non se potrò impedirlo.-

            Sul vano del portone è apparso Union Jack con in pugno una pistola.

-Credi di impressionarmi con quella ridicola arma?- ribatte Carmilla.

-Questa pistola è una Webley ed ha più di cent’anni, è vero…- replica Joey Chapman -… ma scommetto che funziona ancora, vogliamo vedere?-

            Due spari in rapida successione e due proiettili d’argento che colpiscono il bersaglio. Carmilla barcolla e cade in ginocchio. -Il guaio di voi vampiri, è che vi credete fin troppo invincibili.- dice ancora Joey Chapman -Ora il colpo di grazia.-

            Prima che Union Jack possa sparare, Angel O’Hara improvvisamente urla:

-Lascia andare mio figlio!-

            Poi cade a terra.

 

 

10.

 

            Più che ad un vampiro l’uomo chiamato Varney fa pensare ad un austero puritano di quelli che sfidarono l’autorità della Corona Inglese in nome di una fede incrollabile ed in effetti era uno di loro finché non tradì la sua fede e fu punito in modo atroce, condannato alla non vita e non morte dei vampiri.

-Non posso permettere che uccidiate Ruthven.- afferma.

-Mi hai detto che non volevi combattere contro di noi… contro di me.- ribatte Kate Fraser -Ci hai avvertiti del pericolo.-

-Ho anche detto che se Lilith avesse chiesto il mio aiuto, il mio onore mi avrebbe imposto di aiutarla.- replica Varney.

            Guarda verso il dolorante Lord Ruthven con evidente disprezzo e aggiunge:

-Non ho rispetto per chi, per il proprio tornaconto, tradisce la parola data, ma è pur sempre un alleato e l’onore mi impone di aiutarlo.-

-E allora farai la sua fine, schifoso succhiasangue.- ribatte Blade balzandogli addosso impugnando uno dei suoi coltelli di legno per mano.

            Varney diventa nebbia e Blade gli passa attraverso. Il vampiro si solidifica di nuovo ed afferra Blade per il collo.

-Sei lento.- gli dice -Troppo lento per me.- E ora…-

-Non farai niente a parte lasciarlo andare.-

            A parlare è stato Quincy Drake che punta su di lui la sua balestra.

-Mi sono addestrato con questa fin da quando ho imparato a camminare. Mio padre voleva che fossi pronto all’inevitabile.- afferma -Vuoi che ti spacchi il cuore?-

-Lo farai ugualmente ed almeno intanto avrei ucciso un nemico.-

-Non pensare a me, ragazzo.- urla Blade -Uccidilo adesso!-

            Le dita di Quincy si contraggono nervosamente sul grilletto.

 

            Union Jack si volta istintivamente verso Angel O’Hara e Carmilla ne approfitta per colpirlo e fargli cadere la pistola.

-Dovevi mirare subito al cuore, stupido esibizionista.- dice balzandogli addosso.

-È un mio difetto, non lo nego.- ribatte l’eroe patriottico.

Evita di stretta misura l’assalto e prende dalla cintura una fiala, la apre freneticamente e ne getta il contenuto in faccia alla vampira strappandole un urlo acuto.

-Acqua Santa, ma è come acido per quelle come te, giusto?- spiega.

-Ti ammazzerò!- urla la vampira

            Union Jack le spara ancora cogliendola ad una spalla. Carmilla cade a terra in preda al dolore.

-Negli ultimi vent’anni me l’hanno detto tanti vampiri ma sono ancora qui e tu invece…-

            Senza esitare spara al cuore della vampira dai capelli corvini, poi si gira verso Spitfire e le chiede:

-Come sta la O’Hara?-

-Sto benissimo, grazie.- risponde una voce dall’ingresso.

            Quello che i due avventurieri in costume voltandosi verso la voce è Lilith, la Signora dei Vampiri, che scende la scale portando tra le braccia la figura esanime di John Crichton. Alle sue spalle Rachel van Helsing, Mary Fraser-Drake e Ted Hannigan.

La reazione di Jackie Falsworth è istintiva: corre verso suo figlio.

-John!- esclama.

-Sta bene.- afferma Lilith -È solo svenuto.-

-Che gli hai fatto?-

-Io? Nulla. È un ragazzo in gamba ed ha fatto quel che doveva fare. Ora lasciami passare che devo sistemare le cose.-

            Spitfire la guarda e replica:

-Come parli… i tuoi occhi… tu non sei…-

-Sono Angel.- afferma la donna davanti a lei -Ho preso possesso del corpo di Lilith. Dev’essere il triplice legame tra me, lei e mio figlio ad averlo reso possibile in modo così rapido e totale e tuo figlio ha fatto il resto mordendomi… cioè mordendola.-

-Dice la verità.- interviene Ted -Il corpo è quello di Lilith ma la coscienza è quella di mia madre.-

-Beh, ho visto cose più strane per non crederci.- commenta Jackie -E lei?-

            Indica Rachel Van Helsing che risponde:

-Non sono qui come nemica ma per negoziare una tregua.-

-E dovrei crederti?-

            Prima che Rachel possa dire altro si ode un gemito: John Crichton comincia a svegliarsi ed in pochi istanti è in piedi.

-Come stai?- gli chiede la madre un po’ ansiosa.

-È… è stata un’esperienza incredibile.- tenta di spiegare il ragazzo -Era come essere diventato tutt’uno con lei. In pochi istanti ho visto quasi tutta la sua vita. Ho quasi pietà di lei adesso… quasi.-

-Dopo parleremo di questo, ma ora.,.-

-Lasciate fare a me.- proclama Angel in veste di Lilith e si muove decisa.

 

            La balestra sta per far partire il suo dardo quando si ode una voce femminile.

-Fermo!-

            Quincy Drake vede sulla soglia Lilith e sposta la mira su di lei.

-Non farlo, ragazzo.- risponde l’apparente Signora dei Vampiri -La battaglia è finita.-

-Dalle retta, Quincy, almeno per ora.- interviene Union Jack.

            Kate Fraser è perplessa. Perché i suoi due alleati sembrano stare dalla parte di Lilith assieme a sua figlia e gli altri ragazzi? Sono sotto il suo controllo mentale? Qualcosa le dice che non è esattamente così.

            Lilith si rivolge a Varney:

-Cessa ogni ostilità e vattene. D’ora innanzi sei sciolto da ogni promessa tu mi abbia fatto. Cerca il tuo destino altrove.-

-Come desideri, mia signora.-

            Varney lascia andare Blade e si trasforma in pipistrello volando subito via.

-Avrei potuto ucciderlo!- esclama il cacciatore di vampiri, poi si volge verso quella che pensa essere Lilith -Ma posso comunque uccidere te.-

-Non farlo!- si interpone Mary.

-Quella strega ti sta controllando mentalmente, non è vero ragazzina?-

-Idiota!- interviene improvvisamente Ruthven -Non capisci che è il contrario? È Lilith ad essere posseduta.-

-Sei sempre stato un tipo sveglio, Ruthven, troppo forse.- replica “Lilith” poi chiede a Rachel Van Helsing -Ti interessa che sopravviva?-

            L’attuale Signora dei Vampiri fa una smorfia e risponde:

-È infido e crudele, mi ha tradito una volta e lo rifarebbe se gli convenisse. Uccidetelo pure.-

-Con molto piacere!- esclama Blade.

            Rachel non lo ascolta e fissa l’arma in mano a Quincy.

-Ti ha insegnato tuo padre ad usarla?- gli chiede -Ti ha detto che era la mia arma preferita?-

-Mi ha detto molte cose di… di lei… signora.- risponde il giovane.

            Rachel fa un amaro sorriso e replica:

-Chiamami Rachel. Se le cose fossero andate diversamente avrei potuto essere io tua madre. Vuoi dare tu il colpo di grazia a Ruthven con la tua balestra?-

-Posso farlo io.- interviene Mary.

-Ne sei sicura?- le chiede la madre.

-Dovrò pur cominciare prima o poi, tanto vale che sia adesso.-

            Kate sospira. Aveva sperato di poter risparmiare tutto questo alla figlia, ma in cuor suo ha sempre saputo che non sarebbe stato possibile.

-Ti aiuto io.- le dice Blade porgendole uno dei suoi coltelli -Ti guiderò la mano verso il suo cuore.-

-Facciamola finita.- interviene ancora Ruthven -Mi è già capitato di morire e non è poi questa gran cosa.-

            Mary esita, poi vibra un colpo secco al cuore del vampiro. Ruthven urla. Sotto gli occhi dei presenti il suo corpo comincia a disfarsi, prima la pelle, poi la carne ed infine le ossa. Rimane solo polvere che è dispersa da un’improvvisa folata di vento.

-Maledizione!- esclama Blade -Dovevamo aspettarcelo.-

            Guarda le due vampire davanti a lui e dice:

-Rimanete sempre voi.-

-Van Helsing ci ha aiutato e merita la libertà per stavolta.- ribatte “Lilith” –Quanto a Lilith, se viene uccisa ora, chi può dire che ne sarà del suo corpo ospite? Vuoi il sangue di un’innocente sulle tue mani Blade?-

            Nessuna risposta.

-Andate!- dice, infine Kate.

            Rachel è la prima a mutarsi in pipistrello e sparire oltre la finestra. Dopo un attimo di esitazione anche l’altra fa lo stesso.

            È appena sparita che dal soggiorno arriva un gemito: Angel O’Hara è tornata se stessa.

 

 

11.

 

 

            Le prime luci del giorno illuminano Villa Drake e anche due ragazzi che non sono riusciti a dormire.

-E così te ne torni a casa tua.- dice Mary Fraser-Drake -Chissà se ci rivedremo?-

-Davvero vorresti rivedere un mezzo vampiro?- ribatte John Crichton,

-Moltissimo! Cioè… voglio dire…-

-Tranquilla, lo so. Magari ti chiamo domani.-

-Sarebbe magnifico.-

            D’impulso lei lo bacia senza curarsi di chi li sta guardando.

-Dovremmo…- comincia a dire Kate Fraser.

-Lasciali stare.- la blocca Jacqueline Falsworth -Che fanno di male dopotutto?-

-Ma lei ha solo 14 anni.- protesta Kate.

-L’età più bella e dovrebbe godersela. Sa già troppo della morte. Che si goda un po’ la vita.-

-Sai, “mamma”… - interviene Quincy Drake -… Lady Crichton ha ragione: la mia sorellina non sta facendo nulla di male dopotutto. A questo proposito, non sai mica se Blade ha una figlia?-

-Quincy!-

            La spontanea risata di Jackie interrompe le effusioni dei due ragazzi che si voltano ed hanno praticamente lo stesso pensiero: non capirò mai gli adulti.

 

            Nell’auto che li riporta a casa Ted Hannigan si rivolge alla madre:

-Allora, vuoi finalmente dirmi com’è stato essere nei panni di Lilith?-

-Strano.- risponde Angel O’Hara -In passato abbiamo già scambiato i nostri corpi ma mai in questo modo.-

-Pensi che potresti rifarlo?-

-Ne sono quasi sicura… e lo è anche Lilith, ci scommetto. Spero che questo la dissuada dall’attaccarci di nuovo, ma temo che dovremo aspettarci la sua vendetta.-

            E Ted sa che quasi certamente sua madre ha ragione.

 

            Il tempo passa e le lezioni alla prestigiosa Università di Oxford riprendono. Il responsabile delle immatricolazioni si rivolge alla giovane dai corti capelli castani seduta davanti a lui e che secondo i documenti presentati si chiama Stephanie Mayer:

-Ha un curriculum impressionante, Miss Mayer. Siamo lieti che abbia scelto Oxford per proseguire gli studi.

-Grazie, confesso, però, che senza l’eredità dei miei non avrei mai potuto sostenere le spese.- risponde la ragazza.

-Già… leggo che purtroppo entrambi i suoi genitori sono morti, mi dispiace.-

-Mia madre è mancata due anni fa e mio padre… mio padre ha avuto un terribile incidente. È morto dissanguato. Ci ha messo molto a morire.-

            Ma non abbastanza, pensa con un lieve sorriso sulle labbra la ragazza, mai abbastanza per quel porco.

            Per un attimo il funzionario universitario ha l’impressione di vedere un altro volto sovrapposto a quello della giovane: il volto di una ragazza dai lunghi capelli corvini fermati da una tiara, ma dura poco e l’uomo si convince di esserselo solo immaginato, ma un brivido corre comunque lungo la sua schiena mentre gli sembra di udire la lontana eco di una risata.

 

 

FINE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Non c’è molto da dire su quest’episodio in realtà. Abbiamo pensato di festeggiare i 15 anni dal primo update di Marvelit, forse la più longeva delle fan fiction, con uno sguardo a quello che io chiamo un futuro possibile, approfittando di un’opportunità di vedere come potrebbero essere i nostri personaggi con 15 anni in più.

            Mi sono focalizzato sui personaggi che nelle storie attuali sono bambini o poco più, unica nuova entrata, ma solo apparente, è Mary Katherine Jean Fraser-Drake, per citarla col suo nome completo, ma ricordo ai più distratti che Kate Fraser ha già annunciato di essere incinta su La Tomba di Dracula #63.

            Che ne è stato di Dracula e degli altri personaggi ricorrenti che non appaiono in questa storia? Quanto di quel che abbiamo letto potrebbe realizzarsi nella continuity ordinaria? Per saperlo, continuate a seguirci.

 

 

Carlo



[1] Le Scuole Pubbliche britanniche, ad onta del nome sono in realtà scuole private. Il nome deriva dal fatto che l’accesso è aperto a chiunque ne possa pagare la retta.

[2] Titolo attribuito nei paesi slavi del centro Europa e in Romania al governatore di un territorio nominalmente subordinato alla sovranità di un altro Stato ma spesso di fatto indipendente.

[3] Bachelor’s Degree in Inglese.

[4] Nell’episodio #1.

[5] Nell’episodio #25

[6] Su Giant Size Chillers #1 (in Italia su La Tomba di Dracula, Corno, #11).

[7] Su Tomb of Dracula Vol. 2° #5 inedito in Italia.