MARVEL IT presenta:

(UN VIAGGIO DI 15 ANNI IN UN FUTURO POSSIBILE)

 

di Mickey (trama)

 Carlo Monni (stesura e aggiunte)

 Fabio Furlanetto (buoni consigli)

Roy Thomas (Nume Tutelare)

 

IL DEMONE CHE CONOSCI

 

(Attenzione: continua da Hulk Speciale Next)

 

 

1.

 

 

            La giovane donna dai capelli corti e neri e vestita di un aderente costume azzurro e bianco è immersa in una sessione di allenamento molto particolare: su uno schermo scorrono le immagini di vari supereroi in azione e lei ne duplica perfettamente le mosse senza mai sbagliarne una. Improvvisamente il trillo di un cellulare la distrae. Esegue un doppio salto mortale nello stile dell’originale Capitan America poi corre a rispondere mentre spegne lo schermo.

            Riconosce immediatamente il numero: Kyle Richmond, il miliardario paraplegico che è il maggior finanziatore dei Difensori, se chiama devono esserci guai in vista.

-Sono io.- risponde -Che succede stavolta? Cosa? Non penserai che creda… ok, d’accordo. Se ne sei sicuro. Hai detto? Non è esattamente dietro l’angolo. Come ci arrivo? Ah, capisco. Dieci minuti e sono pronta.-

            Jeanne Foucault, meglio conosciuta nell’ambiente dei supereroi come Finesse chiude la comunicazione e sospira. Dovrà rinunciare al pranzo con sua figlia  ma non ha molta scelta. Maria capirà,... spera.

            Dopo essersi fatta una doccia veloce Finesse si rimette il costume,lo completa con una mascherina domino e poi sale sul tetto del suo palazzo dove attende un elicottero. Kyle Richmond sa come spendere i suoi soldi, pensa la donna saltando a bordo. All’interno due ragazzi , un maschio e una femmina, dai capelli rossi, più giovani  di lei di qualche anno, che indossano due costumi arancioni identici. Anche se portano maschere che coprono loro metà del volto, non è difficile capire che sono gemelli.

-Ci siamo tutti?- chiede Jeanne.

-La Valchiria è già sul posto, Lyra e Ghost Rider arriveranno coi loro mezzi. Nottolone ci attende all’aeroporto.- risponde il ragazzo.

-Col Jet privato delle Richmond Enterprises? Bisogna ammettere che il nostro benefattore non bada a spese.-

-I soldi sono suoi.- commenta la ragazza -Può spenderli come vuole.-

-Questo è sicuro.- replica Finesse -Io avrei idee migliori su come farlo ma va bene anche così. Adoro viaggiare in prima classe.-

 

            Nel suo studio privato Kyle Richmond medita. Odia mandare qualcun altro sulla linea del fuoco,ma per quanto voglia essere in prima linea, le sue attuali condizioni non glielo permettono. Deve affidarsi agli altri e per lui è decisamente frustrante.

-So cosa stai pensando.- gli dice una donna dai capelli rossi dell’età apparente di circa quarant’anni -Non devi preoccuparti: Joaquin è un ragazzo in gamba e sa il fatto suo. Non per nulla lo hai scelto per succederti nel ruolo di Nottolone.-

-Il che è buffo se pensi che quando lo abbiamo conosciuto era un supercriminale e voleva umiliarmi,te ne ricordi?-[1]

-Beh… anche tu hai cominciato così e poi hai visto la luce. A lui è accaduto lo stesso ed il merito è tuo.-

            Kyle sorride e replica:

-Grazie, Patsy, sei la miglior ex moglie che un uomo possa desiderare.-

            Patsy Walker sorride a sua volta e ribatte:

-Grazie. Me lo dicono tutti i miei ex mariti…  a parte Buzz, ma lui è un caso disperato. Ho perso il conto di quante volte ha cercato di uccidermi ormai. Ripensandoci i miei ex mariti sono stati tutti fonte di guai per me. A parte te, s’intende-

-E per te rischiare la vita coi Difensori non rientra tra i guai?-

-No, quello è il classico lavoro del supereroe. Viene col costume, diciamo. E l’ho voluto io dopotutto.-

-E ne è valsa la pena? Non te ne sei mai pentita nemmeno dopo ciò che abbiamo passato?-

            Un velo di tristezza passa sul viso di Patsy e le sue labbra si piegano in una smorfia amara.

-Richiedimelo tra dieci anni.- dice infine -Forse avrò trovato una risposta adeguata.-

-Che vita complicata che abbiamo.- borbotta Kyle dirigendo la sua sedia a rotelle verso la terrazza panoramica -Ogni tanto mi chiedo perché ti ho lasciato andare.-

-Le cose accadono e a volte non è colpa di nessuno. Se non altro siamo rimasti amici ed ho potuto chiedere il tuo aiuto. Chi altri mi avrebbe dato retta se gli avessi detto che Daimon mi aveva chiesto aiuto in sogno?-

-Praticamente tutti quelli che hanno avuto a che fare col Dottor Strange o con un telepate. Un sacco di gente, insomma. E poi è arrivata quella segnalazione sui demoni a Las Vegas. Deve esserci un nesso.-

-Può sembrare assurdo ma nel mio sogno Daimon era inchiodato ad una croce in cima ad una piramide azteca nel bel mezzo dello Strip di Las Vegas. C’erano demoni che intonavano una cantilena incomprensibile. Poi da  qualche parte è uscita una figura indistinta, forse una donna. Daimon ha urlato: “Attenta Patsy… attenta a…” e a quel punto mi sono svegliata.-

-Ogni volta che lo racconti, ci sono nuovi particolari.-

-A parte il volto della donna. Continuo a non vederlo ma sento il suo sguardo su di me come se mi vedesse oltre il sogno ed è uno sguardo carico di puro male, credimi me ne intendo dai tempi in cui ero la Signora Hellstrom. Dovevo andare anch’io coi tuoi ragazzi.-

-Se la caveranno. Lo hai detto tu che sono in gamba, non ricordi?-

-Contro le minacce ordinarie ma questa… questa è molto di più.-

            Kyle non ha nulla da rispondere.

 

            Aeroporto La Guardia nel Queens, in una delle piste riservate ai voli privati attende un jet Lockheed con le insegne delle Richmond Enterprises. Le tre figure in costume appena scese da un elicottero salgono a bordo dove li attende un uomo che indossa il classico costume da Nottolone ma con una maschera che gli copre interamente il volto.

-Finalmente!- esclama con voce che tradisce una certa impazienza -C’è una crisi in corso e non possiamo aspettare i vostri comodi.-

-Abbiamo fatto più presto che abbiamo potuto, considerato lo scarso preavviso.- ribatte la ragazza dai capelli rossi.

-Lascia perdere, Galyn.- interviene suo fratello -Dubito che a Mr. Perfezione interessi quel che hai dire.-

-Non m’interessano le chiacchiere, hai ragione.- ribatte Nottolone -Abbiamo da fare adesso.-

-E Billy non viene?- chiede ancora il ragazzo.

-Il Mago Supremo è… impegnato altrove. Ce la caveremo senza di lui. Peccato perché la minaccia rientra proprio nel suo campo di competenza.-

-E di che razza di minaccia si tratta?- chiede Finesse.

-Demoni.-

-Demoni? Stai scherzando?-

-Io non scherzo mai, dovresti saperlo.- è la secca risposta di Nottolone.

 

 

2.

 

 

            Las Vegas. Una strana calma aleggia sulla città e pesanti nubi ne oscurano il cielo. È come quando si sa che sta arrivando un tornado e si aspetta che si scateni. I demoni chiamati N’Garai, appena affrontati dai Difensori, si sono ritirati[2] ma nessuno in quel gruppo di eroi stranamente assortito si fa illusioni: torneranno, ne sono certi.

            In più, si è appena verificato un altro fatto strano: la costruzione piramidale in cui Ghost Rider ha da poco fatto irruzione si è trasformata in una torre di pietra nera.

-Ma cosa sta succedendo?- chiede la ragazza dai capelli rossi il cui nome è Galyn Bailey ma che quando è in costume risponde al nome di Lifter.

            Prima che qualcuno possa risponderle si ode uno schianto ed un attimo dopo una moto sfonda una finestra e precipita dall’alto seguita da una figura umana.

            Solo dei riflessi indubbiamente superumani permettono alla ragazza dai capelli corvini chiamata Finesse di evitare la pesante moto mentre si abbatte al suolo. Nel frattempo Lyra è balzata verso l’l’alto afferrando in tempo la donna che stava cadendo mentre Galyn Bailey  rallentava la caduta della ragazza con la sua telecinesi.

            Quando la Gigantessa di Giada torna a posare i piedi a terra tutti riconoscono tra le sue braccia la ragazza che si trasforma in Ghost Rider.

-Emma!- esclama Nottolone -Che ti hanno fatto?-

-Ha incontrato qualcuno per cui non era preparata.-

            A parlare è stata una figura fluttuante la cui testa è un teschio rosso sangue dall’aspetto solo vagamente umano.

 -Zarathos!- esclama Brunhilde -Cosa fai qui, demone infernale?-

-Non essere sorpresa, figlia di Asgard…- ribatte l’altro -… la vendetta non può essere negata ed io sono il suo spirito.-

-Demone, piuttosto e la vendetta è pericolosa se non temperata dalla Giustizia.-

-Credi davvero in ciò che dici, Brunhilde? Tu che un tempo sacrificasti tutto ciò che avevi in nome della vendetta?-

-Ero giovane e sciocca allora ed ho imparato la lezione. Se tu sei il responsabile di tutto questo,giuro che ti fermerò con ogni mezzo.-

-Non posso, in verità attribuirmene il merito, la responsabilità è della stirpe di Chthon.-

            A quel nome Brunhilde ha un brivido.

 

            La luce dei lampi illumina la figura intabarrata in un ampio impermeabile che scende da un’auto per avviarsi verso la casa sulla scogliera in un punto sperduto della costa del Maine

-Devo essere pazzo.- borbotta tra sé.

            Quando è sulla veranda, la porta si apre e sulla soglia si staglia un maggiordomo scheletrico la cui forma è sempre meno umana ormai.

-Tu…- sibila.

            Non ha il tempo di dire altro: il nuovo arrivato estrae da sotto l’impermeabile una specie di fucile e spara. Dall’arma non escono proiettili ma una sorta di plasma che avvolge la creatura che urla sinistramente. Un secondo colpo la consuma lasciando al suo posto un mucchietto di cenere.

            L’uomo lo supera con un balzo ed entra nella casa.

-Brava, Linda.- sussurra alla sua arma -Ottimo lavoro.-

            Un lampo improvviso lo illumina rivelando un volto solcato da ruche e con l’occhio destro coperto da una benda.

            Un verso non umano attira la sua attenzione. Due creature demoniache stanno avventandosi su di lui ed ancora una volta la sua arma vomita quello strano fuoco e le creature cadono urlando selvaggiamente.

            L’uomo le ignora e si dirige verso lo studio. È lì che lo attende lo scontro più difficile, il vero nemico. Potrebbe non uscire vivo da qui, lo sa bene, ma non gli importa. Che abbia successo o fallisca, sarà comunque un bel modo di andarsene.

            Mormora una silenziosa preghiera a quel Dio a cui affermava di non credere più ed apre la porta dello studio.

 

            L’uomo inchiodato all’ankh sembra ancora vivo Ogni tanto emette un gemito e muove la testa. La donna col mantello ne è rassicurata. Lo è meno quando si accorge di stare posando i piedi in una sorta di pavimento fatto di granchi le cui chele, sbattendo, mandano un rumore sinistro, poi dal nulla ecco una voce:

-Chi sei viandante che hai osato percorrere le vie proibite dove dimorano gli Immortali?-

            La donna scosta il cappuccio rivelando un volto di rara bellezza incorniciato da lunghi capelli rossi con due ciocche sulla fronte acconciate a sembrare delle corna.

-Io sono Satana, Principessa dell’Inferno ed oso questo ed altro. Vi ordino di liberare mio fratello se non volere subire la collera di mio padre.-

-Conosciamo tuo padre ed il suo potere impallidisce al confronto di quello degli Immortali. In rispetto del tuo rango, ti concediamo di lasciare questo regno senza danno, Figlia del Diavolo, ma se persisti nella tua sfida, subirai tutto il peso della nostra collera.-

            Mai un compito semplice, vero, padre? Sospira la Figlia di Satana e si muove verso il fratello ignorando ostentatamente il pavimento semovente sotto di lei. Mani animalesche escono dal basso e le si stringono addosso.

-Unisciti a noi, Figlia del Diavolo.-

-Lasciati andare.-

-Resta tra noi.-

            Le voci sembrano venire dal nulla e si fondono in un unico sussurro invadente. Satana si sforza di ignorarlo. Dalle sue dita eruttano piccole fiammelle che roteano nell’aria e poi svaniscono lasciando il posto ad un lucente tridente di metallo che la donna impugna saldamente mentre il suolo sotto di lei sembra esplodere.

            La Figlia del Diavolo si solleva in aria sostenuta dal tridente. Il suo atto successivo è puntarlo verso il basso. Dalle punte parte una fiammata che incenerisce tutto quello che incontra sul suo cammino.

            Senza guardarsi indietro Satana vola verso la croce egizia davanti a lei ed atterra ai suoi piedi. L’uomo che vi è inchiodato solleva la testa e con un filo di voce dice:

-Sorella… attenta a…-

            Dalle ombre escono forme oscure e mostruose dalle cui labbra escono parole sibilanti:

Ti avevamo avvertita, progenie dell’Inferno, il tuo potere non è all’altezza del nostro e tuo padre non può proteggerti qui.-

-E chi vi dice che io abbia bisogno della sua protezione?- ribatte Satana.

            Con un rapido gesto usa il tridente per tracciare un pentacolo di fuoco intorno a sé ed all’ankh a cui è appeso suo fratello. Le creature demoniache ringhiano rendendosi conto di non poterlo superare.

            Voltandosi verso l’ankh, Satana usa il potere del tridente per spezzare i legami che trattengono Daimon Hellstrom che cade al suolo. Sua sorella lo aiuta a rialzarsi.

-Ti ringrazio, ma il tuo gesto è stato inutile.- le dice lui con voce ancora debole -Loro non possono superare il pentacolo ma noi non possiamo uscirne e prima o poi si indebolirà e….-

-Credi che sia venuta qui senza un piano, Daimon?-

-Sei sempre stata impulsiva, sorella.-

            Satana ride suo malgrado.

-Hai ragione, in fondo.- ammette.

            In quel momento un vento fortissimo spazza lontano i demoni mentre una sorta di sentiero dorato si materializza davanti ai due figli di Satana.

-Presto.- li incita una voce -Il nostro tempo è limitato ed i Venti di Watoomb non tratterranno quei demoni a lungo. Se salite sul sentiero, però, non potranno toccarvi.-

-Ce ne hai messo di tempo per intervenire, Kaplan.- ribatte Satana -Si può sapere che stavi aspettando?-

-Mi dispiace.- replica William Kaplan, il Mago Supremo -Dovevo aspettare la giusta congiunzione per…-

-Ah, piantiamola con le chiacchiere e muoviamoci.-

 

 

3.

 

 

            Quello che lo circonda è un mondo oltre ogni immaginazione:geometrie assurde, oceani di fuoco, che circondano continenti deserti, pianeti e costellazioni ignoti all’uomo e creature mostruose che volano, strisciano e nuotano.

            Il Dottor Strange non mostra alcuna sorpresa: ha visto cose ben più strane nella sua vita per farsi impressionare davvero. Quasi automaticamente pronuncia un incantesimo arrestando la sua caduta e si ritrova a fluttuare nel nulla.

            Lentamente plana verso un pezzo di roccia galleggiante nello spazio. Deve raccogliere le idee. L’ultima cosa che ricorda è il Senza Nome che lo colpiva.[3] Apparentemente lo ha esiliato in qualche lontana dimensione da cui è certo che non possa evadere.

            Tuttavia c’è qualcosa che non lo convince, qualcosa che ha avvertito nella casa una nota stonata, una presenza che…

            Prima che Strange possa finire il suo pensiero qualcosa si abbatte sulla barriera che lo circonda: quella che sembra un’orda demoniaca si sta precipitando su di lui emettendo fiamme.

-Demoni minori.- commenta il Signore delle Arti Mistiche -Non un grande pericolo per chi è stato Stregone Supremo. Per il potere della Sacra Vishanti, indietro!-

            I demoni sono respinti ma tornano all’attacco ed ecco che improvvisamente una gigantesca figura verde piomba su di loro.

-Serve una mano Doc?- dice una voce ben nota.

-Banner!- esclama Strange -Mi stavo giusto chiedendo dove fossi finito. Sei il benvenuto.-      

In volo sulla sua asse, Silver Surfer spedisce scariche di potere cosmico contro i demoni disperdendoli. Un attimo dopo ecco arrivare anche Sub Mariner. La battaglie è breve e gli abitanti di questo luogo oscuro si ritirano.

            Hulk atterra al fianco di Strange.

-È bello vedere che te la sei cavata anche tu, Steve  Un tipo come te è molto utile in un posto simile. A proposito: dove siamo?- chiede.

-Onestamente: non lo so.- replica l’ex Mago Supremo -Non la dimensione del Senza Nome e nemmeno quella dove ho visto Hellstrom nel mio sogno premonitore… o almeno non ne avverto la presenza, il che potrebbe non significare molto, lo ammetto.-

            Nel frattempo anche Silver Surfer e Namor si uniscono a loro e Strange chiede:           

-Come avete fatto ad arrivare qui?-

-Non ne ho la minima idea. Un attimo prima stavo combattendo dei demoni ed un attimo dopo ero qui.- spiega Namor.

 -È stata la stessa cosa per me.- aggiunge Surfer -… anche se…-

-Anche se…?- chiede Banner

-Ho avvertito la traccia di un potere che ben conosco, quello del Signore dell’Inferno: Mefisto.-

-Mefisto?- esclama Strange -Mi chiedo perché avrebbe dovuto mandarvi qui.-

-Conosco bene il Signore delle Menzogne.- interviene Surfer -Ogni sua azione ha uno scopo recondito. Se è stato lui ad inviarci in questo luogo oscuro dove già voi eravate stati esiliati dal nostro nemico, l’ha fatto perché gli tornava utile.-

-Io l’avrei detto con meno parole ma sono d’accordo col nostro amico argentato.- aggiunge Hulk.

-Quale che possa essere il suo scopo e se davvero è lui il responsabile non ha importanza adesso.- commenta Strange -Quel che importa adesso è lasciare questo luogo prima possibile.-

-Devi farlo alla svelta, Strange…- interviene Namor fino ad allora silenzioso -Io temo di non…-

            Non finisce la frase e crolla al suolo. Strange si china su di lui ed è la sua esperienza di medico e non quella di mago a fornirgli una rapida risposta.

-Si sta disidratando.- afferma -Colpa di questo luogo inadatto alla vita umana. -

-Beh… Steve…- ribatte Bruce Banner -Un mago potente come te dovrebbe essere capace di far apparire dell’acqua.-

-Non è così semplice.- replica Strange -La magia deve obbedire a leggi e regole che definiscono cosa si può e non si può fare e come.-

-In parole povere: non puoi farlo.-

-In parole povere: no e questo rende ancora più imperativo andarcene.-

            Strange si concentra e recita una serie di incantesimi ma senza successo apparente.

-Mille volte maledizione!- esclama.

-MI aspettavo qualcosa di più colorito da te, Strange.- commenta Hulk -Qualcosa del tipo: “Per le Irsute Schiere di Hoggoth", qualunque cosa significhi. Ho la sensazione che questo voglia dire che la situazione è davvero seria.-

-Questa è una dimensione prigione.- spiega il mago -È impossibile uscirne dal momento che è tarata per trattenere chi vi entra ed ogni tentativo di uscirne ci si ritorcerà contro.-

-Dunque non c’è via di scampo?- chiede Surfer -Mi rifiuto di crederlo. Perfino dalla barriera che Galactus eresse per imprigionarmi sulla Terra[4] era possibile evadere a patto di conoscere il modo.-

-Ed anche questa volta può essere così.- ribatte Strange -Mi sono già trovato una volta in una situazione simile[5] e se siamo fortunati, anche stavolta l’incantesimo di contenimento può essere stato troppo specifico, concepito per trattenere le nostre forme attuali… ma noi ne abbiamo più d’una da utilizzare.-

            Un gesto ed un incantesimo recitato a mezza voce fanno si che un’improvvisa nebbia avvolga le quattro figure e quando si dirada il costume del Dottor Strange è leggermente mutato mentre il suo volto è coperto da un’aderente maschera azzurra, Hulk è diventato più tozzo e grigio e senza barba, Namor indossa il suo costume blu ed ha lunghi capelli, pelle azzurra e barba incolta mentre Silver Surfer è tornato alla forma umana di Norrin Radd.

-Ed ora…- proclama Strange -… portiamo la guerra in casa del nemico.-

            Un suo gesto ed i quattro scompaiono.

 

            L’uomo con la benda sull’occhio apre la porta di quello che dovrebbe essere un comunissimo studio e si ritrova sospeso sull’orlo di un abisso senza fondo. Istintivamente fa un passo indietro ma la porta si chiude di colpo alle sue spalle spingendolo dentro la stanza.

            Gli sembra di cadere per un’eternità e quando tocca terra è nel seminterrato di quella che sembra una costruzione in pietra di stampo medievale immersa in una semioscurità. Davanti a lui una scala. Non ha molta scelta se non salirla.

            Non è più nella casa di Gerald Herbert, ma in un posto più sinistro, ne è certo. Se fosse ancora l’uomo di un tempo direbbe che sente la presenza di forze demoniache ma lui ora è solo l’ombra dell’uomo che era, un uomo che non avrebbe esitato a fare quello che andava fatto.

            Era stata lei a distruggere il suo spirito e lui gliel’aveva permesso. Satana Hellstrom gli aveva rivoltato l’anima come un calzino e lui ci aveva messo anni per riprendersi, ammesso che l’avesse fatto davvero.

            Stringe nella sua mano la sua speciale arma ammazza demoni. Frank Drake l’aveva chiamata Linda, un richiamo scherzoso a Linda Blair, la protagonista del film “L’esorcista”. A lui non serve più adesso, ma Gabriel Rosetti sa come usarla.

-Gabriel, quanto tempo.-

            Quella voce… non è possibile! Eppure lo è: il demone che lui ha conosciuto solo come Catherine.

-È da tanto, tanto tempo che aspettavo che tu mi raggiungessi nella Torre delle Ombre e quel momento è finalmente arrivato.-

            La Torre delle Ombre, Gabriel ne ha sentito parlare: una costruzione antica come il tempo che segna il destino di chi la vede, il prototipo assoluto della casa maledetta. Chiunque bazzichi il mondo dell’Occulto ne ha sentito parlare ma pochi l’hanno vista e di quei pochi, ancora meno sono tornati indietro per poterne parlare. Che collegamento può esserci tra questo luogo e il Senza Nome? La casa dove si trovava è ora parte della Torre? C’è qualcosa che gli sfugge, questo è certo.

            Solo poche ore prima Gabriel Rosetti aveva affermato di non avere più interesse per questo genere di cose, eppure sapeva bene di stare mentendo a se stesso e così aveva seguito le indicazioni della donna che aveva spezzato la sua anima e si era ritrovato in questo posto mentre la sensazione di essere solo una pedina nel gioco di qualcun altro si fa sempre più forte , specie ora che si trova davanti a sé l’essere che davvero ha dato una svolta alla sua vita trent’anni prima.

            Catherine può sembrare un nome incongruo per un demone ma è così che lei gli disse di chiamarsi. Nel corso degli anni Gabriel ha appreso che un tempo era una donna che fu bruciata viva come strega e poi trasformata in un demone senza pace. Da quale Signore degli Inferi ha poca importanza adesso. Fu lei a convincerlo a strapparsi l’occhio destro e per scacciarla dal suo corpo lui si impresse il marchio di una croce infuocata sul petto.[6] Sempre lei può aver indotto al suicidio sua moglie, un ricordo che ancora tormenta l’esorcista. Gabriel l’ha sconfitta un paio di volte ma era un uomo diverso allora, più giovane, determinato, sicuro della sua missione.

            Mentre è perso nelle sue riflessioni la demonessa gli strappa di mano la sua arma e gli artiglia la faccia.

-Sei cambiato Gabriel- lo motteggia -Sei solo un vecchio patetico senza spina dorsale. Il mio Signore aveva ragione, non vale la pena di perdere tempo con te. Tuttavia potresti offrirmi ancora un po’ di divertimento. Vediamo… potrei strapparti l’altro occhio e godermi poi il tuo vagare nelle ombre in cerca di una via d’uscita che non esiste, oppure strapparti il cuore ancora pulsante dal petto. Meglio ancora: riprenderò possesso del tuo corpo e tornerò sulla Terra per commettere le peggiori nefandezze di cui tu sarai spettatore impotente e poi, se mi sentirò generosa, ti lascerò ucciderti.-

                Gabriel non prova nemmeno ad opporsi mentre la forma demoniaca della sua avversaria si fonde con la sua. Dalle sue labbra esce solo un gorgoglio poi una voce che non è la sua dice:

-Finalmente.-

               

            Las Vegas. Il demone della Vendetta noto come Zarathos fronteggia i Difensori mentre ai suoi piedi la giovane donna di nome Emma Blaze riprende lentamente i sensi.

            Alla fine è la guerriera immortale nota come Valchiria a rompere il silenzio:

-Hai parlato di Chthon ma Chthon è scomparso da tempo. Come può essere responsabile di tutto questo?-

-Io non ho parlato di Chthon, ma della sua stirpe.-

-Intendi gli Immortali o gli Dei Oscuri oppure gli N’Garai?-

            Zarathos tace per qualche secondo poi ribatte:

-Le mie parole sono chiare. Non ho usato la parola stirpe per caso.-

 -Aspettate un momento!- interviene la donna dai capelli corti e neri -Mi sembra di essere entrata a metà film.

Qualcuno vuole spiegarmi di che diavolo state parlando?-

-Il tuo desiderio è giusto, Finesse.- le risponde la Valchiria -Chthon è un demone dal grande potere. Ere fa egli fu bandito da questo piano dell’esistenza ed ha più volte tentato di ritornarvi fallendo anche grazie al coraggio di alcuni eroi di questo mondo. La sua minaccia sembrava sventata per sempre ma…-

-… ma il Male non muore mai, io lo so bene, ed anche quando svanisce, lascia dietro di sé un’eredità oscura.-

            Alle parole di Zarathos tutti tacciono, poi è Emma Blaze, rimessasi in piedi, a parlare:

-Il diavolo aveva una figlia e quella figlia è ancora viva.-

 

 

4.

 

 

                Hulk sbatte gli occhi e si accorge che lo scenario è cambiato: se prima gli sembrava di essere finito in uno degli incubi dipinti da Hyeronimus Bosch, ora gli sembra di essere finito in un quadro di Salvador Dalì., poi la prospettiva cambia ancora o dovrebbe dire le prospettive assolutamente impossibili, poi tutto cambia di nuovo e si ritrova a precipitare in acqua.

            Le acque tumultuose dell’oceano si chiudono su di lui e solo i suoi possenti polmoni gli impediscono di annegare. Con la coda dell’occhio osserva Namor che si riprende istantaneamente e si abbandona ad una serie di elaborate evoluzioni, poi sente qualcosa che lo spinge verso l’alto e si ritrova sospeso pochi metri sopra le acque, su una piattaforma invisibile, assieme ai suoi compagni. Ha appena il tempo di aggiustarsi alla nuova situazione che Namor balza fuori dall’acqua e vola verso di loro.

-Sembra che il tuo bizzarro piano abbia funzionato, Steve.- commenta Banner -Peccato che per riuscirci tu mi abbia trasformato in una delle mie versioni meno potenti proprio quando ci sarebbe voluta tutta la mia forza.-

-In effetti, Strange…- aggiunge Norrin Radd -., anche io nella mia forma natale sarei poco utile.-

            Difficile esserne sicuri ma sul nuovo volto di Strange appare un sorriso mentre replica:

-I tuoi sensi cosmici non ti hanno già informato, Norrin? Ho mutato solo la vostra forma, ma non la sostanza. I vostri poteri sono intatti. So che ne sei ben consapevole. Vuoi mostrarlo agli altri?-

-A me mia asse!- ordina colui che era Silver Surfer e subito l’artefatto cosmico lo raggiunge in modo da farlo salire a bordo.

-Ok… i nostri poteri sono intatti…- commenta Banner -… ma credevo che avessi detto che avremmo portato la guerra in casa del nemico, questo, però, mi sembra il pianeta Terra… o un suo ragionevole facsimile.-

-È proprio il pianeta Terra.- spiega l’ex Mago Supremo -Qui si trova il nostro vero avversario ed ora noi andremo a stanarlo.-

 

            C’è un lampo negli occhi di Emma Blaze che non promette nulla di buono anche per il demone che la fronteggia. Non ha nemmeno vent’anni ma ne ha passate tante nella vita anche prima di ereditare la maledizione di Ghost Rider, esperienze che l’hanno indurita precocemente e nessuno più di Zarathos ne è consapevole.

            La sua voce è dura mentre si rivolge al demone dal teschio scarlatto:

-Perché dovremmo credere che stavolta sarai dalla nostra parte, Zarathos?-

-Tu più di ogni altra dovresti sapere che io non potrò mai essere alleato di Chthon e della sua progenie, Emma. Per il legame che un tempo mi univa a tuo padre, ti chiedo di fidarti di me, perché il tempo che abbiamo a disposizione sta scadendo.-

            Il volto di Emma sembra fondersi, la pelle e la carne si liquefanno ed appare un teschio avvolto dalle fiamme dalla cui bocca esce una voce cavernosa.

-E sia, Zarathos. Non è un’alleanza che mi soddisfa ma ciò che conta adesso è fermare la nostra avversaria.-

-Non potrei essere più d’accordo.- dice una voce alle loro spalle.

 

            Dall’alto della torre a forma di piramide azteca la donna vestita di nero è tornata ad osservare il panorama della città sotto di loro. Alle sue spalle si avvicina la figura di un uomo di bassa statura. La moda del politicamente corretto vorrebbe che non si usasse per definirlo la parola “nano” ma bisogna ammettere che è la più adatta. I suo capelli sono scuri con riflessi rossastri. Indossa un impeccabile completo nero con camicia bianca e cravatta scura. Si affianca alla donna e le si rivolge:

-Mia signora, perché hai lasciato che i tuoi nemici se ne andassero invece di distruggerli? Ora sanno chi sei e lo diranno anche agli altri.-

-Che lo facciano pure.- risponde, calma, la donna, sia pure con la sua voce demoniaca –A questo punto sono pronta ad affrontarli a viso aperto. Dopotutto nessuno di loro è alla mia altezza.-

            Sulle sue labbra si disegna un sorriso di pura malvagità.

 

 

5.

 

 

            Una porta si apre e ne escono tre figure:due uomini ed una donna.

-Casa, dolce casa.- esclama Satana Hellstrom

            Con una gentilezza che pochi le conoscono aiuta il fratello a salire le scale ed a sedersi su una poltrona del soggiorno, poi si volge verso il seminterrato:

-Si può sapere che stai facendo, Kaplan?-

-Mi stavo assicurando che nessuno potesse seguirci.- risponde lo Stregone Supremo.

-Nessuno può attraversare quell’ingresso degli Inferi se non è autorizzato espressamente da nostro padre o da noi, sta tranquillo.-

            William Kaplan entra nella stanza con espressione pensosa e replica:

-Se lo dici tu.-

-Non ti fidi di me, forse?- ribatte la Figlia del Diavolo con un sorriso ammiccante.

-Mi hanno detto spesso che sono ingenuo ma quasi mai che sono stupido.-

-Bella risposta. In fondo non sei malaccio Kaplan.-

-Beh… grazie.-

-Venire a salvarmi non so se è stata una mossa coraggiosa o stupida ma vi ringrazio.- interviene Daimon Hellstrom.

            Tenta di rialzarsi ma ricade pesantemente sulla poltrona.

-Non sforzarti, sei ancora troppo debole.- gli dice l’uomo conosciuto anche come Wiccan -Anche se non sono un medico come il mio predecessore, non faccio fatica a capirlo. È ovvio che hai bisogno di riposare.-

-Non posso permettermelo.- ribatte Daimon -Le porte dei regni oscuri si stanno aprendo ed i loro abitanti stanno dilagando sulla Terra. Forse è già troppo tardi per fermare loro e la loro padrona.-

-Padrona? A quanto pare hai appreso molte cose durante la tua prigionia.- gli si rivolge sua sorella.

-Forse più di quante avrei voluto.- replica lui cupo -In ogni caso, non è il momento di parlarne, bisogna agire prima che sia troppo tardi… se già non lo è.-

-Non so… perché dovrebbe importarmi? Finché si trattava di salvare te non mi sono tirata indietro, ma rischiare la vita per gli altri non è da me.-ribatte Satana.

-Rifletti, sorella: se la figlia di Chthon vincerà, l’alternativa per quelli come noi sarà tra la sottomissione o la morte. Vuoi vivere come schiava?-

            La figlia dell’Inferno tace immersa in cupe riflessioni interrotte dallo Stregone Supremo.

-Io vado a raggiungere i miei compagni nel cuore della crisi,-

-Vengo con te.- dice Daimon alzandosi in piedi con uno sforzo di volontà.

-Anch’io.- risponde, infine, sua sorella.

 

            Sulle coste del Maine la casa avita degli Herbert trema come stretta da una mano invisibile, poi si sbriciola come se fosse fatta di carta. Per qualche istante al suo posto appare una torre di pietra nera, poi anche quella scompare.

           

            A Las Vegas al posto di una piramide azteca ora c’è una scura costruzione gotica che si erge contro il cielo ed in cima ad esse sta l’erede di una malvagità antica.

            La donna siede su un’ampia poltrona e sul suo viso c’è un sinistro sorriso. Dopo tanti anni finalmente il suo destino si compirà, la lunga attesa sta per finire. Ha compiuto un giro tortuoso per arrivare alla sua meta ma era necessario: i suoi nemici non dovevano sospettare la verità finché non fosse stato troppo tardi per fermarla e con le barriere tra i mondi oscuri e questo ormai quasi scomparse il momento è vicino.

-Non esserne troppo sicura.-

            La voce echeggia improvvisa nel centro della stanza e la donna si volta di scatto verso la sua fonte per vedersi davanti una figura maschile la cui identità non le è certo celata dalla maschera azzurra sul volto.

-Strange!- esclama -Non è possibile.-

 

 

CONTINUA E FINISCE SU GHOST RIDER SPECIALE NEXT

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Eccoci alfine giunti in fondo ad un altro capitolo di questa storia che celebra 15 anni di Marvelit offrendovi uno sguardo su un futuro possibile con particolare riguardo al lato più oscuro ed horror dell’Universo Marvel.

            Ma diamo un’occhiata ai nostri personaggi cominciando proprio dai Difensori:

1)    Galyn e Joey Bailey sono i figli della sorella maggiore di Jean Grey, Sara, e li potete trovare più o meno regolarmente nelle nostre serie X.

2)    Finesse, creata da Christos Gage & Mike McKone su Avengers Academy #1 datato giugno 2010, appare qui per la prima volta in MIT. Se la rivedremo in versione adolescente nel presente MIT solo il tempo potrà dirlo.

3)    Joaquin Pennysworth è un personaggio creato da Joe Casey & Jim Muniz su Last Defenders datato maggio 2008. È stato introdotto in MIT da Bruno Breschi in Difensori #73 come supercriminale ma il tempo cambia molte cose si sa.

4)    Vediamo anche alcuni Difensori classici, per così dire, ovvero Kyle Richmond, l’originale Nottolone, e Patsy Walker alias Hellcat. Kyle è in sedia a rotelle ma non sappiamo perché. Sembra essersi ritagliato un ruolo simile a quello di Niles Caulder leader della Doom Patrol o Bruce Wayne in Batman Beyond. Quanto a Patsy, non è chiaro, volutamente, se sia ancora Hellcat. A quanto pare lei e Kyle si sono sposati ma hanno divorziato.

5)    Nessuna apparizione per Squirrel Girl. Come ho detto al diretto interessato, non mi sento all’altezza di scriverla come Bruno Breschi rendendole adeguata giustizia. -_^

            La storia termina su Ghost Rider Speciale Next. Non perdetelo mi raccomando.

 

 

Carlo



[1] Su Difensori MIT #73.

[2] Su Hulk Speciale Next.

[3] Sempre su Hulk Speciale Next.

[4] Nel lontano Fantastic Four Vol. 1° #50 (Prima edizione italiana Fantastici Quattro, Corno, #46).

[5] Su Doctor Strange Vol. 1° #178 (I n Italia su Uomo Ragno, Corno, #11).

[6] Haunt of Horror #2 (In Italia su Corriere della Paura #6).