Marvelit present:

 

Special Squad. #2

 

Rondevouz #2

 

Di Yuri N. A. Lucia.

 

 

Mille metri sopra il deserto californiano. – Ore 6.10 a.m.

 

 

Fu come la detonazione di un potente ordigno: un lampo di luce brillante bruciò nel cielo, un attimo di silenzio, la temperatura che si alzò di circa cinquecento gradi in pochi istanti in un raggio di un chilometro e mezzo, poi l’impatto dell’enorme massa d’aria spazzò via diverse dune, sollevando un alto muro di sabbia.

 

"Che diavolo è successo?"

Chiese Lachryma stordita per via dell’onda d’urto che aveva investito il Sea biscuit.

"E’ incredibile, ma sono stati quei due, colpendosi a vicenda…"

Rispose Metalscream squotendo la testa.

"Cacchio! Ho dato un occhiata agli smorzatori inerziali di questo coso e i suoi scudi protettivi sono di serie A! Eppure il colpo l’abbiamo sentito eccome!"

Esclamò quasi festante Hazzard. Lachryma si tirò su a sedere.

"Dove sono ora?"

Al momento non posso stabilire l’esatta locazione di Galahad, ma il bestione è 2500 metri sotto di noi.

"Ancora quella voce?!" Disse esasperata la vampira." Ma si può sapere chi diavolo sei?"

Piacere, Kid Kurrent, per servirvi.

"Piacere Kid," fece Metalscream" saresti così gentile da dirci chi sei?"

Costrutto virtuale, cowboy del flusso, qui per servirvi e, al momento, pilotare il Sea Biscuit.

"Ma dai! Un altro costrutto virtuale! Ora mi sento meno solo."

Grazie, Hazzard. A proposito: i tuoi film erano grandiosi.

"Ragazzi!" Intervenne Lachryma spazientitia" Non mi sembra il caso di mettersi ora a scambiarsi complimenti. Sei nel computer della navetta? Ma perché Arthur non ci ha parlato di te?! Fai parte anche tu del gruppo, vero?"

Forse non vi ha parlato di me, perché il pilota automatico ufficiale del gruppo, è automaticamente parte del gruppo! E tra l’altro, sono anche il vostro supporto in questioni informatiche. Oh, vorrei avvertirvi che ho appena avvistato con i sensori della navetta i cacciatori di mutanti e i mutanti. Cosa dobbiamo fare?

Lachryma e Hazzard si voltarono all’unisono verso Metalscream, e quest’ultimo:

"Ragazzi, com’è che guardate me?"

Lachryma gli andò vicino, e guardandolo negli occhi:

"Perché qui in mezzo, a parte Galahad eri l’unico a darmi una certa idea di affidabilità… allora, cosa dobbiamo fare?"

"Bene, visto che non posso tirarmi indietro…"

Metalscream si sentì attanagliare dall’ansia: si era fatto coinvolgere in quell’impresa, ma addirittura fare il capo.

 

 

Da quando John Eisenhart era stato benedetto dal Bacio Gamma, così amava definire poeticamente quanto gli era accaduto, era stato trasformato nel mortale più forte il cui piede avesse mai calcato la Terra dai tempi di Hulk, ed era questo il nome che aveva scelto per sé quando in lui si fece strada la consapevolezza del potere che l’aveva investito. Era il suo modo di imporsi un compito: essere sempre all’altezza del nome del grande eroe; ma al momento sentiva di aver mancato l’obbiettivo, perché i mutanti stavano ancora morendo. Lo scontro con Galahad l’aveva lasciato confuso, e il pugno con cui l’aveva colpito, gli stava facendo male come mai gli era capitato dal giorno della trasformazione

Si sentiva frustrato, arrabbiato, voglioso di urlare al mondo… ma non aveva tempo, perché doveva adempiere alle sue responsabilità: si mosse, con la mano ancora dolorante, e cominciò a risalire dal cratere che aveva scavato colpendo il terreno.

 

"Galahad, come stai?"

Tutto bene... diciamo... il feed è stato piuttosto forte. Geneviev non è stata sufficientemente rapida nel ridurre l’interscambio sincronico: ho ricevuto poco, ma mi è bastato per sentirmi travolto da un camion in corsa; i neuro stabilizzatori stanno lavorando a pieno regime, tra un quarto d’ora mi sentirò meglio… forse.

"Dovremo lavorare ancora sui sistemi di controllo di Geneviev. Dove si trova il nostro amico ora?"

In orbita…

"In orbita?!"

Ci sono finito a Mach 3.6. per fortuna, si sono attivati in automatico i motori e la mia corsa è stata fermata.

"Danni?"

Niente di grave: la corazza quantica fa sembrare l’adamantio latta.

Una voce femminile si intromise nella conversazione.

"Ethan! Mi hai fatto preoccupare! Quando abbiamo perso il segnale… forse dovremmo revocare l’intersecazione… Geneviev non è in grado di gestirla come credevamo."

Tesoro, ti capisco, devo ammettere che anche io ho paura: ma come dicevo ad Arthur, la corazza quantica ha resistito tranquillamente; niente può distruggerla, lo sai. Potrei fare un tuffo nel Sole o farmici una nuotata. Sei un vero genio, lo sai bene che tutto questo è merito tuo.

"Oh, smettila di adularmi per farmi sentire meglio… e comunque cos’è tutta quella galanteria con la tua tenebrosa compagna di squadra?"

Non dirmi che sei gelosa? Eheheheheeheh… lo sai che quello è il marchio di fabbrica di Galahad: sono pur sempre un cavaliere, no?

"Si, si, ma non esagerare… mi raccomando."

Sorrise, provocando il sollevarsi di alcune bollicine agli angoli della bocca, e, dopo averla rassicurata, si tuffò di nuovo verso la sua lucente armatura, che fu scossa da un sussulto.

I motori gravitazionali crearono un campo d’attrazione innanzi a sé, verso il quale cominciò a cadere con un accelerazione immediata da mille chilometri orari, forando l’atmosfera con tale potenza da avvolgerlo in un turbinio di fiamme.

 

 

Il suo cuore di luce pulsava freneticamente dietro lo schermo ai polimeri che stava nel suo petto, infisso nelle carni, e il respiro diveniva sempre più pesante, e si sentì come l’ultimo dei principianti, lui, il maestro, il signore delle arti mistiche, della negromanzia. Saltò nel vuoto, creando uno scivolo di invisibili forze magiche, richiamando il potere da ogni singolo granello di sabbia che componeva il desolante deserto californiano, ma l’impresa era ardua, poiché di magia sulla Terra non ne rimaneva di certo molta, e non poteva estrarne neanche dalla rete, perché in quella parte del mondo, il suo dominio era meno forte, e le sue maglie molto più larghe. Riuscì comunque a racimolare il potere che gli serviva, per sostenere il peso del suo corpo, e dirigerlo alle spalle dei cacciatori, intenzionato a prenderli alle spalle.

Hazzard, su sua indicazione, si era frapposto tra essi e i mutanti, e aveva cominciato ad emettere una serie di colpi laser contro i loro veicoli, costringendo la colonna a dividersi in due parti, e quella di destra tentò di aggirarlo mentre l’altra lo teneva impegnato.

Ad un certo punto i mezzi della fila rimasta a Johnny, cominciarono a sbandare vistosamente da una parte all’altra: era Kid che come deciso si era infilato nei loro computer e li stava mandando in tilt, mentre il suo coyote virtuale, Cursore, aveva preso il controllo della Seabiscuit, che nel frattempo alzò una cortina di fumo per impedire alle due colonne di vedersi vicendevolmente. Lachryma, prese al centro quella che aveva cercato di scavalcare Hazzard, scesa dall’alto con le sue ali da pipistrello, aveva cominciato a colpire gli uomini, tagliando le loro corazze con i suoi artigli, e facendoli volare per diversi metri con i suoi pugni. Le scariche d’energia smeraldina li martellarono da dietro, e Metalscream, contemporaneamente, alzò un turbine ocra per confonderli ulteriormente.

I mutanti in fuga, nel frattempo, riuscirono a mettere parecchia distanza tra sé e i cacciatori, e sembrava che la Special Squad dovesse avere ragione piuttosto facilmente dei mercenari assoldati dai signori dell’intrattenimento. Metalscream era piuttosto preoccupato, perché sembrava tutto troppo dannatamente semplice, e inoltre Johnny e Lachryma sembravano quasi fuori controllo, pervasi dalla selvaggia euforia della vittoria, e si chiese se non stessero esagerando con i loro attacchi: anche se erano bastardi, era pur sempre d’accordo con Arthur sulla questione del non uccidere con troppa facilità, ma gli pareva di vedere diversi corpi cadere a terra e non rialzarsi.

"Che c’è?!" Urlava l’oscura guerriera" Sapevo che gli avvocati non sono propriamente ben visti! Ma cacchio, è da un po’ che non esercito e poi sono pur sempre una signorina! Un po’ di educazione!"

Li schernì con cattiveria, mentre piegava un braccio rompendo un articolazione, e mostrava le zanne completamente in fuori per l’eccitazione, desiderosa di suggere un po’ di nettare scarlatto da quelle gole madide di sudore. Così tentò di bucare una vena, e nel farlo non si accorse di essere sotto tiro, e il fusore di carne la colpì ad un fianco, strappandole un urlo di dolore mentre sentiva disfarsi pelle e muscoli. Il neuromante intervenne con grande rapidità, avendo visto in tempo la scena, e così lanciò alcune lame di energia che passarono attraverso il corpo di quelli che l’avevano colpita, paralizzandolo e facendolo accasciare in terra. Le facoltà rigeneratrici di Lachryma erano già all’opera, ricomponendo quando era stata distrutto, e per sua fortuna, il gel non sembrava essere stato intaccato, e aveva assunto la forma della porzione di corpo colata sul terreno, ed ora, stava riassumendo quella iniziale, allo s tesso ritmo della parte del corpo che ricopriva.

Si accorsero subito che c’era qualcosa che non andava: i mutanti, avevano fermato la loro fuga, e allora videro i biomodificati che li stavano attaccando con violenza; esseri i cui corpi erano gonfi in modo abnorme, dai volti deformi, la pelle ricoperta da scaglie ed escrescenze ossee. Kid Current, che era tornato subito alla nave, diresse il Sea biscuit verso quella carovana per poterli aiutare, e lo fece, intercettando due di quelle bestie con missili termici.

Kid Kurrent non riuscì ad intervenire in tempo per intercettare altre due bestie, ma ci pensò qualcun altro: Hulk.

Ne afferrò una prendendogli il viso, lo schiacciò facendo sprizzare ovunque il sangue, e lanciò il corpo con tale potenza contro l’altro da fracassargli completamente le ossa.

Urlò, un suono come di tuono che esplode in terra, la furia stessa del pianeta destatasi per compiere una giusta vendetta. Menò pugni, passando attraverso enormi gabbie toraciche, facendo esplodere teste, riversando sulla terreno sabbioso una gran quantità di sangue.

Anche alcuni mutanti si stavano unendo alla lotta, decisi, nonostante tutte le sofferenze e i dolori patiti, a lottare per le proprie famiglie, i compagni e sé stessi, usando tutto quello che la natura aveva messo loro a disposizione: artigli, zanne, raggi al plasma, di forza, incendiari, congelanti; fu allora, quando i cacciatori capirono che stavano diventando rapidamente le prede, che fu presa la decisione di far terminare lo show, poiché ormai gli spettatori avevano visto abbastanza, e così lanciarono un missile a testata neutronica. I bio modificati erano comandati da nano processori organici, e venne loro imposto di attaccare in massa Hulk, in modo da tenerlo occupato. Questi si ritrovò letteralmente ricoperto da corpi che cominciò a maciullare a grande velocità, e nel frattempo Metalscream, si strappò la camicia, evocando il potere che fuoriuscì dalla lente infissa nel petto: il raggio smeraldo raggiunse l’arma, ma ve nne deviato da un campo di forza, strappandogli uno strozzato grido di frustrazione; Hazard tentò la stessa cosa, usando i suoi laser e i raggi termici, ma non ottenne miglior sorte. Hulk intanto si era liberato da quella montagna di carne, e, spingendosi con la potenza dei suoi muscoli da titano, volò verso il micidiale missile. Ma, un attimo prima che riuscisse a raggiungerlo, qualcosa lo intercettò prima, e il golia verde non poté far altro che rimanere a guardare mentre, esaurita la spinta, tornava a terra.

Galahad aveva afferrato l’arma, dopo averne cortocircuitato con un impulso i.m. lo scudo, e in un attimo, lo portò appena sotto la troposfera, scagliandolo nello spazio con tutte le sue forze, così come il pugno di Hulk aveva fatto prima con lui.

 

Lachryma fissò in alto, tenendo la mano sulla fronte per coprire gli occhi dalla luce del sole, ed esclamò:

"Wow! Lui si che ci sa fare!"

"Ma chi razzo è?"

Tutti si girarono verso Hulk, che sembrava piuttosto contrariato.

"Quello è Galahad, ed ora vorremmo sapere chi sei tu: a questo punto è chiaro che non sei un complice dei cacciatori. Come mai ci hai attaccato prima?"

Chiese Metalscream usando un tono di voce volto a tentare di calmarlo: aveva visto cosa sapeva fare, e non voleva scontrarcisi; il colosso lo guardò per un attimo con un espressione che non gli piacque affatto, ma poi aggrottò la fronte e dopo aver sbuffato, con tale forza che parve alzarsi un venticello, rispose:

"Io sono Hulk: avevo sentito di questo scempio che stava accadendo qui, nel deserto californiano, e la cosa non mi è stata per nulla bene. Quando ho visto il vostro caccia, e la traiettoria che stavate seguendo, ho pensato foste rinforzi per quei bastardi."

"Con cosa ci hai colpito?"

"Ho battuto le mani, provocando uno spostamento d’aria."

"Fichissimo!"

Intervenne Hazard, mandando subito dopo un fischio.

"Hulk?" Chiese Lachryma stupita" Come il gigante di giada?!"

"Come lui. Ma voi, chi siete?"

"Squadra Speciale: così ci hanno detto che ci chiamiamo; diciamo che siamo stati convinti a volare qui," riprese la parola Metalscream" e che chi ci ha proposto di intervenire ha fatto leva sul nostro buon cuore."

"Ah, ma davvero? Ne possedete uno? Di questi tempi è una vera e propria rarità."

"Salve compagni d’arme!"

Nessuno aveva sentito Galahad avvicinarsi, e tutti si chiesero quale fosse la sua fonte propulsiva per essere così silenziosa.

"Tu!!! Uomo di latta!"

"Perché mi apostrofate così, messere?"

"Ma di che cosa sei fatto?! Quel pugno avrebbe spianato una montagna!"

"Si, ne sono consapevole e del resto dall’incredibile Hulk non mi sarei aspettato di meno. Ho verificato con piacere che siete davvero all’altezza della vostra fama e anche il vostro cuore è grande quanto i vostri muscoli: quanto avete fatto per i mutanti è stato lodevole. Speravo di incontrarvi in circostanze migliori, ma, diamine, una vale l’altra infondo. Ora se mi permette, le vorrei presentare i suoi futuri compagni di squadra…"

"COSA?!!?!?!"

L’urlo, eccezion fatta per Hazard e Galahad era stato collettivo.

"Hey! Di che cosa razzo parli?!"

Chiese il colosso.

"Sottoscrivo: di che razzo parli?"

Chiese Metalscream.

"Vi prego, vi prego: per le spiegazioni, ci sarà tempo dopo; ora devo fare una cosa."

Scattò, accelerando improvvisamente quasi alla velocità del suono, raggiungendo il satellite che stava sopra le loro teste in pochi minuti. Vi si posò sopra, superò i suoi sistemi di sicurezza, e si connesse ad esso, cominciando a trasmettere a forza su tutti i network dell’Universal.

"Ecco un regalo per voi, uno scoop in esclusiva, una notizia che desidero sia diffusa il più possibile, perché arrivi alle orecchie dei capi degli studios, ai baroni delle aziende, a tutti quelli che lucrano sul dolore, le miserie, le tragedie umane, alimentandolo per profitto o per egoismo, a tutti quelli che irresponsabilmente, amministrano il potere a proprio esclusivo vantaggio personale, mettendo a rischio questo azzurro pianeta:

tutto questo non sarà più tollerato; considerateci pure fuorilegge, e sappiate fin’ora che non potrete né comprarci né intimorirci.

Donne e uomini che ora state lì sotto, guardate questa immagine:" orientò uno dei sensori video mostrando la faccia del pianeta colpita in quel momento dal Sole, rivelandone i particolari delle nubi che si muovevano pacificamente sui continenti e gli oceani" tutto questo vi appartiene, ed è anche vostra responsabilità salvaguardarlo, responsabilità e privilegio di ognuno di voi. Per aiutarvi, per sostenervi, noi ci saremo sempre d’ora in poi, e lotteremo per voi e con voi, nel nome della giustizia, della verità e dell’onestà, perché non si tratta di vuote parole come vi hanno voluto far credere, ma di valori reali e autentici, e sono ancora dentro di voi, anche se la crudeltà e la spietatezza a cui vi hanno abituato li hanno anestetizzati. Noi non ci arrenderemo, mai, non prima che voi ricordiate come debba essere davvero un essere umano e che abbiate preso voi stessi a lottare: noi, gli Avengers!&quo t;

 

 

Fine episodio.

 

 

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