LA RETE, parte 1 di 3

di Fabio Furlanetto

 

New York City, le due di notte. In uno di quei classici vicoli in cui nessuno guarda mai, i passanti si fanno gli affari loro nelle strade più grandi. A nessuno interessa cosa accade nei vicoli. Specialmente a quest’ora, no ?

Nel buio, nessuno può vedere due loschi figuri incontrarsi, facendo finta di niente. Parlano sottovoce, poi uno dei due passa una busta all’altro. La apre, è piena di soldi. Mentre uno dei due li conta, l’altro trema e si guarda intorno nervosamente.

-Allora…vuoi d-deciderti a darmela, J-Jack ?

-Questi non bastano, lo sai.

-M-ma l-l’ultima volta ti ho dato duecento dollari…

-Il prezzo è aumentato, dall’ultima volta. Me ne devi altri venti, lo sai.

-N-non ho venti d-dollari…quelli sono tutti i miei r-r-risparmi, e le rapine di una s-settim-mana…

-I costi di produzione aumentano, lo sai.

-Te li d-darò la prossima volta…ne ho b-bisogno…

-Se puoi trovare venti dollari in un giorno forse dovrei aumentarti il prezzo. C’è gente che paga molto per questa roba, ti sto facendo un piacere a fartela pagare così poco, lo sai.

Dall’altra parte del vicolo si sente un “THUMP” sordo, come se qualcuno fosse appena caduto dal terzo piano. Jack prende un coltello da una tasca della giacca e lo punta in quella direzione.

-Ti ho sentito, lo sai ? Vieni fuori, e senza fare scherzi ! Cosa sei uno sbirro ?

Un’ombra sale per il muro, e Jack si avvicina per vedere. Poi sente qualcosa di appiccicoso sulla schiena, e si ritrova a tre metri d’altezza davanti ad una maschera con due grandi occhi bianchi; non riesce a vedere altro.

-Buh !

-AAAAAAAAAAAA !

Il cliente si ritrova incollato al terreno da una poltiglia grigia, Jack invece con un dito sul naso mentre è tenuto sospeso con una mano sola. Il coltello cade a terra.

-Sono l’Agente Ragno, e ti dichiaro in arresto. Hai il diritto di non parlare, visto che probabilmente diresti solo stupidaggini… hai il diritto di chiamare un avvocato, anche se dubito tu sappia comporre un numero; se non te ne puoi permettere uno, o se ti avrò rotto tutti i denti e non potrai parlare, sarai affidato ad un dobermann. Hai capito bene i tuoi diritti, o devo ripeterteli in grugniti ?

-Nonhofattonientenonhofattonientelogiurotipregononfarmidelmale !

-Non ti farò niente, davvero ! – lo lascia andare, facendolo cadere producendo un forte rumore metallico – Oh, che sbadato ! Ho dimenticato di dirlo al bidone della spazzatura ! Cattivo bidone ! A cuccia !

Scende dal muro a cui stava aderendo con un salto solo, davanti al cliente.

-Tutto bene, signore ?

-S-sì…n-non ho f-fatto niente…q-q-quell’uomo s-stava cercando di r-rapinarmi…

-Va sempre in giro con i soldi in una busta ? A comprare polverine bianche ? C’è una drogheria qui vicino che le farebbe un prezzo migliore !

Jack gli lancia il coltello alle spalle, ma l’Uomo Ragno esegue istantaneamente un salto mortale all’indietro e lo afferra al volo, stringendolo e rompendolo in mille pezzi. Il cliente gli si getta alle spalle, cercando di strangolarlo.

-Come…ma la ragnatela…

Il cliente sta sbavando copiosamente, è totalmente fuori di se. E’ stato abbastanza forte da rompere la tela, ed ora rischia di strangolarlo. Jack corre fuori dal vicolo. L’Uomo Ragno cerca di liberarsi senza fare del male al cliente, che ha una forza eccezionale. Quando le sue mani cedono c’è un rumore inconfondibile: gli ha spezzato tre ossa, senza volerlo. Ora è in preda alle convulsioni.

Lo afferra ed inizia a volteggiare tra gli edifici, passando proprio di fianco a Jack ed afferrandolo al volo. Nei dieci minuti successivi viaggia verso il più vicino ospedale; lascia il cliente davanti all’entrata, poi sale sempre di più continuando a tenere Jack per la giacca. Lo perquisisce velocemente e trova una piccola bustina, con una polvere bianca.

-Fammi indovinare…questa è per la tua sinusite, vero ?

-Posso farti un prezzo buono ! Ti prego, lasciami andare…non ho fatto niente !

-Ho avuto a che fare con pazzi psicopatici su alianti a forma di pipistrello, con simbioti alieni e mezzi rettili…ma voi siete tra i peggiori ! Da chi l’hai presa ?

-Non…non lo so, davvero ! Te lo giuro !

-Risposta sbagliata.

Lo lascia andare, a quindici metri d’altezza. Jack si dimena e urla a squarciagola; sotto la maschera, Peter digrigna i denti. Non gli piace farlo, e vorrebbe poter restare impassibile a scene del genere. Lo fa da quando era solo un adolescente, ma quelle grida di terrore ancora non gli piacciono. Anche se sono a fin di bene. Ma non può pensarci troppo, o mancherà il bersaglio.

Spara due ragnatele in una posizione ben precisa, formando una rete di sicurezza su cui Jack fa un paio di rimbalzi. Poi tocca a lui saltarci sopra, con aria minacciosa. Cammina verso di lui come un vero ragno. Preferisce tenersi un po’ alla larga; Jack ha appena lasciato un maleodorante regalino.

-Senza rete è più divertente. Vogliamo provarci ?

-NO ! Ti prego, non rifarlo !

-Allora dimmi dove hai preso questa roba, da bravo – gli chiede con voce cantilenante, muovendo lentamente la bustina.

-NON LO SO ! Te lo giuro, non so niente ! Niente…niente… - si mette a piangere. Oramai gli fa troppa pena per infierire troppo; lo afferra e lo impacchetta per bene in un sacco di ragnatela, e lo appende al più vicino lampione. Dieci minuti dopo, un infermiere lo troverà insieme ad un bigliettino con scritto “Sono un cattivaccio”.

Un’ora dopo è a casa. Lo scherzetto non l’ha tirato molto su di morale. Rientra dalla finestra, cercando di non svegliare sua moglie. Si sta togliendo il costume, quando si accorge di avere ancora con sé la droga.

“Domani farò qualche test per essere sicuro di che si tratti” pensa, prima che la luce sia accesa dalla sua assonnata moglie Mary Jane.

-Hhhmmm…sei tu, Peter ?

-Aspettavi altri uomini dalla finestra ?

-Dovevo incontrarmi con Devil, ma dovrò rinunciare sembra. Non dovevi tornare due ore fa ?

-Ho avuto da fare – risponde mentre si mette a letto – Uno spacciatore. Ero così nervoso che ho controllato tutta la zona, ma non c’era niente di particolare.

-Sono contenta che sia tutto a posto…ora torniamo a dormire.

-Non c’è nient’altro che ti andrebbe di fare ? – la bacia sul collo, ma lei si scosta e spegne la luce.

-Devo alzarmi presto, Peter…sono esausta…

-D’accordo. Buonanotte.

Peter si rigira nel letto per qualche minuto, prima di riaddormentarsi.

 

Passa una settimana, senza niente di particolare. Rispetto agli standard dell’Uomo Ragno, almeno. Peter Parker è nel suo laboratorio, è ancora mattina.

“Ormai è la quarta volta che devo ricominciare da capo…non riesco proprio a concentrarmi. Ho ancora in mente i test che ho fatto a quella droga…non era cocaina, né nient’altro che sia riuscito a capire. E non riesco a togliermi dalla testa il numero di spacciatori che ho catturato negli ultimi tempi…avevo tralasciato troppo i bassifondi. Due giorni fa uno neanche mi ha riconosciuto ! Dovrei…oh, accidenti ! Ci ho messo troppo con questi composti…devo ricominciare di nuovo da capo !!!

Forza Peter, pensa…tetrasolfato di…di…oh, al diavolo”.

Lascia perdere il lavoro, appende il camice da laboratorio e trova il primo ripostigli vuoto a disposizione. Si cambia in fretta e salta fuori dalla finestra, appeso ad una ragnatela.

-WAAHOOOO ! Questa sì che è vita…avevo proprio bisogno di lasciarmi andare ! Avrò anche la testa di uno scienziato ed una famiglia sulle spalle, ma ogni tanto ho bisogno di lasciarmi andare così !

Mezz’ora dopo sta facendo un quintuplo salto mortale su una gamba sola e con gli occhi chiusi, quando il Senso di Ragno lo avverte di un pericolo in avvicinamento. Con la sinistra tesse un’altra ragnatela, girando la destra all’indietro per afferrare l’oggetto diretto verso di lui; poi usa la spinta per atterrare su un tetto. Il Senso di Ragno ora non dice più niente; si guarda la mano destra, che ora impugna un bastone rosso che conosce molto bene. Si gira verso un rumore di applausi.

-Mai pensato di entrare in un circo ? Il pubblico pagherebbe parecchio per vederti.

-E detto da un cieco è un gran complimento, immagino. Che ci fai qui, Devil ? – gli rilancia il bastone, che l’uomo vestito di rosso afferra al volo.

-Ho cercato di contattarti privatamente, ma non ci sono riuscito.

-Allora siamo pari per tutte le volte che ho dovuto parlare con una segretaria per arrivare a te ! Qual è il problema ? Stilt-Man è di nuovo in azione, o devi disinfestare casa tua dagli scarafaggi ?

-Volevo soltanto sapere che stai facendo ultimamente. E’ da tempo che non eri così attivo nella lotta al crimine.

-Beh…vieni, parliamo mentre camminiamo. Non vorrei che tu fossi fuori esercizio.

I due uomini volteggiano sulla città, uno su di una ragnatela e l’altro su di un sottile filo che esce da un bastone.

-Mi sono solo reso conto di aver tralasciato un po’ questo lato della mia attività. Con tutto quello che mi è successo negli ultimi mesi ho avuto a malapena il tempo di mettermi il costume, per non parlare di tutti i pazzi in costume.

-Non credi di aver esagerato con Margolis ?

-Chi ?

-Jack Margolis, un presunto spacciatore che hai fermato una settimana fa.

-“Presunto” !?

-Non ci sono prove.

-Devi sempre trovare cavilli ?

-E’ il mio lavoro.

-Difendi tu quell’avanzo di galera ?

-No, ma so che non lo hanno neanche arrestato. E che due giorni fa ti ha denunciato.

-Matt, metà di New York mi ha denunciato e l’altra metà vorrebbe farlo. Allora che vuoi fare, vuoi difendermi ?

-Non saprei. Tu credi di aver bisogno di un avvocato ?

-Perché dovrei…

-Jack ha detto che siete complici, e che tu ti sei tenuto la droga. E sul tuo costume sento un odore molto simile alla cocaina.

-Ho preso io la sua droga, mi sono semplicemente dimenticato di consegnarla alla polizia. Il suo cliente ha cercato di strangolarmi, e quasi ci riusciva…non ho mai visto una sostanza del genere. Sai niente di nuove droghe in circolazione ?

-Sì, secondo i miei informatori gira qualcosa chiamato “Paradiso Bianco”. Ma non sono riuscito a trovarne, e neanche la polizia.

-Non sapevo fosse così importante…e va bene, la consegnerò.

-Ormai non può più valere come prova, comunque. Margolis è libero come l’aria, adesso. E se tu ti recassi alla polizia, consegnando la droga…ti dico solo che basterebbe a convincere una giuria.

-Ho fatto una stupidata, vero ?

-Temo proprio di sì.

-Potrei rintracciare il suo cliente…era là, quando ho torchiato un po’ Margolis.

-Il suo cliente è morto, Peter. Una fortissima crisi d’astinenza. Non aveva nessun documento con sé, e non è stato identificato.

-Quindi che facciamo…rintracciamo Margolis ?

-Questa volta devo declinare l’offerta, Matt Murdock ha un’udienza tra venticinque minuti. Volevo soltanto sapere come l’avevi presa…aiutarti, se posso – I due atterrano su un tetto.

-E secondo te come avrei potuto saperlo ?

-Hai letto il Daily Bugle, oggi ?

Devil estrae una copia del quotidiano cittadino dalla piccola borsa che ha sulla schiena. Il titolo, a nove colonne:

“L’UOMO RAGNO SOSPETTO COMPLICE DI NOTO SPACCIATORE”.

Editoriale di J. Jonah Jameson: “La verità viene a galla”.

 

Quel pomeriggio, al Daily Bugle. L’ufficio di J.Jonah Jameson. Pieno di fumo come al solito.

-Ti avevo detto che metterlo in prima pagina ci avrebbe fatto aumentare le vendite, Robbie ! Abbiamo guadagnato più di mezzo milione di lettori in più del solito !

-Continuo a pensare che non sia una buona idea, Jonah. Abbiamo faticato molto per liberarci della reputazione del giornale che attacca sempre l’Uomo Ragno, e tutti gli altri giornali hanno messo la notizia almeno in quarta pagina…per la maggior parte, con un semplice trafiletto.

-Hhmmpppff. “Faticato” un accidente, è stato quel pestifero ragnaccio a non combinare un granché, negli ultimi mesi. Anzi, secondo me è stata tutta una tattica, per allontanare i sospetti dalle sue attività criminose !

-Devo ricordarti che hai elogiato quello che ha fatto dopo l’attentato terroristico ?

-Sfido chiunque a non fare qualcosa, in una situazione come quella ! Ha visto quanto poteva essergli utile e ne ha approfittato. E poi molti testimoni dicono di aver visto due Uomini Ragno…chi può dire se uno dei due era veramente l’originale !?

-Immagino di non poter far niente per farti cambiare idea. Almeno mi hai lasciato mettere quel “sospetto” nel titolo; ma il “noto spacciatore” è ancora a piede libero, e non è stato accusato formalmente.

-Non preoccuparti, nell’articolo e nell’editoriale lo nominiamo a malapena. Se fa delle storie, diremo che il titolo era solo una drammatizzazione pubblicitaria.

-Questo è un giornale, Jonah. Noi ci occupiamo di fatti, non ricordi ?

-Certo che me lo ricordo. E che l’Uomo Ragno sia un criminale è un fatto assodato, da anni.

Prima che Robbie Robertson possa replicare, un ronzio del telefono richiama Jameson, che preme un pulsante per ascoltare la sua segretaria.

-Avevo detto di non voler essere disturbato !!!

-Mi scusi signor Jameson, ma c’è qui Parker che vuole vederla…

-Parker ! Avrà sicuramente delle foto dell’Uomo Ragno…fallo entrare !

La porta dell’ufficio si apre pochi secondi dopo. Jameson si alza in piedi e si dirige a braccia aperte verso Parker.

-Salve, signor Jameson…Robbie…

-Parker !!! E’ da tempo che non passi, figliolo…come sta la tua deliziosa moglie ? E tua figlia ?

-Uh…stanno bene…kaff kaff…hai cambiato marca di sigari, Jonah ?

-Mia moglie non mi lascia più comprare il vecchio tipo. Ma noi uomini sposati lo sappiamo bene, non è così ?

-Jonah, lascia respirare Peter e fagli dire perché è qui.

-Giusto, giusto ! Ti do cinquanta dollari, Parker.

-Quale opera di beneficienza deve scalare dalle tasse, signor Jameson ?

-Le foto Parker, le foto ! Ho imparato a contare su di te, ragazzio mio…quando nessuno ha una foto dell’Uomo Ragno, so di potermi fidare !

-Ma signor Jameson, io…

-E va bene, va bene ! Sessanta dollari, ma solo perché sono di buonumore !

-Veramente non ho nessuna foto, signor Jameson.

J. Jonah Jameson ritorna alla sua scrivania, si siede e prende un sigaro in una mano.

-Uh…signor Jameson, volevo soltanto dirle che…

-FUORI DI QUI, PARKEEEEER !

-Ma Jonah…

-FUORI !

Peter esce e chiude la porta dietro di sé. La redazione si è fermata un secondo per guardare chi fosse la vittima sacrificale di Jameson, questa volta. Ma ormai ci sono così abituati che ritornano subito al proprio lavoro.

-Peter, aspetta… - lo ferma Robertson – Cosa volevi dire a Jonah ?

-Soltanto che ho rovistato tra le mie vecchie foto e qualche articolo di accompagnamento, come mi ha consigliato…un amico…ed ho scoperto che Margolis ha una lista di precedenti di tutto rispetto. Ma come sgherro di Kingpin, non come spacciatore. Visto che l’articolo l’aveva scritto la vecchia cornacchia, pensavo che…

-Peter, dovevi venire da me. Lo sai.

-Forse hai ragione. Ma per quanto suoni strano dirlo, volevo rivedere Jameson. E’ passato molto tempo.

-Anche io ho fatto delle ricerche, ed ho scoperto che Kingpin l’ha licenziato sei mesi fa. E sappiamo entrambi che non è semplice farsi licenziare da Kingpin e rimanere illesi…

-Se Kingpin avesse voluto lanciare sul mercato una nuova droga non si sarebbe fatto così tanti problemi. Robbie…e se fosse tutto un piano per incastrare l’Uomo Ragno ?

-Non sarebbe certo la prima volta. Ma mi sembra che questa volta si sia incastrato da solo. E’ un vero peccato che tu non faccia più il fotografo, Peter. So che avresti già una foto pronta che lo possa scagionare.

-Già, e dovrei dannarmi per ore per convincere Jonah a comprarla. Senti…secondo te che dovrebbe fare l’Uomo Ragno per uscire da questo impiccio ?

-Hhhmmm. Secondo me dovrebbe raccontare la verità.

 

Cinque minuti dopo, nell’ufficio di Jameson.

-E lo chiami articolo, questo !?!? Un bambino della quarta elementare riuscirebbe a fare di meglio !!!

-Scommetto che l’anno prossimo ci riuscirai anche tu, JJJ – la voce viene dall’altra parte della finestra. L’Uomo Ragno lo sta salutando con un cenno della mano – Ho bussato, ma non hai lasciato la finestra aperta come al solito. Stai cercando di suicidarti con i tuoi stessi sigari, testa a spazzola ?

-Riscrivi l’articolo, Bergstein, e verifica le affermazioni del senatore. Ora vai e dì ad Urich che lo voglio vedere.

-Sì, mister Jameson.

-Ehi Jonah, io sono qui che aspetto, a decine di piani di altezza a prendere freddo !

-Ho un giornale da dirigere, Uomo Ragno. Che cosa vuoi ?

-?!? Ma come, niente minaccia mascherata, mostro ragnateloso, eccetera eccetera ?

-Qui lavoriamo per pubblicare un giornale, se ne hai mai letto uno. Quindi a meno che tu non sia qui per rilasciare un’intervista, farai meglio ad andartene.

-Mi dai dello spacciatore su un giornale che leggono milioni di persone e non hai niente da dirmi ?

-Tutto quello che ho da dirti puoi leggerlo nell’edizione della sera.

-Accidenti a te, vecchio testardo, vuoi deciderti ad aprire questa finestra !?

Jameson cammina verso di lui e si ferma davanti alla finestra; a separare i due, soltanto pochi millimetri di vetro.

-In questi anni ti ho attaccato, ti ho insultato, ti ho odiato. Ed ho cercato di smascherarti per quello che sei. Ma neanche una volta ho mai pensato che tu potessi scendere così in basso. Droga.

-Jonah, non sono uno spacciatore !

-Dimostralo.

-Non…non posso.

-Sulla base di cosa dovrei crederti ?

-Ti ho salvato la vita decine di volte, Jonah ! Non conta proprio niente per te !?

-Conta, altrimenti non sarei qui a parlarti ed avrei subito chiamato la sicurezza. Ma devo attenermi ai fatti.

-I fatti ? I fatti !? A me sembra che tu mi abbia attaccato senza motivo ! Come hai sempre fatto, in tutti questi anni ! Mi hai fatto odiare dall’intera città ! Credevo che tu fossi cambiato, ma…

-Andiamo, Uomo Ragno !!! Non puoi pretendere che la città ti creda innocente, se non le dai delle prove. E questa volta non c’è Parker a tirarti fuori dai guai con le sue foto…devi dimostrare alla città che sei disposto a fare uno sforzo, pur di far venire a galla la verità.

-…Hai ragione, Jonah. Grazie.

 

Quella sera, dopo cena. Dopo aver messo la piccola May a letto. Peter e Mary Jane si stanno rilassando sul divano.

-Quindi Jonah non ti ha nemmeno insultato !? Sei sicuro che non fosse il Camaleonte o Mysterio ?

-Davvero, ho dovuto mordermi la lingua per essere sicuro di non stare sognando !

-Di solito non ci si dà un pizzicotto ?

-Sì, ma con la maschera nessuno può vedermi se mi mordo la lingua. Ci manca solo che qualcuno mi fotografi mentre mi pizzico, Jonah sarebbe capace di mettere in prima pagina “Esclusivo: l’Uomo Ragno sado-maso !”. Già mi immagino l’aumento di vendite.

-Beh un po’ devi esserlo, se continui a farti di questi problemi.

-Come ?

-Beh lasciatelo dire, ma ormai sei stato calunniato…quante, trecento volte ? E quante volte sei riuscito a tirarti fuori dei guai ?

-Tutte credo, ma….

-E allora che problemi ti fai ? Troverai il colpevole, Jonah pubblicherà le foto che ti scagionano e tutto tornerà come prima. Fino alla volta successiva, chiaramente !

-Ti sembra divertente ?

-Sinceramente, Peter ? No. Ho sempre detestato il modo in cui Jonah si rifiuta di capire quanto bene ha fatto l’Uomo Ragno alla città, ma sappiamo entrambi che è una brava persona. Una specie di padre, per te.

-Sì, come quel tizio nella Bibbia che sacrifica il figlio a Dio. E siccome il dio di Jonah è il pubblico, il paragone regge. Ehi, sono sicuro che Matt potrebbe dirmi come si chiamava. Si sarà fatto venire i crampi alle dita, a furia di leggerla !

-E tu ti farai venire i crampi al cervello, se non la smetti di pensarci.

-Non posso, Mary Jane. Devo trovare un modo per scagionarmi.

-Hai già ricontrollato quel vicolo ?

-No, perché avrei dovuto farlo ?

-Il colpevole torna sempre sulla scena del delitto.

-Non so se è una grande idea…

-Se ti hanno incastrato ci saranno degli indizi, non trovi ?

-Potrebbe anche darsi. Vado subito a dare un’occhiata.

-Aspetta, tigrotto…hai la mente troppo stressata per controllare attentamente. Dovresti rilassarti.

-Quale metodo di rilassamento propone, mrs Parker ?

-Oh, sono sicura che troveremo qualcosa, mr Watson.

 

Più tardi, l’Uomo Ragno atterra nuovamente nel vicolo incriminato. E subito se ne pente.

“Non sono un detective ! Che spero di trovare ? Dovevo chiamare Matt, magari avrebbe sentito qualcosa con i suoi iper-sensi. Forza Pete, sei un super-eroe navigato, un ex fotografo di nera ed uno scienziato coi fiocchi. Potrai anche fare a meno di un naso super-sensibile, no ? Specialmente con tutto il fumo che sta uscendo da quel tombino…bleah. Allora, vediamo di ragionare… io sono arrivato qui, ho fermato Jack e sono stato assalito dal cliente senza nome. Jack non è riuscito a farmi niente, ne sono sicuro. La droga l’ho presa io, no ? Anzi aspetta…non ricordo proprio di avergliela presa. Me la sono ritrovata nella cintura !!! Mi sarei ricordato di averla presa. Ora riflettiamo…uno spacciatore con un’improvvisa amnesia, un cliente senza nome con una forza erculea, una nuova droga difficile da trovare e che costa molto…forse qualcuno cerca veramente di imbrogliarmi. E di nemici in grado di inscenare una cosa del genere ne ho parecchi ! Ma chi ?”

Il Senso di Ragno pizzica, molto debolmente. Il pericolo proviene dal basso. Infatti per terra c’è una specie di composto chimico, che prende attentamente con un paio di pinzette che tiene con sé nella “Ragno-Cintura”. In realtà non l’ha mai chiamata così, o meglio non lo ammetterebbe mai. Troppo pacchiano.

Risale il muro e si lancia dal tetto, appendendosi ad una ragnatela e ricominciando il suo turno di notte. Finisce tre ore dopo. Non è stato inutile come pensava continuare la ronda: sorprende almeno una dozzina di spacciatori, tutti con polvere bianca. Ma questa volta non ha commesso lo stesso errore: prende con sé solo piccole dosi.

Sta per ritornare a casa, passando davanti al Daily Bugle come sempre. Non c’è nessuno, a quest’ora, e gli dispiace parecchio non poter vedere la faccia di Jonah mentre apre la finestra del suo ufficio e vi getta dentro la prima busta di Paradiso Bianco che aveva trovato, più un biglietto con la scritta:

“La verità viene sempre a galla, se ci credi. Il tuo amichevole Uomo Ragno di quartiere. P.S: fumare fa male alla salute”.

La mattina seguente, una volta entrato nel suo ufficio, J. Jonah Jameson vedrà tutti i suoi sigari spezzati a metà e coperti di resti di ragnatela, già sciolta da ore.

 

Peter passa due ore al microscopio, per analizzare il suo bottino di guerra. Solo due dei campioni sono Paradiso Bianco, l’altra è normale cocaina. Spesso tagliata male. Il campione trovato nel vicolo è il più strano di tutti: è saliva, piena di agenti chimici, alcuni leggermente affini a quelli del Paradiso Bianco. Roba molto complessa, anche troppa per lui. Non è il suo campo.

Prova a fare una telefonata ai Vendicatori per rintracciare il dottor Pym, ma sembra che sia sulla costa Ovest. E non riesce a trovare il dottor Connors. Quindi non resta che una cosa da fare: si fionda fuori dalla finestra e si dirige verso il Four Freedoms Plaza.

Un’ora dopo, al penultimo piano di uno dei più famosi grattacieli del mondo.

-Stai fermo, razza di fiammifero troppo cresciuto !!! – urla la Cosa, correndo per afferrare la Torcia Umana. O meglio cerca di correre, dato che la sua stazza non è proprio il massimo per la sua velocità.

-Non ho intenzione di farmi acchiappare da un bruttone come te ! – gli risponde Johnny Storm, facendogli una smorfia.

Poi entrambi sono distratti da un paio di leggeri colpi sul muro.

-Testa di tela ! Che ci fai quassù ? – la Cosa preme un pulsante per aprire una delle finestre.

-Ho saputo che volevi uccidere la Torcia e sono venuto a darti una mano ! Che è successo questa volta ?

-Ha bruciato uno dei miei sigari migliori ! Come si fa ad odiare così un povero sigaro innocente ?

Dietro la maschera Peter trattiene a stento un sorriso.

-Reed è in casa ? Avrei bisogno del suo Q.I da un miliardo di dollari.

-Credo stia ancora lavorando al portale per la Zona Negativa. Tre piani più in basso, prendi a sinistra dopo l’acceleratore di particelle portatile e a destra dopo il macchinario con due grosse antenne. Devo ancora capire a cosa serve.

-Non dare troppo credito a faccia di pietra, Spidey…deve ancora capire a cosa servono le porte.

-Ma so benissimo come sfasciartene una in testa !

-Forza, seguimi.

 

-Certo che dovete avere un agente immobiliare mica da niente ! L’ultima volta stavate in un molo, poi mi giro e rieccovi in un altro grattacielo !

-Già, beh…è una storia complicata.

-Ah ! Incontra un tuo clone che dice di essere l’originale, o una donna del mistero che si rivela il Camaleonte, e poi vienimi a dire cos’è complicato.

-Ho passato dei mesi in un universo creato da mio nipote, dove ho rivissuto la mia vita…so cos’è un momento complicato. E so che stai avendo problemi con la stampa…dovrei farti incontrare il mio agente. Forse non è carina come il Camaleonte, ma…

-Ah-ah, molto spiritoso, davvero. Almeno quando tu sei su un giornale sei in prima pagina per aver salvato l’universo, o nella pagina dei pettegolezzi.

-Tu oggi eri a pagina dieci.

-Dieci !?

-Sì, c’era un trafiletto in cui dicono che sono saltate fuori nuove prove che forse possono scagionarti. Non c’era la solita foto di Parker, però…non è la stessa cosa, senza ! Ho saputo che si è messo a fare lo scienziato, adesso, e che ha vinto anche un premio.

-E come l’hai saputo ?

-L’ho letto sui giornali.

-Tu sai leggere !? Wow ! Questa sì che è una notizia da prima pagina !

-Questa è vecchia.

-Non è vecchia, è un classico. Eccoci qui, siamo arrivati.

Uno degli innumerevoli laboratori del palazzo. Reed Richards, probabilmente l’uomo più intelligente del mondo, sta controllando i risultati di un esperimento su di un computer.

-Uomo Ragno…una sorpresa inaspettata. Cosa ti porta qui ?

-Avrei bisogno che tu mi analizzassi questi – risponde porgendogli i campioni.

 

Due noiose ore dopo…

-Scusa se ci ho messo così tanto, ma dovevo assolutamente calibrare il risonatore quantico prima che le contro-onde…

-Sì, sì. Risultati ?

-Molto curiosi. E’ stata usata della cocaina come base di un trattamento di polimerizzazione.

-Come ? Eppure le analisi spettrografiche non…

-Sì, è stata la mia prima scelta. Avevo già dedotto una tua affinità con la scienza, Uomo Ragno, ma sei più preparato di quanto pensassi.

-Ho imparato tutto guardando le copertine dello Scientific American.

-Comunque, la polimerizzazione è nascosta da uno strato superficiale di sostanze chimiche. Ovviamente chi ha creato questa sostanza sapeva che sarebbe stata analizzata. Si tratta di un potente allucinogeno, ma è diverso da tutti quelli in circolazione. A dosi basse non produce assuefazione, e le allucinazioni sono minime e temporanee. Più se ne abusa, però, più il cervello cambia la propria percezione del mondo e gli è impossibile ritornare allo stato originario.

-A basse dosi potrebbe…causare leggerissime amnesie, o una mancanza di concentrazione ?

-Potrebbe darsi. Sono sicuro che la sostanza abbia cambiato la propria conformazione da quando è stata sintetizzata ad ora. Credo che fosse originariamente specializzata nel bloccare le funzioni di determinate zone del cervello, ma ora è troppo tardi per scoprire quali.

-E per quanto riguarda l’altro campione ?

-E’ saliva, di qualcuno che ha abusato di Paradiso Bianco. A dosi molto superiori alla norma; in particolare c’è una sostanza in più rispetto al resto, che potrebbe causare una momentanea e veloce amnesia selettiva.

-Mi sei stato molto utile, Reed, davvero.

-Voglio che tu sappia che hai il pieno appoggio dei Fantastici Quattro per mettere fine a questa situazione, Uomo Ragno. Generalmente non ci occupiamo di spaccio di stupefacenti, ma non significa certo che lo approviamo. Personalmente ho sempre ammirato i tuoi sforzi nella lotta alla criminalità.

-Grazie di tutto, Reed – i due super-eroi si stringono la mano – Apprezzo la tua offerta, ma sono sempre stato un solitario. Riuscirò a farcela da solo. Salutami Sue e Franklin, mi raccomando !

 

Raggiunge la più vicina finestra e si lancia fuori. Dopo qualche volteggio si accorge di avere la Torcia Umana dietro di se.

-Che c’è, Torcia ? La Cosa ti ha mandato a prendere dei sigari di scorta ?

-Volevo darti una mano…è da un bel po’ che non facciamo un bel team-up.

-Io non faccio team-up da anni.

-La vecchia coppia Torcia-Spidey non merita un revival ?

-Spidey-Torcia, semmai. Suona meglio. E comunque, no. E’ una faccenda personale.

-Eddai, siamo amici. Lasciami dare una mano !

-Dì piuttosto che ti annoiavi.

-Okay, mi stavo annoiando e speravo che ci fosse dietro qualcosa di eccitante. Di che super-criminale pensi si tratti ?

-Non ci sono solo i super-criminali, Torcia. Magari è solo uno che vuole farsi pubblicità.

-Restando anonimo ?

-Sei più intelligente di quanto pensassi. Il che ti mette più o meno sullo stesso piano di Hulk.

-Scommetto che posso trovare il colpevole prima di te.

-Non siamo troppo cresciuti, per queste cose ? Davvero, non mi interessa.

-Ci scommetto cinquanta dollari.

-…

-Cento.

-Se ne può parlare.

 

Nel vicolo in cui è iniziato tutto quanto.

-Puoi spegnerti, per piacere ?

-No. Sto cercando di controllare i tracciati termici, ed è più facile con la fiamma accesa.

-Non dev’essere facile, con tutti gli ormoni che hai sempre in movimento…

-Parla quello che salta da un palazzo all’altro…

-Ho letto della tua storia con quella cantante. Fai sul serio ?

-Naaah. Siamo usciti solo una volta.

-I giornali dicono che fate coppia fissa.

-Proprio tu dai retta ai giornali ? “Fai sul serio”…a volte sei più bacchettone di Reed !

-Perché, Reed legge mai un giornale che non sia lo Scientific American ?

-E’ la seconda volta che lo nomini…sei a corto di battute, oggi ?

-Tendo ad essere meno spiritoso quando mi danno dello spacciatore. Cerca di stare attento e a non bruciare niente, o ad inciampare su qualcosa…

-Controllo la mia fiamma alla perfezione, sapientone. E posso volare. Stai attento tu, piuttosto…

-Lo sai che ho il Senso di Ragno che mi avverte dei pericoli.

-Non ha mai fallito ?

-Qualche volta, sì. Ma non posso essere così sfortunato da…ouch !

Si porta una mano al collo, massaggiandoselo.

-Che hai ?

-Qualcosa mi ha punto…ma il Senso di Ragno non mi ha…attento !

Un potente getto d’acqua esce dal muro, apparentemente senza una fonte. Il Senso di Ragno non risponde, ma i riflessi sono sufficienti a vederlo prima della Torcia. Non abbastanza da spostarlo in tempo, però: la fiamma si spegne immediatamente.

-Non riesco ad infiammarmi…c’era qualcosa di chimico in quell’acqua !

All’uscita del vicolo si alza un muro, e poi anche uno sopra le loro teste. Sono in trappola.

-Sei convinto che c’entri un super-criminale, adesso ?

-Sono convinto che siamo nei guai, piuttosto…non senti questo…strano odore ? E’…un…sedat…

Entrambi gli eroi perdono conoscenza. Non riescono a sentire né una risata leggermente nasale né una botola che si apre sotto di loro.

 

Continua…

 

Nel prossimo numero:

L’Uomo Ragno e la Torcia Umana indagano su un nemico sconosciuto, con potenzialità sconosciute ed uno scopo ben noto: la vendetta ! E credetemi, non sarà un normale Team-Up senza conseguenze.

 

 

 

Note

Primo numero di una testata molto particolare dedicata al vostro amichevole Uomo Ragno di quartiere. Lo scopo della serie è di mostrare nuove interpretazioni del personaggio e del suo mondo. Ed in questo primo numero ne abbiamo avuto una bella panoramica ! Spero abbiate apprezzato la versione forse classica dei personaggi, a cui ho cercato comunque di aggiungere qualcosa di nuovo. Non mi resta molto da dire, se non che la storia si svolge dopo L’Uomo Ragno (Marvel IT) #25.

Mi raccomando, non mancate al prossimo numero !!! Ed anche al successivo, se ce la fate.