MarvelIT presenta:

Testi e disegni di

Frank Webley

  

Capitolo cinque:

Piange anche la regina di New Orleans

 

 

Ti chiami Margareth “Maggie” Joyce (anche se nel documento fasullo che ti sei procurata risulti come Katherine Murphy) e fino ad un anno fa la tua vita era qualcosa che mal sopportavi. Sei la figlia diciassettenne di un ricco puttaniere troppo impegnato a tradire la moglie per occuparsi di te e di una donna troppo stupida per capire cosa le stesse facendo. Dopo un traumatizzante rapimento e un altrettanto traumatizzante salvataggio ad opera dell’Uomo Ragno, ti sei ritrovata ad avere le stesse abilità di quegli odiosi bastardi ad otto zampe chiamati ragni. Naturalmente anche allora i tuoi genitori furono troppo ottusi per capire che, nonostante tutto l’attrito tra voi, imploravi il loro aiuto e così decidesti di fuggire e di vivere una “non-vita”, cercando di seppellire ciò che sei. Tutto ciò fino all’incontro con un uomo buono che ti ha indicato la strada per capire il tuo vero potenziale e per usarlo in maniera costruttiva. Un uomo con i tuoi stessi poteri e con un triste passato: Ezekiel Sims. Un uomo che ti ha dato molto e il solo pensiero di aver tradito la sua fiducia ti fa star male. Ti ha dato tutto ciò che poteva per altruismo e tu gli hai rubato l’attrezzatura che aveva fatto costruire per te e sei fuggita con la prima “minaccia” che stavi combattendo con il bottino che stava trafugando… bell’inizio di carriera! Quello che solo tu sai e che, anche se non giustifica ciò che hai fatto, almeno ne dà una ragione, e che la “minaccia” che stavi combattendo, il criminale da quattro soldi noto come Ricochet, era anche il primo amore della tua vita…l’uomo che perdesti di vista quando la tua vecchia vita finì: Dave Miller. È stato un attimo, vi siete guardati solo per un istante e avete capito che avevate entrambi un disperato bisogno l’uno dell’altra. Tutte le congetture del cervello e tutta la razionalità crollarono di fronte alla passione che ancora vi univa. Ci volle poco a Dave per convincerti a seguirlo. Accettasti senza dire niente le sue vaghe e frettolose spiegazioni sul perché rimbalzasse come una palla e su come mai avesse cominciato la carriera di ladro e lo seguisti lasciando il povero Zeke con un palmo di naso… “Che carogna!” pensi.

“Ehi piccola va tutto bene? Sfonderai il finestrino se rimani appoggiata con la fronte tutto questo tempo!”

“Cosa? N-no niente sono solo…sono solo un po’ stanca…”

“Maggie?” dice con gli occhi sempre fissi sulla strada.

“Cosa?”

“Perché hai qualcosa e dici invece di essere stanca?”

“Uffa! Che palle che sei quando vuoi fare il Freud dei poveri! Non ho niente! È solo…”

“È solo…?” ripete facendoti il verso.

“Non lo so Dave… io mi sono fidata ciecamente di te, delle tue spiegazioni e delle tue NON spiegazioni ma ora voglio sapere se… se sei ancora il David Miller di cui mi sono innamorata tempo fa.”

“Mah, ti dirò qua dice che mi chiamo Sebastian Pitt…”

“Sono seria Dave cazzo!”

Rimane in silenzio per un minuto, facendo finta di essere attento alla guida. Poi ricomincia con la voce impastata.

“Quando ti ho perso sono diventato pazzo Meg… era molto di più di una storiella da quattro soldi…con te avevo tutto… e senza di te non ero niente.”

Adori quando parla con quell’aria da bello e dannato. Era proprio quel suo atteggiamento (a volte un po’ ridicolo) che ti fece sobbalzare la prima volta e che ancora ti fa quest’effetto.

 

 

 

“Fu un insieme di circostanze, non so spiegarti bene come sia andata… in pratica conobbi circa quattro mesi fa al bar dove ci conoscemmo due tipi sulla trentina, seduti a quello che era stato per parecchio il NOSTRO tavolo a cerchiare le inserzioni sul giornale… molto probabilmente non se la passavano bene e le loro facce rispecchiavano ciò. Quella sera ero partito con il presupposto di non pensare a te… ma ogni mia azione era suggerita dal pensare alla tua voce, ai tuoi capelli… a tutto ciò che non avevo più! Sentii i due parlottare di un’armatura e dei problemi che avevano avuto per essa con la legge. Non so quale demonio ispirò la mia curiosità ma fatto sta iniziai a parlare con loro. Riuscii con la mia parlantina a fargli credere di essere “nel giro” (chissà perché poi!) e loro si confidarono con me (erano sicuramente anche loro dei novellini…). Erano due ingegneri elettronici che riuscirono a costruire grazie a soldi di una organizzazione segreta che finanzia i furfanti… come l’hanno chiamata…?”

“Avanzate Idee Meccaniche” lo interrompi tu.

“Già hai ragione…A. I. M… ma come lo sai?”

“Non importa continua pure.”

“Sì insomma mi parlano di quest’armatura e di un ragazzetto che ne doveva essere il pilota che però alla prima “prova” di questa armatura venne catturato dall’Uomo Ragno. Un idiota che voleva farsi pubblicità la rubò prima che arrivasse la polizia e la utilizzò per un po’ contro di loro prima di esser anch’egli bloccato dal ragno[1]…comunque, tutta questa storia per dire che dopo essere usciti di galera si sono ritrovati con questi bozzetti (l’armatura venne sequestrata) senza soldi e con pronta solo una specie di cintura antigravitazionale che avrebbero aggiunto all’armatura e nessuno che potesse esserne il “pilota”. Non so se fossi più pazzo io a propormi come pilota o loro ad accettarmi dopo avermi parlato per meno di cinque minuti. Forse eravamo entrambi mossi da disperazione… loro perché senza soldi e senza futuro…io perché tu non c’eri. In quel periodo girava ancora la voce che tu fossi stata rapita da qualche superessere e credevo nella mia disperazione di poterti salvare con quella attrezzatura. L’allenamento per diventare Ricochet (questa fu l’identità che scelsi di adottare) durò tre settimane…tre settimane nelle quali scoprii che i tuoi genitori mentirono e che eri scappata tu con delle nuove capacità… rimasi amareggiato, deluso. Ero diventato un criminale per salvarti… per salvarti da chi? All’inizio pensavo quasi di odiarti, poi mi buttai a capofitto verso l’obiettivo principale che ci eravamo preposti io e i miei compari… fare soldi, nel modo più rapido possibile. E tutto andò a meraviglia finchè non ti ho incontrato di nuovo. Ho intravisto in te l’amore che ci legava… e la possibilità di essere finalmente liberi! Assieme! Mi capisci vero?”

Stai in silenzio un attimo, continui a guardare senza espressioni il mondo scorrerti davanti al finestrino, poi lo guardi e gli dici a voce bassa:

“Sì, ti credo.”

 

 

Sono tre ore che scappi tra i vicoli. Senti il cuore battere sempre più forte, le gambe come dei tronchi, il sudore scendere dalla fronte e contornarti le gote. Ti arrampichi velocemente sul muro di fronte a te sperando che non ti seguano. Niente da fare riescono con facilità a scavalcarlo e per poco non ti raggiungono. Salti da un palazzo all’altro cercando di confonderli, facendo finta di andare verso sinistra e planando verso destra con l’aiuto della tela… niente! Continuano a seguirti, quasi beffardi. Lanci la tela verso un palazzo ma sbagli la mira e ti ritrovi a precipitare tra un grattacielo e l’altro. Cerchi di lanciarne un altro filo ma cadi troppo velocemente. Nella disperazione sfili le cavigliere rigide del tuo costume e ne afferri una, tiri fuori dai lanciaragnatele una capsula di tela e la spacchi. La ragnatela a contatto con l’aria si espande attorno a te, chiudendoti in una bolla di tela enorme. Usi la cavigliera come tubo dell’aria e lo avvicini alla bocca in modo da poter respirare. Una decina di secondi dopo nonostante tu sia in un’enorme palla di tela, senti l’impatto col terreno. Non sai come mai ma riesci a liberarti subito dalla ragnatela (di solito per dissolversi ci vuole un’ora) e, appena ne sei fuori rabbrividisci nel vedere che quei bastardi sono ancora attorno a te…solo che questa volta non hai scampo! Iniziano a zampettarti addosso, li senti mentre a poco a poco ti strappano tutto il costume da dosso, poi la carne…

 

 

“AAAAHHH!”

Ti risvegli gridando nel matrimoniale del motel in cui vi siete fermati questa notte. Il tuo cuore batte ancora forte minuti dopo che ti sei svegliata. Metti la mano vicino al seno per sentirlo battere e ti rendi conto di essere nuda. Ti volti verso il lato destro del letto e vedi Dave che dorme girato di schiena…anche lui nudo. Ora ricordi…avete fatto l’amore… pensavi che sarebbe stato grande, che sarebbe stato dolce e che tra voi ci sarebbe stata una grande intesa… non ricordi invece niente di più doloroso, imbarazzante e brutto nella tua vita. Sarà colpa tua? O in generale il sesso non è tutta questa gran cosa che dicono? Non lo sai. Indossi la tua camicia da notte, cerchi con gli occhi ancora semichiusi il pacchetto delle sigarette sul comodino e con quelle ti chiudi in bagno. Ne accendi una e tenti di aspirare il fumo… trovi buffo che il tuo TZIING reagisca anche all’avvicinarsi della sigaretta alle labbra… inizi a giocarci avvicinandola e allontanandola per sentirne l’intensità salire e scendere. Aspiri poi una grande quantità di fumo e…inizi a tossire violentemente! È inutile, ha ragione il tuo Dave: non imparerai mai a fumare! Dave… non sai come mai ma lo trovi diverso… nonostante ti abbia spiegato tutti i particolari della sua “trasformazione” in Ricochet ci sono ancora molte cose oscure sul suo comportamento… per esempio su come abbia ottenuto i documenti falsi se è un semplice ladruncolo, oppure su quali rapporti ci siano attualmente tra Dave e chi gli ha dato la cintura… come è possibile che Dave ti sembri così cambiato. La risposta ti sembra ovvia dopo averci pensato un po’… non è Dave ad essere cambiato…sei tu. Sei tu che sei stata rapita, tu che sei diventata una specie di ragno umano in gonnella, tu che sei sparita per un anno… con che faccia tosta pretendi che tutto resti uguale a prima… senti Dave che farfuglia qualcosa, ti chiede di andare da lui. Metti da parte i pensieri brutti Maggie… domani sei a New Orleans… e si apre una seconda nuova vita…

 

 

 

“Signor Sims?” l’interfono della scrivania di Ezekiel Sims gracchia e distoglie l’attenzione che l’uomo porgeva ai grattacieli sottostanti. Pensa di poter rivedere svolazzare tra una ragnatela e l’altra la sua giovane allieva… inutile.

“Mi dica signorina Bouvier.”

“Un uomo sulla quarantina che diceva di conoscerla le ha lasciato un pacco.”

“Ha già provveduto a farne analizzare il contenuto?”

“Sì signore ma è risultato a posto. Il suo contenuto…”

“Cosa signorina?”

“Beh, le sembrerà assurdo ma è… un grosso ragno morto!”

“Come? Ne è sicura?”

 “Beh, mi scusi l’ironia signore ma dubito di potermi sbagliare. Cosa ne faccio? Glielo mando su o viene a ritir..”

Ezekiel toglie il dito dal pulsante dell’interfono, si asciuga la fronte e con tono spaventato sussurra:” Dio mio…è tornato…”

 

 

 

“Allora, piccola reginetta di New Orleans! Che ne dici della musica jazz?” ti chiede ridendo Dave mentre camminate tra le vie illuminate di New Orleans. I soldi che siete riusciti a ricavare vi han fatto molto comodo…siete entrambi vestiti di lusso e camminate per le vie come due signori. Il festival di musica Jazz è iniziato ieri… nell’aria c’è profumo di incenso e di salsicce abbrustolite. La musica fa da sottofondo ai tuoi pensieri… dal di fuori sembri allegra, ma è solo un illusione…

“Bah ti dirò… mi sembra un po’ una musica spaccapalle!” dici con il tuo tono da ragazzetta saccente.

“Musica spaccapalle?! Ma sei fuori? Te sai che senza il jazz e senza i vari Chet Baker cosa farebbero Thom Yorke e i suoi Radiohead? Canterebbero davanti gli ingressi della metro la sigla del cartone dell’Uomo Ragno!”[2]

“Ma sei fuori tu, vecchio bacucco! E comunque quella sigla l’han cantata anche i Ramones e gli Aerosmith!”

“Ciò non toglie che facesse schifo…”

“OH AL DIAVOLO VECCHIO BACUCCO! Mi aspettavo dei gusti un po’ più giovanili dall’uomo chiamato Ricochet” Tieni la conversazione sullo scherzoso in modo che non si renda conto che sei un po’ demoralizzata.

“Ma sentila la signorina Spiderette! Una cosa è “giovanile” ,un’altra è “ascolto-la-musica-da-pseudointellettualoide-senza-saperne-le-radici-e-scambio-per-buona-musica-tutte-le-boiate-che-fanno-i-gruppi-che-hanno-un-nome”

“Ah, questa è l’impressione che ti do brutta pallina rimbalzosa del…”

 

“TZIIIIIIING!”

 

“Beh, che succede! Ti si è bloccato il disco?” ti chiede David vedendoti spaventata.

“Zitto Dave! Sento che stanno arrivando guai!”

“Adesso fai pure la veggente? Dovremo cambiarti il nome in Madame Web?”

 

“Stai….”

 

Afferri giusto in tempo Dave e salti con lui prima che un fascio di energia vi colpisca!

 

“…Zitto!”

 

dopo esserti accorta che Dave Ti giri di scatto verso la strada in panico e quello che vedi ti spaventa come non mai: conosci poco il mondo di quel viscido Uomo Ragno, ma sei quasi sicura di aver riconosciuto uno dei suoi più grandi nemici… il suo costume è lo stesso (coperto da un impermeabile che si sta incenerendo adosso) ma con colori diversi… e se prima le saette che decoravano la sua maschera erano finte… ora “Electro” sembra essere un fulmine vivente!

“MILLER!” grida indicando verso il tuo ragazzo, “HAI QUALCOSA CHE NON TI APPARTIENE…E SONO VENUTO A RIPRENDERMELO!”

“Dave! Di che cazzo sta parlan…do?” Ti fermi un secondo, hai capito cosa vuole guardando la fibbia della cintura che Dave indossa: è quella di Ricochet! Non fai in tempo a finire di parlare che un’altra scarica vi viene addosso. Questa volta non hai tempo di prendere anche lui ma riesce a cavarsela lo stesso “precipitando” verso l’alto. Tu invece, poco prima che arrivi verso di te salti verso l’edificio che hai alle spalle e ne scali il muro rapidamente alternando la normale andatura con salti. In cima all’edificio noti che quello tu reputi essere Electro (non hai mai visto un supercattivone così da vicino) non sta stranamente caso a te, ma a Dave che continua a rimbalzargli attorno. Ormai lo spezzone di strada in cui vi trovate è deserto e fra un po’ arriverà la polizia. Ma com’è possibile, ti chiedi, che quei ex soci di Dave abbiano avuto la possibilità di assoldare un pezzo da novanta come Electro? Cavoli è uno dei Sinistri Sei! Ha dato del filo da torcere al Ragno più di una volta e adesso… te la devi vedere tu con lui! Ti cambi rapidamente indossando il costume che Zeke ti ha donato e scendi giù planando verso di lui appesa ad una tela e lo colpisci in pieno volto con un calcio a piedi uniti. Electro non si scompone più di tanto e inizia a bersagliarti con delle scariche, il tuo TZIIING ti aiuta ad evitarle ma solo per un pelo. In tutto il trambusto riesci a parlare tra un salto e l’altro con Dave che, nel frattempo, si è almeno messo la maschera.

“Con chi cazzo ti sei messo a lavorare! Altro che gli sfigati che dicevi tu! Hanno assoldato Electro! Ti conosce Dave! Ti rendi conto? Elec…” un’altra scarica vi divide. Ricochet tenta di lanciargli i suoi dischi rimbalzanti ma il malvagio li incenerisce a mezz’aria! Provi a bloccarlo con la ragnatela ma Zeke, non sapendo che il primo nemico vero e proprio che avresti affrontato sarebbe stato Electro, non si è preoccupato di farle “antielectro”! Aprendo le braccia se ne libera e ti colpisce alla sprovvista con una scarica che ti colpisce in pieno! Rimani stordita per un po’ quando senti le parole dell’uomo elettrico che cammina verso di te: “Non ho niente contro di te ragnetta, voglio solo ciò che mi spetta…e non sarai certo tu a fermarmi!”

“Io mi chiamo SPIDERETTE!” e mentre gridi il tuo nome salti verso di lui. Electro lancia una scossa verso di te ma tu lo cogli di sprovvista e voli alle sue spalle e gli sferri un colpo di tallone dritto alla nuca. Nella foga del combattimento non noti che Dave è scomparso… se n’accorgerà prima Electro che dopo aver incassato il colpo si gira tranquillamente e dice: ” hai fatto scappare quel codardo...e il mio tempo sta per scadere… ma non ho fretta…tornerò a prendere ciò che mi serve… con calma!”

crea una carica elettrica, la cavalca quasi come se fosse uno skateboard e vola via, lasciandoti ancora accasciata a terra, col naso sanguinante e una brutta bruciatura sul braccio sinistro, ferita nel corpo e ancora di più nello spirito. Non sei riuscita a batterlo. Cerchi giustificazioni con te stessa dicendoti che neanche l’Uomo Ragno a volte non ci riesce… ma sei comunque mortificata con te stessa… e la cosa che ti fa venire i nervi e che quel gran cacasotto di Ricochet se ne sia scappato lasciandoti sola! Come ha potuto? È vero, lui non ha poteri veri e propri ma comunque avrebbe potuto darti una mano…dov’è il suo senso di responsabilità? Ottieni la risposta quando la polizia arriva (in ritardo naturalmente) e crede che tu abbia creato quel pandemonio. Ricochet viene a prenderti (adesso vestito col costume completo) e ti porta via volando verso l’alto dolorante e delusa… 

 

 

Prossimamente: Ricochet e Spiderette litigano di brutto dopo lo scontro con Electro! I sospetti di Maggie su Dave potrebbero essere veri? Cosa trama alle sue spalle Ricochet? E come reagirà Ezekiel di fronte al suo passato che ritorna per vendicarsi? Scopritelo in un episodio che vedrà anche l’arrivo di un nuovo villain…Kinetic! Stay tuned!

 

Note: Ed eccoci arrivati alla fine di questo tanto atteso episodio della nostra Spiderette (sei mesi! Cavolo lavorassi per Mamma Marvel a quest’ora ero già stato sostituito da Aguirre-Sacasa o comecavolosichiama^___^) Scommetto che molti di voi saranno rimasti un po’ con l’amaro in bocca vedendo come Maggie lo scorso episodio di fronte alle pseudospiegazioni di Dave si sia fatta convincere un po’ troppo in fretta. In realtà non furono tanto le spiegazioni a convincerla a seguirlo (come scopriamo in questo numero neanche lei era convinta di ciò che Ricochet le ha detto!) quanto il fatto…che lei è ancora cotta di lui! Nonostante però lo ami è molto titubante sul suo comportamento e non riesce a fidarsi del tutto di lui…specie dopo che è fuggito nel bel mezzo di uno scontro con Electro (ma siamo sicuri sia lui? Meditate gente…)Quanto a Ezekiel (che, come avete visto non ci ha abbandonatoJ) la vedrà davvero brutta nei prossimi episodi! Concludo con le canzoni che sono Talk Show Host dei Radiohead, Queen of New Orleans dei Bon Jovi e Firestarter dei Prodigy. Ci si vede (spero prima di sei mesiJ) il prossimo numero

 

FRANKIE

 

Ciao Stefi

 

 

 



[1] Vediamo se vi ricordate sta storia…^___^

[2] Dejà vu…