MarvelIT presenta:

 

 

Testi e disegni di

Frank Webley

 

 

Capitolo tre:

Body Movin’

(Rimbalzando per New York)

 

 

“TZIIIIIINGirati verso destra… salta! Ferma… Giù! Ora! Attaccati alla parete a sinistra… Schivalo! ATTENZIIIIIIIIIIIIIIIING”

 

Nella tua testa il tuo TZIIING ti “grida” come muoverti. Sembra uno di quei sergentoni di ferro che si vedono nei film che piacevano tanto a tuo padre! Il tuo corpo reagisce quasi istantaneamente ai “comandi” e ti fa saltare da una parte all’altra a volte quasi inaspettatamente: sembra che tu abbia il pilota automatico! E per quanto tu possa odiare e negare con tutta la forza ciò che questi poteri rappresentano, l’usarli ti eccita, ti rende libera come non mai! E non te ne sei mai resa conto tanto quanto adesso: impegnata al massimo a schivare innumerevoli fasci luminosi che si muovono velocemente da una parte all’altra nell’immensa “palestra” di Zeke. Di solito per sopravvivere non usi nemmeno un terzo dei poteri che hai! Finito l’allenamento con i fasci luminosi tocca alla parte che si presenta per te più “gustosa”: Il combattimento con Ezekiel!

 

 

“Spero che tu non abbia pensato che l’altra volta nel magazzino facessi sul serio caro Zeke!” Dici con aria spavalda al tuo benefattore.

“Mai pensato neanche un secondo cara Maggie Joyce! Nemmeno una scimmia ubriaca con le mani legate avrebbe combattuto così!” Ti regge il gioco ma non perde l’occasione per punzecchiarti.

“Coraggio, cominciamo…Spiderette!”

Il ritmo è ancora più frenetico e forsennato dell’ultima volta. Cominci attaccandolo con una decina di calci volanti in rapida successione: niente da fare, li schiva tutti e blocca il tuo piede “pinzandolo” tra le sue braccia e scaraventandoti contro la parete. Riesci però ad utilizzare la spinta e invece di sbattere contro il muro lo utilizzi per rimbalzare sempre più velocemente da una parte all’altra. Vuoi tentare di confonderlo ma anche questa volta riesce ad umiliarti. Mentre sei in aria e stai per raggiungere la parete dietro di lui, salta in alto intercettandoti e, sempre in aria, ti proietta verso il pavimento, e questa volta ha fatto veramente male! Sei furibonda! Vuoi fargli pagare l’affronto! Ricominci ad attaccare a raffica: pugni, ginocchiate, calci… non ce la fai! Dopo dieci minuti buoni di continui attacchi ti appoggi alla parete stremata. Ezekiel non ha neanche il fiatone!

“Allora… sei già finita Spiderette?”

“NON….ANF…Non chiamarmi… Spiderette…ANF!”

“Sai piccola non saresti tanto male se iniziassi ad usare VERAMENTE i tuoi poteri.”

“Che vuoi dire? Mi sto impegnando al massimo! Guarda che raggi ottici ancora non li sparo!”

“Sicuramente stai usando i tuoi poteri al massimo piccola. Ma io non intendevo dirti questo. Devi capire che una cosa molto importante: un conto è avere il potere, un altro è il renderlo utile. Il combattere senza uno stile, senza un piano, senza una parvenza di logica porterà le tue battaglie sempre a quest’esito!”

“E cosa mi consigli di fare? “Il Kung-fu fai-da-te”in cinque lezioni?”

“Beh non ti chiedo questo! Non eri partita male all’inizio con quel tuo rimbalzare fino a prendermi di sorpresa. Avrebbe funzionato meglio se la stanza fosse stata più piccola e il tempo tra un rimbalzo e l’altro minore. Devi cercare di essere imprevedibile per l’avversario ma di dare una logica ad ogni tua singola mossa. Il tuo Senso di Ragno è un grande strumento che sai usare molto bene in difensiva ma non in offensiva. Concentra il suo ronzio sul nemico e vedrai che ti saprà dire come colpire il tuo avversario.”

Ascolti molto attentamente le sue parole. Stai in silenzio un attimo e poi dici saltando in piedi: ”Ok penso di aver capito. Ricominciamo?”

“Certo piccola…Ah un ultimo consiglio prima di ripartire!”

“Sarebbe?”

“Evita scatti di ira come quello di poco fa. Il tuo nemico non usa solo le armi fisiche per colpirti ma anche quelle psicologiche. E scatti come quello di prima sono quello che il nemico aspetta per poterti sconfiggere!”

“Ok, Ok ho capito! Vedrai che saprò stupirti…Lupo Ezekiel! Ti devo chiedere un favore però…”

 Mentre Ezekiel soddisfa la tua richiesta non puoi fare a meno di notare che, forse per la prima volta, hai colto alla sprovvista il buon vecchio Mr. Sims…

 

“Toglimi una curiosità Maggie ma è proprio così necessaria questa musica?”

“ No è che mi piace avere un sottofondo… un sottofondo per la mia vittoria caro Zeke!”

“Uff… ci risiamo! Dai piccola questa volta sarò buono ok?”

“Sì bravo fai il buono… Vai!”

Vuoi ascoltare i consigli del tuo mentore e vuoi creare una strategia assolutamente imprevedibile! Parte la “colonna sonora” che hai scelto: è Body Movin' dei Beastie Boys, non saranno i tuoi Radiohead ma questa volta ti saranno molto utili. Inizia il ritmo quasi demenziale della canzone e tu inizi a usare i tuoi poteri e a mischiare le acrobazie tipiche “ragnesche” ai passi di danza classica che avevi studiato da bambina e ai movimenti di break-dance che Dave tentava di insegnarti. Il risultato è assolutamente incredibile!

 

Body movin’, body movin’
A-1 sound, sound so soothing
Body movin’, body movin’
We be getting down and you know we're crush groovin[1]

 

Ti muovi a ritmo di musica ma la musica è troppo strampalata perché Zeke ne possa comprendere il ritmo.  Fai due tre passi di musica e lo colpisci, danzi e colpisci. Il suo TZIIING non riesce ad aiutarlo e, anche se ci riuscisse a prevedere la tua mossa, il tuo (concentrato più che mai sul suo corpo) ti avverte ancora più velocemente di lui.Non riesci a crederci: possibile che per batterlo ci volesse soltanto una “tecnica” e il concentrarsi sullo TZIIING? Tu lo usavi solo istintivamente prima, facevi praticamente tutto in modo automatico, senza nemmeno pensare a cosa poteva indicarti sul nemico! Per esempio che Zeke lascia sempre istintivamente poco coperte le gambe e che i riflessi di quella destra sono leggermente meno pronti. Lui non riesce a colpirti mentre tu (anche se molto alla “mordi e fuggi”) gli assesti un bel po’ di colpi. Riesci a fargli credere che vuoi colpirlo in faccia e mentre carichi il pugno lui si tira indietro: proprio quello che volevi! Affondi il pugno nell’aria, ti chini seguendo il movimento del pugno e con la gamba sinistra gli fai una “spazzata” all’altezza delle caviglie che lo fa cadere all’indietro! La musica finisce e Zeke è dolorante: hai vinto Maggie!

“Che ne dici della mia “tecnica” Zeke?”

“Dico che mi hai piacevolmente stupito ragazza! Molto meno piacevole per le caviglie ma mi piace come tecnica anche se è un eufemismo chiamarla così. C’è solo un piccolo problema tesoro…”

È ancora chinato ai tuoi piedi a pochi metri di distanza. Si tocca il polso come se si stesse agganciando un bracciale. Con mossa fulminea alza di scatto il braccio contro di te e dalla mano (che sta facendo per qualche strano motivo le corna!) esce con un guizzo un filo di una stranissima sostanza collosa che si attacca alla tua caviglia. Ezekiel tira il filo e ti fa cadere. Rimani per un attimo di sasso: da quando Zeke lancia bava dalle mani? Ci pensi un attimo e con orrore ti ricordi che la stessa bava l’hai vista già da qualche altra parte. “Non può essere vero…” pensi “Non lui…”

“Beh quando combatterai con dei delinquenti veri aspettati questo e altro picco…” Si avvicina a te e ti porge la mano. Tu ti divincoli con un salto all’indietro e inizi a gridare:

“NON CHIAMARMI PICCOLA MALEDETTO BASTARDO STRISCIANTE! VOLEVI FARMI CREDERE DI ESSERMI AMICO PER FARMI COSA? VOLEVI ARRUOLARMI NEL TUO ESERCITO DI RAGNI ASSASSINI EH?”

“Ma cosa stai farneticando? Io…”

“TU UN CAZZO! HO CAPITO IL TUO GIOCO! Ecco perché tutto questo mistero su di te… ti ho scoperto…Uomo Ragno!”

 

 

Non sai di preciso che genere di reazione ti aspettavi. Forse un qualcosa tipo: “Ebbene sì hai scoperto il mio segreto ma non vivrai abbastanza per dirlo in giro!” ma di sicuro non una risata! Non sai cosa dire. Finisce di ridere e inizia di nuovo parlare:

“ E quindi io sarei l’Uomo Ragno vero Maggie? Povera piccola avrei dovuto immaginare che se mi avessi visto con i suoi lanciaragnatele avresti fatto due più due… solo che come risultato ti è venuto cinque!”

“Che cosa stai dicendo vecchio? Ti avverto che non m’incanti con la tua parlantina io…”

“Ti prego per una volta ASCOLTAMI! Vuoi la verità su di me e io non posso negartela se voglio che tu ti possa fidare di me, però ti prego di ascoltarmi e di non trarre conclusioni affrettate”

Rimani in silenzio come se acconsentissi.

“Bene…cominciamo…”

 

 

“Per quanto possa sembrarti strano vengo da una famiglia povera. Mia madre lavorava in una piccola fabbrica tessile di Hoboken e mio padre un attore di una piccola compagnia teatrale nel periodo in cui il teatro era al minimo storico. Non giravano tanti soldi in casa e quindi nonostante volessi proseguire gli studi (ero affascinato dall’archeologia e da tutte le civiltà precolombiane avvolte nel mistero) fui costretto ad iniziare a lavorare subito dopo il college nella fabbrica tessile in cui mia madre lavorò per 25 anni. Volevo esplorare il mondo alla ricerca di magnifici tesori… e invece ero addetto al controllo dei macchinari! Puoi quindi immaginare con quale frustrazione andassi al lavoro. Nonostante tutto m’impegnai al massimo, sacrificando amicizie, parenti, amori… tutto per poi trovarmi alla soglia dei 30 anni nel ruolo di direttore responsabile. Che non fosse molto lo sapevo già allora, se non altro pensavo che almeno quella solidità economica mi avrebbe permesso di dedicarmi al mio sogno. I miei erano morti anni prima e quindi non avevo nemmeno il problema del non farmi sentire per mesi. L’occasione mi venne offerta da un mio dipendente (che presto sarebbe diventato un amico) del settore macchinari. Pensavo fosse un segno del destino che venisse proprio da dove io avevo iniziato a lavorare e quindi accettai la proposta di Alonso[2] (questo era il suo nome) di visitare la sua patria: il Messico.  Anche lui come me amava le ricerche sui popoli che avevano vissuto secoli fa nella sua terra (i maya soprattutto). Partito come un semplice viaggio “turistico”, si trasformò in qualcosa di ben più grosso quando scoprì che Alonso in realtà lavorava per un gruppo illegale di “cacciatori di reperti”: Visitava gli scavi archeologici illegalmente per poter accaparrare dei veri e propri tesori dal punto di vista storico per poi rivenderli al miglior offerente. Un tempo, mi raccontò, lavorava sottobanco per il governo messicano, ma venne poi “fatto fuori” sostituito da un gruppo più esperto e legale. Cercò il mio aiuto perché aveva bisogno di un qualcuno che potesse finanziare quella che sarebbe stata per lui la sua più grande opera. Se di primo acchito rifiutai con sdegno, dopo averci pensato un po’ mi sono detto che forse dopo anni di monotonia era questa l’occasione per poter vivere appieno, per poter essere quello che mai ero stato. Dopo un paio di telefonate avevamo già i fondi e potemmo così procurarci un gruppo di “manovali” e le attrezzature. Lo scavo che aveva adocchiato era poco lontano da Guadalajara ma stranamente le autorità non lo avevano ancora scoperto (o forse avevano degli interessi a non scoprirlo). La notte in cui decidemmo di avventurarci partì male: i nerboruti manovali che avevamo assoldato e pagato in anticipo non si presentarono all’incontro e quindi dovemmo sorbirci il lavoro duro. Non sapevo di preciso cosa cercassimo, Alonso mi parlò di una serie di idoli dedicati ad un dio dalle sembianze ragnesche, in realtà penso che nemmeno lui sapesse a cosa stavamo per andare incontro. Scavammo per ore e ore in una stretta galleria sotterranea finché non arrivammo a toccare con i nostri picconi una parete. La facemmo saltare con un esplosivo non troppo potente, ci ritrovammo in un enorme stanza coperta completamente di oro e di strani idoli. Dal soffitto pendevano degli enormi fili di pietre preziose… sistemati a mo’ di ragnatele! Un enorme trono a forma di ragno gigante incuriosì i nostri occhi già stupefatti. Ero felicissimo! Avevamo scoperto un tempio ancora inesplorato! Saremo diventati delle celebrità! La mia felicità non durò molto però. Una botta in testa mi raggiunse prima che io potessi accorgermene. Mi risvegliai completamente legato ad una parete, a torso nudo e con davanti a me Alonso, vestito da una tunica nera con un simbolo di ragno bianco.

“Al cosa sta succedendo? Liberami! Cosa fai lì impalato?”

Non ricevetti nessuna risposta.

“SEI SORDO? LIBERAMI CAZZO, NON SEI DIVERTENTE!”

Alonso allora cominciò a parlare.

“Il mio vero nome non è Alonso, io mi chiamo Arakknos è sono l’ultimo sacerdote dei Tessitori di Tele[3]”.

“Bene ora che abbiamo fatto le presentazioni, puoi pure liberarmi, Alonso, o come cavolo ti chiami”

Si avvicinò a me e tirò fuori dalla tunica una polvere bianca, me la tirò addosso e il mondo attorno a me iniziò a piegarsi, a prendere strane forme, colori … Vedevo mia madre, mia madre … Poi più nulla.

Mi risvegliai poco dopo, o due giorni più tardi, o un mese dopo, non potevo saperlo; ero ancora legato, ma questa volta ad un’altra strana parete. Su questa era scolpito un’enorme ragnatela, io mi trovavo nel mezzo. Per terra, subito sotto di me, il terreno aveva delle incanalature a forma di ragno. Ero ancora stordito dalla droga, ma riuscivo a distinguere chiaramente quel bastardo con in mano un enorme coltellaccio. Volevo liberarmi e riempirlo di pugni finché essi non fossero diventati rosso del suo sangue, ma non avevo la forza di farlo; si avvicinò sempre di più e con voce calma e suadente mi disse: “Tu non devi avere paura di me, ti ho cercato dappertutto. Tu sei il nostro erede, lo vedo nei tuoi occhi, sei il nostro successore, ma ancora non lo sai, non importa, col tempo capirai!”.

Iniziò a tagliarmi con quell’enorme coltellaccio. Il dolore era insopportabile, gridavo di dolore e di paura. Con raccapriccio notai il sangue scendere lungo il muro e a riempire le incanalature. Finita “l’operazione” guardai il mio petto pieno di sangue in cui aveva inciso un ragno. Le pozze a forma di ragno erano piene del mio sangue. Sarei morto in circostanze normali, ma non morii. Non so come e non so nemmeno quanto sia durato ma, ad un certo punto dalle pozze uscirono dei fasci di luce che con violenza si infransero contro di me. Mi sentivo fortissimo come un colosso e allo stesso tempo aggraziato come un ballerino. Mi liberai con facilità incredibile e con ancora una rabbia feroce in corpo scovai quel bastardo di Alonso mentre si prostrava ad un enorme statua.  Lo colpii con una forza immane. La morte per lui sarebbe stata troppo poco pensavo. Decisi allora (non so con quale insana lucidità) di legarlo alla stessa parete in cui mi trovavo io e di fargli passare le stesse cose. Lo infilzai con una forza di gran lunga superiore a quella con cui lui mi aveva infilzato. Disegnai anche nel suo petto lo stesso ragno che lui aveva fatto sul mio. Il suo sangue cadde nelle pozze ma in quel momento qualcosa di diverso successe. Dalle pozze uscirono dei raggi neri che colpirono facendo agonizzare Alonso ancora di più di quanto non stesse già facendo. I raggi oscuri lo ricoprirono completamente e, solo dopo un po’ scoprii con orrore che al posto del suo corpo ora si trovavano una miriade di ragni giganti. In quel momento il tempio sotterraneo iniziò a tremare. Fuggii di corsa senza badare ai ragni. Mi muovevo con una velocità stupefacente. In pochi istanti ero fuori. Nel giro di una giornata la mia vita era cambiata. Avevo visto il mio sogno avverarsi, avevo visto i resti di una civiltà che nessuno prima d’ora aveva scoperto, avevo subito dolori lancinanti, avevo sentito il mio corpo trasformarsi in un’arma troppo potente per essere controllata, avevo visto quanta crudeltà può avere un uomo verso un suo simile, avevo visto un uomo scomparire sotto un mucchio di ragni giganti.

Ero inebriato dall’enorme potere che avevo e nello stesso momento ne ero terrorizzato. Una sola cosa avevo in mente: non volevo più tornare a casa; ero troppo cambiato per poter ricominciare tutto come se nulla fosse. Decisi di abbandonare tutto, adottai il nome di Ezekiel Sims (era il nome del protagonista di un libro di avventure che avevo letto da piccolo), con l’aiuto dei miei nuovi straordinari poteri riuscii ad accumulare un’enorme ricchezza (alle Autorità messicane non poteva dispiacere un uomo con poteri extra che gli aiutasse nei loro lavoretti sporchi!).

Oltre ai normali poteri da ragno che tu stessa hai, mi ritrovai in possesso di un’altra sensazionale capacità: potevo individuare con la mente, anche a chilometri di distanza, chi, come me, era un “totem”, coloro in cui vivevano energie totemiche, di cui io stesso ero impregnato. Con la fortuna fatta ne rintracciai un buon numero e unendo le mie forze alle loro creammo la SIMS & Co. Utilizzando la copertura della multinazionale potemmo dedicarci al nostro scopo comune: poter aiutare chi, come te, si trova in possesso di superpoteri e non sa come usarli”.

 

 

“Ok ok te lo concedo Zeke è una storia interessante! Manca soltanto la scoperta che Alonso è tuo padre … Comunque non mi hai ancora spiegato come mai sei in possesso di quegli strani braccialetti che sparano la stessa schifezza che l’Uomo Ragno chiama ragnatela!”

“Questi “braccialetti”, come li chiami tu, sono ispirati a quelli che usava il Ragno Rosso e che, quasi sicuramente, usa Spidey. Aiutare persone come te ad utilizzare al meglio i propri poteri, significa anche fornirle del giusto armamentario … Insomma siamo l’A.I.M. per supereroi, secondi soltanto alla Stark Solution [4]nel campo della tecnologia”.

Sei confusa, hai appena scoperto che l’unico amico che hai, da un anno a questa parte, è stato una specie di avventuriero senza scrupoli. Sei delusa e il tuo viso imbronciato e la tua bocca, stranamente priva di quelle tue solite battute sarcastiche, ne sono la prova.

“D-devo pensare, devo restare un po’ da sola”.

“Sei sicura di non aver bisogno di …”

“NO, NON HO BISOGNO DI NIENTE, TI E’ TANTO DIFFICILE CAPIRLO? VOGLIO SOLO RESTARE UN PO’ SOLA!”.

E con furia sali nell’ascensore che però non parte almeno finché Ezekiel con la voce impastata da’ il comando vocale.

“Grazie!” Mentre le porte dell’ascensore si chiudono.

 

 

 

“Ma come hai fatto a fidarti uno così?” Continui a ripeterti in testa, mentre salti da un tetto all’altro. “Chissà cos’altro non ti ha raccontato! Da una persona del genere non puoi aspettarti che …”

 

TZIIIIIIIIIIIIIIIIING!

 

“… Guai!”

Ti volti quasi d’istinto verso la gioielleria di fronte a te dalla quale esce, sfondando le porte, un ragazzo vestito da una calzamaglia argentea ed un giubbotto di pelle e con in mano un sacco dell’immondizia nero di cui intuisci il contenuto. Senti distintamente le parole che dice con tono ironico:

“Con i più cordiali saluti del vostro amato Ricochet!”

E subito dopo lo vedi, con sorpresa, fare un salto enorme verso l’alto e rimbalzare letteralmente da un edificio all’altro come una palla di gomma. A differenza di te però che ti muovi con movimenti veri e propri (cioè che richiedono lavoro muscolare) lui invece sembrava quasi volare da un muro all’altro; quasi come si schiantasse contro un muro e poi precipitasse verso l’altro.

Non sai perché, ma ti senti in dovere di fermarlo. In teoria non sarebbero fatti tuoi ma senti come una voce che ti dice che quel cretino non può passarsela liscia. Copri il volto con una bandana e inizi a seguirlo a isolati di distanza e facendo attenzione al tuo “radar personale” per evitare di essere vista. Quando ad un certo punto, quasi fulmineamente, mentre era in aria e stava per cadere nell’edificio di fronte, quasi come se stese facendo un’inversione ad “U” in aria si gira verso di te e ti accoglie con un diretto che, oltre a rompere i tuoi occhiali da sole, ti fa perdere lo slancio. Accompagni la caduta con qualche volteggio e cadi in un basso fabbricato poco distante. Davanti a te un tizio argentato ti dice, con aria da sbruffone: allora bellezza ti sei divertita? A vedere all’opera il grande Ricochet?”

“Non male belle chiappe, anche se preferisco uno stile più aggraziato tipo…questo!”

Salti verso di lui tenendo sempre a mente le parole di Zeke e il ritmo di Body Movin’. Ti precede saltando nel suo classico modo confuso verso l’alto per poi ricadere sulla tua testa con un peso eccezionale. Continuate a combattere per un bel po’, una battaglia che, nonostante tutto, sembra stia andando a tuo vantaggio. Schiva il pugno destro e si becca un calcio volante dall’altro lato, tira un calcio all’altezza delle ginocchia e con un salto lo schivi appoggiando i piedi uniti sul suo petto per dargli uno spintone e per poterti dare lo slancio all’indietro! Noti però che questi tuoi ripetuti attacchi vengono incassati bene dal tuo avversario che quando riceve il colpo lo accompagna quasi volando all’indietro. Dopo averlo “legnato” per un po’ il tuo avversario ricomincia a parlare (per tutto il combattimento non avete pronunciato una parola!)

“Ok pupa ho sbagliato a sottovalutarti! Ricochet ha fatto un errore… ma non ne fa più di uno alla volta!” Ti lancia addosso degli speciali dischettini che cominciano a rimbalzarti attorno e a colpirti con la stessa velocità con cui ti colpiva lui (Con la sola differenza che lui riuscivi ad afferrarlo!). Dopo poco ti salta addosso e con una corda fluorescente e resistentissima ti lega come un salame prima che tu riesca ad accorgertene!

“Liberami subito prima che io ti…”

“Sai, mi piacciono le tipe come te, aggressive…”

Salta verso di te e, con mossa fulminea ti alza la bandana, ti bacia appassionatamente e salta via con una risata.

Noti tra la rabbia per la perdita e per il bacio che il modo di fare, la voce e  soprattutto il modo di baciare di quel tipo non ti sono nuove.

“Dave…?”

 

 

 

Prossimamente: Gran finale della prima saga di Spiderette! Lo scontro tra Maggie e Ricochet e la sconvolgente decisione di Maggie sul suo futuro… Stay Tuned!

 

Note: Colpo di scena finale! Ricochet è Dave, l’ex ragazzo citato da Maggie nei numeri precedenti e suo “sensei” di break-dance! Come sarà diventato il misterioso, secondo Ricochet rimarrà un mistero… almeno fino alla prossima uscita! Su questo personaggio (creato graficamente da Mark Buckingham per la saga ragnesca Crisi d’Identità posso dirvi che nacque dall’esigenza di Spidey di continuare a combattere la criminalità senza però dover indossare il costume da ragno (su cui c’era in quel periodo una taglia di cinque milioni di dollari!) Identità creata da Peter appositamente poco rispettosa della legge per poter infiltrarsi meglio negli ambienti malavitosi, venne ripresa assieme alle altre tre momentanee identità di Spider (Dusk, Calabrone Rosso e Prodigy) dagli Slingers. La serie è inedita. in Italia ma sulla sezione marvel lost di www.paninicomics.it  (curata dal nostro ragno-editor Fabio Volino) potrete trovare un dettagliato riassunto delle avventure di questo gruppo. ATTENZIONE PERO’! IL CICLO DI SLINGERS NON E’ NELLA NOSTRA CONTINUITY INTERNA (Ecco perché è il “misterioso, secondo Ricochet” e non il “misterioso, terzo Ricochet) Altro punto importante della storia è la tanto sospirata origine di Ezekiel che scopriamo assieme ad altri “totem” come lui (Come Straczynski aveva fatto intuire nelle sue storie) a capo di una multinazionale segretamente al servizio di superesseri.  Concludo le note con le scuse per la seconda assenza dei disegni alle storie e per il ritardo di pubblicazione di quest’episodio. Da adesso le uscite di Spiderette (salvo complicazioni) funzioneranno così: una puntata al mese e l’aggiornamento dopo l’uscita dell’episodio i relativi disegni. Fatemi sapere cosa ne pensate su tutte queste mie strampalate idee al solito indirizzo:

Ciao!

P.S.: le canzoni di questo numero sono Body Movin’ dei Bestie Boys e (per la storia di Ezekiel) Chop Suey dei System of a Down (fatemi sapere cosa ne pensate del contrasto!)

 



[1] Err… non sono riuscito a tradurre completamente questo pezzo (o meglio, ci sono parecchi tipi di traduzione e non capisco cosa intendano i Beastie Boys. Comunque dovrebbe essere più o meno così:

“Movimento del corpo, movimento del corpo

Suono A-1, suono così rassicurante

Movimento del corpo, movimento del corpo

Noi stiamo combattendo e sapete stiamo distruggendo la routine”

(Questa è la mia interpretazione visto che “To get down” e “ To crush the groove” hanno altri significati non proprio…consoni!)J

[2] Vi ricorda qualcuno questo nome?^___^

[3] in inglese Webspinners… ^___^

[4] La ditta con a capo un tal Tony Stark…^___^