Villains LTD

 

#14

CODENAME : 57

 

New York City, New York.

Chase Manhattan Plaza, un grattacielo di quasi 250 metri di altezza. La maggior parte dell’edificio contiene gli uffici di una delle più grandi banche del paese.

Tre uomini e una donna in lunghi impermeabili ed occhiali da sole entrano dalle grandi porte trasparenti, disponendosi in cerchio.

Uno degli uomini estrae dall’impermeabile una torcia elettrica, e la aziona distogliendo lo sguardo. Una serie di rapidi impulsi luminosi colpiscono gli occhi del personale della banca, dei clienti e delle guardie.

Un altro degli uomini fa un vago cenno in direzione delle telecamere, e queste vengono inghiottite dalle proprie ombre.

L’ultimo degli uomini si toglie l’impermeabile, rivelando un costume completamente nero. Indossa una maschera dello stesso colore che gli copre completamente il viso, e si volta verso i compagni di squadra dicendo:

-Pathfinder, disattiva gli allarmi. Shades, dacci un po’ di copertura. Laser Vivente…ottimo lavoro.

Dalla torcia elettrica esce un ultimo raggio di luce, che cambia forma fino a disegnare un essere umano fatto di luce. Shades si volta verso l’entrata, e l’ombra del palazzo si ritira e si alza da terra, coprendo le porte di vetro.

La donna lascia cadere a terra l’impermeabile e con un salto raggiunge una delle guardie svenute, rubando un pass elettronico dalla sua uniforme.

Inaspettatamente, la guardia la afferra per un braccio e la stringe con forza, sorridendo:

-Non sei l’unico a poter cambiare forma, sai ?

Muovendosi con una velocità fenomenale, la guardia lancia Pathfinder contro la parete, ma la donna è abbastanza agile da fare una capriola su se stessa durante il lancio ed atterrare con le spalle al muro.

La pelle della guardia si rivolta come un guanto, lasciando spazio ad un magrissimo uomo-serpente dalle scaglie verdi.

-Non è il momento di scherzare – risponde la donna con tono aspro – Sbrighiamoci a finire il lavoro e torniamo alla sede centrale…

-Ci hai preso per stupidi ? – chiede Switch – Sapevamo che ci avresti provato, prima o poi. Pathfinder avrebbe smascherato qualsiasi imitatore tranne Shades e il Laser Vivente, e non sei in grado di simulare i loro poteri.

-Che cosa volete da me ?

-Oh, hai solo cercato di uccidere uno di noi…

Preceduto dal suono di un colpo fortissimo, parte del muro crolla addosso alla donna, schiacciandola. Dall’altra parte esce una sua esatta copia, la vera Pathfinder, che sale sulle macerie e fa forza sul corpo della sosia, precisando:

-Due di noi. Questa è l’ultima goccia: sei finito, 57.

 

In risposta, da sotto le materie si solleva una massa nera informe, che rilascia centinaia di filamenti larghi quanto un atomo. I filamenti attaccano Pathfinder e Slim Snake. In circostanze normali, dovrebbero finire a brandelli: invece solo il pavimento della banca viene distrutto.

La poltiglia nera si riforma come un uomo calvo in un elegante vestito nero con la cravatta rossa, e dall’espressione esterrefatta.

-Generatori portatili di campi di forza, cortesia del Vuoto – precisa la mutante, indicando la piccola cintura sul suo costume marrone.

-Non ho bisogno di toccarvi per uccidervi – risponde con tono glaciale 57, alzando le mani e rilasciando una nuova serie di filamenti, che tagliano il soffitto facendolo crollare addosso agli agenti della Villains LTD.

L’assassino corre verso una delle pareti, trasformando un braccio in un maglio ed abbattendone una parte.

57 esce sulla strada, circondato dalla polvere sollevata. Dei passanti urlano e lo indicano, altri scappano. Sono tutti turisti: i veri newyorkesi lo ignorano.

C’è un’esplosione di luce nella banca, ed una donna in costume esce dal buco del muro con un salto, cogliendolo di sorpresa e calciandolo in mezzo al traffico.

Un camion frena bruscamente, investendo in pieno 57 e spargendo un’enorme macchia nera oleosa in tutta la strada.

Senza rivolgersi a nessuno in particolare, Pathfinder esclama qualcosa prima di saltare in strada:

-Qualcuno chiami i Vendicatori ! Presto !!!

 

Ad un isolato di distanza. Sul tetto di un piccolo palazzo, una donna in costume verde avvolta in un mantello nero sta montando un fucile di precisione, dando ogni tanto un’occhiata alla situazione. Anche se da quella distanza nessun essere umano vedrebbe niente, ai suoi occhi la battaglia si svolge a pochi metri.

Prende la mira senza neanche guardare nel mirino, concentrandosi su 57. Lo osserva volare in strada ed esplodere dopo essere stato investito dal camion, seguendo le varie pozzanghere nere riavvicinarsi.

Quando 57 è tornato ad essere integro, spara.

Insomnia segue tutta la traiettoria del proiettile, fino a quando colpisce 57 ed entra nel suo corpo liquido, distinguendo persino le piccole onde generate dall’impatto.

Prima di congratularsi su se stessa, vede qualcosa riflesso sul mirino: qualcosa di rosso che si dirige verso di lei, alle spalle.

Insomnia si volta di scatto, facendo più volte fuoco sull’uomo vestito di rosso che sta scendendo sul tetto. La sua mira è imprecisa per colpa della fretta, ed il fucile impiega troppo tempo a caricare i proiettili.

L’uomo vestito di rosso rotea su se stesso per evitare i colpi, atterra sul tetto e ritrae il cavo che lo reggeva all’interno di un bastone metallico rosso.

Con un gesto fluido, usa il cavo del bastone come un lazo per afferrare il fucile di Insomnia, strapparlo dalle mani della criminale e lanciandolo alle proprie spalle.

-Ehi, quello costa un sacco di soldi !!! – si lamenta lei.

-Ho sentito che sei ricercata per omicidio, Insomnia – si introduce Devil, l’Uomo Senza Paura – Ti consiglio di costituirti e trovarti un buon avvocato. Ne conosco un paio…

-E’ da una vita che non ci si vede, cornetto. Ti va una rimpatriata ?

-Non ho intenzione di battermi con te.

Con un rapido movimento delle mani, due affilate lame da polso  escono dai guanti della donna. La cintura che le attraversa verticalmente il busto lascia uscire una scorta di coltelli da lancio, e lo stesso fa la piccola cintura a tasche sulla coscia destra. Agganciati alla cintura attorno alla vita si possono chiaramente vedere una mezza dozzina di shuriken, due granate e dei nunchaku smontabili.

Insomnia sorride.

-E chi ha parlato di battersi ? Devo fare pratica con i bersagli mobili.

 

Le macchine frenano di colpo per evitare la grossa ameba nera che sta camminando per la strada. Pathfinder salta addosso al mostro, tenendolo a terra con i suoi calci; il cemento inizia a rompersi. Slim Snake è saltato addosso a 57 e lo sta mordendo.

57 si toglie entrambi di dosso con alcuni dei suoi tentacoli. Le ombre delle macchine assumono sostanza, sollevando i mezzi da cui provengono e lanciandoli contro il mostro, incuranti della sopravvivenza degli automobilisti.

Le auto che 57 afferra e lancia via finiscono dentro a portali di teletrasporto, colpendo il mostro alle spalle. Altre sono incenerite dai raggi laser che ha schivato.

-Non diamogli tregua ! – ordina Switch.

-Ripetimi un po’ la mia utilità nel piano – chiede Diamond Dran, in piedi con le mani in tasca di fianco al super-criminale.

-L’affare che gli abbiamo sparato dentro riduce i suoi poteri per quindici minuti, e queste cinture hanno un’autonomia di venticinque. Se ci fa a fette, sei l’unico che possa sopravvivere in uno scontro.

-Wow…grande ! Sai, questo lavoro comincia a piacermi…

Un taxi lanciato per aria investe in pieno Dran, finché entrambi non si schiantano contro le pareti della banca. Schiacciato sotto la carcassa metallica, l’uomo invulnerabile chiede con tono seccato:

-Qualcuno per favore mi aiuterebbe a uscire ?

 

Mi chiamo Matt Murdock ed oggi avrei fatto meglio a prendere la metropolitana. Invece ho preferito un po’ di aria fresca, sano allenamento e un duello mortale con una nemica che mi ricordo appena.

E’ una fortuna che non sia brava quanto Bullseye e che riesca a tenermi ad una certa distanza, o non avrei mai schivato tutte queste armi da lancio.

-Una volta avevi aspirazioni da genio criminale, Insomnia. Com’è la vita da sgherro senza cervello ?

-Non c’è male, grazie…

Detesto i super-criminali senza un ego smisurato. C’è qualcosa di strano nel suo mantello che manda in confusione il mio senso radar; immagino sia utile per un cecchino come lei, ma se non riesco neanche a “vedere” da dove prende le armi non posso fermarla.

Insomnia è più veloce di me; forse potrei sentire il battito del suo cuore anche se non avessi il super-udito. Non si sta stancando, mentre c’è un limite al numero di salti mortali consecutivi che posso fare.

Poi mi viene in mente che non è la sola ad avere armi da lancio, su questo tetto. Tra un salto e l’altro uso il cavo del bastone per afferrare un’altra volta il suo fucile e lanciarglielo addosso. Lo afferra al volo; dev’essere troppo prezioso per lei per lasciarlo cadere, come immaginavo.

E’ la mia occasione: corro verso di lei e preparo un bel pugno destro vecchio stile. Ma per la prima volta in questa rimpatriata, mi sorprende: devia il mio pugno con una delicata pressione sul polso con solo due dita, e mira al mio collo con una delle sue lame.

Faccio in tempo a schivarla, e le afferro il braccio per metterla al tappeto con una mossa di judo. Invece di divincolarsi come mi aspettavo, Insomnia corre verso di me e mi sferra un gran bel calcio laterale sulla testa.

Ho sopportato di peggio, ma inizio a preoccuparmi: non era così brava l’ultima volta. Neanche lontanamente.

Le lancio contro il mio bastone, e lei lo devia con un colpo di lama. Salta verso di me, pronta a finirmi, ma il bastone mi ha fatto guadagnare abbastanza tempo da sollevare le gambe; colpendola sull’addome la lancio dall’altra parte del tetto.

Sbatte la testa contro il cornicione, ma si rialza subito. Distinguo le sue mani che toccano qualcosa di metallico sulla cintura, ma non distinguo cosa. Il mantello…

-Sta diventando noioso. Ti va di ravvivare un po’ lo scontro ?

Quando prende gli oggetti in mano, ne riconosco la forma: granate. Mi preparo a scansarle, ma Insomnia ne lancia una giù dal palazzo, in strada.

Non ho il tempo di fare battute, adesso. Salto direttamente già dal palazzo, prendendo il bastone di riserva dalla cintura. Mentre cado, sento una risata ed un oggetto che cade verso di me: è la seconda granata.

 

A cinque minuti dall’inizio dello scontro, 57 inizia a stancarsi. Qualunque cosa abbiano iniettato nel suo sistema, gli impedisce di usare quasi tutte le sue capacità mutaforma. Può generare nuovi tentacoli, ma non di spessore molecolare.

Le bruciature laser iniziano a fare male, ed i colpi che subisce in continuazione non gli danno il tempo di concentrarsi. Ha già colpito più volte gli agenti della Villains LTD con abbastanza forza da abbattere delle case, ma i loro campi di forza sono impenetrabili.

Il tratto di strada in cui stanno combattendo si riempie ben presto di macchine della polizia, e non meno di trenta agenti stanno puntando le loro armi… ovviamente ignari dei campi di forza.

-Fermi ! Tutti quanti !!! – ordina qualcuno.

Tutte le pistole diventano presto incandescenti, e sono lasciate cadere a terra. Le ombre delle volanti prendono sostanza, sollevano le auto e le usano per costruire una piccola barricata attorno allo scontro.

-Dio, quanto mi è mancato tutto questo – nota il Laser Vivente.

 

Un uomo avvolto in un mantello bianco afferra Devil al volo, mentre uno shuriken a forma di mezza luna colpisce la seconda granata, lanciandola fuori dalla strada.

La granata esplode contro il muro di un palazzo proprio mentre la prima granata tocca il suolo, esplodendo in un bagliore al magnesio.

Due uomini mascherati atterrano sul marciapiede, e dopo essersi assicurati che nessuno sia stato ferito si rivolgono la parola.

-Strano incontrarti di giorno, Moon Knight – rompe il ghiaccio Devil.

-Oggi faccio gli straordinari – risponde il cavaliere lunare, indicando le macchine della polizia che gli passano davanti a sirene spiegate.

-Ne sai qualcosa ? – chiede Devil.

-Secondo la radio della polizia, un mostro ha attaccato la Chase Manhattan Bank ed un piccolo esercito di super-criminali sta cercando di fermarlo.

-Sai…c’è qualcosa che non mi quadra in questa frase…ti raggiungerò appena finito di sistemare una faccenda qui.

Devil lancia il cavo del suo bastone, e Moon Knight fa lo stesso. Prima di lanciarsi di nuovo tra gli edifici, Devil prosegue:

-Sai che è illegale ascoltare la radio della polizia, vero ?

-Fammi causa – risponde Moon Knight, allontanandosi verso il luogo dell’allarme.

“Ma suono anch’io così ?” si interroga Matt Murdock sotto la maschera, cercando di sentire ancora l’inconfondibile battito cardiaco di Insomnia.

 

Le ombre delle macchine della polizia tengono a terra tutti i tentacoli di 57. Quando prova a muovere qualcosa, Slim Snake lo morde abbastanza forte da fargli cambiare idea. Pathfinder tiene saldamente inchiodato a terra il centro del suo corpo di ameba, e le mani del Laser Vivente brillano molto più del solito.

-Questa è la fine, 57 – chiarisce Switch con tono trionfante.

Poi qualcosa di rotondo e metallico rimbalza sulla testa di Pathfinder, facendola cadere a terra. Dei raggi luminosi colpiscono le ombre, costringendole a ritirarsi.

E due gigantesche mani di sabbia spostano le auto della polizia, permettendo a cinque super-eroi di entrare in scena.

-Era ora che arrivaste ! Ve la prendete comoda quando servite !!! – si lamenta il Laser Vivente.

-Switch e Laser Vivente, siete entrambi ricercati. Immagino che anche gli altri facciano parte della Villains LTD, vero ? – chiede Capitan America.

-Anch’io sono ricercato ! – precisa Diamond Dran, ancora schiacciato sotto il taxi.

Approfittando della distrazione, 57 si toglie di dosso tutti i criminali e lancia un tentacolo per aggrapparsi alla parete esterna della banca, saltando via.

-Switch, Pathfinder, inseguitelo ! – ordina Shades. Il teleporta scompare all’istante, e la mutante non perde tempo scappando con un salto di dieci metri.

Capitan America corre verso di lei, ed il Fante di Cuori si alza in volo per aiutarlo.

Immediatamente, l’uomo in armatura viene colpito da una potente scarica laser abbastanza potente da fargli perdere per un attimo l’equilibrio.

Prima ancora che qualcuno ci faccia caso, Iron Man e il Laser Vivente cominciano una battaglia nei cieli di New York.

Thunderstrike stringe con forza il suo maglio, e l’Uomo Sabbia diventa una valanga umana di tre metri di altezza.

-Slim, pensa tu al mutaforma – chiarisce Shades, fissando Thunderstrike negli occhi e concludendo:

-Io mi occupo del dio.

 

57 si muove goffamente sui suoi tentacoli, cercando di schivare i colpi di energia che il Fante di Cuori gli sta lanciando contro. Vorrebbe far sapere al vendicatore di essere un eroe, ma al momento non ha corde vocali e non è sicuro di potersi fidare di questi americani.

Un tentacolo afferra un palo della luce e lo sradica, lanciandolo contro il Fante che è costretto a cessare l’attacco per schivare l’oggetto.

Il mostro nero allunga i suoi tentacoli, aggrappandosi alle mura del primo grattacielo sulla sua strada. Pathfinder, che è riuscita a stargli dietro con una serie di salti lungo la strada, raccoglie tutte le sue forze in un ultimo balzo che le faccia raggiungere la sua preda, già ad una ventina di metri dal suolo.

A metà strada, uno scudo tricolore la colpisce alle ginocchia, facendole perdere l’equilibrio. Riesce comunque a ruotare su se stessa e ad atterrare in piedi, ma 57 è oltre la sua portata.

-Ci occuperemo noi della faccenda adesso – le dice Capitan America recuperando il proprio scudo – Ma lei ha un bel po’ di cose da spiegare alla polizia, miss…

-L’avevo preso, razza di idiota !!! – risponde con rabbia la mutante correndo verso il capitano, già in posizione di difesa.

Cinquantasette si muove sempre più rapidamente; il suo organismo sta rigettando il veleno che gli hanno iniettato.

Il Fante di Cuori lo raggiunge quando è quasi in cima al grattacielo, le mani brillanti di energia distruttiva.

-Okay, non ho idea di cosa tu sia, ma questo dovrebbe farti un bel po’ di male.

Il raggio vaporizza solo un po’ di cemento armato, perché 57 è saltato addosso al Fante di Cuori e lo ha avvolto come una spugna. Entrambi cadono verso la strada. In una manciata di secondi, la massa informe nera inizia a ribollire fino ad esplodere, lasciando un Fante di Cuori a mezz’aria a riprendere fiato.

Le macchie nere schizzate sui grattacieli tornano in forma liquida, iniziando a ricomporsi.

-Uh oh…forse non è stata una grande idea…

Una delle macchie isolate si trasforma in un gigantesco tentacolo, che afferra il Fante e lo sbatte ripetutamente contro i palazzi circostanti prima di lanciarlo verso l’oceano.

 

Intanto Slim Snake sta scappando tra i vicoli della città, inseguito da una vera e propria valanga di sabbia. Nonostante la sua velocità, il magrissimo Deviante finisce direttamente dentro un enorme pugno di sabbia, che lo stringe con forza.

-Preso ! – si congratula l’Uomo Sabbia ritornando ad una forma un po’ più umana della precedente – Dovete essere proprio stupidi per fare un casino del genere nella nostra città…è da un po’ che vi tenevamo d’occhio.

-Siamo venuti qui per  voi – risponde Slim, ancora protetto dal campo di forza – Volevamo foste voi a fermare il mostro.

-Non è l’unico che finirà al tappeto oggi, te lo posso assicurare !

-Su questo siamo d’accordo, traditore.

Il campo di forza emanato dalla cintura si rovescia; invece di proteggere Slim, adesso intrappola il corpo dell’Uomo Sabbia. Il Vendicatore cerca di liberarsi, ma il campo si restringe rapidamente.

-Un regalino involontario della Justice Inc. Pensavi fossimo venuti impreparati ? Saluti dall’Imperatore del Crimine !

 

A mezzo isolato di distanza, Insomnia sta oscillando tra un palazzo e l’altro grazie ad un cavo retrattile. Devil la sta inseguendo spostandosi nello stesso modo con il suo bastone; lei ha ancora parecchie armi nascoste nel costume a rallentarla, e l’Uomo Senza Paura è ben presto alle sue spalle, pronto ad afferrarla al volo ed interrompere il suo viaggio.

Appena prima di lanciare l’ultimo cavo con il suo bastone, però, il suo senso radar vede apparire dal nulla un disco nero a mezz’aria. Sa benissimo di cosa si tratta, ma non ha abbastanza tempo per cambiare traiettoria e ne viene inghiottito.

 

Attorniato da un pubblico di poliziotti disarmati, Thunderstrike sta roteando il suo martello, carico di elettricità. Shades lo osserva impassibile dietro i suoi occhiali da sole, standosene con le mani nelle tasche del suo impermeabile di pelle.

-Possiamo finirla con le buone o con le cattive – minaccia il vendicatore.

-Sono d’accordo – risponde l’ombra vivente – Penso che userò le cattive.

-Ti conviene toglierti gli occhiali !!!

Thunderstrike lancia il suo martello, che attraversa con forza ultraterrena il corpo intangibile di Shades. Prima che abbia finito la sua corsa, le ombre dei palazzi circostanti si animano a formare una mano. Le ombre afferrano il martello ancora in movimento, ed sui palazzi si formano numerose piccole crepe.

Il martello si ferma e vola verso il suo proprietario, accelerato dal lancio delle ombre.

Appena il martello attraversa per la seconda volta il corpo di Shades, però, da un portale di teletrasporto esce un confuso Devil, proprio sulla traiettoria.

Senza avere il tempo di fare altro, Thunderstrike corre verso l’eroe e lo sposta dalla linea di tiro…venendo colpito in piena fronte dal suo stesso martello.

Devil si rialza in piedi, affidandosi ai suoi super-sensi per avere un’idea della situazione. Riconosce Thunderstrike, privo di sensi per il colpo, ma i suoi sensi non registrano la presenza di Shades mentre fa un inchino e scompare nella propria ombra.

-Luci spente, teste di cazzo.

 

Nei cieli di New York, intanto, Iron Man riflette sulla situazione mentre schiva i raggi laser del suo avversario.

“Questa faccenda ha tutta l’aria di essere una trappola” – pensa cercando di colpire il Laser Vivente con i raggi repulsori – “Mi vuole solo far perdere tempo ?”

-Che ti prende, Laser ? Ti sei dimenticato come si combatte ?

“Strano” – pensa Iron Man – “Perché non continua a parlare come fa sempre ? Queste interferenze…sta seguendo degli ordini via radio, forse ? Impossibile decodificare i messaggi…meglio stuzzicarlo e farlo parlare”

-Sai, quando avevi ancora un corpo eri molto più divertente.

-COME OSI !? Sei stato tu a farmi perdere il mio corpo !!!

Il Laser rilascia una vera e propria cascata di raggi distruttivi, precisamente quello che Iron Man si aspettava. Questo è il Laser che conosce, troppo sicuro di sé ed incapace di concentrarsi a lungo sulle strategie.

-Se non ricordo male com’è andata, hai fatto praticamente tutto da solo Arthur. Alla Volta hanno dei buoni psichiatri.

L’ultima parte della battaglia non viene sentita da nessuno dei due, essendo stata coperta dall’assordante rumore di un boom sonico.

Accompagnato da un vento fortissimo, un uomo in tuta grigia e guanti di pelle fluttua in mezzo ai due, chiedendo con un leggero accento polacco:

-Siamo a New York, giusto ?

-Esatto, e ora levati dai piedi !!! – grida il Laser Vivente, scaricandogli addosso una salva di raggi. Con un gesto della mano, il nuovo arrivato ferma i raggi di luce a mezz’aria, e fa lo stesso con il criminale.

“Se i sensori hanno ragione” pensa Iron Man “questo tizio ha appena decelerato da mach 5 a zero in meno di un centesimo di secondo; meglio andarci piano”

-Io sono Iron Man, dei Vendicatori. Grazie per l’aiuto, mister…

-Sloan, nome in codice “Slowdown”. Fa schifo, ma ci sono affezionato. Dunque, mi dicono che sei una specie di super-eroe ?

-Già, e visto che tra un secondo tornerò a terra ad occuparmi di alcuni pericolosi super-criminali, avrei bisogno di sapere cosa sei tu.

-Lavoro per una qualche organizzazione del blocco sovietico, sai una di quelle cose tipo servizi segreti deviati, adesso non ricordo il nome. Mi hanno mandato qui per consegnare la Villains LTD nelle mani del KGB locale… FSA, FSB, non ricordo bene. Posso andare ?

-Ci stiamo occupando noi della faccenda – risponde Iron Man cercando di capire come faccia quest’uomo a restare a mezz’aria, dato che non rileva nessun tipo di energia – Se vuoi puoi darci una mano, ma preferirei fare le cose con…

La temperatura attorno all’armatura crolla bruscamente, avvolgendo Iron Man in una spessa prigione di ghiaccio. Anche se gli stivali a reazione si sono bloccati, il vendicatore rosso ed oro resta a fluttuare a mezz’aria esattamente come il suo nemico.

-Scusa, ma non mi piace perdere tempo – risponde Slowdown, subito prima di precipitare a terra.

“Blocco sovietico ? KGB ? Chi era quel tizio ?” si domanda Iron Man, iniziando a riscaldare la superficie esterna dell’armatura.

Al termine di una caduta di ottocento metri, il nuovo arrivato rallenta la propria caduta ed atterra dolcemente vicino alla Chase Manhattan Bank.

 

Sede Centrale della Villains LTD.

Al centro di una scrivania attorniata da schermi digitali, il professor Augustus DeCeyt… l’Imperatore del Crimine… osserva e dirige le azioni di tutti i suoi agenti.

E sbatte un pugno sul tavolo.

-Maledizione. Iron Man si sarebbe dovuto occupare della cattura di 57. I Vendicatori non hanno nessuno in grado di catturarlo adesso che è tornato a pieno regime, e le cinture dei campi di forza sono al limite. L’entrata in scena di Slowdown è un elemento totalmente imprevedibile… nessuno può essere così stupido da rimettere in circolazione l’uomo più pericoloso della Guerra Fredda… nemmeno gli idioti che ci hanno mandato contro 57 lo avrebbero mai pensato. Non si tratta più di guerre di espansione del crimine russo, il conflitto può facilmente raggiungere una scala mondiale con Slowdown. Questo mi costringe a rivedere tutti i miei piani !-

Sono sufficienti pochi secondi per prendere la decisione, e DeCeyt manda un messaggio a tutti gli agenti sul campo.

-Villains LTD, tornate immediatamente alla sede centrale. Questo è un ordine.

 

Evitando per pochi centimetri un rimbalzo dello scudo di Capitan America, Pathfinder risponde premendo un pulsante nascosto negli occhiali del suo nuovo costume, rimbalzando sul tetto di un negozio per non essere sentita.

-No ! 57 è ancora qui, non lo lascio scappare !!!

Con un altro salto, la mutante si lancia proprio sopra la posizione di Capitan America, che fa appena in tempo a spostarsi . Lei calcia all’indietro, ed il capitano para il colpo con lo scudo. Il vibranio al suo interno assorbe gran parte dell’impatto, ma non conoscendo il livello di forza della sua avversaria il capitano sottovaluta il rinculo e cade a terra.

Entrambi sono pronti a continuare il combattimento, ma restano fermi dopo aver visto la forma liquida di 57 cadere dal palazzo e scivolare rapidamente verso un ingresso della metropolitana.

 

A mezzo isolato di distanza, Switch osserva con un binocolo il luogo dello scontro con i Vendicatori, creando portali di teletrasporto per i suoi compagni di squadra.

-Ho recuperato tutti tranne Pathfinder, capo – riferisce via radio – Se riesce a portarmi da 57 posso…

Una mezzaluna rotante lo colpisce ad una mano, facendogli cadere il binocolo. Switch si volta il più rapidamente possibile, vedendo arrivare altre armi da lancio; fa appena in tempo a generare un portale chiuso, facendo rimbalzare a terra le armi.

Un uomo in costume e mantello completamente bianchi atterra sul tetto, davanti al super-criminale dal costume completamente nero.

-Immaginavo fossi nei paraggi; devi vedere almeno uno dei tuoi portali per farli funzionare, vero ?

-Merda !!!

Switch si getta giù dal palazzo, inseguito dall’eroe. Entrambi cadono in un portale di teletrasporto.

Ne escono davanti ai binari della metropolitana, scatenando il panico dei pendolari che scappano subito. Moon Knight usa un cavo retrattile per intrappolare Switch, che si teletrasporta a due metri di distanza ed estrae una pistola da un portale sulla cintura.

Il cavaliere lunare si scansa in tempo per evitare le pallottole, e carica verso il nemico. Una carrozza della metropolitana si sta avvicinando rapidamente; i due combattenti si scambiano un paio di pugni alla mascella, prima che Switch si teletrasporti un’altra volta dietro all’eroe.

La carrozza sta arrivando; Moon Knight salta verso Switch, finendo però in un portale diretto proprio sui binari. Nell’ultimo secondo disponibile, l’eroe usa il cavo per afferrare Switch per le caviglie e tirarlo verso di sé.

Ora tutti e due sono sui binari, proprio davanti alla carrozza in arrivo. Moon Knight tiene saldamente la testa di Switch, alzandola da terra per fargli vedere il mezzo in arrivo. Istintivamente, Switch usa il suo potere per creare due portali.

La carrozza viene inghiottita da un portale proprio davanti ai due combattenti, per uscire da uno proprio alle loro spalle. Moon Knight aspetta che la metropolitana sia alle sue spalle, sicuro che Switch non tenterà strani trucchi con la propria vita in pericolo.

Quando i portali sono scomparsi, colpisce il criminale con un colpo più che sufficiente a fargli perdere i sensi… se Switch non avesse appena riattivato il campo di forza. Il criminale si teletrasporta lontano, lasciando il cavaliere lunare nella stazione ora deserta.

 

Nella fermata immediatamente successiva 57 cerca di riprendere il proprio aspetto umano, ma è ancora per metà liquido e ricoperto di tentacoli neri.

Lo scudo di Capitan America rimbalza su di lui come su di una massa gelatinosa. La carrozza sta arrivando; i pendolari stanno cercando di scappare, ma molti non osano avvicinarsi a 57 anche solo per andarsene.

-Io…ti conosco ? – si domanda il mostro – Tu sei il mio antenato… arma uno…io sono cinquantasette…

-Sei un essere umano !? – si meraviglia il capitano, avendolo visto finora solo nelle sue forme amorfe.

Prima che la discussione possa continuare, Pathfinder atterra con un salto dalle scale della metropolitana e si dirige verso 57, pronta a calciarlo tra i binari.

-Ferma !!! – esclama Capitan America, colpendola in faccia con lo scudo per fermarla.

57 ne approfitta per schizzare dall’altra parte dei binari; così veloce da scomparire dalla vista immediatamente dopo.

-No !!! – urla Pathfinder, togliendosi di dosso il capitano con un pugno che lo prende alla sprovvista e correndo via. Il capitano lancia lo scudo per colpirla nuovamente alle ginocchia e farle perdere l’equilibrio.

Ma questa volta Pathfinder si aspetta questo attacco, e calcia via lo scudo che rimbalza tra le pareti della fermata; durante uno dei rimbalzi colpisce un bambino che cade tra i binari, proprio mentre la carrozza è a pochi metri.

Capitan America è pronto a gettarsi per soccorrerlo, ma viene battuto sul tempo da Pathfinder che salta sui binari, afferra il bambino e salta via.

Il capitano recupera lo scudo ed aspetta con i nervi tesissimi che la metropolitana se ne sia andata. Una volta passata, può vedere il bambino sano e salvo dall’altra parte, ma Pathfinder è scomparsa.

“Poteva semplicemente saltare dall’altra parte” riflette Capitan America “Invece ha rischiato la vita per salvare il bambino. Chi era quella donna !?”

 

In un vicolo a due isolati di distanza dalla Chase Manhattan Bank, il portale che ha fatto fuggire Slim Snake scompare in un batter d’occhio.

Killer “SlowdownSloan fissa il punto in cui si trovava il portale fino a poco tempo prima, e sorride.

-Bene, ne ho preso uno appena in tempo. Di solito le tracce di questi portali scompaiono dopo pochi centesimi di secondo, ma credo di poter risalire alla sua destinazione.

In Polonia, poco dopo, Caesar DeCeyt riceve il messaggio di Sloan. Il suo azzardo ha funzionato; 57 è stato una distrazione perfetta, e nessuno è ancora riuscito a capire che è lui a comandarlo.

Secondo le sue informazioni, l’FBSA sta approntando una task force per contrastare la Villains LTD sin dall’incidente a San Pietroburgo.

Una semplice telefonata gli fornirà tutto l’aiuto necessario…

 

Sede Centrale della Villains LTD, ovunque si trovi.

Tutti gli agenti sono tornati alla base, illesi e reduci da una vittoria simbolica contro i Vendicatori. Augustus DeCeyt non è contento.

-Un successo pubblicitario, ma un disastro tattico – decide – Nessun vantaggio economico. Le cinture di campo di forza prive di energia; occorreranno mesi per renderle operative, e per allora i Vendicatori sapranno come contrastarle. La frequenza di comunicazione con il Laser Vivente dovrà essere cambiata. Gli ultimi agenti ignoti al pubblico sono stati esposti. La nostra migliore occasione per liberarci di 57 è fallita. E soprattutto… ho sbagliato tutte le mie considerazioni sulle forze che ci sono ostili; siamo in netto svantaggio logistico nei loro confronti.-

Le considerazioni ad alta voce dell’Imperatore del Crimine sono interrotte da un allarme particolarmente rumoroso che scatta nei suoi uffici. Sugli schermi su cui fino a poco fa stava osservando la propria squadra sono inquadrati non meno di cinque gruppi di soldati in armatura protettiva intenti a far saltare gli ingressi segreti.

Digrignando i denti, DeCeyt si alza in piedi ed aziona l’allarme rosso per la prima volta.

-Imperatore a tutti gli agenti, prepararsi alla difesa della Sede Centrale: siamo sotto attacco. Ripeto, Imperatore a tutti gli agenti: prepararsi alla difesa.

 

CONTINUA !!!