MINISERIE IN QUATTRO PARTI

Di Carlo Monni

PARTE TERZA

UN EROE PER TUTTE LE STAGIONI

1.

Berlino brucia in quella livida giornata del 30 aprile 1945. I carri armati sovietici stanno entrando da est mentre l’ultimo bombardamento ha appena cessato di portare devastazione alle rovine di una città un tempo orgogliosa, forse troppo orgogliosa e l’orgoglio ha un prezzo duro a volte. Capitan America è uscito appena in tempo dal bunker del Teschio Rosso, le bombe hanno distrutto tutto ed hanno portato con loro il suo nemico. Non può fare a meno di riflettere sull’ironia del destino: si dice che Hitler sia un appassionato di Wagner..beh questo è certamente il suo Gotterdjammerung, il crepuscolo degli dei e niente lo merita più del nazismo. Fa un cenno ai suoi partners e si muove. Gli altri tre si muovono con lui, la missione è finita, è ora di tornare a casa. Il destino giocherà strani scherzi a questi quattro uomini in costume: due giorni dopo Capitan America sparirà nei flutti di Gibilterra per essere creduto morto per decenni; lo Spirito del ’76 ne prenderà il posto per sacrificare la sua vita nell’adempimento del dovere poco più di un anno dopo; il terzo uomo del gruppo, il Patriota, sarà il terzo a vestire i panni di Capitan America e perpetuerà con onore la leggenda, quanto al quarto uomo, il sovietico Guardiano Rosso, fa quel che deve per il bene della sua nazione, non sa che i giochi del destino lo porteranno un giorno a combattere i suoi stessi alleati, ma se lo sapesse che cambierebbe? Non ha scelta e lo sa e quando il suo paese chiamerà lui farà il suo dovere.

 

2.

Nel palazzo sede della Squadra dei Vincitori, l’Agente Speciale Stuart si muove con disinvoltura in questa mattina di febbraio del 1948. Nella sua veste di agente di collegamento con gli Invasori prima e con la Squadra dei Vincitori poi, ha incontrato molto spesso questi colorati uomini del mistero ed oggi è qui per annunciare loro una nuova missione:

-Il Governo Cinese ci ha chiesto aiuto contro una minaccia che non possono affrontare da soli.- spiega ai suoi sette ascoltatori

-I ribelli comunisti per caso?- chiede Capitan America

-No, una questione per cui sono utili abilità speciali come le vostre. Che ci crediate o no, sono sotto attacco di un esercito di statue ed i morti viventi.-.

-Cosa?- esclama Toro –Ci prendete in giro agente Stuart?

-No, ragazzo! Ma lasciate che vi spieghi tutto dall’inizio…I nostri amici cinesi sono stati molto avari di particolari, ma da quanto abbiamo capito, avrebbero chiesto aiuto ad un personaggio dotato di straordinarie capacità per sconfiggere i ribelli comunisti e questi avrebbe fabbricato in qualche modo questi guerrieri inarrestabili che però si sono quasi subito rivoltati anche contro l’esercito nazionalista ed ora marciano su Pechino!-

-Se non avessi visto un sacco di cose strane in questi anni, non crederei ad una sola parola.- interviene la Torcia

-Hanno fatto come l’apprendista stregone della favola.- commenta Miss America –Ed ora non sono capaci di rimettere il demone nella bottiglia.-

-Stai facendo un po’ di confusione cara…- ribatte la Trottola -…ma il concetto è chiaro.-

-Ed ora vorrebbero che ci pensassimo noi?- chiede Cap

-Hanno provato con tutti i mezzi a fermare questo nemico, ma hanno sempre fallito.- risponde Stuart. –Voi siete abituati a combattere minacce strane.-

-E va bene!- taglia corto Cap –Chiami i Cinesi e dica loro che saremo lì in poche ore!-

E così, nel giro di mezz’ora i sette membri della squadra dei Vincitori: Capitan America, Bucky, la Torcia Umana, Toro, Sub Mariner, la Trottola, Miss America, sono a bordo della nave ammiraglia di Namor che, a velocità superiore a quella di qualsiasi aereo si dirige verso la Cina.

-Siete mai stati in Cina, amici?- chiede Cap

-Un paio di volte con gli Invasori!- risponde la Torcia –Una nel ’44 e poi nel ’45, verso la fine della guerra.-

-Io e Cap…voglio dire Will…il tuo predecessore Jeff…fummo mandati in Manciuria alla caccia del Generale Fang, era l’agosto 1945. Pochi giorni prima della bomba su Hiroshima!- interviene Fred Davis alias Bucky

Jeff Mace, Capitan America, stringe le labbra ricordando gli uomini che l’hanno preceduto nel ruolo che ricopre: Steve Rogers e William Naisland, entrambi morti nell’adempimento del dovere. Anche se sono ormai quasi due anni che interpreta il ruolo del simbolo d’America ancora non è sicuro di avere il carisma necessario. Invidia Fred, a lui non pesa l’idea di essere all’altezza di James Buchanan Barnes, il Bucky originale.

-Tu sei un veterano del Pacifico, vero Namor?-

Sub Mariner si scuote dal suo abituale mutismo

-Si! Ho combattuto la guerra sottomarina contro i Giapponesi e sono stato sugli atolli, ma è l’Atlantico la mia vera casa.-

Mentre chiacchierano, le ore passano rapide ed eccoli sopra la Cina dall’alto vedono l’avanzata dell’armata di pietra descritta da Stuart e, a distanza, il comando dell’esercito cinese. Con una manovra perfetta l’aeronave si arresta a mezz’aria, alla distanza bastante agli occupanti per saltar giù.

È Cap il primo a parlare:

-C’è qualcuno che capisca l’inglese?

-Si fa avanti un alto ufficiale

-Io parlo inglese, io ufficiale di collegamento con Americani in guerra.-

-Bene, prima di andare all’assalto di quei cosi di pietra, voglio sapere tutto di loro, come vi siete cacciati in questa situazione?-

Se l’ufficiale cinese non ha intenzione di rispondere, l’idea gli passa subito dalla mente osservando i volti dei suoi interlocutori. In breve spiega come il Generalissimo Chang Kai Shek abbia chiesto ed ottenuto l’aiuto del misterioso personaggio chiamato Artiglio Giallo per sterminare gli insorti guidati da Mao Tse Tung, ma questi dopo, essere riuscito ad animare le sinistre figure di pietra ed anche cadaveri usciti dalle tombe, li abbia poi, scatenati anche contro l’esercito nazionalista.-

-Se non avessi visto la mia dose di cose strane nella mia vita non so se crederei ad una storia simile.- dice Cap

-Quel pazzo vuole piegare intera Cina ai suoi voleri.- conclude il Generale Wang Feng –Io avevo detto a miei superiori, ma…-

-..ma finché potevate usarlo per sterminare i vostri nemici, i suoi orrori vi andavano bene vero?- commenta Namor –Voi uomini di superficie non cessate di stupirmi per la vostra stoltezza.-

-Ha parlato quello che ha fatto sempre solo cose sagge – interviene la Torcia Umana –Comunque stavolta hai ragione e, ad ogni modo, non possiamo permettere a quel pazzoide di devastare la Cina…e magari il resto del mondo. Giusto Cap?-

-Non c’è alcun dubbio! Coraggio Vincitori, dimostriamoci degni del nostro nome. Torce, voi attaccateli dall’alto con le vostre palle di fuoco, Namor, la tua forza ci sarà utile se li attacchi dall’alto anche tu e tu Miss America, colpiscili con le tue scariche elettriche. Trottola, a supervelocità puoi colpirli e fare danni nel mucchio, io e Bucky vi seguiamo a ruota.-

-Noi non siamo riusciti a fermarli, abbattiamo a colpi di cannone o mitragliamo e si riformano subito.-

-Anche noi siamo tosti amico!- esclama Toro ed ora lo vedrai!-

E così il gruppo di avventurieri in costume si getta nella mischia. Ecco le due Torce colpire gli avversari e fonderli con le loro palle di fuoco; la trottola colpirne venti nell’arco di tempo che occorre ad uno per reagire all’attacco e Sub Mariner scompaginare le fila nemiche con la sua forza ed infine Capitan America gettarsi nella mischia affrontando i nemici immortali, armato solo del suo scudo e del suo coraggio. Come aveva detto il generale, i guerrieri di pietra, appena distrutti si riformano. Cap non si perde d’animo ed ordina alle Torce di colpirli e fonderli prima che riescano a riformarsi. A poco a poco, sia pure a fatica i guerrieri di pietra sembrano cedere terreno.

Dall’alto di una collina l’Artiglio Giallo osserva

In una lontana isola dei Caraibi, il Barone Strucker, capo dell’Hydra, riflette su quello che sta per fare. Se l’esperimento dovesse fallire… ma i suoi scienziati hanno controllato tutto ed è certo che quello Zemo è un genio. Non è dubbio che vivere con quell’assurdo cappuccio attaccato alla testa l’abbia fatto andare fuori di cervello, ma come scienziato non lo batte nessuno.

-È sicuro di volerlo fare Herr Baron?-gli chiede lo scienziato che è con lui nella sala

-Non sono domande che si fanno ad uno Junker prussiano!- ribatte Strucker

-Allora procediamo.-

Strucker si spoglia e, lo scienziato gli pratica un’iniezione al braccio destro, poi il Barone, nudo si tuffa in una vasca piena di uno strano liquido verde-giallastro. Vi s’immerge senza esitare e vi resta finché i suoi polmoni glielo permettono, poi esce e, subito il professore lo esamina.

-Perfetto Supremo Hydra, l’esperimento è perfettamente riuscito.Il siero che abbiamo sintetizzato ha modificato la composizione molecolare delle sue cellule. Ora lei non solo è più forte e vigoroso, ma il suo invecchiamento sarà notevolmente rallentato.-

-Notevolmente quanto?-

-A giudicare dalle reazioni direi un anno ogni cinque, forse ogni dieci!-

Perfetto!-

-Non ci sono effetti collaterali, almeno per quanto ne, sappiamo a parte il fatto che…-

-Che?-

-Le modifiche al suo patrimonio genetico potrebbero riflettersi sulla sua discendenza!-

-Uhm, sarebbe solo un miglioramento della razza, dopotutto.-

-La terrò sotto osservazione per i prossimi mesi e vedremo se tutto procede bene-.

L’eterna giovinezza! In tanti l’avevano cercata senza riuscirci, solo gli scienziati Nazisti non si erano arresi. Certo, le conoscenze tratte da quella nave aliena nel 1941 e da quegli altri alieni, gli Gnobiani, poi, li avevano molto aiutati. A questo punto c’erano tre versioni della formula quella di Sternberg, ancora molto instabile, ma lui era scomparso da tempo, il bagno chimico di Zemo e la sua. Solo gli scienziati di Hydra erano riusciti nel compito di creare un preparato stabile ed ora lui Erwin Von Strucker avrebbe visto i suoi nemici farsi polvere mentre lui avrebbe continuato a vivere e trionfare.

L’Artiglio Giallo ha aspettato abbastanza a lungo, ma ormai ha compreso che i suoi guerrieri non vinceranno questa battaglia. Sospira. Nemici così particolari necessitano di un rimedio particolare. Volge lo sguardo ed est e la sua voce intona un canto in una lingua ignota a lingue umane. Nelle viscere di una montagna un portone di pietra si apre lentamente e qualcosa esce a rivedere la luce dopo secoli.

 

3.

 

Il luogo è una prigione femminile da qualche parte negli Stati Uniti. Una donna viene introdotta nel parlatorio. Un uomo l’attende.

-Buongiorno Mrs. Kane.- dice semplicemente

-Lei chi è?- chiede la donna –Io non la conosco

-Il mio nome non ha importanza. Può chiamarmi Frederick Wertham, se vuole. Sono qui per farle un’offerta.-

-Non sono in grado di accettare offerte da nessuno io sono rinchiusa qui per…-

-Lo so bene il perché: lei Sharon Kane, la Regina Ragno, ed i suoi compagni Volton, Forzuto, Meteora Umana, i Battle Axis, come vi facevate chiamare, siete stati condannati per tradimento contro il vostro paese per aver collaborato con i nazisti. Io appartengo ad un’organizzazione molto potente, con contatti nel Governo. Siamo in grado di farle avere la libertà e l’occasione di combattere i comunisti russi. Cosa mi dice ora?-

-Se è davvero capace di farlo, allora conti su di me. Sono vostra.-

Questo, mia cara signora, pensa Wertham, è la cosa più vera che tu abbia mai detto.

Gwenny Lou Sabuki è nervosa. Certo per lei era stato un bel cambiamento dalla calda California al rigido inverno di Boston, ma come rifiutare la possibilità di studiare a Harvard? Naturalmente aveva dovuto superare la diffidenza che alcuni dei compagni di corso nutrivano per lei, una nisei, ovvero un’americana di origine giapponese, ma, a parte la supponenza di alcuni bostoniani con le loro pretese d’aristocrazia, non si era trovata male. Forse era per trovare una valvola di sfogo per superare i suoi disagi o l’esempio di eroine come Namora ed il Fantasma Biondo, ma aveva deciso di riprendere il suo ruolo di giustiziera in costume. Per sua fortuna i suoi exploits come Golden Girl dei Commandos Minorenni non avevano attratto molta attenzione e non era stata riconosciuta, ma ora doveva proteggere la sua identità segreta e questo aveva comportato il ridisegnare il costume. Una tuta galla con gonnellino, stivaletti verdi ed una cappa e cappuccio verdi con una mascherina. Si chiede se per mascherare meglio i suoi lineamenti non dovrebbe aggiungere una parrucca bionda….Ci penserà.

È Capitan America a sentire il rumore dei passi che fanno tremare la terra, ma è la Torcia Umana in volo ad incontrare per primo il gigantesco drago verde

-E tu chi saresti bruttone?- chiede

Il drago lo guarda come si guarderebbe una mosca fastidiosa, poi una fiammata esce dalla sua gola ed avvolge la Torcia

-Mossa sbagliata!- esclama l’androide assorbendo le fiamme e ribatte con una serie di palle di fuoco che sembrano nemmeno infastidire il suo avversario.

Ad altezza terra, il generale Wang Feng sembra annichilire

-Non può essere!- esclama. –È…è solo una leggenda.-

-Di che leggenda parla!- gli chiede Cap

-Una leggenda vecchia di millenni. Parla di dieci draghi e del più potente di loro, che dorme in viscere di montagna, in attesa del giorno di svegliarsi e distruggere il mondo!-

All’improvviso il drago parla con voce di tuono

-CHI HA OSATO DISTURBARE IL SONNO DI FIN FANG FOOM?

-È…è lui…- balbetta Wang Feng -…non..non è possibile, ma è lui!-

-Attenti! – urla improvvisamente Bucky

Il gigantesco piede del drago sta per abbattersi su di loro. La Trottola a supervelocità porta via Bucky e Miss America, mentre Cap piroetta lontano e Sub Mariner e Toro si alzano in volo. Wang Feng non è altrettanto fortunato e la zampa lo schiaccia senza pietà

Cap osserva la scena e tra se pensa che se il drago parla vuol dire che è intelligente. Ora può dire di aver visto tutto. Certo, questo non aiuta a capire come fermarlo

Toreo ha raggiunto il suo tutore ed insieme le due torce si accaniscono con scariche di fiamma su Fin Fang Foom, ma senza risultato. Namor prova a colpirlo, ma il drago gli sferra un manrovescio che lo sbatte lontano

-Namor!- grida la Torcia e Miss America gli vola subito dietro:

-MOSCHE FASTIDIOSE, POTREI SCHIACCIARVI TUTTE, MA SIETE INDEGNE DELLA MIA ATTENZIONE!- dice il drago –HO ALTRO D’IMPORTANTE A CUI PENSARE!-

Così dicendo si solleva del suolo grazie alle piccole ali sulla sua schiena e, mentre si solleva, la sua statura si riduce sensibilmente

-Sta andando verso Pechino!- grida uno dei soldati.

Cap non comprende il cinese, ma crede di aver compreso e sa che sarà una bella gatta da pelare.

Dall’alto della sua postazione, l’Artiglio Giallo osserva soddisfatto

 

Sub Mariner si è ripreso dallo schiaffo di Fin Fang Foom appena in tempo per comprendere di stare per schiantarsi contro il fianco di una montagna. Disperatamente cerca di frenare la sua corsa, mentre la montagna si fa più vicina, poi, all’improvviso, due mani l’afferrano ai polsi. È Miss America. La forza della ragazza, unita a quella di Namor, riesce a bloccare la folle corsa. Namor si rimette in assetto di volo

-Grazie ragazza!- le dice

-Non c’è di che.- ribatte lei, ora raggiungiamo gli altri, avranno bisogno di noi!-

-Aspetta un attimo, ho bisogno di fare una cosa, prima!-

Con un velocissimo tuffo Sub Mariner piomba in un sottostante fiume e vi resta immerso per qualche secondo, poi salta fuori come spinto da una molla e si pone al fianco di Miss America

-Andiamo ora, ho ricostituito le mie forze con l’acqua rigenerante.-

Così dicendo si getta nella direzione da cui erano provenuti.

-Mfff! Uomini, tutti teste calde!- commenta Madeline Joyce, poi gli vola dietro

Un’altra prigione, un altro membro del Comitato per la Preservazione dei Valori Americani, un altro prigioniero

-Duke O’Dowd devo farle un’offerta!-

-Parli pure- risponde l’uomo conosciuto come: la Meteora Umana

L’uomo che si fa chiamare Henry Brown gli propone lo stesso accordo che Wertham ha fatto con la Regina Ragno e la Meteora Umana accetta

Tibet, nei pressi del tetto del mondo c’è una Lamasseria la cui locazione è sconosciuta a tutti. Al suo interno vive un uomo enormemente vecchio. Per oltre 500 anni ha percorso le vie del mondo e chi ne ha sentito parlare ha, da tempo, dimenticato il suo nome. Chi crede alla sua esistenza e chi lo crede una leggenda per stolti lo chiama semplicemente: l’Antico. Quest’uomo ora sta osservando su un globo fluttuante gli avvenimenti della vicina Cina. Quel pazzo dell’Artiglio Giallo ha liberato Fin Fang Foom mettendo in pericolo il mondo intero. Un giorno, l’Antico lo sa, i dieci dragoni si riuniranno per annientare il vecchio ordine, ma quando quel giorno verrà, i semi della distruzione dei draghi saranno già stati piantati e saranno germogliati. Se Fin Fang Foom rimane libero abbastanza a lungo, potrebbe portare al risveglio dei draghi prima del tempo. Sarebbe la catastrofe e lui deve evitarla.

Fin Fang Foom si dirige verso Pechino e la Squadra dei Vincitori lo segue sull’Ammiraglia di Namor.

-Hai notato Cap?- dice la Trottola –Ha ridotto la sua statura adesso.-

-Si, m n’ero accorto.- risponde Cap –Questo dimostra che è in grado di modificare il proprio aspetto a seconda della convenienza. È un avversario pericolosissimo, chissà quali sono veramente i suoi poteri. Mi auguro che saremo capaci di fermarlo.-

-Via Cap!- interviene Bucky –Siamo i Vincitori, nessuno ci può fermare.-

-Mi piacerebbe che tu avessi ragione Fred…- ribatte Capitan America -…ma per quanto grandi siano i nostri poteri, saremmo sciocchi a pensare che non esista nessuno più potente.-

-Bah faremo mangiare la polvere a quel drago.- esclama Toro –Sei d’accordo Pappy?-

-Lo spero Toro, lo spero proprio.- risponde la Torcia dubbioso

Il volo del drago ha allertato le forze nazionaliste cinesi, ma le loro armi infastidiscono appena il drago che prosegue la sua marcia. Al Palazzo Presidenziale, il Generalissimo Chang Kai Shek è pronto all’evacuazione

Da un’altra parte Mao Tse Tung, il leader degli insorti comunisti riceve le ultime notizie.

-Il drago distruggerà i nostri nemici compagno.- gli dice uno dei suoi sottoposti

-Non essere sciocco.- ribatte l’altro –Il drago vuole distruggere l’intera Terra di Mezzo. Forse dovremo allearci ai nazionalisti per fermare questa comune minaccia, come abbiamo fatto con gli invasori giapponesi. Per ora aspettiamo e vediamo se i cosiddetti uomini del mistero americani sono capaci di fare qualcosa.-

Se non ci riescono loro, pensa, noi cosa potremo fare?

-Ci siamo!- esclama Cap –Colpiamolo con tutto quello che abbiamo!-

Le due Torce, Sub Mariner e Miss America escono dalla nave volando ed attaccano il drago, giunto nei pressi della Grande Muraglia. I loro assalti s’infrangono senza risultati.

-Vorrei essere lì- borbotta la Trottola –Se sapessi volare, ameno!-

-Portami sopra il drago Trottola!- ordina Cap

-Cosa vuoi fare?-

-Lo vedrai! Tieni la nave sospesa qui sopra, pronto ad intervenire. Conto sulla tua velocità in caso d’emergenza.-

-Cap, non vorrai andar solo?-

-Tu resti qui Bucky e non discutere!- ribatte Cap e senza aggiungere altro salta giù dalla nave contro il drago. Forse sono pazzo, pensa, ma sono convinto che Steve Rogers l’avrebbe fatto. Cade sulle schiena del drago e si aggrappa alle sue scaglie per poi colpirlo con lo scudo

-CHI OSA?- esclama Fin Fang Foom

parla inglese o sono io che odo le sue parole nella mia lingua? Si chiede Cap

-Io sono Capitan America, leader della Squadra dei Vincitori e ti intimo di fermarti.-

-UN PICCOLO INSETTO A CAPO D’UNA SQUADRA D’INSETTI, QUESTO SEI PER FIN FANG FOOM!- ribatte il drago –TU PRETENDI DI DARMI ORDINI? AHA HA HA!- il drago ride fragorosamente e gli scossoni che si dà fanno cadere Cap, subito Namor e la Torcia lo afferrano per le braccia e lo calano a terra

-Grazie amici...- dice lui -…ma ora dobbiamo tornare all’attacco!

-È virtualmente invulnerabile.- dice la Torcia –Come pensi di fare?

Fin Fang Foom è, intanto atterrato!-

-MISERABILI CREATURE, MI AVETE TEDIATO SIN TROPPO A LUNGO, ORA PROVERETE LA COLLERA DI FIN FANG FOOM!-

Mentre osserva il drago crescere a dismisura Jim Hammond, la Torcia umana non può fare a meno di pensare: Ma perché hanno tutti il vizio di parlare di se in terza persona?

L’Artiglio Giallo sogghigna soddisfatto, il drago sta facendo un buon lavoro.

Nel Tibet l’Antico ha cominciato ad intonare un canto in una lingua sconosciuta da millenni, un canto che sale d’intensità, poi….

-Io v’invoco Sacra Vishanti. Datemi il vostro potere. Che Fin Fang Foom torni alla sua prigione millenaria….

Fin Fang Foom diventa sempre più grande.

-ORA QUESTA SARÀ LA VOSTRA FINE!- grida e spalanca le fauci

All’improvviso.

-Guardate!- urla Bucky –Sta diventando trasparente

-…ORA!- grida l’Antico

Fin Fang Foom diventa sempre più trasparente, sempre di più.

-NOOOO!- grida e poi scompare.

-Cap, cos’è successo?-

-Francamente, Bucky, non lo so. Non credo che sia merito nostro, ma, a quanto pare la minaccia è finita.-

L’Antico è soddisfatto, il drago ora dorme ancora nella sua prigione, il pericolo è sventato, almeno per ora.

L’Artiglio Giallo ha un moto di stizza. In qualche modo il suo piano è stato sventato, ma imparerà la lezione e presto il mondo sentirà parlare di lui.

La Squadra dei Vincitori torna in America. Non sono ben sicuri di cosa sia successo oggi, ma di una cosa sono certi: in qualche modo quella di oggi è stata una vittoria, la Cina ed il mondo sono salvi ancora una volta.

 

4.

 

Febbraio diventa marzo e marzo diventa aprile. In un altro penitenziario un uomo di nome Percy Van Norton, conosciuto anche come Forzuto, riceve la stessa offerta degli altri suoi compagni e decide di accettarla. In un laboratorio segreto, un androide viene riportato alla vita

Ospedale Navale di Bethesda, Maryland. L’uomo non sa dire da quanto tempo è in quella stanza. Le sue ferite fisiche sono rimarginate, ormai, ma quelle psichiche….Per alcuni mesi è stato incapace di ricordare il suo stesso nome, poi almeno quello è tornato: William Fitzpatrick agente della C.I.A. Lo hanno trovato al largo delle coste brasiliane denutrito, disidratato, delirante. Solo dopo due mesi sono riusciti a scoprire chi fosse e che era scomparso, dato per morto, sin dal giugno dell’anno precedente. Da allora è tornato negli U.S.A. ma nessuno è riuscito a fargli dire quali esperienze avesse passato, solo la notte lo sentivano agitarsi ed urlare nel sonno di cose che lo hanno così terrorizzato, che la parte razionale della sua mente le ha rimosse per non provare dolore.

Questa primavera 1948 porta alcuni cambiamenti nella vita degli Uomini del Mistero d’America. Aprile porta Capitan America a scontrarsi con la criminale Miss Lavender che ferisce Bucky ad un ginocchio. Cap riesce a batterla grazie anche all’improvviso aiuto della nuova giustiziera Golden Girl, ma per Bucky arriva una dura sentenza.

-Mi dispiace…- dice un medico –La pallottola ha lesionato la gamba in modo irreparabile, il ragazzo zoppicherà per tutta la vita.-

Per Fred Davis è un duro colpo, significa che la sua carriera come Bucky è finita. Solo con lui nella stanza riservata dell’ospedale tenta di consolarlo:

-Mi dispiace figliolo.-

-Non preoccuparti per me.- ribatte il giovane –Dopotutto tra due mesi inizia il College e non avrei avuto tempo di starti dietro e poi….non sono più un ragazzino, cominciavo a sembrare ridicolo, ormai.-

Cap sa che non lo pensa, che in realtà gli pesa abbandonare la sua vita di avventuriero, ma non c'è nulla che può essere fatto, ormai.

Quando esce dall’ospedale incontra una ragazza con un costume giallo, a parte cappa e cappuccio verde da cui puntano dei capelli biondi, che all’occhio esperto di Cap non bastano a celare la sua aria orientale: è colei che l’ha aiutato, Golden Girl

-Come sta Bucky?- gli chiede

Cap le spiega l’intera situazione e Gwenny Lou Sabuki non può non sentirsi triste per il ragazzo, però non riesce a non dire a Cap un’idea che le è venuta in mente.

-Ora sei senza partner, se ne vuoi una io mi offro volontaria.-

-Mmm, non è che me ne serva uno in realtà, ma…d’accordo ragazza.accetto la tua proposta

E così Golden Girl diviene la partner di Capitan America

Quasi nello stesso periodo Toro riceve la triste notizia che la sua madre adottiva è gravemente malata e richiede la sua presenza. Tom Raymond è, quindi, costretto a lasciare con urgenza New York. Come se avesse aspettato solo quel momento, Mary Mitchell, la bionda segretaria della Torcia. Si fa trovare con un attillato costume giallo e nero e col nome di battaglia di Sun Girl si unisce alla Torcia Umana nella lotta al crimine. Per una strana coincidenza, quindi, Sub Mariner, la Torcia Umana e Capitan America si ritrovano una donna come partner nella loro lotta al crimine.

Mentre si gode una passeggiata a Coney Island, New York, il sergente Nicholas Fury degli Howling Commandos sente una voce familiare chiamarlo:

-Nick Fury, vecchio cavallo da guerra!-

-Si volta per trovarsi di fronte ad una sua vecchia conoscenza: il Capitano di Marina Simon Savage

-Savage! Che diavolo fai da queste parti?-

-Dovrei chiederlo a te, ti credevo a far danni in Europa!-

-Sono in licenza di una settimana, pensavo di usarla per fare una visitina a mia madre e mia sorella Dawn.-

-Ho sentito che ci sono guai in corso da quelle parti.-

-Già! I Russi hanno bloccato i collegamenti con Berlino, la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro. Tu, piuttosto…non sei imbarcato, vedo?-

-Licenza anche per me, ero ospite di un amico a Boston, poi ho deciso di fare un salto qui.-

-Se ti va, stavo organizzando una rimpatriata con un vecchio amico, Mike Kelly, ne hai sentito parlare?

-Certo! Il capo della Dozzina Mortale. Sarà un piacere.-

Philadelphia. Jefferson Mace, si sente la gola secca. Potrebbe affrontare il ritorno di King Kong nei panni di Capitan America, con più disinvoltura, ma suonare il campanello di casa Naisland gli sembra un’impresa impossibile. Elizabeth Naisland lo riceve con molto piacere. Lei è una delle poche persone, un’altra è, ovviamente, Golden Girl, che lui è Capitan America. E come potrebbe non saperlo, dal momento che il precedente Capitan America era il suo defunto fratello William? Nel corso dei due anni da che la conosce, deve ammettere che lei è diventata una parte importante della sua vita e, forse, dovrebbe decidersi a dirle una certa cosa, se solo i suoi doveri di capitan America non interferissero con la sua vita privata.

Oggi è il giorno dell’anniversario della morte di William Naisland Jr., una morte ufficialmente attribuita ad un tragico incidente. Dei presenti nella sobria cappella per un’altrettanto sobria commemorazione, solo tre sono al corrente della vera identità di William e delle reali circostanze della sua morte: sua sorella, Jeff e Fred Davis, appoggiato ad un bastone che lo aiuta a camminare ed in compagnia della giovane Sheila Carter, nemmeno il migliore amico di William, Bruce Carter IV, che in questo momento sta osservando Jeff con uno sguardo di chiara gelosia, ha mai saputo la verità. Quando la cerimonia è terminata, è Jeff a riaccompagnare Elizabeth a casa e Bruce Carter torna verso la sua villa, dove trova ad aspettarlo due uomini:

-Il mio nome è Peter Henry Gyrich!- dice il primo di loro. –La sua famiglia si è distinta sin dalla guerra d’Indipendenza per il suo leale patriottismo. Questi sono tempi difficili, Mr. Carter, e sono certo che lei accetterà l’opportunità di aiutare il suo paese ed onorare la memoria del suo amico William Naisland.-

-Cosa sapete voi di Bill?-

-Molte cose su com’è vissuto e com’è morto, Mr. Carter.- risponde Gyrich e parla. Quando il suo discorso termina. Carter dice:

-Se quello che avete detto è vero, potete considerarmi arruolato signori!-

Perfetto, pensa Henry Brown, lui è proprio l’ultimo elemento di cui avevamo bisogno. Ora possiamo partire.

 

5.

 

Nel resto del mondo gli eventi precipitano. Dalla fine della Guerra la Germania è amministrata dai quattro grandi vincitori: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia ed Unione Sovietica. Berlino, la capitale, situata nel mezzo del settore sovietico, è a sua volta divisa in quattro settori. Di recente le tre potenze occidentali hanno unificato i loro settori in uno e si preparano a varare riforme politiche, che l’U.R.S.S. non vuole accettare nel suo settore. Nel giugno 1948 i Sovietici isolano Berlino, il mondo trattiene il fiato. Prese tra la scelta di abbandonare la città all’avversario, restarvi alle sue condizioni o resistere con la forza, le potenze occidentali scelgono una quarta soluzione: un ponte aereo che rifornisca la zona di Berlino priva di ogni rifornimento ed energia. Per la verità solo la zona occidentale è isolata, in quella orientale, i sovietici garantiscono, cibo, elettricità, rifornimenti a chiunque decida di stabilirsi in quel settore. I berlinesi resistono in massa all’invito e la situazione si fa sempre più tesa mentre entrambe le parti alzano i toni della propaganda. Un solo gesto sbagliato e la 3° Guerra Mondiale inizierà.

In questa calda situazione, l’intrepido corrispondente estero del Daily Bugle Jerry "Headline" Hunter si trova perfettamente a suo agio. È il quattro luglio 1948 e lui si trova a festeggiare la Festa dell’indipendenza all’aeroporto di Berlino (Berlino Ovest, come comincia a chiamarla qualcuno), mentre l’ennesimo aereo atterra, ma stavolta, oltre al solito carico di rifornimenti, c’è anche uno specialissimo passeggero: Capitan America. Il suo compito è galvanizzare le truppe americane in un giorno così speciale e dimostrare che: "Le forze della libertà non si fanno piegare da quelle della tirannia". Non molto coincidenzialmente, dall’altro lato della barricata, i Sovietici hanno inviato il loro uomo immagine: il Guardiano Rosso. Tutti si aspettano uno scontro e c’è chi lo auspica.

Hunter si fa strada tra i giornalisti e si mette in prima fila, mentre Cap parla nella conferenza stampa organizzata appositamente in un salone dell’aeroporto. Jerry trova le domande scontate e banali, i suoi colleghi non hanno abbastanza fantasia, sembra, e così è lui a fare la domanda scottante: -Capitano pensa che i sovietici saboteranno i convogli d’aiuto? È per questo che l’hanno mandata qui?

-No, signor Hunter, non lo credo, se lo facessero sarebbe la guerra e non credo che la vogliano più di quanto la vogliamo noi. Sia chiaro, però, io sono qui per far capire ai Berlinesi, a tutta la Germania, anzi, che gli Stati Uniti non li abbandoneranno. Non abbiamo combattuto e sconfitto il nazismo perché l’Europa soccomba ad un’altra forma di totalitarismo. Gli ideali di libertà, uguaglianza, democrazia che io rappresento, non cederanno mai alle forze della tirannia.-

-Anche il Guardiano Rosso è qui, prevede che vi scontrerete?-

-Non sono qui per combattere, se succederà, non sarò io ad iniziare, ma non mi tirerò indietro.-

Molte frasi di circostanza, pensa tra se Hunter, ma che altro aspettarsi, dopotutto? A pensarci bene…Cap l’ha chiamato per nome, dunque si conoscono, beh lui non è esattamente uno sconosciuto, è un famoso corrispondente estero (e rompiscatole patentato, direbbero sia Walter Goodman e Happy Sam Sawyer) ed un paio di volte durante la guerra si è trovato in qualche posto in contemporanea con Cap, ma senza incontrarlo veramente. Ehi, e se sotto quella maschera ci fosse qualcuno che conosce? Ipotesi affascinante. Ci penserà un giorno o l’altro.

Settore Sovietico di Berlino. Il Guardiano Rosso ha finito un altro giro di propaganda per i quartieri della città. Ancora una volta ha ripetuto ai berlinesi quanto sia conveniente per loro accettare il fraterno aiuto sovietico, ma non può dirsi soddisfatto, lui è un combattente non un politico, non è fatto per queste cose. Avrebbe voluto sottrarsi a questo compito ingrato, ma non si può dire di no al Compagno Stalin. Nella sede del comando sovietico lo attende il Commissario Politico, un individuo che lui trova decisamente antipatico, ma che, è, comunque, l’emissario del partito e spia della NKVD del famigerato Beria, ci scommette.

-Ho degli ordini per te compagno Guardiano.- dice con voce asettica

-Di che si tratta?- chiede l’altro

-Il popolo sovietico si aspetta che tu tenga alto l’onore della patria contro il simbolo del capitalismo americano, Capitan America.-

-Devo battermi con lui?-

-Domani parlerà alla porta di Brandeburgo. Ci sarà un incidente con i nostri soldati e tu interverrai

-Capisco! Sarà fatto compagno!-

Caraibi, un’isola non segnata su alcuna mappa. Sono passati quattro mesi dall’esperimento ed il Colonnello Barone Erwin Von Strucker, già comandante del Reggimento Blitkrieg delle SS, agli ordini diretti di Hitler e del Teschio Rosso, oggi comandante supremo ed incontrastato dell’Hydra, sorride soddisfatto. Nessun effetto collaterale, si sente perfettamente bene, ora è sicuro che tutto è andato bene, non vivrà in eterno, forse, ma da lì a cinquant’anni sarà ancora nel pieno delle forze, mentre i suoi nemici saranno vecchi e, forse, morti. Tranne l’odiato Nick Fury, pensa, a lui non permetterà una vecchiaia tranquilla, no, quell’ignobile sergente americano di una famiglia plebea, pagherà per ogni indegnità che gli ha causato, a lui, uno Junker, un membro dell’aristocrazia prussiana. A lui penserà personalmente, dopo aver regolato i conti con Simon Savage e l’ultimo sopravvissuto del suo stupido team e dopo aver portato a termine i piani che, tanto faticosamente, sta portando avanti con i suoi alleati. Deve ammettere che il Teschio Rosso è stato lungimirante, in previsione di una sconfitta del Reich, ha previsto tutta una serie di piani d’emergenza per risollevare le sorti del nazismo, come quello che Zemo sta portando avanti in Sudamerica con quel suo alleato che gli dà i brividi, se funzionerà, in pochi anni avranno il controllo degli Stati Uniti e poi del mondo intero, ma ora ha un’altra questione da sistemare. Entra nel salone dove lo attende lo scienziato capo del progetto eterna giovinezza.

-È stato fatto tutto?- gli chiede

-Ja Supremo Hydra, suo figlio è stato sottoposto al trattamento, proprio come lei.-

-Sehr Gut!- commenta Strucker –Werner è giovane ed ora lo resterà quasi per sempre. La famiglia Strucker durerà per sempre. Quanto a lei… ha svolto bene il suo compito, il suo desiderio è esaudito. La divisione scientifica dell’Hydra e costituita in una branca autonoma con lei come capo assoluto, subordinato solo a me.-

-Grazie Supremo Hydra, ho già pensato ad un’organizzazione fatta di veri geni, avremo delle uniformi nostre, diverse da quelle dell’Hydra anche per colore, le farò disegnare secondo i miei desideri. Le Avanzate Idee Meccaniche saranno una realtà.-

Strucker non sta già più ascoltando i deliri del suo Scienziato Capo e pensa alle sue prossime mosse.

Quante volte la Porta di Brandeburgo ha visto passare le vittoriose armate prussiane? Anche le pietre hanno perso il conto. Oggi ai due lati della porta una pattuglia di soldati americani ed una di soldati sovietici si fronteggiano in quello che è il caldo confine tra il settore occidentale e quello orientale di una città che resterà divisa per decenni. È qui che arriva capitan America. Quietamente l’uomo di nome Jeff Mace si avvia verso la porta e si muove vero il settore sovietico, raggiunge la porta e quando è sotto l’arco, le sentinelle gli puntano contro i fucili

-Fermo gli intimano in russo

-Non potete impedirmi di passare!- ribatte Cap, non è padrone della lingua russa e spera che loro capiscano l’inglese. –I trattati d’occupazione mi permettono, come funzionario alleato, l’acceso a tutti i settori ed io intendo passare.-

-No Capitano, non porterai la tua menzognera propaganda capitalista ai veri democratici tedeschi.-

L’uomo che gli balza davanti è il Guardiano Rosso

-Guardiano Rosso, ero certo che saresti stato qui.- replica Cap con una smorfia -Veri democratici tedeschi? I veri democratici non avrebbero paura delle mie parole ed io andrò nell’ufficio del Sindaco a dire quello che ho da dire a tutto il popolo di Berlino.-

-I miei ordini dicono di fermarti ed è quello che farò!-

In seguito in molti s’interrogheranno su chi abbia sferrato il primo pugno, ma la questione è meno importante del fatto che questi due simboli di ideologie inconciliabili si battono per affermare la supremazia della rispettiva idea. Ecco il Guardiano Rosso sferrare un pugno fermato dallo scudo di Capitan America, poi è l’americano a vibrare un calcio agilmente evitato dall’avversario. Un salto consente a Cap di scansare un potente diretto. Per ogni colpo che uno sferra, l’altro trova modo di pararlo. Alla fine un colpo di Cap va a segno.

-Il primo punto è tuo Capitano…- esclama il Guardiano -…ma l’ultimo sarà mio!-

Gli piomba addosso afferrandolo alla vita e l’impeto li trascina entrambi oltre la porta, nel settore occidentale. Con agile mossa di gambe, Cap lo proietta sopra la sua testa, ma il Guardiano atterra agilmente sui piedi come un gatto

Ancora una volta i loro scudi cozzano, mentre cercano un punto debole nella guardia dell’altro. Nessuno dei due vuol perdere, ne va dell’onore della causa che difendono. I berlinesi accorrono da una parte e dall’altra ed incitano il campione preferito e così anche i soldati di guardia. Lo scontro prosegue. Cap riconosce che il suo avversario è davvero duro, potrebbero andare avanti tutto il giorno in quel modo, sino a crollare sfiniti. Sapeva che poteva succedere, non era sua intenzione battersi, ma loro, i Sovietici, avevano bisogno di una vittoria da mostrare al mondo. Per sua fortuna non stanno tentando nulla di sporco. Il Guardiano si batte lealmente e non ci saranno trucchi di fronte a tanti testimoni.

-Smettiamola Guardiano!- gli dice –Non è necessario battersi, lo sai!-

-Lo è, invece ed anche tu dovresti saperlo.-

Dannato testone comunista, pensa Cap, hai ragione, io non posso permetterti di vincere. Per l’onore del mio paese, certo, ma anche per coloro che mi hanno preceduto nel ruolo. Capitan America non può, non deve perdere.

Ancora un assalto, un pugno che va segno, un altro dal suo avversario. Cap ansima. Le sue precedenti battaglie sono sempre state più rapide, ma il Guardiano è in gamba. Anche lui ansima. Entrambi sanno che è solo questione di tempo e poi uno dei due cederà. Ancora un corpo a corpo, poi Cap sferra un colpo al suo avversario, poi un altro. Non smettere, si dice, incalzalo, non dargli tempo di reagire, ancora un colpo, ancora uno, uno solo..

Il Guardiano Rosso cade, ma non sviene. Ogni movimento gli costa fatica e si vede, si rialza ed arranca verso l’avversario, prova a sferrare un pugno, ma Cap lo blocca, allora si aggrappa all’avversario, ma Cap lo scosta con insolita gentilezza,

-Basta adesso Guardiano.- sussurra.

Depone a terra l’avversario e poi si mette lo scudo a tracolla e si carica il Guardiano in braccio. Attraversa la porta senza opposizione. Percorre il viale sino a giungere al comando militare sovietico. I soldati lo guardano stupefatti, ma non osano fermarlo nemmeno quando percorre il corridoio e, con un calcio spalanca la porta del comandante. Sotto lo sguardo di quest’ultimo e del Commissario Politico depone sulla scrivania lo svenuto Guardiano.

-Quest’uomo si è battuto per voi!- dice con voce dura –Lo ha fatto con valore. Per rispetto al suo coraggio, oggi me ne andrò da questo settore senza parlare, ma, vi avverto, non ci manderete via da Berlino, la libertà è destinata a prevalere sempre, Hitler l’ha imparato a sue spese e, prima o poi accadrà anche a voi, siatene certi.-

-Dovrei farti fucilare all’istante, spia americana!- ribatte il Commissario Politico

Cap si guarda intorno ed osserva i soldati schierati intorno a lui con le armi spianate

-Aspetto solo che ci proviate!- dice semplicemente

Il generale comandante fa un cenno con la testa ed i soldati abbassano le armi. Cap esce senza incontrare opposizione e ritorna sul suo percorso. Non può fare a meno di chiedersi che ne sarà del Guardiano Rosso. Spera che il prezzo del fallimento non sia la morte, ma ne dubita. Uomo in gamba quel russo, disposto a morire per i suoi ideali, se solo avessero potuto essere dalla stessa parte

 

6.

 

Berlino è solo una delle tante tappe della carriera di Capitan America e dei suoi compagni e mentre Cap e Golden Girl, la Torcia Umana e Sun Girl, Namor e Namora continuano la loro carriera lungo tutto il 1948, e le ultime due donne riescono anche ad avere degli exploits solitari, molti eventi hanno luogo a loro insaputa, eventi che avranno riflessi sulle loro vite..

Settembre 1948 Un laboratorio segretissimo in una non meglio specificata località degli Stati Uniti. Dopo sei mesi di preparazione, Bruce carter IV è finalmente pronto per la fase finale del suo addestramento. Il dottor Frederick Wertham lo conduce lungo un corridoio, apre una porta blindata.

-Benvenuto al suo destino Mr. Carter.- dice l’uomo mentre fa entrare l’altro nella stanza –Lei sta per diventare la speranza d’America

E mentre chiude la porta dietro di se, sogghigna.

Germania occupata dai sovietici, l’uomo seduto tranquillo in poltrona è nientemeno che Lavrentji Beria il temuto capo del NKVD la polizia segreta sovietica. L’uomo che viene introdotto ha circa 30 o 35 anni, capelli biondi, con una stempiatura evidente, indossa l’uniforme grigia degli internati

-sa chi sono io?- gli chiede

-Si.- risponde l’altro, perché sono qui?-

.Perché io so chi è lei.- ribatte Beria –Albert Malik, moravo d’origine tedesca, collaborò con il regime nazista dopo l’annessione della Moravia al Reich nel 1938, nonostante in gioventù avesse mostrato simpatie comuniste, alla fine entrò anche nella brigata dei Lupi dell’infame Teschio Rosso. Per i tuoi crimini meriteresti la morte per ano nostra o dei cecoslovacchi che hai tradito. Noi siamo generosi.Tu sei tedesco in fondo e noi abbiamo piani per la tua nazione. Vogliamo offrirti l’opportunità di contribuire al bene della tua nazione. Che mi dici?-

-Per uscire dal campo di prigionia farei di tutto.- ribatte l’altro

-Bene, allora nella stanza vicina, troverai quel che ti serve, indossalo e torna qui.

Malik fa come gli è stato detto e quando vede gli abiti sul tavolo della stanza, capisce tutto il piano e sogghigna sinistramente. Perché no? Pensa. Nazisti e Comunisti, che differenza fa? L’importante è essere liberi e tornare a fare il lavoro che so fare meglio.

Poco dopo rientra, rivestito di una tuta verde su cui spiccano una falce e martello rossi ed avvolto in una mantella anch’essa rossa, ma c’è qualcos’altro di rosso a ricoprirgli il volto, qualcosa di molto più sinistro: una maschera a forma di Teschio.

Benvenuto Teschio Rosso!- dice ridendo Beria -D’ora innanzi il tuo nome non sarà più il simbolo del nazismo, ma della marcia del popolo tedesco e del mondo intero verso la gloria della Società Comunista!-

Sotto la maschera, Albert Malik, sorride sinistramente, Il Teschio Rosso è tornato, pensa, e, come il mio predecessore, io mi farò temere.

Ottobre 1948 Al Quartier Generale della Squadra dei Vincitori. I membri in carica sono riuniti di fronte alla TV L’Associazione per la Preservazione dei Valori farà un importante annuncio. Ecco nel salone dei congressi del Waldorf Astoria Hotel di New York, appare Peter Henry Gyrich, il Presidente dell’associazione, dietro di lui è possibile riconoscere un discreto gruppo di politici come i senatori George Rayburn e Jack Bullit, industriali come Edward Stark ed Elias Shaw e finanzieri come Warren Worthington Sr.

Gyrich prende la parola

-Americani, conoscete l’associazione che rappresento. I valori che l’America rappresenta sono in pericolo. In Europa il comunismo ha mostrato il suo vero volto, quello di un’oppressiva tirannia, di un cancro che minaccia di divorare l’intero mondo. Per questo motivo, abbiamo deciso, in accordo col governo di creare un gruppo di eroi che della lotta contro il comunismo farà a sua bandiera. Uomini e donne, americani al cento per cento e dediti a combattere per il solo bene dell’America. Ecco a voi: i Liberatori!-

Ecco entrare i membri del gruppo, presentati da Gyrich con voce da imbonitore

-La Regina Ragno! La Meteora Umana! Forzuto! Volton! Ed infine il capo del gruppo, una figura le cui tradizioni risalgono alla Guerra d’Indipendenza e che si è battuto con coraggio contro i Nazisti durante la Guerra, signori ecco a voi: lo Spirito del ’76!!-

I Vincitori sbalordiscono.

-Quei quattro erano agenti nazisti!- esclama La Torcia –Come hanno potuto liberarli?-

-Per qualcuno è più importante che siano anti comunisti, piuttosto che ex nazisti.- replica la Trottola –Non mi piace per niente, ma…-

-E quello che si fa chiamare Spirito del ’76?- interviene Miss America –Ma come ha osato, lo Spirito era la prima identità del tuo predecessore Cap!-

-Lo so Miss America.- risponde Cap ed intanto si chiede: come reagirà Elizabeth Naisland? E perché è sicuro che questa storia porterà solo guai?

Nella sua stanza d’ospedale, Will Fitzpatrick riceve una visita. Headline Hunter è appena tornato negli Stati Uniti ed ha saputo di Will. La sua curiosità di reporter, ma anche la sua amicizia per quell’uomo lo hanno portato a fargli visita. Lo trova che guarda fuori dalla finestra.

.-Ciao Will.-

Fitzpatrick si volta e lo guarda con aria quasi inespressiva

-Oh sei tu Jerry.-

Dov’è finita la sua vitalità irlandese? Si chiede Hunter, che gli è successo in quella giungla? Per un po’ parlano del più e del meno e Hunter si meraviglia sempre più dell’apatia dell’agente.

-Will, i medici dicono che fisicamente stai bene, che non c’è motivo perché tu non possa ricordare, ma non vuoi.-

-Forse è vero Headline, a volte mi sveglio urlando la notte ed allora credo di ricordare, ma poi tutto svanisce…io…io credo di aver paura. Ironico vero? Ho sempre pensato di non aver paura di nulla ed ora…ora….Jerry, se ci provo vedo due occhi malvagi ed inumani

-Zemo, hai trovato il Dottor Zemo e lui…

-No, non è Zemo è qualcosa di più orribile, qualcosa di realmente inumano di puramente malvagio e voleva, oh Dio voleva farmi….-

-Cosa?- lo incalza Hunter –Cosa?-

-Non riesco a ripensarci…ogni volta che ci provo, il pensiero è insopportabile, eppure ho lottato per avvertire del pericolo, ma quale pericolo?-

Il suo sguardo cade sulla copia del Bugle che Hunter ha portato con se e sul titolo di testa

-Cos’è questo?- afferra freneticamente il giornale e legge dell’ultima impresa del nuovo gruppo dei Liberatori contro una cellula di spie comuniste.

-Sono quei nuovi uomini del mistero, i Liberatori, non ne sapevi niente?-

-No, non leggo giornali e non sento la radio o la TV da molto tempo.-

-Sono al soldo del Comitato per la Preservazione dei Valori Americani. Li guida uno abbastanza famoso durante la Guerra, lo Spirito del ‘76

-Oh mio Dio! Ora ricordo! Headline, io ricordo tutto!-

 

FINE TERZA PARTE

 

NOTE DELL’AUTORE

 

Eccoci giunti anche al termine della nostra terza parte. Nel prossimo episodio aspettatevi: l’ultima battaglia della Squadra dei Vincitori, Capitan America III contro Teschio Rosso II e la soluzione di tutti i misteri con la partecipazione straordinaria di Will Fitzpatrick ed Headline Hunter

Ed ora eccovi il solito dossier sui personaggi citati in quest’episodio

 

APPENDICE STORICA

 

Fin Fang Foom. Il più famoso dei dragoni cinesi apparve per la prima volta in "Strange Tales" #89 dell’ottobre 1961 (Si, proprio un mese prima di Fantastic Four #1) questo con la Squadra dei Vincitori, possiamo considerarlo il suo primo scontro con dei supereroi (ovviamente del tutto inventato da me).

L’Antico. Era Lo Stregone Supremo della Terra, carica che dopo la sua morte appartiene al Dottor Strange di cui è stato maestro. Il suo accenno ai dieci dragoni si riferisce ad una futura storia di Iron Man

La Regina Ragno, Forzuto, Meteora Umana, Volton sono oscuri personaggi della Golden Age da editori minori, i cui diritti sono stati acquistati dalla Marvel. Per la precisione: la Regina Ragno, Sharon Kane, usa una pistola spara ragnatele inventata dal marito che fu ucciso da agenti sovietici, per questo collaborò con i Nazisti , perché facevano guerra all’U.R.S.S. di cui gli U.S.A. erano invece alleati; comparve nell’albo "Eagle" (Fox Publishing) 1941/42; Forzuto, il milionario playboy Percy Van Norton, ha acquisito la superforza grazie ad una droga sperimentale che ha avuto effetti nefasti sul suo cervello, è stato dalla parte dei Nazisti perché: "I nazisti adorano la forza" ; è comparso in "Crash" (Terr Publishing) 1940; Meteora Umana, alias Duke O’Dowd, era un avventuriero esploratore che, precipitato con il suo aereo nell’Himalaya, capitò nell’antica città segreta di Bayakura (un’altra? Ma quante valli segrete e civiltà perdute ci sono nell’Himalaya? -_^) dove imparò a controllare mentalmente l’energia degli atomi (non fatemi domande!); si schierò coi nazisti perché combattevano gli Inglesi e lui è di origine irlandese; comparve su Champion Comics (Worth Publishing) 1940/1942; Volton credeva di aver acquisito i suoi poteri elettrici grazie ad un fulmine che lo aveva colpito, ma, in realtà era un androide imperfetto costruito dall’assistente del Professor Phineas T. Horton, (creatore della Torcia Umana), James Bradley, alias il Dottor Nemesi o Dottor Morte; comparve su Catman (holyhoke Publishing) 1940.; In origine erano tutti e quattro dei buoni, ma quando decise di usarli come antagonisti degli Invasori per la loro miniserie del 1993, Roy Thomas ne fece dei collaborazionisti dei nazisti (i Battle Axis) per i motivi detti sopra. (La scelta di trasformare in supercriminali dei supereroi di case concorrenti della Timely mi sembra un po’ discutibile, ma tant’è). Altro membro, defunto al termine della miniserie, dei Battle Axis era il già citato Dottor Nemesi, una sorta di versione in bianco di Shadow, comparso in due storie rispettivamente su Lightning e Super Mystery Comics (Ace Publishing) del 1940. assunse il nome di Dottor Morte quando decise di accettare un’offerta dei nazisti. Ovviamente sia il suo ruolo di assistente del professor Horton, che la sua conversione al nazismo, sono frutto della fantasia di Thomas.

Golden Girl. Ecco al debutto la nuova Golden Girl, il costume descritto è proprio quello della compagna di Cap in Captain America Comics #66/74 e negli altri serial di Cap delle riviste Timely del periodo. La parrucca bionda è una mia aggiunta e serve allo scopo di migliorare il mascheramento di Gwenny Lou e nascondere meglio la sua origine giapponese. Come ho già spiegato nelle storie Timely, Golden Girl era Betty Ross, l’amica ed interesse sentimentale di Cap/Steve Rogers. La retcon operata da Stan Lee e successori ha stabilito che Steve Rogers non ha mai vissuto le avventure ambientate dopo il 2 maggio 1945 ed attribuite ai Capitan America visti in questa miniserie e che Betty Ross deve quasi certamente (per me certamente) identificarsi in Peggy Carter, ufficialmente scomparsa nell’agosto 1944 e fino ai tempi moderni. Avrei potuto usare come sostituta di Betty/Peggy la ragazza di Jeff, il Cap Corrente, ma mi sono detto: se Roy Thomas ha creato una Golden Girl doveva avere un motivo no? Ed il motivo non poteva essere coprire il vuoto di continuity che si era creato? E così Gwenny Lou Sabuki è divenuta la partner di Capitan America

Guardiano Rosso. Ne abbiamo tanto sentito parlare ed eccolo qui, il contraltare di Cap in Unione Sovietica. Di questo Guardiano Rosso non sappiamo nulla, identità segreta, ecc. tranne che Stalin stesso ne fece il Guardiano Rosso ad imitazione proprio del ruolo di capitan America. Uomo ligio al dovere ed all’ideologia del suo paese, è, comunque coraggioso e leale. Nello scontro con Cap doveva perdere necessariamente, ma non potevo farne lo stereotipo del cattivo comunista.

Teschio Rosso II. Albert Malik è stato rivelato essere il secondo Teschio Rosso in Capitan America (Vol 1°) #155 in cui fu introdotto il concetto dei Capitan America Sostituti, rivelando le origini del Capitan America operante dal 1953 al 1954. Essendo il vero Teschio Rosso scomparso il 30 aprile 1945 per ricomparire in tempi moderni, come stabilito dai soliti Lee & Kirby, allora quello operante negli anni ’50, agente comunista ed avversario del Cap dell’epoca, doveva essere un rimpiazzo. Il suo nome fu rivelato in una storia inedita di Occhio Di Falco su Solo Avengers Come e perché fu reclutato, non è stato mai interamente spiegato. L’ho fatto io adesso.

Due curiosità: 1) Malik è un cognome originario della Moravia, regione dell’attuale Repubblica Ceca che divenne protettorato della Germania, nel 1939/1945 mi sembrava logico stabilire che il nuovo Teschio Rosso avesse un’origine Tedesca e legarlo alla futura Germania Orientale; 2) Teschio Rosso II (o meglio, rispetto a questa storia, sarà) l’assassino (o per essere esatti, il mandante dell’assassinio) di Richard Parker e Mary Fitzpatrick Parker, agenti della C.I.A. e genitori di Peter Parker, Mary, inoltre era figlia di Will Fitzpatrick, coprotagonista di questa storia

I Liberatori e Spirito del ’76 II Mie creazioni ovvio e non insulterò la vostra intelligenza chiedendovi chi è che si nasconde sotto la maschera del secondo.

Edward Stark ne abbiamo parlato nel numero scorso

Elias Shaw è un parente di Sebastian Shaw

Warren Kenneth Worthington Sr. È il nonno di Warren K. Worthington III alias Arcangelo degli X-Men

Jack Bullitt senatore dello stato di New York è un personaggio di mia invenzione, ma qualcuno potrebbe pensare che l’omonimia con un certo Sam Bullitt, aspirante Procuratore Distrettuale contro Franklin Nelson e comparso in Amazing Spider Man #91/92

George Rayburn, senatore della Pennsylvania è, ugualmente di mia invenzione

Chang Kai Shek, Mao Tse Tung (o Zedong che di si voglia ) Lavrentji Beria, sono gli omonimi personaggi storici.

 

Carlo