MarvelIT Presenta…

‘MIRROR, MIRROR’
(1 di 2)

 

Mr. T

   storia
Fabio Furlanetto
e Fabio Volino
   supervisione MarvelIT
Carlo Monni    supervisore capo
Mr. T    presidente
   
Reed Richards, Mister Fantastic    intelligenza superiore, corpo elastico e capace di assumere qualsiasi forma
Susan Richards, la Donna Invisibile    abilità di rendere invisibile il visibile
Johnny Storm, la Torcia Umana    controllo calore ambientale, trasforma il suo corpo in una fiamma vivente

Ben Grimm, la Cosa

   orrenda e amorfa "cosa" di roccia arancione, possiede una forza sovrumana
   

Lockdown

   implacabile cyberpoliziotto di Shadow City

Rosetta Stone

   genio informatico, incappucciata compagna di avventure di Lockdown

 

N.B.: Gli eventi di questa storia hanno luogo dopo Fantastici Quattro 3 by MIT

***

Collegamento Server Effettuato.
Riconoscimento Protocolli. Autorizzazione Epsilon-Eridani.
Benvenuto Dott. Richards!
Apertura Directory: Zona Negativa; Files: Shadow City/Lockdown/Stone. Richiesta Lettura sintesi Conclusiva...
Shadow City è un complesso sistema connessionista entro i cui parametri definiti mediante un processo stocastico una moltitudine di variabili controllate interagiscono per rappresentare una realtà che non scompare se non smetti di crederci. E chi crede alla realtà della vita sono tredici milioni di persone inconsapevoli, le cui menti interconnesse in un sistema artificiale costruiscono un mondo di dati, informazioni, sensazioni ed emozioni virtualmente reale.
Qualche tempo fa una variabile esterna non prevista è entrata nel sistema. Per le proprietà di un sistema aperto questa variabile ha incontrato il sottosistema di retroazione, la cui funzione è quella di garantire l' omeostasi originale usando l' informazione d' uscita stessa aggiornata con l' inserimento della nuova variabile come dato d' ingresso per far diminuire la deviazione all' uscita rispetto ai parametri prestabiliti.
La retroazione negativa, neutralizzando i dati d' ingresso della variabile nuova, mantiene la stabilità del sistema, l' unico modo col quale la variabile esterna poteva non essere neutralizzata era comportarsi secondo i parametri stabiliti, in modo tale da amplificare i suoi stessi dati e produrre un cambiamento stando al gioco stesso del sistema.
Quella variabile esterna era Reed Richards. Il sistema di retroazione negativo sono Lockdown e Rosetta. Shadow City è la rappresentazione del sistema.

Molo 4, quartier generale dei Fantastici Quattro. Fuori dalla bolla temporale.


La situazione: Sue Storm, Ben Grimm e Johnny Storm osservano una scena che non si sarebbero mai aspettati di vedere.
"Sono Lockdown, sono il poliziotto di Shadow City. Tu sei la malattia e io sono la cura. Oh yeah, baby!" Al centro del laboratorio scientifico, Lockdown minaccia i tre spettatori mimando una scarica di proiettili sparati da immaginarie pistole dalle mani guantate.
"Ha preso qualche botta in testa più di te, vecchio!".
"Parla quello che ha il cervello in fiamme, bah! Io non ci capisco più niente! Ma che, ha perso qualche rotella girando sulla ruota del tempo?".
"Reed, è… è patetico! Di cattivo gusto". L' imbarazzo misto a divertimento dei ragazzi viene ripreso dall' espressione corrucciata della Donna Invisibile. In risposta, dal corpo immobile di Lockdown, spunta il volto preoccupato di Franklin in spalla al suo geniale papà, Mister Fantastic.
"Scusa mamma! Era uno scherzo". Franklin le getta le braccia al collo ed il gesto viene ricambiato amorevolmente con un bacio premuroso.
"Oh, tesoro… Ci sei riuscito. Ti chiedo io scusa, amore, pensavo fosse papà e… beh, lo sai… non è che sia Jim Carrey".
"Preferisco Billy Crystal, in verità". Reed esce completamente dal corpo immateriale del segugio di Shadow City, fa l' occhiolino alla moglie ed al figlio ed orienta l' attenzione degli amici verso i veri corpi di Lockdown e Rosetta Stone, distesi all' interno di trasparenti celle costantemente monitorate da dispositivi di stasi.
"In parole povere, gommolo".
"Sono in uno stato di coma autoindotto per salvare il salvabile dal momento dell' attivazione di decriptaggio e scaricamento del loro sistema di memoria ad opera del virus che li ha infettati per poter uscire dalla bolla temporale e vincere l' ennesima sfida".
La Torcia si avvicina ai corpi dormienti:"Prendi fiato, cognato. Sistema di memoria? Reed, vuoi dire che… non sono esseri viventi?".
"Non esattamente, Johnny. Sono forme di vita digitali, non biologiche, questo sì".
"Quando picchiano fanno male, però" mugugna la Cosa, mentre incuriosito immerge il ditone arancione nell' immagine di Lockdown "È questo cos'è, un' ologramma?".
"Una specie, Ben, è una proiezione della personalità digitale di Lockdown. Per studiarlo meglio" aggiunge Reed aspettando la reazione di Sue all' ultima affermazione.
"Lo puoi programmare, è come un video gioco!". Franklin riprende il suo spirito giocoso, ma Susan coglie l' implicazione nelle parole del marito e capisce che anche Johnny è arrivato alla stessa conclusione.
"Allora non è ancora finita, vero Reed?".
"Non qui, Sue, no".
"Ma noi abbiamo incontrato Lockdown e Rosetta anche al di fuori della simulazione di Shadow City, Reed, ed erano esattamente come sono ora. Non la fantasia di qualche programmatore occulto".
"Esatto, Johnny, capirai allora come essi siano delle forme evolute degli stessi robot che ci hanno imprigionato in Shadow City. Fanno parte del complesso sistema di controllo della realtà virtuale che è Shadow City. Tanto complessi da identificarsi con gli stessi uomini e donne cui hanno il compito di proteggere e badare nel loro sonno elettronico fino a confondere la realtà con la fantasia".
"Allora cosa vogliono da noi?".
"Sospetto che il nostro passaggio a S.C. abbia in qualche modo forzato il sistema di controllo. Se ci pensate, anche nella Zona Negativa siamo riusciti a sfuggire all' attacco di Lockdown. In parole povere ha solo fatto quello che deve fare per programmazione: rimettere le cose a posto. E con noi aveva un conto aperto".
"Ok, rispediamoli al mittente e chiudiamo a chiave la porta!".
"Non sarei così precipitosa, Ben. E tutte quelle persone imprigionate in una menzogna?".
"Non hai tutti i torti, Suzie, ma potrebbero essere fatti loro e poi chi siamo noi per rivoltare tutto come un calzino sporco?".
"Non dire idiozie, caprone! Siamo i Fantastici Quattro! È nostro dovere cambiare le cose in meglio!".
"Ah, chiudi quella bocca, ragazzo, non venire a fare la paternale a me o mi accendo il sigaro col tuo didietro! Non intendevo quello, cioè che diritto abbiamo…".
"Ben, Johnny, smettetela! E vergognatevi, di fronte a Franklin!".
Il risoluto intervento della Donna Invisibile spegne sul nascere le scintille. Reed in cuor suo ringrazia ed ammira ancora una volta il ruolo e la capacità di Sue di gestione dell' emotività del gruppo e, valutata attentamente ogni parola, ne approfitta e conclude:"Il problema è critico e delicato, ragazzi. Se è giusto quello che penso e non vedo a questo punto perché non dovrebbe esserlo, volenti o nolenti non possiamo più chiamarci fuori. Non è un alibi per rimandare considerazioni etiche e morali, ma il 'programma' S.C. ed il suo sistema di controllo, Lockdown, per la loro specifica natura non soprassiedono agli eventi che gli si parano davanti. E ne siamo stati tutti testimoni con l' arrivo di Lockdown nella nostra dimensione. Con questo voglio dire che è altamente probabile che Shadow City sia già in qualche misterioso modo stata alterata dal nostro passaggio. Mandando indietro Lockdown e Rosetta non possiamo non andare ad osservare quanto la variabile 'Fantastici Quattro' in ingresso abbia influenzato l' output del programma Shadow City".
Tutti e quattro si guardano l' un l' altra ed il loro pensiero è uno solo.
"Molto bene, ragazzi, all' interfaccia per la Zona Negativa!".
Le ultime parole Susan le dedica al figlio:"Franklin, amore mio, per questo viaggio non possiamo portarti con noi, ma contiamo su di te perché tu ci aspetti al ritorno. Ti va di andare a trovare i signori Power per un po'? Puoi portare il nuovo robot che ti ha costruito papà, se vuoi".


"Questa, gommolo, me la devi spiegare. Cosa sarebbero questi?" sbuffa la Cosa alludendo al piccolo aggeggio metallico tra le dita.
"Campionatori temporali, Ben".
La Cosa osserva perplessa la strana fibbia metallica fissata alla cintura della Torcia cambiare forma e divenire parte integrante del suo costume, invisibile ad occhi indiscreti.
"Coraggio, Ben, immaginiamo cosa pensi e capisco come ti possa sentire, ma Reed li ha completamene riprogettati, giusto caro?" chiede la Donna Invisibile.
"Sì, l' idea originale era del Dottor Destino. Usò un paio di questi bracciali per coinvolgermi in un duello nelle pieghe dello spazio tempo. Derivano dalla stessa tecnologia alla base della sua macchina del tempo".
"Vuoi dirci che sei andato a memoria per costruirli, Reed? Ah, siamo o non siamo i numeri uno, eh cucciolo?" e Johnny lo sottolinea facendo l' occhiolino a Ben.
"Già, ci salvasti per il rotto della cuffia. E adesso vuoi anche tu farci ballare su e giù per le lancette dell' orologio, giusto?" chiede la Cosa, ancora poco entusiasta all' idea.
"Non proprio, vecchio mio. Questo nuovo modello lavora all' unisono. Contemporaneamente attivati, i campionatori generano una distorsione spazio temporale. Una sacca all' interno del trascorrere del tempo, i cui eventi si susseguono circolarmente sulle sue pareti. Caduti dentro la bolla si può uscire solo se gli eventi che hanno portato alla sua generazione vengono disattesi".
"Oh porca paletta, ma perchè mi vengono in mente certe domande?

 

La Zona Negativa.


Dove antineutroni, antiprotoni ed antielettroni compongono gli atomi di antimateria di una vita non molto diversa dalla nostra.
Entriamo nell' influenza gravitazionale del mondo-città di Shadow City, così come appare agli occhi dei suoi fondatori sognatori.
I grattacieli, moderni Icaro d' acciaio e vetro che sfidavano il cielo perennemente scuro, hanno lasciato il posto a case, palazzi, chiese, castelli, borghi, campi e colline dei primi secoli dell' anno mille europeo. Un sole alto irradia il suo calore sulla terra battuta che ricopre le ampie strade del centro che si diramano in zone in cui la luce stenta a raggiungere i carruggi più umidi e bui. L' attività frenetica del mercato: lo strillare dei venditori, il vociare allegro e chiassoso dei bambini, la moltitudine di persone vestite di colori sgargianti e attillati, di stracci sporchi e maleodoranti, per tutti questa è sempre stata la loro vita, il loro mondo e così continuerà ad essere.
La Città d' Ombra. Molti sono i motivi per avere paura delle ombre.

 

4

L' olezzo che giunge alle narici dei monelli, in un carruggio nascosto alla vista delle alte torri del castello del Signore della città, non sanno quanto derivi dalla mondezza sparsa ai bordi della strada contro le pareti scrostate o da loro stessi, in tempi in cui lavarsi una volta qualche settimana quando capitava era la norma o da quel grosso derelitto d' uomo accasciato contro un muro e avvolto in ampie fasce scure, macchiate e rosicchiate dai topi coperte di corda e grezza stoffa.
I monelli gli si avvicinano un po' di più. Per vederlo meglio, dicono, anche se non è la prima volta che lo fanno. Il fascino misterioso che ti strizza le viscere, ma ti inonda del piacere del fantastico e del proibito. E del morboso. In fondo i loro genitori solvono dire che al mondo c'è chi è messo peggio di loro. Lui ne è la prova vivente. È il pazzo del villaggio, il mostro che spaventa i bambini, L' Uomo Senza Volto, una colata di lava e catrame raffreddati e duri e rugosi senza espressione. La figura che devi ridicolizzare per vincere le tue paure di piccolo ragazzo bastardo e, perché no, Innocente. Jean, l' avevano chiamato così in onore al Signorotto della Sacra Fiamma Purificatrice, era riuscito ad infilare nelle vesti dell' Uomo Senza Volto un topo morto. Ci sta provando di nuovo.
Quando il piscio viene scolato da una finestra di sopra sulla testa del mostro, una risata fragorosa i monelli non riescono a trattenere.
"Ahahaha!!! Via tagliamo, Jean! Che quella cosa si sveglia!".
"N- no… Non ha neanche le narici... solo un attimo…".
"Forse! Ci sento benissimo però, piattola!". Il tronco di pietra fusa che è il suo braccio scatta veloce ed afferra il bambino alla gamba. La prima volta, i monelli sorpresi, terrorizzati si gelano solo il tempo di assistere alla scena successiva e si dileguano urlando e piangendo.
SNAP!
Il bianco degli occhi e lo strazio del volto tirato dallo spasmo e dal dolore.
"Adesso siamo in due di storpi mostri, Jean de Yancy. Ride bene chi ride ultimo! Ahahahaha….".

3

 

Su soffici e caldi tappeti e decine di cuscini di raso rossi, sopra e ai piedi di un immenso letto a baldacchino. In alto, tra le stanze della lussuria del palazzo ornate di quadri erotici e specchi riflettenti i corpi sudati e vogliosi sotto i caldi raggi di sole esterni.
"Oh baby, piccola! Si, cooosì continua…".
"Uhmmm…".
"…Ho le palle infuocate!".
"Uhu!?…".
"Ohhh sì… Vengo! Ahhh…".
"Uharghhh!!!…".
"Attenta! Baby!… Oh, cazzo piccola!… Avete tutte il dolce vizio di chiudere gli occhi… Mmm… E tu baby… Sì, tu! Come ti chiami?".
"Alicia".
"Alicia… oh Alicia, sono già innamorato di te…voglio stare solo con te ora… Voi altre, andate via!".

 

2

 

“Mordi, strappa, uccidi!”.
Oh no, è tornata…”.
Smettila di piagnucolare!”.
“Strappagli il CUORE!".
Io… non so…”.
Smettila! Ti odio quando fai così!”.
"E cosa vorresti fare? Distruggere tutto ed iniziare ad odiare te stessa?”.
Io.. penso che glielo chiederò…”.
No, lui no, lo odio… vi odio tutti!”.
“Sssì… Uccidilo!”.

 

1

 

Lungo le ampie sale del castello del Signore della Città d' Ombra.
Lei si ferma invisibile davanti ad una porta che non dovrebbe esserci. Lucido metallo senza aperture o appigli, incastrato nella parete di pietra. Una sezione s'illumina ed un cubo si stacca, cambiando forma e materiale, una sfera d' acciaio subito sostituita da un altro mattone.
Un occhio di luce rossa si apre e irradia di traccianti l' intera stanza scolpendo le forme solide di una donna nell' aria ionizzata.
"Mia Signora, il Signore è occupato".
"Vuoi dire che mio marito è caduto nel buco? La ragazza qui vorrebbe parlargli!".

 

In the shadows


Come risvegliarsi da un incubo, il cui orrore viene moltiplicato per mille e si espande lungo tutto il tuo corpo, iniziando ad instillare dentro di te il dubbio che solo di un incubo si sia trattato.
Ecco, più o meno, la sensazione che accoglie i Fantastici Quattro al loro risveglio dalle camere virtuali: tensione, sudore, rabbia, disperazione, arrendevolezza, tutte sensazioni dipinte sui loro volti. Per aver visto un sogno distorto (o forse solo un' altra realtà?) chiamata Shadow City.
"No! Non è possibile! Non è possibile, che diavolo sta succedendo?!…" urla la Torcia Umana, scosso da spasmi di terrore.
"Calmati, Johnny, ti prego!" lo esorta sua sorella.
"Calmarmi? Oh, mio Dio, Sue! Non ti rendi conto di ciò che abbiamo fatto?".
"Io… Johnny… Oh, Signore...".
"Ne so quanto voi gente, ma quelli… quelli siamo noi… o almeno un qualcosa di piccolo, freddo e duro dentro di noi che è venuto a galla…".
"Oh, Ben, caro, ma che stai dicendo? Tutto ciò non ha senso, delle copie distorte di noi stessi? Ma… ma abbiamo lasciato Shadow City mesi fa! Reed, cosa?… Reed? …".
Ma lo scienziato non le risponde, da quando si è ripreso sta facendo quello che sa fare meglio di tutti: pensare, analizzare la situazione. E, se possibile, trovare una soluzione, dimentico di tutto e di tutti. È ora davanti ai computer della sala d' animazione sospesa e sta leggendo i dati su diversi monitor.
"Non è possibile" sussurra Johnny "Non è fottutamente possibile!" esplode poi in un potente urlo. Ben Grimm gli si avvicina, il giovane, rannicchiato, è ancora scosso da forti tremori e si nasconde la testa fra le braccia.
Sue intanto prova invano ad attirare l' attenzione di suo marito:"Reed. Reed?! Per l' amor del cielo, Reed, vuoi rispondermi?! Maledizione! Abbiamo i nervi a pezzi; Johnny non è in sé! Smettila! Smettila per un momento di cercare risposte fuori di te, lontano dalla tua famiglia… Reed!, abbiamo bisogno di te, ora!, io ho bisogno di te!".
Lo scienziato si discosta dai suoi fantascientifici computer, pare non aver ascoltato una sola delle parole di sua moglie, poi la sua distrazione viene interrotta dalla visione delle lacrime sul volto di Sue. Lacrime che esprimono una tensione presente in tutti e che finalmente sta trovando in lei pieno sfogo. "Non puoi trattarci così, Reed!" lo rimprovera la Donna Invisibile.
Mr. Fantastic comprende il suo errore, si stava totalmente assentando, dissociando, stava emergendo la sua personalità schizoide, proprio come era accaduto alla sua controparte di Shadow City. Dunque si precipita ad abbracciare la donna:"Susan, tesoro, perdonami…Ero interamente preso dai dati. Non ero affatto preparato ad una piega degli eventi simile: costrutti virtuali senzienti con le nostre personalità. Intelligenze Artificiali che ricalcano i nostri Io. È..." guarda intensamente negli occhi prima lei, poi Johnny "... Affascinante".
La Torcia Umana, nel frattempo, non sa darsi pace:"L' ho uccisa, Ben. Uccisa per divertimento e non me ne sono nemmeno accorto! Cristo santo, cosa sono diventato in quel mondo maledetto!… Un mostro… Lo hai capito, l' hai provato anche tu… Sono parte di noi… non ce ne libereremo mai…".
"Johnny… Jonathan". Da quanto non lo chiamava col suo vero nome? Sta cercando davvero di parlare al cuore:"Il mostro te lo sei lasciato alle spalle molto tempo fa, credimi. Diavolo, amico, non ti sto prendendo in giro o cercando di darti lo zuccherino per mandar giù lo sciroppo amaro, quello non è il vero te, non lo saresti mai diventato. Sei forte, uomo. All' inizio eri un ragazzino col potere del sole, ma poi sei cresciuto, sei diventato un uomo, un eroe. Devi avere più fiducia in te stesso: io ce l' ho, non permettere a quello schifo di prendersi gioco di te!".
"Ben…".
"Johnny, è vero, qualcosa ha visto dentro di noi e ha tirato fuori la nostra parte più infida e spregevole in quel teatrino di sonnambuli, ma con me non attacca! Non mi spaventa! Quella parte di me che chiami mostro ho rischiato sul serio di diventarla quando la mia pelle non è rimasta più tanto morbida come quando ti fai la barba al mattino! Non me ne starò certo qua a vedere il secondo tempo! Io e la mia controparte dobbiamo fare un discorsetto! E credo che anche tu non sei uno che si tira indietro o sbaglio?!".
Johnny rimane in silenzio per qualche secondo, poi si alza deciso e tende la mano al suo amico:"Ci… ci puoi giurare vecchio mio, ci puoi giurare…".

"Non è affascinante, Reed" afferma Sue "È abominevole! Non permetto a nessuno di trattare così la mia famiglia, di giocare in quel modo con le mie debolezze! Ci hanno già provato e se ne sono pentiti! Ma adesso, ci siamo dentro fino al collo, amore! Il cambiamento di Shadow City, potrebbe essere tutta colpa nostra!".
"Sì, Susan… avete ragione. Ben, Sue, Johnny, dobbiamo rientrare nella realtà virtuale, non più come osservatori non partecipanti, ma come la prima volta potendo agire direttamente in Shadow City. Questa volta né il nostro aspetto né le nostre personalità saranno modificate e saremo coscienti di tutto ciò che ci accadrà; potremo uscirne quando vorremo. Andiamo!".

Un nuovo viaggio inizia.

 

CONTINUA…
Entriamo nuovamente nell' influenza gravitazionale del mondo-città di Shadow City, così come appare agli occhi dei suoi fondatori sognatori. Ma stavolta i Quattro sono pronti, non si faranno sorprendere dalle sue ombre.

 

NOTE:
Ripropongo, con l’intenzione di concluderla, una mini degli FQ (originariamente pensata per la serie regolare, ma poi abbandonata per lasciare spazio a Marco Rizzo). Questo progetto non sarebbe tale se Fabio Volino non mi avesse più volte scritto, e convinto col suo entusiasmo, a riprendere in mano idee già sviluppate, ma mai messe nero su bianco. Così mi sono detto, perché no? Ho recuperato tutto il materiale già scritto su “mirror, mirror”, il plot completo da un vecchio pc e c’abbiamo lavorato su a 4 mani. In questa prima parte ho ripreso i miei testi originali e aggiunto altri del tutto inediti, già pronti ma mai pubblicati. Nella prossima e conclusiva parte, leggerete la conclusione a 4 mani, mia e del Volo. Volino ha scritto delle ottime cose partendo dal soggetto che avevo ideato, me le ha mandate, mi sono piaciute e ho capito che aveva ragione: bisognava finirla 'sta storia! Ho quindi pensato che si potesse fare ancora di più, perché quello che è venuto fuori è molto bello. Così, ho ripreso i suoi testi e ci ho lavorato, e poi l’ abbiamo nuovamente rivisto insieme, vedrete il risultato completo prossimamente (1 o 2 mesi, max, lo prometto ;) Ah, per chi se lo chiedesse lo scontro con Destino citato da Reed è avvenuto su Fantastici Quattro 110.

Inoltre, ringrazio gli attuali scrittori degli FQ, Furlanetto e Vick, per aver dato il via libera alla pubblicazione di questa mini.

ciao