IL DESTINO E LA TECNOLOGIA LI HANNO DOTATI DI POTERI STRAORDINARI E, TRA MILLE AVVERSITÀ E MILLE TRAGEDIE, LORO DIFENDONO IL MONDO INTERO DALLE FORZE DEL MALE. SONO LA BANDIERA DEL CANADA, SONO IL SOGNO DI JAMES MCDONALD HUDSON, GUARDIAN.

 

 

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Numero 10

 

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ATTACCO ALLA NAZIONE | Capitolo 2
- LA NAZIONE ESIGE UN SACRIFICIO! -

 

di Andrea Garagiola

 

 




Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Un'inquietante luce rossa avvolge ogni stanza e ogni corridoio del Dipartimento H. Ogni allarme all'interno della struttura pulsa inesorabilmente accompagnato da una spettrale voce che recita come una cantilena senza fine: ALLARME CRITICO! STRUTTURA COMPROMESSA! ALLARME CRITICO! STRUTTURA COMPROMESSA! Lo voce metallica raggiunge ogni luogo possibile e si insinua nelle teste dei pochi che ancora sono dentro l'edificio, rendendo ancora più arduo fare quello che stanno facendo: salvare il salvabile.
Mr. Gentry è tra questi. Corre a perdifiato per il corridoio che lo porta alla sala di comando centrale. Se può fare qualcosa, e ad ogni ripetizione della voce metallica questo qualcosa si fa sempre più risibile, quello è il posto giusto. Non sa cosa sia successo, tutto a un certo punto ha smesso di funzionare, qualcosa si è insinuato nelle profondità del palazzo del Dipartimento H e ha gettato in ginocchio tutti i sistemi di protezione che le più brillanti menti del Canada hanno progettato nel corso degli anni. Questo pensiero lo assilla mentre digita inesorabilmente una lunga sequenza di codici sul terminale principale. Nulla da fare, tutto morto.
Mr. Gentry infila violentemente la mano sotto la camicia bianca, un bottone si strappa per l'irruenza del gesto. Le sue dita si stringono intorno all'oggetto che porta legato al collo: un piccolo rettangolo metallico e sottile con un microchip che lo attraversa per il lato più lungo. L'ultima disperata possibilità.
Sposta un piccolo pannello posto sulla consolle di comando e questo rivela una piccola fessura della forma esatta dell'oggetto che ha nel palmo della mano. Esita, fissa le scritte di errore illuminate di rosso che lampeggiano sul monitor. Un respiro. Poi un secondo. Al terzo la voce elettronica ripete per l'ultima volta la sua minacciosa cantilena. Mr. Gentry, prima della fine del suo terzo respiro, infila la chiave metallica nella fessura e le fa compiere uno scatto di 90 gradi.
La voce si interrompe di colpo, così come le luci rosse lampeggianti. In pochi istanti il palazzo del Dipartimento H si spegne completamente, rimane solo un gigante senza vita immerso nelle luci dei grattacieli di Toronto.

***

Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Nove ore prima. Gli occhi di Heather si aprono di colpo. L'irruenza della luce al neon la investe e la obbliga a socchiuderli. Il suo corpo non risponde, è ancora intorpidito da un lungo periodo di inattività. Tenta in tutti i modi di mettersi a sedere, lei si sente bene. È completamente guarita.
Tutti gli occhi sono puntati su di lei: Logan, Sciamano e uno strano ragazzo dalla pelle dorata. Gli occhi del ragazzino sono spaventati, ma Heather nota che, vedendola sveglia, si stanno lentamente rilassando. Lei sa che è stato quel ragazzo a farle qualcosa, a trasmetterle una forza che l'ha svegliata dal coma.
D'istinto Heather porta le mani sul grembo, sente che il piccolo che porta dentro di sé sta bene. Questa certezza, e ovviamente il potere infusole dal ragazzo al suo capezzale, le danno la forza per mettersi a sedere.
- Heather... - Sciamano cerca di ipotizzare una qualsiasi soluzione scientifica per il miracolo a cui ha appena assistito, ma la sua mente non riesce ad andare oltre. Lui più di chiunque altro sa che nulla è impossibile, uomo di scienza e al contempo maestro delle arti magiche, ma un evento tanto rapido e potente lo lascia comunque senza parole.
- Ci avevi fatto preoccupare, rossa! - Logan riesce a mascherare meglio la gioia e lo stupore. - Noi mutanti abbiamo sempre un asso nella manica! E pensa che devi ringraziare il potere di questo mocciosetto qua, a guardarlo non gli daresti un soldo bucato. - Con tutta la poca delicatezza che lo contraddistingue, il mutante tira una gomitata a Josh.
- Grazie... - Heather abbozza un sorriso. È ancora un po' spaesata, tutto è accaduto così in fretta che riesce a riconoscere a malapena il luogo in cui si trova e le persone che sono lì con lei. Poi di colpo si ricorda cosa l'ha portata in quel grosso guaio. - James! Dov'è mio marito? -

***

Appartamento di Eugene Milton Judd, Toronto, Ontario, Canada. Puck si trova nel suo appartamento nella periferia di Toronto, un posto tranquillo per leggersi un libro e godersi un bicchiere di whisky nei rarissimi momenti di pausa.
Ravviva il fuoco nel camino e getta uno sguardo ad una vecchia foto di Alpha Flight posta su di esso. Tutti sorridono. Lui, nella sua tuta aderente con la grossa P sul petto, è al centro dell'inquadratura. Con un sorriso scaccia la malinconia e torna a concentrarsi sul fuoco. Ora Puck non c'è più, c'è solo Eugene Milton Judd e un amico da salvare per cui vale la pena perdere qualcosa di così caro come il suo nome di battaglia, il suo costume e, probabilmente, la libertà.
Con l'attizzatoio sposta un grosso ceppo che subito viene avvolto dalle fiamme. Osserva come incantato il sinuoso movimento del fuoco e si perde nei ricordi. Un movimento alle sue spalle lo ridesta dai suoi pensieri.
Guardian atterra delicatamente sulla terrazza dell'appartamento e Eugene gli va incontro per aprire la porta-finestra che li separa.
- Madison! - Eugene fa un gesto all'amico per farlo accomodare all'interno. - Sempre preciso al millesimo di secondo, eh? Accomodati... -
- Grazie, amico mio... - Guardian sfila il cappuccio dal volto e lo fa ricadere sulle spalle. Il volto di Madison Jeffries tradisce l'entusiasmo per la notizia che non vede l'ora di raccontare a Eugene.
- Cos'è quel sorriso ebete? - Eugene richiude la porta-finestra e osserva incuriosito il compagno. - Mi sono perso qualcosa, eh? -
- In effetti sì, piccolo Puck! - Dall'avambraccio del costume di Guardian Madison estrae un piccolo dischetto che poggia sul tavolo e attiva grazie al suo potere mutante. Dal dischetto parte un ologramma della prigione in cui è rinchiuso James McDonald Hudson. - Mi ha appena chiamato Mr. Gentry... Ogni tanto c'è qualche buona notizia... -
- Sputa il rospo... - Eugene intanto gira intorno all'ologramma sospeso sopra il suo tavolo e osserva ogni anfratto della struttura. - Non tenermi sulle spine... -
- Si tratta di Heather... - Madison fa una pausa e osserva il volto del suo piccolo amico. - Sta bene, Eugene. Si è risvegliata dal coma e ora è come nuova. È tornata la nostra vecchia e cara Heather... Nuova di pacca. -
- Oh... - Il volto raggiante di Eugene rivela a Madison quello che le sue parole non riescono a fare. La notizia della salute di Heather ha spazzato via, anche se solo per poco, la tristezza che oscurava il suo volto. - È... È una notizia fantastica! Com'è stato possibile, eh? -
- Mr. Gentry non me l'ha saputo dire con esattezza... Ora Sciamano le sta facendo dei test per sicurezza, ma è tutto nella norma... Da quel che è riuscito a dirmi è stato grazie ad un mutante portato da Logan... -
- Logan... - Eugene ride di gusto. - Quel vecchiaccio irsuto fa tanto la voce grossa, ma quando si tratta di Heather diventa un cucciolone... - D'un tratto si fa serio, anche se il suo viso è di nuovo carico di speranza. - Diamoci da fare, non vedo l'ora di dare a James la bella notizia. -

***

Aeroporto Internazionale di Montréal-Pierre Elliott Trudeau. Montréal, Quebec, Canada. Il volo Air Canada AC749 New York - Montréal è in perfetto orario nonostante gli attentati della mattina che hanno causato ritardi e caos in tutto il paese. Whitman Knapp osserva la porta automatica che divide la sala d'attesa dall'area ritiro bagagli. Ogni volta che le porte si aprono per lasciar passare un passeggero in arrivo sul volto di Whitman si disegna un sorriso di speranza. La speranza di rivedere una figura dalla carnagione purpurea.
Il grosso dei passeggeri provenienti da New York ha già lasciato l'aeroporto e gli ultimi si stanno affrettando a fare lo stesso. Il sorriso di Whitman si fa sempre più debole, finché una figura si ferma davanti alle porte e si guarda intorno sistemandosi una ciocca di capelli che non vuole stare al suo posto. È bellissima come se la ricordava.
Whitman alza leggermente la mano e fa un cenno per attirare la sua attenzione. Quando i loro sguardi si incrociano, il volto del ragazzo torna di nuovo raggiante.
- Whitman... - La ragazza gli va incontro, ricambiando il sorriso. - Che bello rivederti! -
- Kara! - Whitman abbraccia l'amica e dall'impeto la solleva qualche centimetro da terra. Uno sforzo incredibile per un mingherlino come lui.
- Ti ringrazio per essermi venuto a prendere... Te l'ho chiesto all'ultimo, lo so... Spero non sia stato un problema, è solo che non sapevo chi chiamare... - Kara è dolce e timida come se la ricordava.
- Non è un problema... Mi fa piacere. - Whitman raccoglie il piccolo trolley della ragazza e le fa un sorriso d'intesa. - Non potevo mica lasciarti andare in giro tutta sola... -
- Sei un tesoro, Whitman! -
- Lo so, me lo dicono tutte... - Nascosto da un sorriso, sopraggiunge un velo di malinconia. Il ricordo di ciò che c'è stato tra loro fa ancora un po' male. - Non hai sentito più nessuno del Dipartimento H? È un periodaccio questo... -
- Lo so, ho sentito... Anche degli attacchi di questa mattina... Ho preferito non disturbarli... -
- Ma figurati, secondo me se passi a salutarli non può che far loro piacere! - Whitman si ferma e la guarda, i suoi occhi sono raggianti e tradiscono tutti i suoi sentimenti. - E poi chi può resistere a quel tuo sorriso? Non può che tirarli su di morale! -
- Ma smettila... - Kara gli dà un leggero pugno sulla spalla. - Non mi tratterrò qui a lungo... Pensavo di passare qualche giorno da mia madre, è parecchio che non ci vediamo... - Fa una pausa e si stiracchia, inspirando la fresca brezza canadese. - Ma prima che ne dici di offrirmi un boccone da qualche parte? -

***

Residenza del Primo Ministro. Toronto, Ontario, Canada. Il sole è già basso in cielo e il rosso del tramonto lascia spazio al buio della sera. La zona è tranquilla e i rumori della città sono lontani, per un attimo Holland Gentry non pensa a tutto ciò che è successo durante la giornata. Per pochi istanti tutto sembra normale, tutto sembra essere avvolto in una pace irreale. Poi un messaggio proveniente dal computer del Dipartimento H sul suo palmare lo trascina violentemente alla realtà. Non esiste pace, ma solo guerra.
- No... - Mr. Gentry ritira il palmare nella giacca e socchiude gli occhi. Il piede si ferma sul primo gradino della lussuosa scalinata che conduce al portone d'ingresso. - Un altro attacco... -
- Di chi si tratta? - Cecilia Lengies lo guarda preoccupata.
- La sede della polizia a cavallo, a Ottawa. - Lui ricambia lo sguardo pieno di sconforto. - Guardian e Sciamano sono appena partiti... -
- Si risolverà tutto... - I due ricominciano a salire le scale. - Il Dipartimento H è in gamba... Tu sei in gamba... -
- Lo saremo anche, ma di certo non siamo numericamente all'altezza... Stanno colpendo sistematicamente ogni forza armata e di protezione del paese, compresi vigili del fuoco e organizzazioni mediche... E noi stiamo finendo le squadre... Non voglio essere costretto a mandare le reclute in guerra, sono dei ragazzini e sono già stati tirati in mezzo a una dura battaglia loro malgrado... [1] -
- Non cedere almeno tu, Holland... - Cecilia lo fissa negli occhi e sorride. È un sorriso triste, e si vede, ma spera possa bastare per sollevargli un po' il morale. - Molti contano su di te. -
- Ci proverò... -
- E ora sistemati questa cravatta! - Dolcemente gli sistema la cravatta e quando entrambi si guardano negli occhi, un po' di quella tristezza che sporcava il suo sorriso si dissolve, lasciando spazio alla speranza. Alla speranza di un futuro per la nazione e, perché no, a un futuro insieme a quel timido e impacciato ometto davanti a lei. - Non vorrai certo presentarti così davanti al Primo Ministro! -

La sala è gremita di ospiti, ma non c'è il vociare che ci si aspetterebbe ad una festa di compleanno. Dai gruppetti di persone proviene solo un fioco brusio di sottofondo, nessuno ha voglia di festeggiare. Il Primo Ministro è circondato da una mezza dozzina di alti funzionari del governo, discutono di quanto è successo e sono parecchio preoccupati.
Quando il Primo Ministro si accorge di Mr. Gentry e della sua compagna, fa un cenno della mano per dir loro di avvicinarsi, poi torna a parlare con gli uomini intorno a lui.
- Ehm... Auguri... - Mr. Gentry cerca di iniziare la conversazione in modo naturale, ma fallisce miseramente. - Non pensavo volessi ancora festeggiare... Intendo dopo tutto quello che è successo oggi... -
- Per un uomo nella mia posizione è semplice trasformare una festa di compleanno in una riunione di lavoro... - Il Primo Ministro abbozza un sorriso al cognato e compie un ampio gesto con la mano per indicare i presenti. - Alla fine gli invitati sono gli stessi... Ah, grazie per gli auguri... -
Terminati i convenevoli, il gruppo riprende la discussione. Alcuni vanno a parlare con altre persone nella stanza e di nuove se ne aggiungono. Bleep
- Scusate... - Mr. Gentry affonda prontamente la mano nella tasca per recuperare il palmare.
- Holland... Che succede? - Cecilia le si fa vicino. - Qualche nuovo guaio? -
- No... Per ora no... - Mr. Gentry ritira lentamente il palmare mentre osserva fuori dalle grosse finestre, come se stesse cercando qualcosa. - Non è nulla... È solo una cosetta che mi ha installato Madison... -
- Tutto bene? - Il Primo Ministro osserva incuriosito Mr. Gentry che scruta il buio della notte.
- Sì, sì... Non ti preoccupare. - Holland si appoggia a una finestra e usa una mano per ripararsi dal riflesso delle luci della sala. - È tutto a posto... - Bleep. La mano torna a stringersi rapidamente sul palmare.
- Insomma, si può sapere cosa sta accadendo? - Cecilia gli poggia la mano sulla spalla mentre lui, noncurante, osserva una serie di dati e spie sul piccolo schermo che ha in mano.
- Giù! - Mr. Gentry osserva tutta la sala che rimane immobile e ammutolita davanti al suo ordine. - Dannazione, ho detto di stare giù! -
Cecilia Lengies osserva la scena immobile come gli altri e non capisce cosa sta succedendo. Almeno finché il suo volto spaventato non viene colpito da alcune gocce di sangue caldo.

***

Quartier generale della polizia a cavallo. Ottawa, Ontario, Canada. Le fiamme hanno ormai invaso e distrutto l'ala est dell'edificio. L'area intorno al palazzo negli ultimi dieci minuti si è trasformata in un campo di battaglia. Il piazzale antistante il portone d'ingresso è costellato da tante, troppe giubbe rosse a terra, prive di vita.
I superstiti si sono asserragliati all'interno del palazzo e difendono strenuamente la posizione, ma i loro assalitori sono potenti e inarrestabili. Vestono delle tute corazzate di colore rosso e sul petto risplende uno scudo blu con al suo interno tre gigli dorati. L'Esercito della Nuova Francia. Con la tecnologia rubata all'armatura di Guardian riescono a difendersi dai proiettili grazie ad un campo elettromagnetico e con il medesimo potere tempestano i poveri gendarmi sempre più stremati e feriti.
Sul tetto dell'ala ovest plana un gruppo di soldati in armatura, in mezzo a loro si erge una figura più massiccia. Pierre Boucher, nella sua nuova e scintillante armatura, osserva compiaciuto l'energia elettromagnetica che si accumula nel suo guanto. Tende una mano verso il gruppetto di poliziotti che fa capolino da un portone e fa fuoco. I poliziotti vengono investiti in pieno, tre di loro rimangono a terra, morti sul colpo, gli altri quattro, feriti, riescono a portarsi al riparo. Pierre Boucher ride di gusto dando l'ordine ai suoi uomini di penetrare nell'edificio.

Il sergente Louis Sadler si asciuga il sangue che cola dalla sua fronte, è inginocchiato a terra e sostiene con le braccia la testa del sergente maggiore Rougeau mentre esala gli ultimi respiri. In meno di un interminabile minuto Louis rimane l'unico ancora in vita in quella che fino a poco tempo prima era una sala riunioni. Intorno a lui il corpo di una dozzina di suoi compagni e quello di un terrorista in armatura, uno dei soldati dell'Esercito della Nuova Francia.
Assassini. Fanno irruzione da un momento all'altro. Louis chiude gli occhi e rivive quegli attimi di sangue. È insieme al suo sergente maggiore e diversi compagni, hanno appena appreso che anche altre forze armate sono state prese d'assalto da uomini in armatura lungo tutto il paese. Louis cerca di scacciare quelle immagini, ma con prepotenza si fanno ancora più nitide e dolorose. L'uomo in tuta da combattimento sfonda la porta, scarica il suo colpo energetico verso il gruppo e manda tutto all'aria. Non tutti si rialzano, i pochi che lo fanno scaricano, con poco successo, le loro armi contro l'assalitore. Il terrorista in armatura inizia a farli fuori uno dopo l'altro, con metodica brutalità. L'ultimo raggio è diretto verso Louis, che riesce a schivarlo per un soffio. Il giovane sergente si getta con foga contro l'avversario, è l'ultimo ancora in piedi. Il soldato alza di colpo la mano e lo afferra per la gola. Louis si asciuga ancora il sangue che gli inonda mezzo viso e lo guarda incantato mentre disegna strane figure nelle pieghe del palmo. Il criminale stringe la presa sul collo e quella di Louis sulla pistola è sempre più debole. I rumori della battaglia che infuria tutt'intorno a loro si fanno più deboli, sente che sta per svenire. Quando sente che il suo corpo è al limite, incanala la poca energia rimasta nella sua mano che si stringe sull'impugnatura della Smith & Wesson calibro 9 e tenta il tutto per tutto. Forse il campo elettromagnetico che ha protetto il suo avversario fino ad ora non è così efficace a distanza ravvicinata. BLAM. Un getto di sangue caldo lo investe. Non aveva mai ucciso un uomo prima d'ora.

Al centro esatto della piazza principale ai piedi del quartier generale della polizia a cavallo, a pochi passi di distanza dal pilone che sostiene la bandiera canadese, l'aria si increspa e appare un portale magico. Le sagome di Sciamano e Guardian si stagliano attraverso le scintille di energia purpurea. Il portale silenziosamente si assorbe e dissolve, lasciando a destinazione i due alfani.
Tutto è avvenuto in fretta e silenziosamente, i cinque terroristi in armatura che assediano uno sparuto gruppo di poliziotti asserragliato nella hall del palazzo non si sono accorti di nulla. Guardian tende una mano per usare il suo potere per manipolare il metallo delle loro armature e quando il gruppo se ne accorge per loro è troppo tardi, in un'istante le loro corazze elettromagnetiche si trasformano in inespugnabili prigioni informi.
- Sciamano, occupati dell'interno. Io mi occupo di quei bastardi che ronzano qui intorno. - Mentre il compagno gli fa un cenno di conferma con il capo, Guardian spicca in volo.

***

Residenza del Primo Ministro. Toronto, Ontario, Canada. Mr. Gentry è a terra, al suo fianco ci sono il Primo Ministro e Cecilia Lengies che gli sorregge il capo. Sta bene, il proiettile lo ha ferito di striscio. Molti dei politici sono stesi a terra per ripararsi dai colpi dei cecchini che stanno falciando quelli che si sono attardati a seguire l'ordine di Mr. Gentry.
- Lo sapevi!? - Cecilia è agitata. I proiettili che fischiano per la stanza la stanno terrorizzando, ma la paura maggiore è stata quella che Mr. Gentry fosse stato colpito a morte. - Tu lo sapevi... Chi diavolo sono? -
- No... Non è che lo sapevo... - Mr. Gentry rimane concentrato sui dati del suo palmare. - Si tratta di un giocattolino di Madison... Ha creato dei sensori spia che ho piazzato intorno alla villa e che mi trasmettono in tempo reale tutto ciò che accade intorno a noi... Una piccola precauzione... -
- E ora che si fa? - Il Primo Ministro cerca di sporgersi per guardare fuori dalla finestra, ma un ennesimo proiettile che si infrange sul pavimento, poco distante dalla sua gamba destra, lo fa desistere.
- Se i cecchini continuano a sparare vuol dire che le guardie fuori dalla casa sono già state tutte uccise. - Cecilia cerca di chiamare rinforzi dal cellulare, ma tutti i telefoni sono isolati. - Accidenti! Siamo in trappola... -
- Su questo permettimi di dissentire... - Sullo schermo del dispositivo di Mr. Gentry appare una scansione satellitare della zona con dei punti rossi disseminati lungo tutto il perimetro dell'area che circonda la villa, si tratta dei cecchini. Come per magia i puntini luminosi iniziano a sparire con un intervallo di circa 30 secondi l'uno dall'altro. - Il giocattolo di Madison ha fatto tutto per noi... -
Pochi istanti, quando sulla mappa è rimasto un solo punto luminoso, un flash illumina la stanza e, quando questo svanisce, sul tavolo del grande salone appare Talisman.
- Talisman! - Cecilia Lengies si gira di scatto.
- Signori... Primo Ministro... Signorina Lengies... - Talisman saluta i presenti con un cenno del capo. - Mr. Gentry... Lei è ferito! -
- Non è niente, Talisman... - Mr. Gentry si alza in piedi, gli spari sono cessati e l'ultimo puntino rosso si sta avvicinando lentamente alla villa. - Qual è la situazione? -
- I soccorsi sono stati allertati, a minuti saranno qui... Nove cecchini sono stati resi inoffensivi, ne manca solo uno... -
- Il segnale è in avvicinamento... Con chi abbiamo a che fare? -
- Si tratta di Wyre, signore... - Talisman si gira verso la vetrata principale, una raffica di fucile d'assalto potenziato la infrange e si riversa sui presenti. La ragazza alza una mano e i proiettili cadono a terra, inermi.
- Wyre?! - Cecilia è sempre più confusa. - Ma ha fatto anche parte di Alpha Flight? -
- Già... - Mr. Gentry le rivolge un sorriso prima di tornare a trafficare sul suo palmare. - È un gran bel casino... -
- Voi, stendetevi a terra... - Talisman scende dal tavolo e mentre si dirige verso la vetrata dalla quale sono arrivati i colpi il suo corpo viene avvolto da energie mistiche. - Di lui mi occuperò io... -
- Grazie, Talisman... - Mr. Gentry preme una serie di bottoni, poi il suo volto sbianca. Qualcosa sullo schermo lo ha sconvolto. - No, no, no! -
- Holland, che succede ancora? - Cecilia sta raggiungendo il livello critico di sopportazione dello stress, quando tutto questo sarà finito, se ci sarà mai una fine, lei non sarà più la stessa.
- Non è possibile... Un messaggio dal computer centrale del Dipartimento H! - Mr. Gentry alza la testa dallo schermo per rivolgersi alla giovane sarcee che intanto sta scagliando dei raggi di energia contro il suo avversario. - Talisman, avrei bisogno di un passaggio... -

***

Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Sasquatch osserva il Padrone del Mondo attraverso la vetrata schermata che fa da parete alla speciale cella blindata nella quale è ospitato all'interno del Dipartimento H. L'acerrimo nemico del suo gruppo è calmo, ha gli occhi chiusi ed è seduto a gambe incrociate al centro della stanza e non sembra nemmeno così pericoloso. Il Padrone del Mondo sta morendo.
- Pensi che non mi sia accorto di te, brutto essere peloso? - Il Padrone del Mondo parla. I suoi occhi sono ancora chiusi, i muscoli sono immobili, anche la bocca si muove in maniera impercettibile. - Credi che quello stupido vetro schermato ti celi alla mia vista? Comunque, è la tua puzza che ti tradisce. La tensione si trasforma in sudore che si accumula sul tuo pelo, mi ricordi un cane lercio e bagnato... Sono almeno venti minuti che mi osservi... Se hai qualcosa da dire, parla, altrimenti lasciami in pace... -
La patina opaca della vetrata si dissolve e il Padrone del Mondo apre gli occhi per guardare in faccia il suo carceriere. - Qualcosa ti turba, buffo scimmione? - Si alza in piedi ed è possente e fiero nonostante la malattia che lo sta consumando. Con passo deciso si porta a pochi centimetri dal vetro e osserva Sasquatch negli occhi. - Avanti, dimmi... Cosa ti affligge? -
- Il Canada è sotto attacco, oggi... -
- Arriva al dunque, so già tutto... Il tuo amico Guardian ha dotato la mia cella di un televisore, la vostra ospitalità è encomiabile... -
- Siamo in inferiorità numerica... Qualcuno di sconosciuto sta tramando contro la nazione e la sua potenza è di gran lunga superiore alla nostra... -
- Così sei venuto a implorare il mio aiuto... Alpha Flight implora il Padrone del Mondo, se non fossi in fin di vita e e non fossi rinchiuso in una cella, riderei di gusto... -
- Noi... - Sasquatch esita, l'idea che lui, Mr. Gentry e Madison hanno avuto di chiedere aiuto al Padrone del Mondo ora sembra decisamente più stupida di qualche ora prima. - Noi non ti stiamo implorando... -
- Mi potrei offendere! Voi volete rimettere in libertà il vostro più acerrimo nemico per combattere questa sconosciuta minaccia! Pensate che sia più pericoloso di me? Forse sperate che io possa redimermi e passare dalla parte della vostra giustizia? Dammi solo una buona ragione, stupido umano! Dammene solo una! -
- Se il Canada cadrà, pensi che ti lasceranno vivere? Cadrai insieme a noi... -
- Ormai sto morendo, cosa vuoi che me ne importi? -
- … Come può non importarti!? -
- Mio caro cervellone, se vuoi convincermi devi trovare argomenti più validi di questi... Ti facevo più abile... - Le labbra del Padrone del Mondo si trasformano in un sorriso meschino. - Ti devi impegnare parecchio se vuoi portarmi dall'altra parte della barricata e farmi indossare uno dei vostri stupidi costumini attillati. -

- Walt! Walt, ci sei? - Il comunicatore di Sasquatch trasmette la voce spaventata di Mr. Gentry.
- Mr. Gentry? Pensavo fossi da tuo cognato... -
- Talisman mi ha teletrasportato qui... Ora ascoltami attentamente, siamo compromessi... -
- Compromessi? Cosa intendi per compromessi? -
- Per “compromessi”, intendo compromessi! Ora non c'è tempo... Io vedrò di fare qualcosa alla sala centrale di comando, tu attiva l'allarme e le procedure di evacuazione... Voglio solo il personale essenziale, dobbiamo disattivare tutto prima che sia troppo tardi. -
Sotto lo sguardo divertito del Padrone del Mondo, Sasquatch digita il suo codice personale di accesso in uno dei terminali della stanza poi una calda e minacciosa luce rossa intermittente avvolge ogni cosa.

***

Nello spazio, a parecchie centinaia di chilometri sopra il Canada. Dodici satelliti compaiono di colpo nello spazio, posizionati esattamente sopra dei punti strategici lungo tutta la nazione, alla stessa identica distanza l'uno dall'altro. L'avanzatissimo sistema di occultamento è stato spento per poter concentrare tutta l'energia necessaria nel nucleo custodito al loro interno. Su ognuno di essi giganteggia spavaldo il logo della Am-Cam, ormai la segretezza non ha più senso, il Dipartimento H è inerme e ciò che sta per accadere richiede così poco tempo che è inutile nascondersi. Che il mondo sappia, il Canada stanotte soccomberà.
I dodici satelliti, sempre perfettamente coordinati, si scompongono in quattro sezioni ciascuno e rivelano al loro interno un nucleo di luce pulsante. La sfera di energia cresce sempre più e le sfumature blu lasciano spazio a un bianco più puro. In pochi istanti la luce raggiunge la sua intensità massima e i dodici colossi spaziali rilasciano contemporaneamente i loro raggi di distruzione.



[ CONTINUA SU ALPHA FLIGHT 11 - ATTACCO ALLA NAZIONE ]


// NOTE //

[1] - Vedi Alpha Flight 7 e 8 - MarvelIT.