IL DESTINO E LA TECNOLOGIA LI HANNO DOTATI DI POTERI STRAORDINARI E, TRA MILLE AVVERSITÀ E MILLE TRAGEDIE, LORO DIFENDONO IL MONDO INTERO DALLE FORZE DEL MALE. SONO LA BANDIERA DEL CANADA, SONO IL SOGNO DI JAMES MCDONALD HUDSON, GUARDIAN.

 

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Numero 6

ALFA & OMEGA

 

Speciale

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- Parte 2 di 2 -

 

di Andrea Garagiola

 

 

ESPERIMENTO NUMERO 179: La sirena di allarme della piattaforma petrolifera Sunshine One, al largo delle coste giapponesi, squarcia la notte. I computer che regolano l'afflusso di petrolio nelle pompe sembrano impazziti, tutti i tecnici della piattaforma si mettono al lavoro per contenere i danni, ma la follia della macchina vince sulla ragione dell'uomo: in pochi istanti diciottomila litri di petrolio vengono rilasciati dai serbatoi e una fiamma causata dall'esplosione di un tubo di trivellazione innesca l'inferno. ESPERIMENTO CONCLUSO CON SUCCESSO. INFORMAZIONI ASSIMILATE.

***

Terra-616. MIT. North Pole, Fairbanks North Star, Alaska, USA. Michael Pointer è fermo, immobile, con ancora in mano la maniglia della porta spalancata. Davanti a lui, sulla soglia di casa, il generale Atwood dell'esercito canadese e il suo fidato braccio destro, Guardian.
Il generale gli sta parlando, ma Michael non percepisce in maniera nitida e coerente quelle parole che odorano di sigaro di qualità e dopobarba. La sua mente è assente, continua a rivedere il corpo carbonizzato di Lucy steso sul suo letto. Come dargli torto? Non è da tutti incontrare una stupenda ragazza in un bar, finirci a letto neanche mezz'ora dopo averla conosciuta, vedere la sua pelle brillare e illuminare la stanza durante l'orgasmo e, dulcis in fundo, straziare il suo bellissimo corpo con un raggio di energia scaturito da... Nemmeno Michael saprebbe dire cosa abbia sprigionato quel potere devastante, ma sa bene che ora c'è un cadavere nella camera da letto, la polizia si sta inesorabilmente avvicinando a casa sua e un militare ricoperto di gradi si è presentato davanti alla porta di casa per offrigli la soluzione all’ingestibile guaio di questa notte in cambio della completa disponibilità a seguirlo.
Sembra facile, ma la mente di Michael è sconvolta e la sua bocca rimane muta. Non rifiuta e non acconsente, si limita a fissare i due canadesi senza battere ciglio. La sirena è sempre più vicina, è quasi davanti casa, deve assolutamente fare qualcosa.
Il generale gli porge un biglietto con scritto sopra un indirizzo, Michael non capisce, tutto è sempre più confuso. L'indirizzo segnato è il luogo in cui il generale aspetterà Michael in caso lui cambi idea. Un eterno istante per riprendere fiato e i suoi muscoli tornano vivi, strappa al generale l’indirizzo dalle mani e fugge via urtando Guardian con la spalla.

Una folata gelida lo investe e riporta Michael alla realtà. L'auto della polizia è a pochi metri da lui, sa di essere stato visto uscire dalla casa, ma, preso da una viscerale paura, scappa. Fissa negli occhi i poliziotti e fugge nella direzione opposta mentre il suo corpo viene sconvolto da un'ondata di dolore. Un dolore intenso gli scorre nelle vene e si concentra nelle mani. Un dolore che oggi ha già provato, lo stesso che lo ha investito poco prima di uccidere Lucy. La sensazione di esplodere si fa sempre più minacciosa.
Michael è così concentrato a trattenere l'energia che si sta facendo strada dentro di lui da scordarsi completamente dell'auto della polizia alle sue spalle. Il mezzo gli taglia la strada finendo con le ruote anteriori sul marciapiede. Michael cerca di schivare l'ostacolo che gli blocca la corsa, ma i due poliziotti sono già usciti dal mezzo e gli puntano contro le pistole d'ordinanza.
- Fermati! Mettiti in ginocchio e tieni le mani ben in vista. -
- Aspettate... - Michael esegue gli ordini e lentamente si inginocchia portando le mani pulsanti sopra la testa. - … Non capite, dovete andarvene subito. È pericoloso... Sono pericoloso! -
- Stai buono, amico. - Il poliziotto più giovane gli si avvicina, mentre il suo compagno lo tiene sotto tiro. Lo sguardo e il tono della voce fanno capire che vede Michael come l'ennesimo pazzo o ubriaco che si può incontrare di notte in una strada deserta. Nulla di più falso.
- Lasciatemi, vi prego. - Michael scoppia in lacrime. Il suo potere non è la preveggenza, ma comunque ha ben nitido nella mente quello che accadrà tra pochi istanti. - Non volevo farle del male... Non voglio fare del male a nessuno! - E le sue mani iniziano a brillare.
I due poliziotti se ne accorgono, esitano un attimo, ma è troppo tardi. Un raggio di energia investe loro e l'auto che esplode sul colpo. La scena si ripete, carica di dolore e morte.
Quando gli abitanti della via iniziano ad affacciarsi per vedere cosa li ha destati dal sonno nel loro tranquillo quartiere, Michael sta già correndo a perdifiato verso est, verso la stazione dei pullman.

***

Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Il quartier generale di Alpha Flight è praticamente identico a come il Walter Langkowski dell'universo chiamato MUSA se lo ricorda. Anche la sala interrogatori in cui si trova ora non è poi così dissimile da una di quelle che ha usato parecchie volte anche lui. Walter è pieno di dubbi e domande, ma quello che trasmette agli Alpha Flight, al di là del monitor di sorveglianza, è l'aspetto di un uomo felice.
- Per tutto il viaggio non ha fatto altro che chiamarmi Mac, credo sia convinto che dietro alla maschera di Guardian ci sia ancora James... - Madison Jeffries nel suo nuovo esoscheletro rosso e bianco si avvicina allo schermo. Con un rapido tocco dello schermo, l'immagine del dottor Langkowski si ingrandisce.
- È pazzesco, eh? È identico a te, amico. - Il piccolo Puck colpisce leggermente il fianco del Walter Langkowski di questo mondo con il gomito e gli lancia un occhiolino. - Forse è davvero chi dice di essere, perché non possiamo prenderlo in considerazione, eh? -
- Perché potrebbe essere un trucco di qualche nostro nemico. - Walter è corrucciato, lui è quello più coinvolto. Osserva il monitor e gli sembra di guardare dentro ad uno specchio. - Per il momento lo tratteremo come un ospite, come il me stesso di un'altra dimensione, ma mi riservo di fare alcuni esami sulla sua struttura genetica... Parlateci voi, io mi sentirei parecchio a disagio a fare domande a me stesso senza sapere quali saranno le risposte che potrò ricevere. -

Guardian entra nella stanza degli interrogatori con Puck al seguito, il cappuccio e la maschera sono calati sulle spalle e mostrano il viso di Madison Jeffries.
- Madison! Cosa diavolo ci fai vestito come Guardian? - Walter rimane sorpreso dall’identità che era celata dietro al costume del leader della squadra.
- Le cose sono cambiate da come le conosceva lei, evidentemente... Dottor Langkowski... -
- Madison, sono io, Walt! Puoi darmi anche del tu. -
- Mi spiace interrompere, ma fino a prova contraria “Walt” si trova nel suo laboratorio. - Puck si avvicina al loro ospite per osservare meglio la strepitosa somiglianza con il suo amico. - Per il momento lei rimane il dottor Langkowski, eh? -
- Come posso convincervi che non vi sono ostile? Quando ho appreso la notizia dell’apertura del portale che collega i nostri due mondi, mi sono precipitato a New York con l’intento di attraversarlo proprio per incontrarmi con voi [1]. Nel mio universo è su tutti i giornali e i notiziari, da voi no? - Walter fa una pausa, aspetta un cenno da Guardian e Puck e prosegue. - Sono qui perché avevo voglia di rivedere i miei amici, avevo bisogno di vedere Alpha Flight volare ancora. Non molto tempo fa, gli Alpha Flight del mio mondo sono stati annientati da una malvagia e folle entità chiamata Collettivo [2], sono l’unico superstite di quello scontro... - Le lacrime lo prendono alla sprovvista e il racconto termina prima del previsto.
- Amico, se avevi voglia di vedere Alpha Flight svolazzare nel cielo, temo che questo non sia il suo momento migliore, eh? - Il racconto e le lacrime di Walter hanno fatto breccia nel cuore del piccolo Puck che gli si avvicina poggiandogli una mano sulla spalla. - E, mi spiace per la morte di... Dei tuoi amici. Dico davvero. -
- Perché non sarebbe un buon momento, piccolo amico? - Walter si asciuga le lacrime con il dorso della mano e si volta verso il nano, confortato dall’affetto mostratogli dalla copia del suo amico ormai perduto. - Cosa vi sta accadendo? -
- Be’, James... - Puck guarda per un attimo Madison, chiedendosi quanto può rivelare. Lo sguardo di Jeffries si può tradurre solo come un divieto, ma Puck, con una scrollata di spalle, prosegue con il suo discorso. Il piccolo alphano sente in cuor suo che questo è il suo amico Walt, di un’altra dimensione, ma sempre uno dei suoi più vecchi e cari amici. E, dopo il suo racconto, glielo deve. - James è in carcere con una dannata accusa di omicidio sulle spalle, Madison ha preso il suo posto, avevamo bisogno di qualcuno che salvasse la situazione portandosi addosso la nostra amata foglia d’acero. La cara Heather si trova qualche piano più sotto, in coma in uno dei letti dell’infermeria e porta in grembo il figlio di Mac. Narya ha avuto dei guai mistici e ora Sciamano è con lei. Inoltre Northstar e Aurora sono spariti già da diversi giorni senza dare notizie [3]... Gli altri sono bene o male interi. Bel quadretto, eh? -

Walter Langkowski, il Sasquatch di questo universo, fissa l'uomo sudato e in lacrime davanti a lui, al di là del vetro della sala interrogatori della sede della polizia di Toronto, ed è perplesso. Stephen McFarland, il dirottatore che solo qualche ora prima aveva minacciato di far precipitare un volo statunitense sul quartiere finanziario di Toronto, è agitato. Piange e si dispera, ai poliziotti che lo stanno interrogando continua a ripetere che non voleva fare quello che ha fatto, che è stato costretto. Tra le lacrime continua a ripetere che vuole rivedere la sua famiglia.
- Cosa ne pensi, Holland? - Il capo della polizia canadese, e amico di Mr. Gentry, ha voluto partecipare personalmente all'interrogatorio.
- Non saprei, amico. - Holland Gentry si sistema gli occhiali sul naso e torna a osservare l'interrogato.
- Non so se sta dicendo la verità, ma tanto vale tentare di scoprirlo. Almeno è una pista da cui partire per cercare una risposta a questo folle gesto. - Il dottor Langkowski poggia la mano sulla spalla di Gentry. - Il governo statunitense si è già dichiarato estraneo all'atto di McFarland. Supponendo che questo sia vero, e lo spero proprio, la questione di un fantomatico uomo che lo ha spinto a compiere l'attentato è quanto di più concreto abbiamo tra le mani. Non ci resta che farci dire da McFarland chi si nasconde dietro a tutto questo. -
- Mi spiace, dottor Langkowski, i miei uomini stanno facendo il possibile, ma non credo sarà facile estorcergli qualche informazione di senso compiuto. - Il capo della polizia si mostra seriamente dispiaciuto.
- Non si preoccupi, prima di lasciare il Dipartimento H ho pensato di portarmi dietro alcune cosette che potrebbero fare al caso nostro. - Walter estrae dalla tasca della giacca una scatoletta metallica, la apre e al suo interno sono disposte alcune siringhe. - Queste lo aiuteranno a rilassarsi e a farci raccontare tutto quello che sa. -

Quando Walter Langkowski torna al Dipartimento H, Madison Jeffries è già pronto davanti al suo terminale di elaborazione video. Walter lo ha allertato di tenersi pronto prima di lasciare la stazione di polizia. Quanto confessato dall'agente McFarland si è rivelato essere una pista veritiera.
- Ragazzi, cosa avete scoperto? Come mai tutta questa fretta? - Madison sprofonda nella pelle della sedia girevole e si volta verso i suoi amici.
- L'agente McFarland ci ha confessato che è stato contattato telefonicamente da un uomo. - Non gli ha rivelato la sua identità, ma gli ha dato delle istruzioni per compiere l'attentato di oggi in cambio della vita di sua moglie e suo figlio. L'uomo ha fatto recapitare a casa sua i congegni che McFarland ha utilizzato per forzare la porta della cabina di pilotaggio e il generatore di scudi energetici. -
- Sono pressoché impeccabili quegli aggeggi, io stesso non sarei riuscito a fare di meglio. Il nostro misterioso mandante deve essere un genio o avere a sua disposizione notevoli risorse. -
- Già, e non è tutto. Il capo della polizia nel frattempo si è messo in contatto con New York per verificare le informazioni sui familiari di McFarland e, prima di finire con l'interrogatorio, abbiamo appreso che degli agenti di pattuglia della Grande Mela hanno rinvenuto due cadaveri in un magazzino abbandonato in periferia. La moglie e il figlioletto di McFarland. -
- È terribile! McFarland ha eseguito gli ordini e quel mostro ha sterminato comunque la sua famiglia. -
- Dev'essere un uomo dotato di un enorme intelletto, ma sicuramente superato dalla sua crudeltà. Dato che l'attentato è fallito, quel pazzo deve aver punito McFarland, anche se non è stata colpa sua. - Walter lancia un disco di dati a Madison che lo afferra al volo.
- E questo cosa sarebbe? -
- Su quel disco ci sono le registrazioni di una telecamera nei dintorni del magazzino dove sono stati trovati i familiari di McFarland. Si vede bene quando la donna e il bambino fanno il loro ingresso, ma non si vede nessun altro se non, in due momenti diversi del video, delle interferenze che durano qualche istante. Temo sia una sorta di congegno di occultamento che mette temporaneamente fuori uso le telecamere al passaggio di chi lo indossa. Io e Mr. Gentry speriamo che la tua abilità e il tuo computer ci possano dare una mano per scoprire l'identità dell'assassino. -

La lotta tra Madison Jeffries e il disturbo della registrazione è senza quartiere. Una serie di algoritmi impossibili, che solo Jeffries e non molti altri uomini al mondo possono comprendere, sfidano una tecnologia che ha del geniale. I pixel fanno resistenza, non vogliono assumere la loro reale identità, ma Jeffries non demorde, continua imperterrito uno scontro all’ultimo byte sotto gli occhi di Walter Langkowski e Holland Gentry. Le dita di Madison si muovono velocemente sulla tastiera, un deciso colpo sul tasto ‘invio’ e qualcosa appare sul monitor. Nulla di nitido e ben visibile, ma la figura sfocata che troneggia al centro del fotogramma sullo schermo è abbastanza per far capire loro con chi hanno a che fare.
- Ragazzi, ma che cazz... ? Oggi è la giornata dei sosia e/o delle controparti di un universo alternativo? - Madison Jeffries si volta verso i compagni in cerca di una conferma sui loro volti. - Mi venisse un colpo, ma quello sullo schermo non è il compianto Smart Alec? -

***

North Pole, Fairbanks North Star, Alaska, USA. I passi di Michael Pointer affondano nella neve fresca che fiancheggia la strada che porta alla stazione degli autobus. Per paura di essere scorto da qualche auto di passaggio, viaggia rasente alla boscaglia che invade quell’angolo di North Pole. Ogni volta che appoggia la mano su uno degli alberi per aiutarsi ad attraversare qualche intrico di rami, la corteccia sfrigola e lascia un’impronta delle sue dita. Il misterioso potere è ancora in agguato.
L’ultimo pullman della notte è in partenza. Nella sala d’aspetto e alla biglietteria non c’è più nessuno. Questo è un bene per Michael, meno gente incontra, meno possibilità ci sono di combinare un altro guaio. Per questa notte sono stati già abbastanza.
Sul mezzo ci sono una dozzina di persone, più di quanto Michael sperasse, ma almeno si può fiondare verso i posti sul fondo del veicolo e restare lontano dagli altri passeggeri. Il pullman è diretto in Canada, un ottimo posto dove ricominciare. Questo è l’ultimo pensiero di Michael prima che il motore sotto di lui inizi a sussultare e il pullman incominci il suo viaggio. Presto questa notte mostruosa sarà solo un vecchio ricordo.

Poco fuori i confini di North Pole, sulla strada che porta a est, i lampeggianti di due auto della polizia infrangono il buio della notte. Michael si irrigidisce, osserva le sue mani e la tensione fa il resto. Un lieve bagliore le avvolge, sente che un’altra esplosione di potere è vicina.
Il pullman si ferma davanti al posto di blocco. Il rumore idraulico delle porte che si aprono è come una sentenza di morte per l’uomo terrorizzato in fondo al veicolo. Le sue mani pulsano, ormai sa che non c’è più molto tempo. Si guarda intorno e guarda i passeggeri uno ad uno. Ci sono diverse donne e anche due ragazzini che dormono beati vicino ai genitori. Esplodere qui, su questo dannato sedile di autobus, porterebbe solo ad un’inutile strage.
Il conducente è sceso a terra e sta parlando con uno dei poliziotti, Michael ha solo pochi istanti per agire ed evitare la morte di così tante persone. Questa sera ha già strappato fin troppe vite.
Un respiro profondo per concentrarsi, stringe forte i pugni e i denti e si getta di corsa verso la porta anteriore aperta. Negli attimi che percorre il corridoio non fa altro che sperare di trattenersi, si dice che ce la farà. Funziona, ma quando è a terra sente che ormai è al limite.
Il poliziotto gli intima di fermarsi, ma lui non lo ascolta e prosegue. Michael urla loro di stare lontani, di non avvicinarsi a lui perché è pericoloso. Ma, come i loro defunti colleghi di un’ora prima, questi si avvicinano estraendo le armi. Michael non riesce più a sottomettere quella forza che gli sta strappando le carni per uscire. Questa volta è preparato, o meglio, meno impreparato delle volte precedenti, e, all’ultimo, riesce a dirigere il raggio di energia verso il cielo, evitando di causare altri danni. I poliziotti rimangono storditi da quanto è appena accaduto, e la loro esitazione dà a Michael qualche secondo di vantaggio. Si getta dal pendio a lato della strada, diretto verso il bosco poco distante. Nella discesa inciampa e rotola per diversi metri nella neve. Quando si rialza è al limitare degli alberi, si volta indietro e vede i poliziotti che lo stanno inseguendo, sono già a metà del pendio e presto lo raggiungeranno.
Dalla tasca dei pantaloni estrae il biglietto che il generale Atwood gli ha dato davanti alla porta di casa, lo fissa per un istante e poi si perde tra gli alberi.

***

ESPERIMENTO NUMERO 325: Il giorno dopo, due TGV vengono fatti scontrare poco fuori Lione. Il computer che regola gli scambi dei binari ha giocato uno scherzo mostruoso. Mostruoso come il numero di vittime tra i passeggeri dei due treni. ESPERIMENTO CONCLUSO CON SUCCESSO. INFORMAZIONI ASSIMILATE.

***

Base militare “Purple Queen”. Deposito del 73% dell’arsenale nucleare canadese. Le guardie della struttura rimangono allibite quando i pesanti cancelli della base si aprono da soli, rivelando un piccolo uomo dal costume porpora e giallo con un grosso casco in testa. Prontamente, i militari attivano il sistema di difesa perimetrale contro il nuovo arrivato, ma anche le torrette computerizzate sono state messe fuori uso, come tutti gli altri sistemi della base.
- Il mio nome è Smart Alec. - Il piccolo uomo si pone al centro del cortile antistante l’edificio principale della base. - Sono qui per confessare la mia implicazione in tutti gli incidenti accaduti durante gli ultimi due giorni e per consegnarmi spontaneamente all’esercito canadese. -
I portoni dell’edificio si aprono e fuoriesce una squadra d’assalto con i fucili spianati che si dispone a semicerchio intorno al sintetico Smart Alec. Dei pesanti passi metallici chiudono il corteo, la luce del sole si infrange e si riflette sulla corazza cromata della donna a capo della struttura: il capitano Jane Russell, Box.
- Fatevi da parte, ragazzi. Lasciatemi salutare il nostro ospite. - La voce già poco femminile del capitano Russell è resa ancora più atona dal ronzio metallico che la riveste. - Avanti, piccolino, vieni da Box. -
Smart Alec fissa la grossa armatura dalle vaghe forme femminili e si avvicina lentamente. I soldati continuano a tenerlo sotto tiro, ma lo lasciano passare. Molti tremano nel vedere la freddezza di quell’essere, tutti sanno che è una trappola, Smart Alec non si sarebbe consegnato spontaneamente se non avesse avuto qualche cosa in mente. Tutti lo sanno, tranne l’impetuosa Box che preferisce dimostrare la propria potenza piuttosto che ragionare.
- Chi ti credi di essere, piccoletto? - Quando il pugno di metallo rosso di Box incontra il volto di Smart Alec si può notare chiaramente quanto il primo sia grande come, o forse di più, del secondo e questo fa subito pensare ad un esito scontato per lo scontro. - Con che faccia tosta ti sei permesso di venire qui, nella mia base? -
Ma, con gran sorpresa di tutti i presenti, quando Smart Alec si rialza in piedi, parecchi metri più in là, sembra che quel pugno non lo abbia mai sfiorato.
- Dannato pazzoide con la testa grossa, non ti è bastato quel pugno? Adesso ti faccio pentire di essere nato. - Box corre incontro al piccolo Smart Alec, lo afferra per il grosso casco e lo tiene sollevato da terra. Con il pugno destro inizia a tempestarlo di colpi lungo tutto il corpo, senza sortire il risultato sperato. La frustrazione di tale impotenza porta Box ad aiutare involontariamente il nemico e con tutta la forza che ha in corpo lo scaglia contro il portone della base. La grossa porta metallica si piega nell’impatto e si sfonda. Smart Alec finisce a terra nell’atrio dell’edificio. Accompagnata da un feroce urlo di guerra, Box si getta all’interno puntando dritta verso l’esile corpo meccanico ancora a terra.
Un altro potentissimo pugno viene scagliato contro il volto di Smart Alec, ma questa volta non raggiunge il bersaglio. Smart Alec lo schiva agilmente, più di quanto la sua copia reale avrebbe potuto fare, e compare alle spalle di Box. Prima che il capitano Russell o uno dei suoi uomini, che nel frattempo hanno seguito i due lottatori nella struttura, possano fare qualsiasi cosa, il petto di Smart Alec si apre e rivela un piccolo cilindro pervaso da fasci di luce bluastra. Un ronzio avvisa i presenti che il marchingegno si è messo in funzione e poi un’ondata di energia blu esplode dal corpo robotico e si espande per tutta la struttura.
L’impulso elettromagnetico è così potente e devastante che l’intera base è ora priva di vita. Anche Box viene investito dall’onda, il grosso corpo metallico cade a terra e si trasforma in una complessa e inespugnabile prigione per il capitano Russell. Presi dal panico, i soldati iniziano a sparare all’impazzata nella direzione in cui loro occhi, resi ciechi dal buio che ha invaso l’edificio, presumono si trovi Smart Alec, ma lui si trova alle loro spalle. Dagli avambracci si aprono degli scompartimenti analoghi a quello sul petto e ne fuoriescono delle piccole sfere che, una volta a terra, si schiudono e inondano la stanza di gas nervino.

Eliminata la resistenza all’ingresso, raggiungere la sala comandi è questioni di pochi minuti. Molti soldati, dopo il black-out elettromagnetico, sono rimasti intrappolati nelle varie ali della struttura e la poca resistenza che Smart Alec ha trovato sulla sua strada è stata messa fuori gioco senza problemi.
Nel buio più completo, Smart Alec connette dei cavi che fuoriescono dal suo gigantesco elmo al terminale principale della base e questo riprende vita. Alec inizia a immettere dati sulla tastiera e sullo schermo compare un planisfero con contrassegnate le capitali di tutti gli stati. Digita una serie di coordinate a memoria nel programma di lancio delle testate atomiche e tre dozzine di bersagli sullo schermo si illuminano di rosso.

L’Omnijet atterra poco distante dalla base Purple Queen, tutto sembra morto e silenzioso. Atwood li sta già attendendo, intorno a lui sono schierati quattro membri di Sigma Flight: Guardian, Flashback, Goblyn e Pathway.
- Bene, generale Atwood, vedo che dopo tanto abbaiare ora si è abbassato a chiedere il nostro aiuto. - Guardian precede Walter Langkowski, Puck e Murmur scendendo dal velivolo. - Qual è la situazione all’interno? -
- La minaccia è maggiore di quella che avevamo previsto: la base è stata messa fuori uso e non riusciamo più a contattare nessuno al suo interno. Non c’è bisogno di dirvi quanto questa struttura sia importante. Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile. -
- Chi è il nemico, generale? - Il dottor Langkowski muta la sua forma nel più possente e micidiale Sasquatch.
- Si tratta di una vostra vecchia conoscenza, i miei dati lo indicavano come defunto, ma evidentemente sono sbagliati... -
- Smart Alec, immagino. - Il peloso Sasquatch termina correttamente la frase iniziata dal generale Atwood. - Se ha il controllo della base sicuramente vuole utilizzare le testate, perché allora i missili non sono ancora partiti? -
- Non ne ho la minima idea, ma ringrazio Dio che Smart Alec non abbia ancora attivato i codici di lancio. Forse un miracolo o forse solo un gioco perverso di quel folle. -
- Noi siamo pronti, generale. E potremmo fare anche a meno dei suoi manichini... -
- Non credo, signor Jeffries, avrete bisogno anche dei miei uomini, ve lo assicuro. Pathway creerà un portale che condurrà le due squadre all’interno della sala comandi, poi ve la dovrete cavare con le vostre forze. Io sarò pronto in caso doveste fallire. Perché allora le cose si metterebbero parecchio male. Dovete sbrigarvi, non so quanto tempo avrete prima che i missili partano. -

La sala comandi è illuminata solo da alcuni fasci di luce verde provenienti dall’unico terminale acceso. In controluce si staglia la sagoma minuta di Smart Alec.
- Benvenuti. Mi stavo chiedendo cosa stavate aspettando a fare visita ad un vecchio amico. - Smart Alec si volta verso i nuovi arrivati e le luci della stanza si accendono assoggettate ad un impercettibile impulso della sua mente cibernetica, rivelando una squadra di droni d’assalto in attesa di istruzioni. - E io che vi stavo aspettando per i fuochi d’artificio... Ma ora siete arrivati e possiamo dare inizio alla festa. -
- Fermati, pazzo! - Guardian rivolge una scarica laser contro l’avversario, ma sembra non sortire alcun effetto.
- Vedo che siete ostili, ragazzi. Mettetevi comodi, i miei amici vi terranno compagnia mentre metto a punto gli ultimi preparativi. - I dieci droni d’assalto prendono vita e si schierano contro Alpha e Sigma Flight.
- Accidenti, ragazzi, queste ferraglie sono toste. - Le nanoparticelle degli speciali guanti di Guardian, il leader di Sigma Flight, mutano sotto l’effetto del campo magnetico e assumono la forma, e tutte le funzionalità, di due mitragliatrici a canne rotanti. - Sono state progettate per la difesa della base e sono state testate in combattimento proprio con noi di Sigma Flight. Sono state create per tenere a bada qualunque minaccia super-umana. -
- Questo non mi preoccupa, amico, anche il mio rasoio elettrico riuscirebbe ad essere più pericoloso di Sigma Flight. Per sconfiggere noi di Alpha ci vuole ben altro! - Puck lancia un’occhiata di sfida a Guardian e si getta agilmente contro uno dei droni e la battaglia ha inizio.
Il drone contro cui Puck ha ingaggiato battaglia gli spara un raggio di energia, il nano lo schiva agilmente e, con un salto, colpisce il volto del robot con entrambi i piedi.
Guardian di Alpha Flight cerca di raggiungere e fermare Smart Alec, ma uno dei droni gli si para davanti. Con un gesto automatico della mano, Guardian plasma il metallo di cui è composto l’ostacolo e lo trasforma in un innocuo ammasso di lamiere.
Pathway resta in disparte, sua sorella Goblyn è davanti a lei, la separa e la difende dai droni.
Flashback e due suoi doppioni hanno assalito uno dei robot, un terzo doppio è a terra, privo di sensi, ma ancora vivo. Con fatica i tre Gardner Monroe stanno mettendo fuori uso i circuiti dell’avversario.
Puck si muove per la stanza schivando e colpendo più avversari contemporaneamente, ma i suoi colpi servono a ben poco contro le armature metalliche. Con un astuto gioco di spostamenti e agilissime capriole è riuscito a mettere due droni uno nella linea di fuoco dell’altro così da farli eliminare a vicenda.
Data l’enorme mole di Sasquatch, quattro robot da combattimento si sono concentrati contro di lui. I raggi lo hanno colpito più volte e lo hanno indebolito, ma ci vuole ben altro per sconfiggere il più possente membro di Alpha Flight. Un pugno del fulvo gigante spezza in due il tronco del drone davanti a lui. Le due metà del robot vengono usate da Sasquatch come clave per tenere a bada i restanti droni.
Guardian di Sigma Flight tempesta di proiettili i droni che a fatica retrocedono.
- Murmur, presto! - L’altro Guardian richiama l’attenzione della compagna. - Vieni a darmi una mano con Smart Alec, il tuo potere può tornarci utile. - Guardian si getta contro Smart Alec e lo allontana dalla consolle di comando. - Alec, smettila subito con questa farsa! Cosa accidenti hai in mente? Quale vantaggio puoi trarre da tutto questo? -
- Quale vantaggio, mi chiedi? La conoscenza. È tutta una questione di conoscenza. -
- Che stai farneticando? - Guardian cerca di tenere occupato Smart Alec, Murmur è quasi alle sue spalle, pronta a toccarlo. - Quale conoscenza può portarti la distruzione di città e la morte di milioni di persone? - La mano della ragazza si poggia sulla spalla di Alec.
- ... - Lo sguardo di Murmur palesa l’incredulità della ragazza.
- Credevi che non ti avessi visto, ragazza? Il tuo potere è inutile contro di me. -
- Guardian, il mio potere... Il mio potere non funziona su di lui... - Murmur fa appena in tempo a terminare la frase che un velocissimo pugno di Smart Alec la mette fuori gioco.
- Non sei Alec Thorne! Non sei umano... Cosa sei? - Jeffries inizia a capire, il suo potere mutante gli sta facendo provare un’affinità con quell’essere. Metallo! L’essere che ha davanti non è lo Smart Alec in carne e ossa, ma una sua copia metallica.
Smart Alec capisce e il suo cervello robotico inizia a formulare e sputare dati. In uno scontro con Madison Jeffries il suo corpo sintetico avrà vita breve. Nuove informazioni sono state assimilate. La sventata minaccia di guerra nucleare gli ha fornito interessanti nozioni sul comportamento umano. Il suo piano muta nuovamente. Una frazione di istante dopo muta anche il suo corpo: sotto l’influsso del potere di Jeffries il metallo di cui è composto perde completamente le sembianze del defunto Smart Alec.
- Ce l’abbiamo fatta, ragazzi? - Sasquatch si erge in piedi sopra l’ultimo drone rimasto e, con un colpo netto, gli stacca la testa.
- Così sembra. Ed è stato fin troppo facile. - Guardian di Sigma Flight ritrae le sue armi molecolari e si guarda intorno come se dovesse succedere ancora qualcosa. E presto accade.
Lo schermo del monitor del terminale su cui Alec stava lavorando diventa di colpo di un bianco accecante e la stanza viene rischiarata. Lentamente i pixel mutano colore e vanno a formare il volto della folle intelligenza artificiale.
- Alec, dannato! - Jeffries inveisce contro il monitor. Per uno che ha un rapporto così speciale con le macchine è qualcosa di poetico.
- Mi spiace avervi usati. Ma avevo bisogno del vostro aiuto. So che quello che ho fatto in queste ore ai vostri occhi può essere considerato sbagliato. Addirittura orrendo. Ma, fidatevi, era necessario. Sono stato creato così, è nella mia natura. Avevo bisogno di conoscere quello che il mio creatore, Alec Thorne, non mi aveva tramandato e per farlo ho dovuto compiere quello per cui ora mi state dando la caccia. Osservare gli essere umani, analizzare la loro fragilità e studiarne i sentimenti all’apice della loro espressione, come la disperazione e il terrore, o scombussolare l’interno pianeta con incidenti, catastrofi e una minaccia di guerra nucleare sono per me fonte di preziosi dati, da analizzare e catalogare. Nulla di più. Tutto è stato necessario per aspirare alla conoscenza assoluta. Non vi dico questo per giustificarmi. Non ne ho bisogno. Conosco abbastanza bene la psiche umana per sapere che dirvi tutto questo non cambierà la vostra opinione su di me. E nemmeno di questo ho bisogno. Conoscendo la psiche umana, però, so che voi siete interessati a quanto vi ho detto perché voi, che vi considerate i cosiddetti “eroi”, avete un bisogno viscerale di trovare una spiegazione per tutto. Non potete concepire che possa esistere qualcuno che è mosso da qualcosa che non siano i sentimenti. Voi ne siete ghiotti. Questo mi ha permesso di attivare indisturbato i protocolli di sicurezza della base senza che voi muoveste un dito per impedirmelo, imbambolati dal mio discorso, in cerca di una minima traccia di umanità... -
- Maledetto! Pathway, facci uscire di qua. Subito! - Il cervello di Jeffries ragiona in fretta per un essere umano, ma non abbastanza.
- È inutile che vi affanniate. Mi bastavano pochi secondi per attivare il livello massimo di sicurezza, ormai sono già diciassette secondi che è attivo. Atwood è stato previdente, ha costruito le sue basi in modo da tenere chiunque fuori di qui, ma nel caso qualcosa di pericoloso riuscisse a penetrarvi, è possibile trasformare questa base in un’enorme prigione in grado di contenere parecchie forme di vita super-umane. Inutile dirvi che il potere della vostra Pathway è annullato. -
- A costo di scavare un tunnel tra queste pareti... - Guardian allunga la mano verso uno dei muri metallici della stanza e cerca di usare il suo potere per aprirsi un varco, ma la sua vista inizia ad annebbiarsi.
- Delle nanoparticelle sono state rilasciate nell’aria, ormai dovrebbero già farvi effetto. Non preoccupatevi, non sono letali, ma vi farete un bel sonnellino. Dovete solo starvene qui buoni buoni ancora per un po’, mi servite per un ultimo esperimento, poi vi prometto che non sentirete più parlare di me. -
I membri di Alpha e Sigma Flight iniziano a cadere a terra addormentati uno dopo l’altro. Madison Jeffries si appoggia al terminale, cerca di mandare un ultimo insulto all’avversario, ma le forze gli mancano e stramazza a terra.

***

Hotel Clarion, poco distante dal Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Il dottor Langkowski è seduto sul letto della stanza d'albergo che gli è stata gentilmente offerta dal Dipartimento H per tutto il tempo per cui soggiornerà in questo mondo. Con il portatile sulle ginocchia, sta navigando in rete tra gli archivi di informazione mondiale. I due mondi sembrano simili, ma ci sono profonde discrepanze. Nessuna guerra civile tra supereroi, nessuna invasione da parte degli Skrull, Osborn non è altro che un ricco industriale qualunque e, soprattutto, Alpha Flight non è stata annientata dal Collettivo. Il viaggio nel passato del suo mondo lo ha inevitabilmente portato al ricordo per cui tutto questo è cominciato. Ora sente il bisogno di rivedere Alpha Flight, quelli di questo mondo, almeno. Non vede l’ora che tornino dalla missione per poter fare a loro mille domande e magari bersi una birra con Puck come facevano una volta.
Walter sta per spegnere il computer quando le notizie impresse sullo schermo spariscono lasciando spazio alla figura di Smart Alec.
- Alec! Smart Alec?! - Walter si alza di scatto gettando il computer sul letto, la vista di Smart Alec sullo schermo lo ha colto di sorpresa. - Ero convinto che fossi morto anche in questo mondo... Che accidenti ci fai sullo schermo del mio portatile? -
- Ora non c’è tempo, te lo spiegherò strada facendo. -
- Che diavolo stai farneticando? Io non ho intenzione di andare da nessuna parte... Tantomeno con te. -
- Smettila, dottore. Vai ad aprire la porta. -
- Cos... ? - Walter viene interrotto da qualcuno che bussa energicamente alla porta.
- Vai ad aprire. Te lo consiglio vivamente... -
Walter segue le istruzioni di Smart Alec e apre la porta ad un fattorino dell’albergo. Il ragazzo gli porge una scatola di cartone.
- Signor Langkowski, è appena arrivato questo pacco per lei... -
- G-grazie. - Walter, un po’ spaventato, accetta riluttante il pacco e chiude la porta alle sue spalle.
- E bravo il mio dottore! Aprila. -
- Cos’hai in mente, Thorne? -
- Aprila, ho detto! - A fianco del volto di Smart Alec sullo schermo appare la ripresa in tempo reale della sala comando della base Purple Queen. - Questo forse ti servirà come incentivo. -
- Alpha Flight. Cosa diavolo hai fatto loro, mostro? -
- Per il momento stanno solamente dormendo, ma ti consiglio di aprire subito la scatola se non vuoi che la loro condizione peggiori. -
Walter, senza pensarci, apre la scatola. Il senso di colpa per essere sopravvissuto ai suoi amici è troppo forte per mettere a rischio la vita di Alpha Flight di questa realtà. Ha già dovuto sopportare la vista dei suoi compagni privi di vita senza poter fare nulla per salvarli, ora ha una possibilità e non vuole gettarla via. Il contenuto del pacco è quantomeno bizzarro: un paio di cuffie e una chiave USB.
- Bene, inserisci il dispositivo di memoria nel tuo portatile e indossa subito le cuffie. Ti assicuro che i tuoi amici verranno liberati non appena avrai seguito le mie semplici istruzioni. So che potrei mentire, ma non ho nessun motivo per far loro del male. Quello che potevano darmi me lo hanno dato e ora, se tu farai esattamente ciò che ti dico, loro saranno liberi. So che non è molto come garanzia, ma so quello che provi e così ti do una chance per salvarli. -
- Ok, farò quello che dici. Ma voglio vedere con i miei occhi che li liberi. - Walter inserisce il dispositivo e indossa le cuffie.
- Mi sembra una richiesta ragionevole. - L’insieme di complessi dati e inestimabili informazioni che costituiscono la mente sintetica di Smart Alec vengono rapidamente scaricati sulla flash drive e sullo schermo appaiono le immagini di Alpha e Sigma Flight che lentamente si risvegliano dal loro sonno. Sono storditi, ma sembrano stare tutti bene. - Bene, anche questo è fatto. Bravo, Walter, abbiamo quasi finito. - Il computer ora giace silenzioso, la voce proviene dalle cuffie. - Ora prendi la chiave USB e fatti consegnare un mezzo dal dipartimento H. Si torna a casa. - Insieme alle parole, le cuffie emettono un impulso a bassa frequenza che si insinua tra le sinapsi fino a soggiogare la mente dell’ignaro dottore.

***

Aeroporto Internazionale di Toronto-Pearson. Toronto, Ontario, Canada. Il dottor Langkowski si dirige meccanicamente verso gli imbarchi. Smart Alec, per via telematica, si è già assicurato di acquistare un biglietto sul primo volo per New York. A passo deciso si muove nei corridoi dell’aeroporto, un’unica meta: raggiungere il suo mondo natale. Il cervello di Walter è stato infettato da un virus di Smart Alec e una piccola copia di quest’ultimo alberga in lui. Il piano di Smart Alec ora è palese, almeno per Walter. Il cervello artificiale è venuto a conoscenza del mondo copia e vuole assimilare tutte le informazioni possibili anche dal nuovo universo. Per fare questo ha solo bisogno di un tramite che lo aiuti a superare il portale e Walter è un candidato perfetto.
Walter è in piedi davanti all’entrata dei check-in, immobile attende che il suo volo venga chiamato. Due donne gli si avvicinano alle spalle: Elizabeth Twoyoungmen, alias Talisman, e Julia Carpenter, alias Arachne, compagne di Walter in Omega Flight nell’universo MUSA.
- Walt! - Julia poggia la sua mano sulla spalla dell’amico.
- Julia. Liz. Cosa ci fate qui? - Le parole di Walter sono quelle di un uomo sorpreso, ma il controllo di Smart Alec gliele fa pronunciare in modo atono.
- Eravamo preoccupate. Non si sa poi molto di questo mondo e volevamo venire di persona a vedere se stavi bene. Abbiamo faticato parecchio per convincere Osborn a farci passare, ma quel pazzo non aveva molta voglia di mettersi a discutere con il Canada per interdire il passaggio a due giovani e innocue donzelle in una missione di recupero per conto del governo. - Elizabeth fa un occhiolino all’amico. - Mi sono permessa di nascondere nel lettore mp3 che ti ho dato prima di partire un rilevatore della tua posizione. Lo abbiamo fatto solo per il tuo bene, eravamo preoccupati di quello che poteva accaderti una volta incontrati gli Alpha Flight di questo universo. -
- Nessun problema, Liz. Se è tutto, tra poco dovrò prendere un aereo. - Senza salutare si allontana dalle due ragazze.
- Sei parecchio strano, Walt. Non te la sarai mica presa? - Julia si para davanti all’amico dallo strano comportamento. - Come mai sei così freddo? Potresti almeno toglierti quelle cuffie mentre parli con noi... -
Walter non degna l’amica di una risposta e la evita per passare oltre. Julia, fulminea, afferra le cuffie. - Ora fermati, Walt, e spiegaci che accidenti sta accadendo! - Smart Alec, controllando i movimenti del dottore, riesce ad afferrare il polso di Julia in modo da farle perdere la presa sul prezioso oggetto. - Walt, lasciami, mi stai facendo male! -
- Lasciala, Walt, avanti. Sono solo un paio di cuffie. - Anche Elizabeth interviene per placare l’amico.
Smart Alec si sente minacciato, le due ragazze lo stanno incalzando e potrebbero mettere a serio repentaglio il suo piano. Forse dovrà trovare un modo alternativo per raggiungere New York, ma ora è necessario mettere fuori gioco Talisman e Arachne. Un nuovo tipo di impulso fuoriesce dalle cuffie e induce Walter a far uscire il suo feroce e selvaggio alter-ego. Sasquatch è libero.
Nell’aeroporto scoppia il panico. La gente fugge terrorizzata e Elizabeth e Julia gli si mettono contro. Non è certo bello o facile affrontare una creatura come Sasquatch, tantomeno se il Sasquatch è un tuo amico e compagno di squadra.
- Walt, cosa... ? - Il pugno peloso del gigante colpisce in pieno volto Julia che viene scaraventata contro la vetrina di un’edicola.
- Calmati subito, amico! - Talisman tende le mani verso Sasquatch, una luce rossastra le avvolge e dei fasci di energia si avvolgono introno agli arti della creatura. Il gigante fa fatica a muoversi, ma la magia di Talisman non riuscirà a trattenerlo ancora per molto.
Sasquatch lotta, si causa dolore per contrastare la potente magia, ma questo, alla mente di Alec che lo guida, poco importa e la bestia non si arrende. Sanguina e si ferisce, ma ora è libera. Talisman è spossata e non riesce ad evitare le mani di Sasquatch che le si stringono intorno al collo.
- Perché non te la prendi con uno della tua taglia? -
Il Sasquatch impazzito si volta verso la voce e si ritrova davanti la sua copia calma e libera da qualsiasi controllo mentale. Il Sasquatch dell’universo MIT e i suoi compagni di Alpha Flight sono arrivati in soccorso dei due membri di Omega Flight.
- Walter, tieni occupata la tua copia su di giri, ho in mente una cosa... - Madison Jeffries si connette al suo palmare con dei cavi che escono dall'avambraccio della tuta di Guardian.
Murmur e Puck soccorrono le due ragazze. - Tutto bene... Talisman, giusto? - Puck aiuta Elizabeth a rialzarsi.
- Sì, piccolo Puck, sono Talisman. Immagino che i nomi di battaglia siano gli stessi... Cosa accidenti sta succedendo a Walt? -
- Non sappiamo come mai sia impazzito. È tutto il giorno che diamo la caccia ad una copia digitale di Smart Alec e quando siamo tornati al Dipartimento H dopo una missione Walter era sparito. Nella sua camera d’albergo abbiamo trovato un pacco che aveva come mittente Alec Thorne e abbiamo scoperto che si è fatto dare un mezzo dal Dipartimento H. Seguendo il veicolo con il satellite abbiamo visto che si stava dirigendo qui. La notizia di un mostro peloso che terrorizza l’aeroporto ci ha tolto ogni dubbio. Interessante, eh? Guardian sostiene che possa esserci dietro Smart Alec. -
I due Sasquatch lottano violentemente distruggendo tutto ciò che la loro furia incontra.
- Che stai cercando di fare, Madison? - Murmur aiuta una Julia Carpenter malconcia a sedersi a terra. - Non è forse meglio che aiutiamo Sasquatch? Il nostro Sasquatch, intendo. -
- Pazienta, giovane Murmur. Il problema è Smart Alec. Mi sono connesso alla rete e lui è lì, insieme all’altro Walter. Capto un impulso proveniente da quelle cuffie, credo siano quelle la causa della pazzia di Sasquatch. -
- Usa il tuo potere... è semplice. -
- Mi piacerebbe, ma quel folle di Alec ha pensato a tutto. Non sono fatte di... Non so cosa sia, ma non riesco a... Non riesco a “sentirle”... -
- E quindi? Cosa facciamo? -
- Tu, stai zitta due secondi. Io, mi concentro, invece. Smart Alec sta sondando la rete in una ricerca infinita di informazioni e sta assimilando tutto ciò che è nuovo per lui. Ho in mente di rifilargli un regalino... -
- Di cosa si tratta? -
- Oh, accidenti! Ok, è colpa mia, non dovevo dirti di stare in silenzio solo per due secondi. Al diavolo... Ho qui un programmino sperimentale che avevo iniziato a scrivere un po’ di tempo fa, dato che ho un rapporto “particolare” con le macchine mi è sempre piaciuta l’idea che queste potessero essere il più simile possibile agli esseri umani. Questo programma consente di simulare le emozioni umane su di un computer. Nulla di complesso, non sono molto bravo su queste cose, ma penso possa fare al caso nostro. Ora devo solo cercare di convincere Smart Alec a... Abboccato! Il fesso ha assimilato il programma. Incrocia le dita, ragazzina. -

Agli occhi di Alpha Flight e Omega Flight tutto rimane identico, per loro passa solo una frazione di secondo, ma nel cervello elettronico di Smart Alec avvengono calcoli che un uomo riuscirebbe a comprendere solo in una vita intera. Qualcosa di nuovo viene immesso nella mente di Smart Alec, una serie di variabili che mai erano state calcolate. Qualcosa che apre interrogativi ad una mente che non ne ha mai avuti di simili. Le cose che tanto ha studiato negli esseri umani ora si sono insinuate in lui e lo divorano dall’interno. Quando queste emozioni, o meglio il corrispettivo elettronico di esse, interagiscono con la sua memoria, tutto ha un senso e quel sentimento umano catalogato nei suoi archivi come SENSO DI COLPA lo investe. Smart Alec viene sopraffatto da queste nuove sensazioni, non ha le armi per difendersi da esse e inevitabilmente soccombe. Il programma sceglie la stessa strada che molti esseri umani intraprendono nella medesima situazione: il suicidio. L’auto-terminazione.

Walter dell’universo MUSA è a terra, nella sua forma umana, privo di sensi. Alpha e Omega Flight si stringono attorno a lui.
- Starà bene, è solo svenuto. - Madison Jeffries rassicura i compagni.
- Portiamo Walter al Dipartimento H così potremo curarlo e vedere come sta, eh? -
- Ti ringrazio, Puck. - Talisman sorride al piccolo eroe. - Ma vorrei andarmene via il prima possibile da qua, questo universo mi mette i brividi. Preferirei occuparmi di Walt a casa. -

***

Base militare “White Queen”. Sede operativa del generale Atwood. Toronto, Ontario, Canada.
- Come sono le condizioni del soggetto, dottore? -
- Il signor Pointer ora è stabile, la macchina ha placato il suo potere incontrollato. Finché rimarrà in questa stanza potremo tenerlo sotto controllo. -
- Ottimo lavoro. -
- La sua controparte nell’universo definito MUSA è riuscita ad arrivare a livelli di potere inimmaginabili. Dalle nostre ricerche è emerso che nell’altro mondo è avvenuto un evento straordinario, chiamato M-Day, dove la stragrande maggioranza dei mutanti del pianeta ha perso i propri poteri e il signor Pointer li ha catalizzati in sé divenendo potentissimo. Al culmine della sua potenza è riuscito a sterminare addirittura Alpha Flight [4]. Sono convinto che siamo in grado di replicare una situazione simile, ora ci mancano solo i soggetti mutanti per iniziare i nostri studi. -
- Molto bene, dottore. Dia pure inizio all’operazione Omega. -
Il generale Atwood si allontana dal dottor Jacob Jaxon che rimane ancora qualche minuto ad osservare, al di là di un vetro di protezione, la stanza in cui Michael Pointer giace sedato e legato ad una gigantesca ed inquietante apparecchiatura.


[ CONTINUA SU ALPHA FLIGHT 7 ]


// NOTE //

[1] - Vedi Alpha Flight #5: speciale Crossover - MarvelIT.
[2] - Vedi Thor & i Nuovi Vendicatori #92.
[3] - La situazione attuale si è sviluppata nei precedenti episodi di Alpha Flight. / Per il destino di Narya, vedi Snowbird #1 - miniserie MarvelIT.
[4] - Sempre il solito Thor & i Nuovi Vendicatori #92.