IL DESTINO E LA TECNOLOGIA LI HANNO DOTATI DI POTERI STRAORDINARI E, TRA MILLE AVVERSITÀ E MILLE TRAGEDIE, LORO DIFENDONO IL MONDO INTERO DALLE FORZE DEL MALE. SONO LA BANDIERA DEL CANADA, SONO IL SOGNO DI JAMES MCDONALD HUDSON, GUARDIAN.

 

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Numero 1

UNITI VINCEREMO…

 

di Andrea Garagiola

 

 

Dipartimento H. Toronto, Ontario, Canada. Notte fonda. Un commando paramilitare, pesantemente armato e in tenuta da battaglia, si muove per i corridoi deserti della base. Solo il lontano ronzio delle luci al neon riempie l’aria. Tutto sta andando secondo i piani, le due guardie all’inizio del corridoio sono state messe fuori gioco con precisione letale, l’obiettivo è a poche decine di metri da loro.

Sono decenni che l’Esercito della Nuova Francia compie azioni terroristiche contro il governo canadese, ma mai prima d’ora aveva osato così tanto. Penetrare nel quartiere generale di Alpha Flight. L’Esercito sogna la separazione del Québec e dei territori che fino al XVIII secolo erano riuniti sotto il nome di Nuova Francia dal resto del Canada. Ed è pronto a tutto per veder realizzato quel sogno d’indipendenza.

L’uomo al comando della squadra si ferma davanti ad una spessa porta metallica. Con un gesto calmo e sicuro digita il codice di sicurezza sulla tastiera alla parete, qualche istante di attesa e una luce verde seguita da uno scatto metallico avverte dell’apertura della porta. I terroristi hanno raggiunto la loro meta. Il laboratorio di James MacDonald Hudson.

 

***

Ufficio di Heather Hudson. Dipartimento H. Il mattino seguente.

- Come accidenti è potuto accadere?! - sbraita furioso James Hudson sbattendo violentemente il pugno sulla scrivania della moglie.

- Ora calmati, tesoro. Vedrai che risolveremo tutto... Come sempre. - La mano gentile di Heather si poggia sulla spalla del marito. James sembra calmarsi e stringe la mano della moglie nella sua.

- Dobbiamo agire tempestivamente. -  James si rivolge a Gentry e al generale Atwood. - Dobbiamo capire chi è stato e fermarlo prima che usi l’esoscheletro rubato per qualche azione criminale. -

- Quanto è pericolosa la tuta di Guardian che è stata rubata, James? - Holland Gentry è preoccupato, ma riesce a mantenere la calma richiesta dal suo ruolo.

- È completa solo al 83% circa, ma è in grado di causare parecchi danni... Se si trova nelle mani sbagliate... -

Heather interviene, vuole rendersi utile in questa situazione di crisi. - Vado subito a verificare le deposizioni delle guardie sopravvissute e le analisi dei nastri della sicurezza. Forse riusciamo a trovare qualcosa. Vi aggiorno il prima possibile. - Con un dolce bacio sulla guancia del marito si allontana dalla stanza lasciando proseguire la conversazione tra i tre uomini.

- Raduno subito una squadra di Alpha Flight in modo da poter agire tempestivamente non appena avremo qualche informazione sui ladri. -

- Prima che lei se ne vada, signor Hudson, vorrei cogliere questa occasione per portare alla sua attenzione un problema di cui abbiamo già più volte discusso... - Il massiccio generale Atwood, che fino ad ora è rimasto in silenzio, si intromette nella discussione.

- Dica pure, generale... - James sa già cosa vuole il generale da lui. Tra i due non corre buon sangue.

- L’esoscheletro di sua invenzione è ora nelle mani di ignoti. Potrebbe essere un pazzo che ha deciso di rubare la tuta di Guardian per giocare al super-cattivo e rapinare qualche banca e lei e la sua squadra di eroi in costume potete facilmente fermarlo come è già accaduto molte volte. Ma siamo realisti, chi è penetrato nel suo laboratorio possiede i mezzi e le risorse per rubare all’interno del Dipartimento H, probabilmente si tratterà di qualche potente organizzazione criminale. Chi ci assicura che tra due mesi non ci piomberanno addosso centinaia di criminali corazzati con il suo esoscheletro? -

- Per evitare questa situazione, io e Alpha Flight ci attiveremo subito. -

- Hudson, lei ha troppa fiducia nella sua squadra. Siete persone eccezionali, non lo metto certo in dubbio, ma siete solo una squadra di pochi individui. Come potete pensare di risolvere tutti i problemi del Canada? Non mi fraintenda, fate un lavoro eccellente, non voglio scavalcarvi, ma vorrei potervi aiutare. Se mi consentisse di utilizzare la tecnologia di sua invenzione e dotare l’esercito canadese di armature da combattimento, potremmo essere maggiormente d’aiuto nelle situazioni più complesse. Vorrei ricordarle che negli Stati Uniti, l'esercito, utilizza già una versione dell’armatura Stark. -

- Conosco le sue intenzioni, generale. Come già le ho ribadito più volte, non cederò la tecnologia di Guardian per i suoi scopi. Né ora, né mai. La smetta di perdere il suo tempo. Fin dall’inizio ho lottato per evitare che il frutto del mio lavoro venisse utilizzato per scopi bellici, non sarà certo lei a farmi cambiare idea. Con tutto il rispetto, generale, resti fuori dalla questione. Ci penserà Alpha Flight a risolvere l’emergenza. -

 

***

King Peak. Yukon. Elizabeth Twoyoungmen combatte contro il freddo e la stanchezza, ma sa che non può fermarsi. Non deve fermarsi. Deve raggiungere la vetta a qualsiasi costo. Il vento gelido la schiaffeggia e la costringe a tenersi ancorata al suolo per non cadere.

È vicina alla meta, non manca molto. Il sogno che ha inseguito per anni, forse, diverrà presto realtà. Ha studiato a lungo e ha viaggiato per tutto il Canada alla ricerca di qualcosa che nemmeno lei sapeva se fosse reale o frutto della sua fantasia e della speranza.

Quando ormai tutto era perduto e la giovane era decisa ad abbandonare le ricerche, un antico spirito Sarcee che aveva interrogato le rivelò qualcosa che riaccese in lei la speranza. Sulla cima del King Peak è stato nascosto un artefatto dai grandi poteri. Poteri che possono esaudire il suo desiderio.

Elizabeth è immobile davanti ad un’apertura nella roccia, proprio sulla sommità della montagna. Un’energia magica trasportata dal vento fuoriesce dalla breccia. La ragazza l’avverte, sa che l’oggetto tanto agognato è all’interno della montagna.

Finalmente ha trovato la Mano di Sangue, l’oggetto in grado di riportare in vita la sua defunta e amata madre.

 

***

Toronto. Quartiere modaiolo di Yorkville. Jean-Paul Beaubier cammina lungo Bloor Street per una giornata di shopping, le luci e le vetrine gli scorrono intorno, ma lui è distante. Eric è al suo fianco, felice, non sa ancora che il loro amore è giunto al capolinea.

- Hai visto che bello quel completo di Armani? - Eric ha notato che i pensieri del compagno sono rivolti altrove.

- Hum? … Sì, sì… È molto bello… - Jean-Paul torna goffamente alla realtà.

- Insomma… Sono mesi che abbiamo pianificato questi pochi giorni di meritata vacanza e tu mi sembri più teso e cupo del solito? Cosa succede? -

- Nulla. Davvero. Ero solo soprappensiero… -

- È per la telefonata di tua sorella di questa mattina? Cosa ti ha detto? -

Jeanne-Marie gli ha raccontato del furto e dell’agitazione che dilaga per i corridoi del Dipartimento H nelle ultime ore, ma non vuole pensarci. Non vuole aggiungere un’altra preoccupazione a quelle che già lo affliggono. Vorrebbe parlarne con Eric. Parlare con lui l’ha sempre tirato su di morale, ma sente che ora non sarebbe più così. Non servirebbe più a nulla.

- Niente di importante, credimi... - Mentendo al compagno, la malinconia prende il sopravvento. Questa vacanza sarebbe stato l’ultimo tentativo per mantenere viva la fiamma di quel rapporto che oramai si stava estinguendo. Evidentemente l’idea della vacanza è stata inutile. I sentimenti sono cambiati, lui è cambiato. Jean-Paul ne è consapevole, ma ha paura ad ammetterlo a se stesso e al compagno.

 

***

Heather Hudson è nella sua stanza al Dipartimento H, con lei c'è Jeanne-Marie Beaubier. La giovane donna è pervasa da emozioni contrastanti, non riesce a mantenere il segreto che cela dentro di sé da due mesi. Si sente scoppiare. Ha bisogno di confidarsi con qualcuno, ma le parole faticano ad uscire.

- Allora, chérie? Di cosa volevi parlarmi? - Il silenzio imbarazzante viene rotto da Jeanne-Marie che si siede sul letto e aspetta con impazienza una risposta dall’amica.

Una risposta che arriva con non poca fatica. - Grazie mille di essere qui, Jeanne-Marie. È da un po’ che vorrei liberarmi di un peso. Poterne parlare con qualcuno mi aiuterebbe a capire cosa fare… Vorrei capire se sto facendo la scelta giusta... Ho bisogno di un consiglio... - Ritorna il silenzio.

Jeanne-Marie si avvicina all’amica e le prende la mano. - Avanti, Heather. Lo sai che mi puoi dire tutto. -

Heather prende fiato e senza pensarci due volte. - Sono incinta... Sì, sono incinta… -

- Ma è fantastico!! Complimenti!! - La tensione di Jeanne-Marie esplode in festeggiamenti per la neo-mamma. - Lo hai già detto a James? … Perché è James il padre, vero!? -

- Sì, è James... e vorrei che non ne facessi parola con nessuno. Tantomeno con lui. -

- Ma come?!?! -

- Vorrei che la cosa restasse tra noi… per favore. Non so ancora cosa fare del bambino. Non so se tenerlo... Sento già di amarlo, ma che razza di madre sarei a crescere un bambino in un mondo come il nostro? Io e James siamo costantemente in pericolo e lui, solo per il semplice fatto di essere nostro figlio, si troverebbe catapultato in un mondo crudele e pericoloso. Noi lo abbiamo scelto, ma a questa piccola creaturina nessuno chiederà mai se vuole farne parte. Lo so, potrei anche mollare tutto e fare la mamma, ma come potrei chiederlo a James? Non posso metterlo davanti ad una scelta del genere. -

- Prova a dirglielo... Capirà… E saprà prendere la decisione giusta. -

- Non so... Forse hai ragione. Quando questa storia del furto sarà risolta, gliene parlerò… -

 

***

- Allora, Mac? Perché ci hai fatto venire qui di corsa, eh? - Eugene Judd con un balzo si siede sul grosso tavolo metallico. - Lo sai che se non dormo le mie otto ore poi ho i bioritmi sballati. -

- Ragazzi la questione è molto delicata. Questa notte un commando è penetrato all’interno del Dipartimento H. Nel mio laboratorio, per essere precisi, e hanno rubato una versione della tuta di Guardian su cui stavo lavorando... -

- Cosa? Come accidenti è stato possibile?! - Sbotta Eugene incredulo.

- Sappiamo già chi è stato? - Interviene riflessivamente Walter Langkowski aggiustandosi gli occhiali.

- Heather si è occupata di far analizzare ogni indizio. Le telecamere di sorveglianza sono state disattivate nei punti in cui il commando è passato e non abbiamo registrazioni dell’accaduto. Fortunatamente, una delle guardie che i ladri hanno trovato sulla loro strada, è sopravvissuta e ha riconosciuto Pierre Boucher al comando della squadra. -

- Il Pierre Boucher che fino a qualche anno fa era a capo dell’Esercito della Nuova Francia? -

- Esatto, Walter. Crediamo che ne sia ancora a capo e che il furto sia opera loro. Ho paura che possano replicare parte della tecnologia e produrre in serie degli esoscheletri da combattimento. Se ciò dovesse accadere, l’Esercito della Nuova Francia potrebbe attaccare il governo in maniera molto più massiccia di quanto non abbia fatto fino ad ora. Dobbiamo agire in fretta e contenere il danno. -

- Ok, ragazzi, cosa aspettiamo? Andiamo a suonarle a questi fanatici! - Commenta Eugene scrocchiando le nocche.

 

***

Da qualche parte all’estremo nord del Canada. Snowbird cammina in silenzio nella sconfinata tundra. Il freddo è intenso, ma lei non lo sente. Cammina lentamente verso nord. Non conosce ancora la sua destinazione, ha semplicemente accettato la richiesta d’aiuto di uno spirito che le ha fatto visita e ora lo sta seguendo. Lo spirito è stato evocato da una sciamana per cercare la semidea Inuit e chiederle il suo aiuto contro un grave pericolo che affligge il suo popolo. Lo spirito dalla forma di lupo bianco cammina diversi metri davanti a lei e non ha pronunciato parola per tutto il viaggio.

 

***

Il telefono di Heather Hudson squilla e lei trasale. Da quando Jeanne-Marie l’ha lasciata sola nella sua stanza i suoi pensieri sono fissi sul piccolo che porta in grembo e su ciò che potrà dire suo marito quando lei gli comunicherà la notizia. Un altro squillo. Ci mette un po’ a tornare alla realtà e a rispondere alla chiamata.

- Pronto? -

- Ciao Heather, sono Holland. Ti disturbo? Devo parlarti di una cosa molto importante... -

- Non disturbi affatto, Holland. Stavo solo… Stavo solo riposando un po’. Dimmi tutto. Qualche notizia da James e gli altri? -

- La squadra sta seguendo una pista per trovare la tuta rubata, ma non ho avuto più contatti con loro dopo la partenza. Spero portino presto degli aggiornamenti. Ho una notizia poco rassicurante sempre legata al furto… -

-  Di cosa si tratta? -

- Facendo indagini su Pierre Boucher, i nostri analisti hanno trovato qualcosa di interessante... O forse è meglio dire preoccupante. Boucher si è incontrato alcuni giorni fa con Jacques Cross… -

- Come diavolo fa Boucher a conoscere il contatto del governo che lavora con noi? -

- Come si siano conosciuti non ci è dato saperlo, ma, insospettiti, abbiamo fatto anche dei controlli su Cross e proprio sette ore prima del furto ha ricevuto sul suo conto un’ingente somma di denaro. Non abbiamo ancora certezze, ma la cosa ci porta a sospettare che Cross abbia venduto i codici di accesso della base all’Esercito della Nuova Francia. Questo spiegherebbe come hanno fatto a penetrare nell’edificio, spegnere le telecamere ed entrare nel laboratorio di James. -

- Dannato Cross… Deve essere arrestato subito. -

- Aspetta, Heather. Non ne abbiamo assoluta certezza, non possiamo accusare uno del governo senza esserne assolutamente certi. Non possiamo permetterci il lusso di sbagliare. -

- Ma è palese che sia lui il responsabile. Solo per il fatto di essersi incontrato con Boucher dovrebbe essere messo in galera. -

- Ora calmati, vieni in ufficio da me. Ne parliamo con calma e decidiamo il da farsi. -

 

***

Il jet di Alpha Flight atterra silenziosamente nei pressi di una vecchia fabbrica abbandonata alla periferia fuori Toronto. Grazie alle telecamere del traffico, sono riusciti a seguire il furgone utilizzato dai ladri per la fuga dopo il furto e sono stati condotti fin qui.

Guardie all’esterno non ce ne sono, per non dare nell’occhio. Ci sono telecamere nascoste per sorvegliare il perimetro, ma non sono abbastanza nascoste per i membri di Alpha Flight. Il jet è riuscito ad atterrare senza essere visto.

- Ci siamo, ragazzi. - Guardian è il primo a uscire dal velivolo. - Secondo il satellite, all’interno ci sono ventisette persone. Sicuramente sono tutte armate e almeno uno di loro potenzialmente indossa l’esoscheletro da combattimento. -

- Immagino che quello te lo vuoi beccare tu, eh? - Commenta ironico Puck mentre scatta a riparasi dietro l’angolo di un capannone.

Guardian, Puck e Sasquatch si avvicinano cautamente all’entrata dell’edificio in modo da evitare di essere visti dalle telecamere di sicurezza. I tre sono molto addestrati, la sicurezza della fabbrica lascia molto a desiderare e riescono a raggiungere facilmente il portone d’ingresso mantenendo l’effetto sorpresa.

La saracinesca viene divelta e la luce dell’esterno fa violentemente irruzione nella fabbrica poco illuminata. Sulla soglia si stagliano le figure controluce dei tre Alphani. Ai terroristi ci vuole qualche istante per capire quello che sta accadendo e prendere in mano le armi. Istanti preziosi che consentono ai tre di raggiungerli.

Pierre Boucher è in mezzo alla sala, sulle braccia, le gambe e la vita indossa parti dell’esoscheletro, in testa porta l’elmetto cibernetico.

- Ma bene. Guardate un po’ chi è venuto a trovarci! Ho proprio bisogno di provare il mio nuovo giocattolino. -

 

***

Jacques Cross sa di non essere più al sicuro. Ha saputo da uno dei suoi agenti che il Dipartimento H ha fatto ricerche su di lui ed è a conoscenza dell’incontro con Boucher e del denaro versato da quest’ultimo sul suo conto. È solo questione di ore prima che vengano per arrestarlo come traditore del proprio paese. A Cross non importa nulla delle idee di indipendenza che muovono l’Esercito della Nuova Francia o del governo che ha sempre meschinamente affermato di rappresentare. A Jacques Cross interessa solo il denaro e quello che gli è stato offerto da Boucher, per fornirgli tutti i dati necessari per penetrare al Dipartimento H, è abbastanza da garantirgli una cospicua pensione anticipata da godersi su qualche isola del Sud America. Ed è proprio il Sud America la sua meta.

Cross è nel suo studio al Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ha già lasciato disposizioni alla segretaria per non essere disturbato per nessun motivo e sta recuperando in fretta e furia i suoi effetti personali. Tutto è pronto per la fuga, solo un salto a casa per prendere qualche bagaglio e prima dell’ora di pranzo sarà già su un aereo.

La porta dello studio si apre e sbatte violentemente. Cross è voltato verso un armadio.

- Dannazione, Janine. Ti ho detto che non volevo essere disturbato per nulla al mondo. -

- Dannato traditore!! -

Cross si volta di scatto, è sorpreso. Sapeva di essere stato scoperto, ma pensava di avere ancora un po’ di tempo per mettere in atto la sua fuga. - Signora Hudson, come si permette? -

- Avanti, Cross, non faccia una sceneggiata. Sappiamo entrambi quello che ha fatto. Ci vorrà ancora un po’ prima che vengano ad arrestarla e lei ha tutto il tempo per fuggire e far perdere le sue tracce. E questo non posso permetterlo. - Heather è furibonda. Stringe i pugni fino a farsi male, non dovrebbe agitarsi. Non nelle sue condizioni.

- Si sposti. Lei non mi può fermare. Né lei né nessun altro può. Si levi subito dalla porta. -

Heather non indietreggia, è sicura e forte come non si sentiva da tempo. - Non la lascerò fuggire, Cross. Lei è un traditore e deve pagare per quello che ha fatto. -

- Non voglio essere costretto a farle del male. - Il bieco politico è senza scrupoli e lo dimostra impugnando la pistola che tiene nel cassetto della scrivania. - Glielo dico per l’ultima volta, se ne vada e faccia finta che oggi non ci siamo incontrati. -

Heather, quando vede la pistola puntata verso di lei, esita. Ma fa pur sempre parte di Alpha Flight e come tale deve agire, e deve farlo in fretta. Senza paura. In quell’istante non pensa alle conseguenze, non pensa al figlio che porta con sé. Pensa solo a fare la cosa che ritiene giusta.

- Ok, Cross. Ha vinto. Non voglio certo morire per un dannato costume da supereroe. Non ne vale certo la pena. - Heather si volta, con queste falsità conta di distrarre il politico per poter attivare un messaggio d’allarme dal comunicatore che porta al polso. Cross, però, è più furbo di quanto lei non si aspetti, non casca nel tranello e si accorge del suo gesto. Cross, oltre che furbo, è spietato e non esita a fare fuoco.

Nel silenzio del parlamento, un triste colpo di pistola riecheggia prepotentemente per tutto il piano.

 

[ CONTINUA SU ALPHA FLIGHT 2 ]