MarvelIT presenta:

di Nick Thompson

 

#1 (di 3) - MASADA

 

 

-Waiting room-

 

Estratto dal bollettino pubblicitario interno dello S.H.I.E.L.D. 777/bis (autodistruzione fissata a 60”)

Dimenticate la Volta…

Il Cubo: 300 miglia da qualunque altro luogo.

Tranne il purgatorio.

Struttura parzialmente sotterranea al cemento armato, unica via d’uscita?

Una porta di adamantio primario dello spessore di 56 pollici.

Costruito in modo da autoteleportarsi in 5 diverse locazioni segrete in caso di assedio, è cinto da 13 corone di campi di forza per evitare assalti satellitari, attacchi atomici(fino a 20 megatoni) e fughe tramite teletrasporti ostili. E’ difeso da una guarnigione di Mandroidi e il suo direttivo è formato dai migliori uomini che il sistema penitenziario e l’agenzia abbiano mai addestrato: dal Maggiore Dugan alla terza divisione psicomanti-chiaroveggenti fino a Blue Shield e ai riservisti del progetto

Guardiano. Il Cubo: progettato dalla Stark-Fujikawa, realizzazione Midaco

Il Cubo: in grado di Trattenere il Dr. Destino.

Il Cubo:

“…La violazione dei diritti umani definitiva…”mugolò di disapprovazione il Dr. Leonard Samson, gettando via la propaganda prima che gli bruciasse i vestiti con la sua “Nanoesplosione di sicurezza”(dannato linguaggio Politically correct!)

“Secondo una leggenda(“Del supercriminale non si butta niente”) che circola fra detenuti e secondini, nemmeno morendo si esce; infatti un laboratorio Exetechop riutilizzerebbe le parti “interessanti” dei cadaveri, mentre il resto verrebbe riciclato per i fabbisogni interni al carcere.”

Questo gli aveva detto l’attivista di Amnesty international, che era riuscito a saperlo

“Dall’oracolo di Delfi…Quasi(sort of..)”.

“…Gli amici di Bruce”. Già, il Pantheon. Che non era nuovo a simili operazioni. Di carattere umanitario per lo più, ma non sempre. Come la volta che si schierarono contro gli U.S.A. per rovesciare il “Regime amico” di Trans Sabal. Samson aveva più volte cercato di convincere il suo paziente Dr. Robert Bruce Banner(incidentalmente  lo schizofrenico più potente e più verde del mondo, sotto il nome di Hulk) che l’accompagnarsi a dei terroristi rendeva quantomeno dubbia la sua guarigione, ma anche su quel punto non era stato più forte di lui. Perché questo era il Pantheon, nonostante i costumi e i nomi presi in prestito da una mal digerita lezione di Epica al la Junior high school. Un gruppo sovversivo con super poteri. “Poco importa” disse Samson a bassa voce, flebile “poco importa se denunciano sozzure come questo carcere”. Lo psichiatra Dr. Leonard Moses Samson (incidentalmente lo strizzacervervelli irradiato dai raggi gamma più forte del mondo, sotto il nome di Doc Samson), da buon medico, aborrisce la violenza. Il sopruso dell’uomo sull’uomo gli è diventato sempre più insopportabile, nel corso degli anni. Specie se mascherato da atto di giustizia. Quando invece, è solo brutalità. Al massimo vendetta. Mentre continuava a sospirare, la mente del buon dottore tornò ai tanti, decisamente troppi momenti che gli avevano fatto maturare quelle convinzioni. Si scoprì atterrito nel considerare che quasi tutti quegli eventi erano relativamente recenti. Le “sedute” con l’angelo della morte venerato da almeno metà della polizia di New York, il cui solo buon senso rimasto è quello di non farsi chiamare giustiziere; le sue esperienze con il sopraccitato Golia verde. E Doppio Zero. Per quanto lo analizzasse, lo “disinnescasse”, quel ricordo continuava a esplodergli in faccia. La consapevolezza di aver fatto-lasciamo stare un rassicurante contribuito-condannare a morte qualcuno, per quanto assassino, lo costringeva ancora a prendere prozac. Che sul suo fisico super-umano non aveva più effetto, nel farlo star meglio, di un qualunque film dei tre marmittoni. Così, come puro palliativo. Come quei dottori vittoriani riempivano di pillole colorate allo zucchero i sifilitici. Con la stessa consapevolezza di inutilità, di tentativo ai limiti del sadismo. O del masochismo, in questo caso. Come masochismo era l’attesa per un appuntamento con un qualunque agente di un’agenzia come lo S.H.I.E.L.D., che un anno sì e uno no una commissione senatoriale dichiara “inesistente”. Questo ultimo anello della sua catena di associazioni fece riflettere il Dr. Samson, nella sala d’aspetto e decontaminazione dell’eli-velivolo, forse sull’incredibile ossessione che potevano scatenare certe esperienze traumatiche. O forse sull’incredibile errore che aveva fatto in gioventù dedicandosi alla psicanalisi, ai super umani, e alle cause perse. Sta di fatto che l’attesa di 3 ore finì, e l’agente Carter in tutto il suo muliebre splendore lo chiamò per condurlo nel suo ufficio. E questo gli fece perdere il filo.

 

 

-Open dialogue-

 

Dr. Samson: …Non posso credere che nessuno abbia ancora protestato!

Agente Carter: Veramente lei è uno dei primi a sapere, o meglio, a credere nell’esistenza di una simile struttura, di cui nego di essere a conoscen- 

Dr. S: -Intendevo nessuno dei vostri “uomini da guardia”, quell’affare è un’idiozia architettonica, niente uscite di sicurezza, prese d’aria, praticamente sicuro come WACO e l’Hindemburg messi assieme!

Agente C: Dicevo, di cui nego di essere a conoscen-

 Dr. S: -Mi prende per un ritardato? E’ per i capelli verdi e il ponytail, vero? L’agente Sitwell mi ha “gentilmente” consegnato uno dei vostri ridicoli depliant dopo che ho “gentilmente” compilato in triplice copia la mia condanna a morte professionale nel caso rivelassi qualunque cosa senza autorizzazione. Fra parentesi, so tutto delle vostre clausole post ipnotiche, branco di paranoici!

Agente C: Samson, le ricordo che lei è qui solo perché è spesso risultato utile e perché Fury la trova sopportabile, veda di non farmi ricordare che è anche un uomo che non ha mai scontato nessun tipo di pena per essersi illegalmente irradiato con un gammatron e aver causato 16 milioni di dollari di danni lottando con Hulk!

Dr. S: Se no che fa, mi sbatte “là” dentro? Parliamo, e non insulti più la mia intelligenza

Agente C: Più di quanto non abbia fatto lei chiedendo informazioni che hanno un grado di riservatezza superiore al presidente di circa 7 livelli? Più di uno psichiatra che si veste come un wrestler e rischia il cancro per farsi chiamare come in un Peplum?

Dr. S: Touché, ma veramente il mio era un modello un po’ più archetipico di Steve Reeves, e comunque simili “riservatezze” sono piuttosto inutili quando ci sono almeno 35 siti internet e 8 mailing list che stanno sbrigliando la fantasia sul Cubo. Altro che Area 51…

Agente C: Cosa vuole, Samson? Che le importa se un paio di super mattoidi non vedranno “Oz” a colori, in cella?

Dr S: Lo ha detto lei. La mia parola magica. Mattoidi. Se ci sono delle persone mentalmente provate in quel carcere, è mio dovere sapere se stanno seguendo una qualche forma di terapia. Sono io il maggiore esperto in patologie di questo tipo in persone di questo tipo. E inoltr-

 Agente C: “Mentalmente provate” E dire che secondo la divisione Esper lei odiava gli eufemismi

Dr. S: sono entusiasta nel sapere che almeno qualcuno ha trovato qualcosa di interessante da leggere in sala d’aspetto…

Agente C: La pianti col suo sarcasmo da Princeton-

Dr S: Harvard. Che c’è, troppo difficile leggere un annuario? Solo menti? Monotono, dovreste provare con l’Oprah book club…

Agente C: Non mi provochi, Samson. Comunque questa discussione è finita. Lei non ne saprà di più, tanto meno visiterà alcunché. Mi lasci dire che sono disgustata da tipi come lei. Cerchereste di far passare per santo il Teschio Rosso. Avvocati, psicologi, gente come lei tira fuori Imus Champion e fa’ fortune con libri come “Norman Osborn: Montecristo moderno”-

Dr. S: -EHM-

Agente C: Mi lasci finire almeno una maledetta volta! Ma lo sa che dentro al Cubo c’è gente che ha dato pirocineticamente fuoco a un feto, bollendolo nel liquido amniotico? Noi li mettiamo dentro, e voi… lo sanno cosa vuol fare i suoi amici Vendicatori!?

Dr. S: Due sole cose: ho visto 3 volte i Vendicatori e entrerò in quel posto, ma non come piacerebbe a lei…

Agente C: Ah sì? Cosa glielo fa pensare, e scusi se lo dico sogghignando…

Dr. S: Ho le conoscenze giuste: lo ha detto lei che piaccio al Colonnello Fury!

Agente C: Io ho detto che la sopporta, la presunzione è tutta sua.

Dr S: Ah, già. Dimenticavo, le ho mai accennato che conosco anche Hulk?

Agente C: le minacce non la porteranno da nessuna parte, mi dia un motivo per non sbatterla fuori di qui tramite il cannone gravitazionale!

Dr S: Perché tornerei con Bruce? Perché allora non mi sostituite direttamente con un Life Model Decoy? Sono in mano vostra! Anche se facessi resistenza giocate voi in casa! Senta, agente Carter, mi dimostri che mi sbaglio. Mi dimostri che lo S.H.I.E.L.D è un’istituzione para-democratica. Ma soprattutto che lei è una persona intelligente. Che come me vuole finirla con questo strazio di appuntamento. mi faccia parlare con Fury, la prego, vede, mi sto umiliando.

Agente C: Si alzi, Samson! Vederla in ginocchio non mi ripaga del quarto d’ora che ho perso per lei. Fosse per me, la rispedirei a Washington dopo una suzione neuronica, ma via Psi-net mi avvertono che “qualcuno” vuole vederla nella plancia dell’eli-velivolo. Si diverta…

Dr S: Dio, ti ringrazio per il controllo telepatico e i grandi colonnelli!

Agente C: …e per favore si tagli quella coda!

Dr S: siamo invidiosi, eh?

 

-Detto questo Samson esce dalla stanza, lasciando una oltremodo irritata Sharon Carter a dubitare delle scelte di Fury in fatto di strategia e delle sue proprie in fatto di capelli tanti, troppi, anni fa…

 

 

“%”

 

“…4 costole rotte. 2 ematomi. 1 biglietto per i Knicks reso irriconoscibile. Leonard Samson troverà buffo quello che si pensa davvero quando si sta per morire.

Niente film della sua vita che gli passa davanti negli ultimi istanti. Neppure un pensiero per i poveracci che si sono trovati annegati nei loro stessi mandroidi. Cioè, che si troveranno annegati nei loro mandroidi. Il loro, di ultimo pensiero, sarà “Ma non erano a tenuta stagna?” Dipende dalla pressione, ragazzi, dalla pressione. Sì, sì, ora ci ritorno a Samson. Non si disturbi a dirmelo, era prevedibile che lo avrebbe chiesto. No, non si disturbi a dirmi che questo lo avrebbe previsto anche lei. Non si disturbi a parlare, agire, pensare, in mia presenza. Lasci che io pensi a tutto. Non si fida, eh? Comunque, a questo punto Samson smetterà di cercare di ragionarci e renderà giustizia al suo ridicolo “nom de Guerre”. Bello, il Francese. Ritengo che al 99,9% la frase fatta di prima le susciti più ricordi di quanti sia Proustianamente possibile. Basta digressioni, ora. Visto, mi rimbrotto anche da solo?! Comunque Samson, dopo essere stato colpito da altri 3, forse, al 76,1%, 4 magli da 60 atmosfere, ed essersi reso conto che tutto l’arredamento del “parlatorio”, sua sedia compresa, è una virtualizzazione reificata tramite ologrammi Shia’r, che si spegne in caso di problemi, cercherà di uscire. Sì, all’inizio gli assesterà un pugno o 2, ma poi la logica avrà, nella sua non poi così disprezzabile mente, la meglio sull’istinto di stenderlo. E come potrebbe! Al ché la storia potrebbe finire al 50% in un modo, con la morte di Samson perché la squadra di soccorso, seppur allenata a spaccare il secondo come un team di formula uno, ritarda, oppure con la sua salvazione ecc. Ma qui temo di non poter più esser io a saper come andrà a finire…c’è di mezzo un fattore X di non poca imponenza probabilistica. Ed io, con le incognite umane, ho sempre avuto… scarsa preveggenza. Non mi dirà proprio se lo volete vivo o morto, eh? Va beh”

“Mi rassicura comunque che ce la caveremo solo coi piloti dei mandroidi? E soprattutto, riesce a prevedere quale sarà la sua fine se mi ha mentito e scoppia una rivolta?”

“Crede che ci tenga a morire qua dentro? Lo sconto di pena che mi offrite mi fa molto più comodo di una “fuga da Alcatraz” dove, vista la mia scarsa prestanza fisica, ci sarebbero circa 89 probabilità su cento di una mia dipartita. Stia tranquillo. Avrà ciò che vuole. Almeno al 90,13%!”

“Sarà meglio…”

“Non si preoccupi. Vada pure tranquillo ad accompagnare Samson all’appuntamento che ha tanto richiesto. Curioso. Un medico che richiede appuntamenti. Pff. Sì, mi fermo. Ah, prima che la sua proiezione olografica finga di uscire dalla mia cella.

Sì, so anche questo. Dicevo, prima che se ne vada, si ricordi della mia riduzione di pena…

“Non mancherò, Pensatore pazzo”.

“ Oh, via , quante formalità. È solo Pensatore per lei, Colonnello Fury”.           

 

“HO FATTO SPLASH”

 

“Chi poteva sapere come sarebbe andata, Leonard?” Fury sembrava sinceramente preoccupato per il Dr. Samson, mentre cercava di rassicurarlo. Samson, disteso su un lettino R.O.D.O.C. dell’infermeria del carcere, cercava di scacciare i sensi di colpa dalla sua mente. Una specialità che non gli era mai riuscito di imparare. A volte si chiedeva come facesse Bruce, Hulk. “Ho fallito nel trattare con Hidro man, colonnello. Per colpa mia, della mia incompetenza, degli uomini sono morti. La prossima volta, entrerò da solo.”

“Prossima volta? Dottore, ha visto che mostro assassino è quel tizio! Non servirebbe! Eppoi non possiamo rischiare una rivolta perché un civile si è intestardito su-

“Basta, Dum-Dum! Il Dr Samson è già in una brutta situazione, non infierire!”

Samson, alzatosi in piedi, replicò: “Colonnello, maggiore, non capite che quello che è accaduto non fa che rafforzare le mie opinioni? Hidro man è malato, e questo carcere ha solo peggiorato la situazione…”

“Quello era marcio già da prima! Il solo pensare a cosa ha fatto ai cadaveri di quei poveri secondini prima che lo fermassimo…neanche in guerra ho visto gente ridotta così, dottore! Abbiamo dovuto raschiarli dai mandroidi! Quel fottuto bastardo merita di essere bollito vivo, e lei mi parla di riabilitazione, trattamento umano, puah! Uno che affoga la gente nella sua piscia-LETTERALMENTE- merita solo l’occhio per occhio!”

“A quanto ne so , Hidro man ha ricevuto un giusto processo, e si è meritato di stare qui, dottore” concluse Fury, azzittendo un paonazzo Dum-Dum.

“A quanto ne so io, ha ricevuto un processo militare dallo S.H.I.E.L.D. alla cattura!”

A parlare furono Samson e Dugan insieme, stupendosi loro per primi di come due uomini potevano dire la stessa cosa e l’opposto nello stesso tempo.

“Scusi se non le stringo il mignolo, maggiore. Si è rotto.”

“Vuole rompersi anche qualcos’altro?”

“Buono, Dum-Dum” lo calmò Fury.

“Comunque, sono disposto a concederti un’altra possibilità, Samson.”

“Grazie, colonnello.”

“Ma tu. Solo tu. Nessuno dei miei uomini rischierà.”

“Un’altra condizione, colonnello” e questa affermazione fece diventare Dugan paonazzo:

“Niente spie. Controlli mentali. Io e il mio paziente. Da soli!”

“E’ peggio per te, Leonard…nel caso tu avessi bisogno di aiuti, noi non arriveremmo…pensaci bene.”

“E’ una cazzata” ovviamente era Dugan a parlare “Rischiamo un’altra tragedia come il Vault-day, se lo permettiamo. Nick, sul serio non penserai di accordarglielo.”

“Dum Dum,” disse Fury con un tono amichevole ma che richiedeva assoluta obbedienza “disponi la cella di contenimento che abbiamo approntato per mutanti di classe alfa come se fosse…va bene uno studio da psicologo classico, con lettino?”

“Ottimo, colonnello” si meravigliò Samson.

“ma Nick, il direttore sono io e se-

“Mi prendo io le responsabilità, Dum-Dum” e con queste parole sia il colonnello che il maggiore dello S.H.I.E.L.D si congedarono da un Leonard Samson sorpreso, guarito e determinato a far sì che le morti di quei poveracci non facessero morire anche la sua voglia di riprovare.

 

 

“SEDUTA?”

 

Siamo in quello che appare come uno studio da Freudiano Newyorchese da mille dollari a bott-pardon seduta. Primo piano su un occhialuto Doc Samson:  

“Parlami della tua infanzia”

“…”

“…”

“Aww, così non otterrò mai niente!”

il piano si allarga fino a incontrare un lettino su cui è posato un bicchiere d’acqua.

Ritorno su un preoccupato e deluso, amaro Doc Samson:

“Ecco perché Dugan ghignava quando mi ha accompagnato qui…”

Flashback su Dugan in piano americano che spiega:

“Beh, dottore, abbiamo dovuto calmarlo un po’, sa, visti i precedenti. Fury ha detto che io devo badare al suo bene, lei capirà-giggle-“

Fine del flashback. Dettaglio del bicchiere. Sembra minerale naturale.

Taglio su Samson che inveisce:

“Io non mi scoraggio, CAPITO! Io ce la farò! IO-bah, che grande situazione, io che faccio lasciare le penne a due poveretti per parlare da solo con una minerale. Vergogna, Len…”

Samson si alza, e si rivolge stizzito al bicchiere:

“Non ho finito con te. Il prossimo appuntamento è per domani!”

Campo lungo, Samson esce dalla stanza, non prima di un rapido scanning  dell’aura Kirlian.

Dettaglio del bicchiere:

“…”

“…”

“..blub”

 

Taglio su una stanza di monitoraggio con uomini al computer(stile Kirby) in una moderna versione della stanza con le scimmie alla macchina da scrivere.

Allargando man mano la visuale si scopre che la stanza ha un suo orizzonte e vari microclimi!

Ritorno a “bomba”(effetto “blur”) sull’ unico uomo alzato. E’ Nick Fury, agente dello S.H.I.E.L.D.

“90,13%, vero?”

In una piccola cella metallica vuota un uomo sui cinquant’anni in una posizione che è una parodia di Rodin sbuffa contro una riproduzione olografica di Fury

“Come le avevo detto, colonnello, il fattore X che contraddistingue l’umanità è difficile da ridurre a valori computabili. E’ tutta una questione di teoria del cervello come quantum computer. Se ha la pazienza di seguirmi, le spieg-

Campo medio, la proiezione di luce inizia a sfaldarsi

“Colonnello, aspetti, è tutta colpa degli assoni come aggregati di Bose-Einstein, mi lasci spiegare, la mia riduzione di pena, la SCON-

 

Continua...