di Nick Thompson - #2

 

 

LENNY

 

Atto primo:

 God-hard

Ovvero

 fenomenologia da sitcom

 

N.Y.C.(Not your city[Non una casa qualunque, traduzione libera su cauzione, col divieto di avvicinarsi a meno di cinque metri dal Collins-Cobuild])

 

Lenny:    (Dio, ti prego, fa di no)

                                    Elise?(Skrulls?!): “..al ristorante cinese, HO DETTO…”

Lenny: …(Dio, chè strronzoh)

Elise?: “Al ristorante DI TUA MADRE, QUELLA TR-MA NEMMENO MI SENTE! TUO PADRE E’ UN NAZISTA/TROTZKJISTA NEGRO DELL’ALABAMA-EEEHIII, CI SEEEI?”                        

Lenny: s-s-sssi allora, si la rist-ilristorante cin-(la solita fregatura)

Elise?: La ristorante?!-andiamo bene-Jay, ferma tutto…TRUCCO!TRUUUCCOH!

Lenny: No, senti Jay, lafaccio, la faccc-hemm “Noun so, Elaine-(Ooooh, Dio, che ho fattoo..)

Elise?(certo non Elaine…): Si, vabbeh..piuttosto, questo fard, MANUEELA, -where the fuck is thaat little chicano  bitch-MMANUEELAA..

Lenny: ELISE, non so, ELISE ci hai mai fatto caso che(per forza, DOVEVA capitare)

Elise?: -UUELAAH!!-

Lenny: quella roba loro quando è sul piatto-(iiinevitabile!)

Manuela Rodriguez(46 anni, immigrata Cubana,  figli = 3, delinquenti, marito = 1, ubriacone, permesso di soggiorno = 0, scaduto): Arrivo,-hija de una gran puta –Miss Rosemary

Non Elise!: Si dice Andalè, e sbrigatiii

Lenny: Dicevo, la loro roba è identica SEMPRE, Entra un involtino primavera, e, 2 ore e un po’ di magnesia dopo, Voilà, l’involtino rimavera(troppe battute…)

(Decisamente)non Elise!: PPPPP-primavera, Lenny, PRIMAVERA, eppoi chissenefrega, diglielo  pure tu, Jay!

 Lenny(piuttosto alterato): Eh no, allora si può dire anche delle battute vostre..(..trop.)

(Rosemarie Lytton, ovvero)non Elise:…Tanto le scrivi tu…

Jay: PAAUSAA, 20 minuti! Basta litigare, voi due..

  

Atto secondo?:

N.D.E.-Monologues

 

Mi chiamo Lenny Siegfield, e faccio il comico…troppo da alcolisti anonimi, che ne dite? Voi, voi chi, poi…assonanze schife, nemmeno pensare mi riesce senza, no con, ahh, a che serve.. vva va bene, dico tutto…sono un comico, meglio, uno “stand in comedian”, cabarettista, sì,sì quello lì…da piccolo non ero timido, ero stronzo. Mi piaceva sfottere tutti, non so da dove venisse l’aggressività che mi spingeva, no, titill..facciamo spingeva, mica sono Woody Allen, io la patta la tengo chiusa se visito l’asilo, se è per questo la tengo anche troppo chiusa…no, io non l’ ho avuta la mamma Ebrea tipo, no sono ebreo ma i miei non mi hanno neanche fatto il Barmitzvah, gente laica, i miei…brava ggente, i miei, mica me, va bene, sì va bene la smetto con la tiritera colpevolistica dellorobuoniiocattivodunqueiofiglioadottivo, piuttosto a me piaceva quando..quando..quando facevo incazzare quelli che si ritenevano intoccabili, si, avete presente  il tipo “si certo”, il ricco compagno di high school con la porsche il giorno prima dell’esame per la patente, ma anche la ragazzina pseudo-bella, pseudo-intellettuale, dai, la sciacquetta da college statale che non è andata a Berkley e solo lei non sa perché…ma anche i disabili, eh, il cieco con l’aura di omerica nobiltà e il lauro sulle stanche pupille, o le minoranze che lo fanno di mestiere…e i mutanti, oh, si, e qui viene il bello… Mai avuto successo, quando facevo il mio show sui “normali”…e ora, invece, serie Tv, ospitate al Tonight show, forse, dico forse, un FILM…e dire che sono un New Yorker ma non mi hanno mai colpito nel privato, intendo loro, i Meta, ultraesseri, i SUPER EROI… Ma devo interpretare un qualche “profondo desiderio di rivalsa”, bel sociologhese, di tutti quei miserabili che sudano una vita per comprarsi un appartamento con le tarme nel Queens, lo disinfestano, e Terrax L’indomito glielo vaporizza insieme alla madre-mai la suocera!-loro che fanno? Ricostruiscono, si ribeccano, che so, stavolta i sorci-o peggio la suocera!-e KABLAMMO, arriva lo Zodiaco, o come cazzo si chiama, e sono daccapo…Ovvio, non ditelo neppure, la fottuta suocera era andata dalle amiche per il fottutissimo Bridge! E bang, loro ricominciano, si assicurano pure col Damage Control, stavolta, ma niente da fare, arriva Onslaught e il Damage Control fallisce, perché nemmeno i Lloyds sono disporsi a ripagare TUTTA LA CITTA’!!! Come ho cominciato?Quando sono cominciate le minacce?Che pubblico difficile , stasera…pubblico, sempre VOI, poi-merdamerda ci sono ricascato, fottute assonanze, ma non andatevene, che scherzavo, sono un comico, ve l’ho  già detto, per caso?E se l’ho fatto, PERCHE’?Perché sto raccontando questa roba? L’avete pagato il biglietto? Se non fa ridere niente rimborso.

 

Atto terzo?

 

“Scherza coi fanti…”

 

Leonard “Lenny” Siegfield ciondolava nervosamente, l’ipotalamo in fiamme grazie ad una polvere bianca che non ti spediranno mai gratis per posta. “10 minuti!” Era il secondo avvertimento di un’irritata e irritante assistente di studio.“Chissà dove le pesca, Dave, delle stagiste così inutili..” E intanto pensava pensieri alterati, il nostro Lenny. Ruminava se fosse il caso, davanti a almeno 20 milioni di persone(ed erano solo quelle della diretta per la East Coast!) di sfoggiare il peggio delle sue battute sulla comunità metaumana mondiale. Soprattutto, era a New York. E ancora si ricordava qual’era stata la gentile risposta alle sue “irriverenti gag” riguardanti l’adesivo X e l’altro, nascosto, cappuccio incollato del barone Zemo. “Insulta ancora mio padre e sarai orfano di entrambi i genitori…” Che figlio premuroso, quell’Helmut Zemo! Comunque, Lenny non era mai andato troppo d’accordo con suo padre Sam. Certo, sua mamma l’aveva presa un po’ male, ma si era risistemata, e poi i soldi per i ricoveri non mancavano,e sì, anche grazie a quello sfortunato sketch! Lenny, sebbene nel suo stato di iper-eccitazione, capiva bene di non poter sottrarsi ai desideri del pubblico. Gli avrebbero gridato di raccontare perché Hulk ci teneva tanto a non stracciarsi i pantaloni, lo avrebbero obbligato, pena la mancata approvazione(il peggio per uno show-man!), a fare la sua personalissima imitazione dei farraginosi e inconcludenti discorsi di Cap. Non poteva deluderli, ma soprattutto non voleva che ridessero delle battute di qualcun altro. SOLO lui era FUNNY. Anzi VERY TALENTED AND VERY FUNNY!(come avrebbe detto Dave di lì a poco, presentando la sua entrata all’Ed Sullivan Theater) “5 minuti” Sì, avrebbe fatto furore, come sempre! E avrebbe parlato di tutto, perché aveva Due assi nella manica, questa volta!(altro che quell’idiota così idiota da ficcarsi un bersaglio sulla maschera!) Il primo: gli eroi si erano sacrificati ormai alcuni mesi prima per fermare quell’Onslaught, e questo era un male, perché la gente era diventata piuttosto suscettibile alle freddure sui numerosi fallimenti economici degli FQ, ma ora Lenny poteva FINALMENTE addentare un osso di quella “vacca sacra “ Latveriana. O, sì, il Dottor Destino! Un tiranno di latta che si spacciava per laureato quando non aveva neppure il diploma di High School!(caratteristiche queste di metà Holliwood…). E poi l’isteria antimutante era nuovamente cresciuta a livelli che avrebbero permesso a Lenny di tirare fuori quella vecchia barzelletta su quanti genoschifi servissero per cambiare una lampadina(“3, uno toglie la lampadina, il secondo infila la lampadina e Magneto avvita la stanza!”). Ahh, oldies but goldies. Quanto all’altra sua risorsa, beh, anni fa non avrebbe potuto metterla in pratica. Ci volevano i soldi per questo. Lenny rideva ripensando a quanto poco c’era voluto per pagarsi delle bodyguard adatte. Circa un decimo dell’assegno per la partecipazione allo show di Dave. E trovava ironico che dei superuomini lo proteggessero mentre lui si arricchiva sfottendo tutta la loro demenziale genìa. “E pensare che fino a 2 giorni fa me la facevo sotto, non riuscivo nemmeno a registrare una puntata della mia situation comedy!” Questo passava nei neuroni liquefatti di Lenny. Perché due giorni fa la heroes for hire inc. aveva rifiutato di difenderlo(“sarà stato perché li avevo chiamati Herpes for Hire?”). Ma poi si era rivolto ad altri. Dei novellini, a cui, a quanto pare, servivano soldi per rimettere a posto il quartier generale. O forse lo facevano per buona pubblicità. Comunque lo avrebbero protetto per tutta la durata dello Show, e lo avrebbero anche riaccompagnato a casa. Disponibili, precisi, con un leader di fiducia. Peccato non fossero venuti tutti. “In scena”

“Ladies and gentlemen, meet the very talented …”

Lenny indossò il suo sorriso migliore, e preparandosi per un’altra entrata tronfale, non poteva fare a meno di ringraziare I suoi economici e quasi troppo gentili protettori “…New York, se stasera ti divertirai, lo devi anche a loro..” gridò al microfono, e guardò dietro le quinte, passando in rassegna i suoi angeli custodi “…I tuoi THUNDERBOLTS!!!” il pubblico applaudì gli “eroi” inquadrati dietro le quinte. “Ehi” incominciò Lenny “la sapete l’ultima sui signori del male?”