MARVELIT presenta:

di Carlo Monni
 
 
Per nessun motivo particolare ho deciso di mettere nero su bianco alcune mie riflessioni sulla storia della Marvel e sul suo significato per noi vecchi lettori. La Marvel Moderna nasce nel 1961 con l'uscita di Fantastic  Four #1 e questo lo sanno anche i sassi, ormai. Ma come si era arrivati a quell'albo che, per gli standard dell'epoca poteva dirsi rivoluzionario? 
 
Facciamo un passo indietro: estate 1957, i comics sono in crisi dopo le campagne del professor Wertham e Martin Goodman, il capo del gruppo editoriale di cui fa parte la casa editrice che un tempo si chiamava Timely ed ora Atlas,  decide di chiudere l'Atlas News Service la sua agenzia distributiva che oramai è sull'orlo del fallimento. 
 
Il problema è che anche il distributore a cui si è rivolto è, poco dopo, costretto a chiudere. Nel giro di un weekend l'Atlas Comics, che produceva ben 70 comics di vario genere: guerra, western, horror, fantascienza, rosa  si ritrova nell'impossibiltà di mandare alle edicole i suoi albi. E' la fine di tutto. 

 
Stan Lee, nella sua veste di Editor in Chief è costretto a comunicare a tutti, disegnatori, scrittori, impiegati, la triste notizia: la Atlas chiude e loro sono tutti licenziati.
 
Una vera catastrofe: gente del calibro di Bill Everett, Gene Colan, John Buscema, sono costretti a trovarsi un lavoro in altri campi od accettare lavori free lance per altre case editrici a compensi sempre più bassi. (Quando la Marvel troverà il successo, Stan li scoverà tutti e li convincerà a tornare a lavorare  con lui. Che sentisse un debito morale nei loro confronti...?)
 
Nei mesi successivi, Stan Lee (nella foto a destra, com'è oggi) è l'E.I.C. di una casa editrice fantasma ed è fortemente scoraggiato. 
 
Per sua fortuna Goodman, grazie all'amico Jack Leibowitz, boss della D.C. Comics, ottiene un contratto capestro con il distributore di quest'ultima: potrà distribuire un massimo di 17 titoli al mese. Con molte limitazioni. Finalmente, Stan può ripartire. Al suo fianco due disegnatori che diventeranno leggendari: Stan Lee e Steve Ditko, in seguito affiancati da Don Heck  e dal mediocre Al Hartley
 
I 17 comics: 5 western, 5 di Horror/fantascienza, 7 rosa (tra cui spiccano due titoli dedicati a Patsy Walker e due a Millie la Modella) uscirono riprendendo al numerazione di vecchie testate o con titoli totalmente nuovi, senza logo della casa editrice e con copertine molto d'impatto. 
 
Dopo quasi quattro anni, però i colorati mostri, le verdi praterie e le smancerie sentimentali avevano ormai stancato lo stesso Lee, oltre che i lettori.

 
Narra la leggenda che da anni Stan sentendosi legato ed impossibilitato a scrivere i racconti che gli sarebbe piaciuto scrivere, minacciasse di abbandonare tutto per altri lavori e che la, moglie gli dicesse: "No, quest'anno abbiamo le rate del mutuo (o della macchina) da pagare, aspetta." e che, all'ennesimo sfogo del marito, alla fine abbia detto: "D'accordo, ma se tanto devi mollare tutto, allora perché non scrivi finalmente i comics come ti piacerebbe scriverli, tanto che differenza fa, ormai?" e Stan decise di seguire il suo consiglio.
 
Un'altra storia narra che Martin Goodman, durante una partita di golf con l'amico-rivale Jack Leibowitz si fosse talmente stufato di sentirlo vantarsi del succsso della Justice League of America, che, tornato in ufficio, convocò Stan e gli disse: "Voglio che mi crei la nostra Justice League". Stan si mise al lavoro e creò i Fantastici quattro (che erano una cosa molto diversa-_^) e quello fu l'inizio.....
 
 
CONTINUA...