Pianeta Prosilicus.
Sei dei dodici Giovani Dei sono atterrati su questo mondo per ampliare la propria esperienza e allo stesso tempo studiarlo, per conto dei Celestiali. Sul luogo, non hanno mancato di aiutare la popolazione locale a proteggersi da una violenta tempesta. Adesso, però, un esponente degli Osservatori è apparso davanti ai loro occhi.
- Prosilicus, hai
detto? – chiede l’insegnante Juniper all’imponente alieno, con un tono di preoccupazione.
- Sì, Eterna. I tuoi allievi conoscono la storia di questo pianeta? – risponde l’Osservatore con voce decisa.
- Eterna? E che storia? Chi sei? – è la trafila di domande che fa Varua a nome dei suoi compagni.
- Il mio nome è Iato e sono l’Osservatore di Prosilicus – soddisfa solo l’ultima curiosità - In realtà il pianeta è denominato diversamente dai suoi attuali abitanti, ma il suo nome in codice coincide con la denominazione originaria.
- Iato, la conversazione che stai cercando di avere con noi infrange il patto di non interferenza della tua specie – lo avverte Juniper, sul piede di guerra. E’ notorio che Osservatori e Celestiali sono entità antitetiche e sappiamo per chi lavora l’aliena.
- In realtà no, perché ciò che voglio impedire è che voi terrestri – e guarda con stizza verso i Giovani Dei - interferiate con la vita di altri pianeti.

#2 – INGERENZE

di Mickey

Pianeta Areta.
Gli altri sei Giovani Dei, capitanati da Katos, sono invece stati richiamati su questo mondo protetto dai Celestiali, abitato da tre razze di metaumani, e che è in procinto di diventare un pasto per Galactus, il Divoratore di Mondi. L’araldo dell’entità cosmica non ha intenzione di permettere loro di contrastare la volontà del suo padrone.
- Se volete tentare di fermare Galactus, dovrete prima passare sul cadavere di… Red Shift! – li minaccia, fiondandosi verso di loro.
- Attenti! – la Sognatrice avverte i suoi compagni, che si spostano prontamente.
- Ce ne occupiamo io, Raoul e Chandra – dispone Carter Dyam, il leader – voi badate a Galactus e alla popolazione!
- Va bene – accetta Gregor Buharov, allontanandosi con Catherine e Bridget.
- Due spade – chiede lapidario Brightsword a Splice, che raccoglie una roccia e la trasforma secondo le richieste.
L’araldo, però, non è rimasto con le mani in mano ed ha già attaccato con le sue due spade. Il guerriero israeliano, dal canto suo, si allena da anni e riesce subito ad ingaggiare un duello d’altri tempi, destinato a durare pochi istanti. In fondo, Red Shift possiede il potere cosmico e una vibrata delle sue lame apre un portale in cui Carter non può fare a meno di cadere.
- ♪ Dove l’hai condotto? ♫ – intona Highnote, in direzione delle armi dell’araldo, riuscendo ad annichilirle.
- No! Stupidi umani, le vostre interferenze non saranno più tollerate! – sentenzia teatralmente l’alieno, che conta molto sulle sue spade per attingere al suo potere.
- Sì, certo – lo liquida Splice, che nel frattempo ha realizzato un piccolo cannoncino, capace di assorbire energia cosmica e ridirezionarla. Ovviamente, verso Red Shift.

Nei pressi della Nave, gli altri Dei decidono il da farsi.
- Forse dovremmo aiutarli, Carter è sparito – pensa Strega Marina.
- Non possiamo
fare molto, né contro Red Shift, né contro Galactus! – si rende conto Mindsinger – gli abitanti ce la stanno mettendo tutta per sabotare i macchinari con i loro poteri.
- E poi Carter ci ha detto che se ne sarebbero occupati loro, ma anche se sconfiggessero l’araldo, cosa potremmo fare noi contro Galactus? Guardatelo, sta per mettere in moto le sue macchine nonostante i danni!
- Dobbiamo chiamare gli altri – interviene Katos, di ritorno da un colloquio con i leader di questo mondo.
- Lei dice, maestro? – chiede conferma il russo, con reverenza.
- Sì, altrimenti condanneremo voi e gli Aretiani – immagina, ricambiando gli sguardi preoccupati del Triumvirato del pianeta.

 

Pianeta Prosilicus.
Pur consci del proprio potere, i sei prescelti iniziano ad inquietarsi a causa delle parole criptiche di Iato.
- Non hai nessuna autorità sui protetti dei Celestiali – gli ricorda ancora Juniper.
- Vero, ma il mio ordine non avrà nulla da obiettare se racconterò una storia che non ha a che fare con loro… apparentemente.
- Ora basta, si può sapere di cosa state parlando? -  li interrompe Genii, alquanto alterato come suo solito.
- Sto parlando della storia di questo pianeta, che è stata un giro di boa fondamentale nell’ordine delle cose – spiega Iato.
- Addirittura? – cerca di sdrammatizzare Calculus.
- Dovete sapere che miliardi di anni fa, su queste terre prosperava una fiorente civiltà, una delle prime nate dall’alba di questo universo. Il caso volle che la mia genia approdasse su Prosilicus e aiutasse con le nostre conoscenze a far sviluppare ulteriormente i Prosilicani. Tra i segreti che svelammo loro, potevamo annoverare i segreti della chimica nucleare. Il risultato fu che nel giro di un secolo la guerra nucleare aveva devastato questo mondo e estinto quasi tutte le specie viventi.
- Oh – si lascia sfuggire Harvest.
- Da allora, noi diventammo gli Osservatori e giurammo che non avremmo mai più interferito con il naturale corso degli eventi. Vi è chiaro perché vi ho narrato questa… favola?
- Juniper, è vero ciò che ha detto? – chiede conferma Varua.
- Sì, fa parte della Storia Universale – ammette la donna a malincuore.
- Ho
capito! Noi abbiamo interferito di nuovo con i Prosilicani, dando loro conoscenze che avrebbero acquisito solo con il tempo! – realizza Calculus.
- In sostanza sì. In realtà avrebbero potuto anche non acquisirle mai. Ci sono tanti scenari ipotizzabili, è questo il problema. Sono imprevedibili le conseguenze a lungo termine delle vostre azioni presenti – li mette in guardia Iato.
- Sappi che protesterò per questa tua interferenza sul mio addestramento – fa lo stesso contro di lui Juniper.
- Il tempo farà da arbitro – sentenzia l’Osservatore.
- Ma chi sono i nuovi Prosilicani? – cambia sapientemente discorso Caduceus, finora muto.
- Il ciclo vitale del pianeta e dei suoi abitanti è ricominciato. Smaltita la radioattività accumulata nella guerra nucleare, la vita ha potuto ricominciare a svilupparsi e a portare alle forme di vita intelligenti. Peccato che questo stia avvenendo in un momento di inversioni dei poli della magnetosfera, che rende vulnerabile la biosfera. 
- Non capisco la vostra filosofia! Avete il potere cosmico, potreste proteggere i Prosilicani!
- E se salvandoli, permettessimo ad una specie letale di diffondersi nell’universo?  Non possiamo escluderlo. Riflettete sulle mie parole, Giovani Dei, e potreste sapientemente decidere di ridimensionare il vostro epiteto – sono le ultime parole di Iato, che scompare alla loro vista.
Nuovamente soli, i sette si guardano perplessi.
- E adesso che si fa? – domanda smarrita Kiana.
- Torniamo
alla Nave. A prescindere da quello che avete appena sentito, non possiamo rimanere oltre su questo pianeta. L’universo è grande – liquida la questione Juniper, salendo sull’astronave. I suoi discenti non possono far altro che seguirla, amareggiati di non poter nemmeno salutare o far altro per i Prosilicani.
- Bentornati. Devo comunicarvi che è giunta una richiesta di aiuto dagli altri Giovani Dei – li accoglie funestamente Nave.
- Da dove e perché? – chiede ulteriori informazioni l’addestratrice.
- Dal pianeta Areta. Sono impegnati a fermare Galactus – aggiunge l’intelligenza artificiale, nello stupore generale.
- Sono impazziti, forse?! – commenta basita Juniper. Come ha potuto permetterlo il suo collega, da sempre non interventista?
- Allora ci sarà da divertirsi – immagina Jason Kimball.
- Voi non capite! Vi ho sempre spronato a usare i vostri poteri per il bene, ma… - l’extraterrestre esita un attimo - le relazioni tra i Celestiali, Galactus e gli Osservatori vanno oltre la nostra comprensione e non dovremmo mai immischiarci! Katos più che mai dovrebbe saperlo.
- Adesso li raggiungeremo e la situazione si farà più chiara, vedrete – dice speranzosa Harvest.
- Ma è vero che sei un’Eterna? – Varua osa ricordare l’allusione di Iato, mentre fuoriescono dall’iperspazio.
Fingendo di non essere indispettita, Juniper risponde: - Sì, io e Katos siamo Eterni, appartenenti a due specie distinte. Solo noi Eterni abbiamo gli strumenti e la devozione necessari per interagire con i Celestiali – spiega, con un moto d’orgoglio.
- E quando pensavi di dircelo?
- Non essere indisponente, Mira. In fondo non credo sia un aspetto importante. Ciò che conta sono i nostri superiori. Ma bando alle ciance… siamo arrivati – comunica alla sua classe, entrando nell’atmosfera del…

Pianeta Areta.
- Arrivano i nostri – sottolinea l’ovvio Strega Martina , vedendo la seconda Nave atterrare accanto alla sua gemella.
- Per fortuna Galactus non l’ha fulminata con lo sguardo – si rincuora Mindsinger.
- Che bolgia, ragazzi – constata appena arrivata Harvest, vedendo in lontananza lo sconto tra Red Shift e gli altri – noi andiamo ad aiutarli!
- Sì, vieni con me – dice Moonstalker, prendendola in braccio e correndo velocemente verso il campo di battaglia.
- Voi tre perché siete qui? – si informa Juniper, lanciando un’occhiata perplessa verso il suo collega. E’ visibilmente provato, quasi paralizzato.
- Stiamo monitorando la situazione, non abbiamo molto da offrire in un corpo a corpo – la informa Gregor.
- Contro chi stanno combattendo?
- E’ l’araldo di Galactus.
- E non siete ancora riusciti a metterlo dalla vostra parte? – interviene Calculus, sconvolto da una tale mancanza di strategia. Mira lo guarda con approvazione: sono sulla stessa lunghezza d’onda.
- In che senso?
- Catherine, non ti chiamano Sognatrice a torto – continua Varua - dormi forse ad occhi aperti?! Sbaglio o hai dei poteri mentali non indifferenti?
- Tu… intendi che dovrei manipolare la sua mente?
- Avresti dovuto già farlo! Presto, raggiungiamoli, io e Gregor ti forniremo la nostra energia psionica per recuperare tempo – ordina ai suoi compagni, che la seguono ciecamente, lasciando soli i loro allenatori.
- Mira ha eccezionali capacità strategiche, è una leader nata, anche se è nata secoli prima degli altri – dice Juniper a Katos, con stima e timore.
- Vero, stai facendo un lavoro migliore del mio. Potrebbe addirittura ribaltare le sorti della battaglia.
- Perché l’avete ingaggiata?
- La battaglia?
- Già. E’ contro i tuoi principi, o sbaglio?
- In teoria sì, ma i Celestiali hanno ben giudicato questo pianeta e quindi non merita di essere divorato.
- Non è certo la prima volta che succede una cosa del genere, anzi! Tu mi nascondi qualcosa, stai alzando le tue difese psichiche. Cos’altro c’è?
- Va bene, hai vinto tu. Il mio mondo è stato vittima di Galactus – le rivela.

Più in là, undici Giovani Dei sono riuniti. Anche disarmato, l’araldo fa sfoggio del suo potere cosmico, mettendo in difficoltà Splice e Hightnote, pur dotati di considerevoli poteri di alterazione della materia. La velocità di Moonstalker non le serve per ferire l’alieno e i poteri elementali di Chi Lo sono facilmente compensati dal potere cosmico del nemico.
- Salve, Red Shift. E’ arrivata la cavalleria – ironizza Genii.
- Pochi secondi e questo pianeta sarà un cumulo di macerie – cerca di spaventarli, sicuro di sé e del suo padrone. In effetti, la resistenza che i metaumani del luogo stanno opponendo alle macchine di Galactus, a costo di grandi sacrifici in termini di vite, non potrà ritardare a lungo il fato di Areta.
- Non se ci aiuterai ad impedirlo – si fa avanti Catherine Moranis.
Un risata, più simile ad un sinistro nitrito, risuona subito nell’aria.
- Tu ci aiuterai – insiste la Sognatrice, facendo leva sui suoi poteri psichici – Pensa a quanta distruzione porti il tuo padrone, a quante vite vengano spezzate, quanti futuri vengano abortiti. Qui non si tratta di uccidere una persona, una famiglia… ma un intero mondo – continua, constatando soddisfatta che il nemico sta barcollando.
- No, io…
- Ti stai rendendo conto di quello fai? Guarda tutta questa gente, che respira, si muove e parla – gli fa segno di guardarsi intorno e poi mette in moto le sue facoltà illusionistiche – e guarda ciò che ne farete – incalza, ormai entrambi sospesi nel vuoto, tra cadaveri esplosi e rocce – Pensa se questo fosse stato il tuo pianeta, se fosse capitato alla tua famiglia e ai tuoi amici.
- E’… successo!! – ricorda con orrore Red Shift – Devo impedirglielo!
”Un'altra pedina manipolata dal Divoratore”, si dicono telepaticamente gli ESPer del gruppo.
Soddisfatti del loro operato, i Giovani Dei vedono Red Shift caricare contro il suo burattinaio, traboccante di potere cosmico e di rancore. Gli occhi enormi di Galactus si illuminano a giorno, come in procinto di emettere due letali raggi ottici. In realtà, l’araldo sembra essere investito alle spalle da una forza spaventosa, che lo riduce in energia incoerente, prontamente assorbita dall’entità cosmica.
- L’ha ucciso con uno sguardo! – esclama Splice.
- Lo ha
assorbito, più che altro. Riciclaggio cosmico – prova a sdrammatizzare Jason.
- L’esperimento con gli araldi è durato fin troppi minuti – conclude il Divoratore di Mondi, in termini comprensibili agli umani, prima di rimettersi al lavoro.
- Cosa?! Per Galactus sono passati solo minuti da quando accettò che Silver Surfer divenisse suo araldo! – fa notare a tutti Calculus.
- E ha appena deciso di non averne più, davanti ai nostri occhi!? – si rende conto Splice.
- Forse, ma… vi rendete conto con chi abbiamo a che fare? – dice impaurita la Sognatrice.
- Sì, ma il problema è che lui non sa con chi ha a che fare – replica seria Mira.
- Ah, davvero?
- Sì, Genii. E’ ora di ricorrere alla Comunione – sentenzia ancora Varua.

Continua…
No, non parliamo del sacramento cristiano, ma di qualcosa che permetterà ai Giovani Dei di avere un epico corpo a corpo con Galactus! Increduli? Non dimenticate di leggere il prossimo episodio…

Note
”Mai più araldi”, sembra il risultato di questo primo round contro Galactus. E’ una mia personalissima interpretazione/evoluzione del personaggio, che però i miei colleghi sono liberissimi di smentire. Credo solo che un’entità del suo calibro debba aver ormai compreso che gli araldi sono solo causa di rogne. E nel frattempo, ci siamo liberati dell’insulso Red Shift. Sfido chiunque a ripescarlo con una motivazione fondata
J Riguardo l’avventura su Prosilicus, ovviamente niente è farina del mio sacco, è davvero una storia negli annali dell’Universo Marvel, che porterà i nostri eroi a riflettere per molti numeri ancora sulla loro missione.