Ad un numero imprecisato di anni luce dalla Via Lattea e dalle galassie più note di questo universo, e a una distanza altrettanto ignota tra di esse, due astronavi relativamente piccole stanno solcando le oscurità dello spazio, con a bordo sette individui ciascuna. Dodici, tra essi, si proclamano Giovani Dei, perché anni addietro sono stati selezionati e potenziati dalle maggiori divinità femminili della Terra per convincere gli dei spaziali noti come i Celestiali che l’umanità ha grosse potenzialità da esplorare e sfruttare. Provengono da luoghi e tempi assai eterogenei, ma la convivenza, le esperienze come Uni-mente e il severo allenamento impartito dai loro mentori, i misteriosi Juniper e Katos, sono riusciti nell’intento di far superare loro le enormi differenze che li distanziano. In due gruppi da sei, i due maestri hanno dapprima addestrato gli “dei” sulla nave madre dei Celestiali, abituandoli ad una mentalità e ad una metodologia precise. Recentemente, per dar loro una formazione completa, hanno invertito i loro ruoli e hanno deciso di partire e visitare il cosmo, per adempiere missioni e accumulare esperienza...

 

#1 - EDUCATION
di Mickey


Da qualche parte nella Galassia di Andromeda…
Katos sta ricevendo un segnale dalla plancia di comando. Gli si avvicinano curiosi i suoi discenti

Ø Brightsword (Lama Lucente), ossia Carter Dyam, il forte e invulnerabile guerriero israeliano;
Ø La Sognatrice - Catherine Moranis, la filosofa che può controllare le menti, vedere il futuro e creare illusioni
Ø Highnote (Acuto) - Raoul Hernandez, la cui voce può manipolare o distruggere la materia, nonché teleportare se stesso o altri;
Ø Mindsinger (Canto mentale) - Gregor Buharov, il telepate e mutaforma proveniente dalla Russia del 1700;
Ø Splice - Chandra Ku, la maga Zulu che può dar vita ad oggetti inanimati e creare armi, strumenti e macchine da materiali grezzi con la forza del pensiero;
Ø Strega Marina - Bridget O'Hare, l’irlandese del 12° secolo capace di vivere negli abissi e manipolare l’acqua in tutte le sue forme.

- Cos’è questo segnale acustico? - chiede Lama Lucente, in assetto di guerra.
- Qualcosa su cui riflettere, Carter - replica il mentore - proviene da un apparecchio simile alla nostra Nave, lasciato dai Celestiali su un pianeta giudicato di recente.
- E’ un brutto segno, vero? - presagisce la Sognatrice.
- Perspicace come sempre, Catherine. Galactus sta per banchettare con il pianeta succitato.
- Dobbiamo combatterlo! - incalza Acuto - Se i Celestiali hanno giudicato degni i suoi abitanti, non possiamo vanificare il loro lavoro… vero?
- Sì, Raoul ha ragione - dice l’israeliano - Juniper ci ha insegnato ad intervenire per salvare chi è in pericolo… e Katos ci sta insegnando ad essere aggressivi, giusto? Possiamo mettere in pratica entrambi i vostri insegnamenti.
- Sì, penso sia nostro dovere intervenire, gli abitanti di Areta non meritano l’oblio.
- Maestro, con tutto il rispetto… Galactus è una forza della natura, non dovremmo interferire nel corso naturale delle cose - ammonisce tutti la maga Zulu.
- Chandra, secondo te cosa fanno i Celestiali? - ribatte l’acquatica Bridget.
- Bando alle ciance, ragazzi… andiamo alla volta di Areta. Preparatevi ad uno scontro impegnativo - annuncia Katos, non senza una certa preoccupazione nella sua voce.

Nella Nave gemella, intanto…
Il secondo tra i due scafi sta analizzando un pianeta, all’apparenza incontaminato. Al suo interno, Juniper si occupa dell’educazione di:

Ø Varua (Mira), telepate e teleporta, una polinesiana del XV secolo con la capacità di formare una Uni-mente con i suoi compagni;
Ø Calculus (Jahaharel Patel), lo scienziato indiano in grado di prevedere il futuro in termini probabilistici;
Ø Genii (Jason Kimball), il lunatico stilista di Harem che può manipolare la materia a discapito della propria energia vitale;
Ø Caduceus (Mark Cadmon), il fisico di Chicago con facoltà taumaturgiche e mutagene sugli esseri viventi;
Ø Moonstalker (Cacciatrice Lunare), cioé Kiana, la velocista proveniente dall’undicesimo secolo;
Ø Harvest (Chi Lo), la giovane cinese elementale.

- Nave, riconosci forme di vita intelligenti sul pianeta? - chiede Varua al sistema di bordo. A prima vista, struttura e personalità del veicolo senziente potrebbero ricordare la Nave utilizzata dal gruppo mutante X-factor, la stessa rubata secoli addietro da Apocalisse, ma questo è solo un esemplare simile concesso dai Celestiali ai Giovani Dei, come fosse un giocattolo (grande come Manhattan, però).
- Riconosco circa millesettecento esemplari senzienti, dispersi in un'area di circa duemilaquattrocento ettari. Il tasso di radioattività presente nell’atmosfera è dell’1% in più della soglia sopportata dai Terrestri e dalle specie a voi fisiologicamente affini.
- Allora credo sia il caso di atterrare - parla a nome di tutti la Cacciatrice Lunare - potremmo essere di aiuto.
- Sì, sarà un sopralluogo molto utile, Kiana - avverte Calculus, dopo aver analizzato tutte le variabili che Nave gli sta fornendo su schermo.
- Ottima deduzione, Jahaharel - gli fa eco Juniper. La Nave, intanto, inizia ad atterrare.
- Katos non sarebbe d’accordo - polemizza Genii.
- Katos non è qui, Jason. Conosci la mia filosofia e finché sarai sotto la mia tutela, la seguirai. I tuoi compagni l’hanno compreso.
Il ragazzo evita di sproloquiare.

Nei pressi del pianeta Areta...
Uscendo dall’iperspazio, il gruppo di Juniper si ritrova nell’orbita di un pianeta alquanto simile alla Terra per composizione e dimensioni.
- Vi presento Areta - proferisce la Nave.
- Bello - commenta la Sognatrice, rimirando il pianeta dalle vetrate dell'astronave.
- Cosa sai dirci dei suoi abitanti?
- Areta ospita tre razze di una specie evoluta: i Prescelti, i Reietti e i Ricominciati, assimilabili in una certa prospettiva ad Eterni, Devianti ed Umani. In realtà le prime tre razze citate sono il frutto di un mescolamento genetico tra le razze create direttamente dei Celestiali, che a lungo andare ha fatto manifestare poteri mutanti a pressoché tutta la popolazione .
- Allora potrebbe non esserci bisogno di noi - Strega Marina fa una congettura, inconsapevolmente errata.
Nel giro di un minuto, agli occhi del gruppo si prospetta l'inquietante visuale di Galactus, intento a manipolare mastodontiche macchine e, a qualche chilometro da lui, migliaia di Aretiani, dozzine dei quali impegnati a combattere chissà chi o a cercare inutilmente di danneggiare il Divoratore di Mondi.
- Credo sia il momento di agire - sentenzia l'ispanico Acuto. Un istante dopo, una breve melodia viene intonata dalle sue corde vocali, facendo svanire il ragazzo, solo per farlo ricomparire a centinaia di metri di distanza, ai piedi dei macchinari che Galactus usa per ottimizzare il suo pasto.
- Cosa ha intenzione di fare?! - si allarma Katos, visto che l'avventato ragazzo è sotto la sua custodia.
- State a guardare - consiglia Gregor Buharov.
Infatti, pochi istanti dopo, Raoul Hernandez sta cantando, con tonalità che avrebbero fatto invidia a Farinelli.
 La sua ipnotica musica investe con energia le macchine di Galactus... e le annichilisce, semplicemente attraversandole.
- Incredibile - trasecola Carter Dyam, mentre la Nave atterra, anche se ha già visto il suo amico in azione. Si meraviglia più che altro della sua audacia.
Intanto, però, Galactus ha voltato il suo sguardo ai propri piedi. Ha ovviamente capito che il piccolo uomo ha ritardato i suoi piani con il suo potere, ma per motivi imperscrutabili non agisce direttamente ai danni del terrestre. Guarda altrove, qualcuno coglie l'antifona e si prepara ad intervenire.

Su un pianeta senza nome...
L’altro contingente di Giovani Dei è approdato sull’obiettivo segnalato da Nave.
- Non preoccupatevi per le radiazioni, non è un livello per voi tossico - rassicura Juniper - in ogni caso mi sto premunendo di allontanarle dalla nostra area.
- Sei capace di farlo? - si meraviglia Varua, ricevendo in risposta solo “spallucce”.
- Attenzione, le percentuali dei vari gas nell’atmosfera del pianeta non sono adatte alla vostra fisiologia - li avverte Nave, mentre stanno per aprire i portelloni.
- Non potevi dirlo prima? - lamenta Genii.
- Del resto non tutti i pianeti dell’universo sono come la Terra.
- Allora, che si fa? Ci sono delle tute qui dentro? - si informa il "moderno" Mark.
- Tute? Ne ho sentito parlare nella tua mente… - dice Chi, proveniente dal medioevo.
- Ragazzi, non sottovalutatevi: i vostri poteri sono più che sufficienti - li sprona Juniper - Calculus, idee in merito?
- Possiamo inoltrarci sul pianeta con Chi e Jason in testa, che manipolino l’atmosfera temporaneamente, mentre Mark - continua, riferendosi a Caduceus - ci adatta all’ambiente.
- Perfetto, procedete pure - predispone l'insegnante, aprendo lo scafo.
Harvest e Genii si fanno avanti: l'elementale, con una certa disinvoltura, cerca di creare intorno a loro una miscela di gas favorevole, partendo dall'atmosfera preesistente, mentre Kimball suda e digrigna i denti, tentando di trasformare il neon in azoto e l'eccedenza di anidride carbonica in ossigeno.
- Tocca a me? - chiede Mark.
- No... non è necessario - dice affannato Genii - sempre che Chi se la senta di... mantenere... l'aria modificata... intorno a noi...
- Certo, nessun problema... iniziamo pure l'esplorazione - esorta la cinese, con una certa mancanza di sensibilità verso il suo compagno stremato.
Non ci vuole molto tempo prima che gli Dei incontrino forme di vita intelligenti; in fondo, Nave è atterrata proprio nelle vicinanze di un insediamento.
- Ecco gli autoctoni - sottolinea inutilmente Splice.
Davanti al gruppo, si è parato un manipolo di esseri alieni, vagamente antropomorfi, che guarda con stupore gli "dei", quasi considerandoli davvero tali.
*Vi metto in contatto mentale con loro, in modo da poter parlare la stessa lingua*, dice nelle menti dei suoi compagni Varua.
- Salve... non abbiate paura - esordisce Moonstalker.
- Siete i nostri creatori? - domanda uno degli alieni, audacemente; evidentemente è il leader della comunità.
- No, non lo siamo, ma possiamo esservi d'aiuto, se ne avete bisogno - si offre Harvest, con fare materno.
- Ma siete... diversi... belli - commenta un altro alieno.
- Sì, siamo diversi, ma non così tanto. Come mai siete così pochi? - chiede Genii.
- Pochi? - si chiedono perplessi gli extra-terrestri.
- Sul nostro mondo ci sono miliardi di esseri simili a noi - incalza Jason.
- Miliardi... - ripete qualcuno, come se avesse sentito un neologismo.
- Questo pianeta è abbastanza inospitabile da poter annoverare solo popolazioni esigue - spiega Varua, leggendo nella loro mente.
- C’è una tempesta in arrivo - deduce Calculus, osservando il cielo. A quelle parole, gli indigeni guardando anch'essi in alto, terrorizzati, e si dileguano, anche se con un certo timore di poter offendere i Giovani Dei con il loro comportamento.
- Che succede? - si chiede stupito Caduceus.
- Le tempeste di questo pianeta sono molto violente... molti perdono la vita a causa dei fulmini - continua a illuminarli la telepatica Mira.
- Ma... è velocissima - si rende conto la pur celere Kiana, vedendo il cielo già oscurato e minacciante un nubifragio.
- Se è così, aiutiamoli - decide Varua, con il consenso di tutti i suoi compagni.

Sul pianeta Areta...
A centinaia di metri da Highnote, Katos e i suoi cinque allievi scendono dalla Nave, per assicurarsi che il suo intervento abbia sortito un effetto. Subito, sono avvicinati da un nugolo di Aretiani, con cui riescono a comunicare grazie alle facoltà mentali di Mindsinger.
- Chi siete? Siete gli eroi di X-factor? - li accoglie, tra speranza e timore, un monocolo locale.
- No… ma questo nome è familiare… - cerca di ricordare la Sognatrice.
- Dev’essere un gruppo mutante del nostro pianeta, se non sbaglio - ipotizza Brightsword.
- Così si proclamavano i cinque eroi che ci aiutarono a superare indenni il giudizio dei Celestiali, anni addietro! Ma adesso, i loro sforzi si rivelano inutili, con l'avvento del Divoratore di Mondi!
- Non è detta l'ultima parola, Seera: siamo inviati dei Celestiali e faremo tutto ciò che è in nostro potere per fermare Galactus.
- Che i nostri Creatori siano lodati! E' un vostro compagno colui che sta fermando Galactus?!
- Sì, e...
Le parole si fermano nella gola di Chandra, quando per tutti diviene evidente che, con un solo pensiero, l'entità cosmica ha ricostruito i suoi macchinari.
- Tutto inutile - si lamenta Raoul, apparendo alle loro spalle.
- Non desistiamo... uniamoci a chi combatte laggiù - cerca di risollevare il morale l'israeliano, indicando un punto non troppo distante in cui fino a poco prima infuriava una battaglia, ma gli Aretiani non sembrano condividere il suo ottimismo:
- Dozzine di guerrieri hanno già perso la vita nel tentativo di fermare Galactus o il suo…
- Eroi terrestri, vero?! - roboa una voce alle loro spalle, con un effetto Doppler.
- Cosa? - si voltano i sei Dei, vedendo un umanoide, dal volto mostruoso per i canoni terrestri, che vola verso di loro, brandendo due spade.
- Se volete tentare di fermare Galactus, dovrete prima passare sul cadavere di… Red Shift!

Sul pianeta senza nome...
In pochi minuti, il potente Genii sta trasformando i bungalow di terra essiccata che costituivano il villaggio in solide casupole di cemento; Caduceus gli è accanto, utilizzando le sue facoltà curative per allievare lo sforzo che l'ispanico sta compiendo; a difenderli dalle intemperie, si dà da fare Harvest, che devia come può l'insostenibile scrosciare della pioggia dai loro amici e dagli abitanti; Varua cerca di coordinare i loro sforzi, senza che questo le impedisca di teleportare via qualche alieno che rischia di essere fulminato, grazie alle previsioni di Calculus, seguite anche da Moonstalker, abbastanza veloce da precedere l'avvento delle scariche.
- Spero sia tutto chiaro - l'indiano Patel, sempre con un occhio rivolto verso il cielo, conclude un'esaustiva spiegazione su come costruire dimore più sicure, parafulmini e su come sfruttare meglio l'acqua piovana.
- Sì... sì - annuisce il leader del villaggio, senza far capire se sia vero o meno.
- Mai visto niente del genere - commenta ancora, quasi atterrita, la Cacciatrice Lunare, vedendo il cielo già limpido come se due minuti prima non stesse infuriando un nubifragio di potenza inaudita.
- Lo credo bene, non sei mai stata su un pianeta dalla magnetosfera così debole - spiega Mark, dall'alto delle sue conoscenze di fisica.
- Non sappiamo come ringraziarvi... ci sembra un miracolo che non sia morto nessuno - dice una donna, abbracciando i suoi figli.
- Spero che saprete difendervi anche quando ce ne saremo andati - si augura Varua.
- No, non andate via! - li supplica qualcuno.
I Giovani Dei sorridono perplessi, si guardano tra di loro e poi si allontanano.
- Più di questo non possiamo fare, anzi, ho anticipato loro scoperte degli ultimi secoli della storia terrestre!
- Lo so, Jahaharel, parleremo chiaro e...
Un crepitio nelle vicinanze interrompe Juniper; improvvisamente, un'ombra li ricopre. Gli ci vuole meno di un secondo per vedere chi è a proiettarla: inequivocabilmente, un Osservatore, il quale proferisce:
- Benvenuti su Prosilicus, Giovani Dei.

Continua…

Note
Nonostante Galactus, parte in sordina questa nuova serie dedicata a uno dei gruppi più misconosciuti dell’universo Marvel. Spero che le informazioni fornite nella pagina di presentazione, annesse ai ridondanti riferimenti contenuti nella storia siano stati sufficienti. Fulcro della serie è: cosa dovrebbero fare dodici terrestri abbastanza potenti, se insieme diventano virtualmente onnipotenti? E come si relazionano questi esseri tra di loro, provenendo da realtà molto diverse? Dovrò inventarmi una risposta a queste domande… Il pianeta Areta (il cui nome ho inventato io, in mancanza d'altro) è protagonista dello speciale della Play Press "X-factor - La Guerra del Giudizio".
P.S. Non vi dice davvero niente il nome Prosilicus?