S.H.I.E.L.D. – Architetti dell’infinito, recensione: la fine della reinvenzione dello Shield di Hickman e Weaver
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Nato dalle menti di Stan Lee e Jack Kirby, lo S.H.I.E.L.D. (Strategic Hazard Intervention, Espionage and Logistics Directorate) appare per la prima volta in Strange Tales 135 dell’agosto 1965 sulla scia di serie spionistiche di successo come Organizzazione U.N.C.L.E., l’ente anti-terroristico ha avuto come figura di spicco il colonnello Nick Fury e nei vari decenni ha subito numerosi cambiamenti diventando, dagli anni 2000 in poi, un elemento sempre più centrale dell’universo narrativo Marvel, raggiungendo anche una popolarità insperata grazie alla sua presenza nelle pellicole Marvel Studios e alla messa in onda del serial Agents of S H.I.E.L.D. sulla ABC.
Come già anticipato, nel corso degli anni lo S.H.I.E.L.D. è stato soggetto a cambiamenti riguardo il suo ruolo e a revisioni per quanto riguarda la sua storia. La più grande e interessante proviene dallo sceneggiatore Jonathan Hickman che, con le due miniserie intitolate semplicemente S.H.I.E.L.D., reinventa totalmente il senso e lo scopo dell’organizzazione, oltre che la sua storia.
L’intuizione di Hickman, infatti, è quella di gettare le origini dell’organizzazione ben prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, come si credeva fino a poco prima, portandola addirittura ai tempi dell’Antico Egitto per respingere un’invasione aliena. Così facendo, lo S.H.I.E.L.D. diventa un ente millenario il cui scopo è sempre stato quello di difendere la Terra, dividendosi in due parti (Confraternita dello Scudo e Confraternita della Lancia) una in occidente, l’altra in oriente. Nel corso dei secoli le più illustri personalità hanno fatto parte dell’organizzazione, da Archimede a Leonardo da Vinci, passando per Galileo Galilei a Sir Isaac Newton e molti altri ancora, contribuendo alla crescita e allo sviluppo dello S.H.I.E.L.D.
La vicenda narrativa parte dal 1952 quando Anthony Stark e Nathaniel Richards portato un ragazzo di nome Leonid (figlio adottivo di Nikola Tesla) in una Roma sotterranea e segreta alla scoperta della storia dello S.H.I.E.L.D. Così, Hickman identifica Leonid con il lettore finora ignaro della storia dell’organizzazione.
Lo sceneggiatore si dipana nei secoli tessendo una trama complessa e ricca di colpi di scena complicata dall’esistenza, ancora oggi, di due fazioni all’interno dello S.H.I.E.L.D. che portano avanti altrettante visioni contrapposte. Guidate dagli ancora vivi Leonardo e Newton, la prima - più positivista – ha piena fiducia nella scienza e nello sviluppo tecnologico come speranza di sopravvivenza per il futuro, la seconda propone invece una visione più nichilista nell’accettazione di un destino ormai scritto. Leonid, dunque, rappresenterà una sorta di ago della bilancia per il destino dello S.H.I.E.L.D. e dell’umanità.
Alle matite delle due serie troviamo Dustin Weaver che realizza tavole spettacolari, estremamente dinamiche per composizione e ricche di soluzioni visive. L’artista ha, inoltre, il gravoso compito di delineare in poche vignette epoche diverse, passando da un secolo all’altro, e il suo lavoro in tal senso è davvero eccellente.
Il primo numero di S.H.I.E.L.D. è datato giugno 2010 e la pubblicazione prosegue spedita fino al febbraio 2012 quando la serie si interrompe a due soli albi dalla sua fine. Dovremmo attendere oltre sei anni per leggere gli ultimi due capitoli, raccolti ora nel volume Panini Comics S.H.I.E.L.D. – Architetti dell’infinito che include tutto il materiale (one-shot compresi) realizzato da Hickman e da Weaver. 368 pagine per un elegante cartonato oversize 18.3X27.7 cm per presentare degnamente uno dei lavori più interessante degli ultimi 10 anni della Marvel.