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Marvel's Jessica Jones: recensione

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Lo scorso 20 novembre è approdata su Netflix Jessica Jones, seconda serie realizzata dal network con protagonista un personaggio Marvel Comics. Arrivare dopo il successo di critica e pubblico di Daredevil non è certo una passeggiata considerando le alte aspettative, ma d'altronde Jessica è un tipo a cui le cose semplici non piacciono o, quantomeno, non capitano.
Il personaggio viene introdotto nel Marvel Universe con un ottimo esperimento di ret-con quando nel 2001 Brian Michael Bendis e Michael Gaydos danno vita per la linea "Max" (quella per adulti) ad Alias, serie di 28 numeri che ha protagonista proprio Jessica Jones e la sua agenzia investigativa. Ex-eroina che ha appeso il costume al chiodo, con il passare dei mesi scopriamo i trascorsi di Jessica nell'universo Marvel e il suo trauma mentre, in contemporanea, cerca di far quadrare la sua complicata vita. Seppur non sia un personaggio di primo piano, grazie anche alla sua relazione con Luke Cage (dalla quale avrà anche un bambino), ma sopratutto grazie alla qualità della sua serie d'esordio (probabilmente il miglior lavoro di Bendis alla Marvel), Jessica si ritaglia un ruolo speciale nelle simpatie dei lettori.

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Nonostante qualche naturale differenza per adattarsi al Marvel Cinematic Universe, quello che ritroviamo nella serie Netflix è un personaggio molto simile per caratteristiche e indole alla sua controparte fumettistica. Jessica (Krysten Ritten) non si sente tagliata per la vita da supereroina e sfrutta i propri poteri per riuscire nella sua attività di investigatrice privata, spesso per risolvere faccende per Jeri Hogarth (Carrie-Anne Moss), avvocatessa senza scrupoli in attesa di divorzio dalla sua ex-moglie. Ma qualcuno creduto morto, proveniente dal suo passato, è tornato per tormentarla. Parliamo di Killgrave, inquietante personaggio interpretato da David Tennant, che ha il particolare potere di controllare vocalmente la volontà altrui, dono che l'uomo sfrutta per sottomettere gli altri. La sua totale mancanza di morale, ben motivata nel corso della serie, ha fatto sì che in passato schiavizzasse Jessica, violentandola e facendole compiere atti orribili come uccidere Reva Connors, moglie di Luke Cage (Mike Colter) con cui la protagonista avrà una burrascosa relazione.
Killgrave, adesso, riporta Jessica nella sua tela utilizzando Hope (Erin Moriarty), una ragazza scomparsa che la detective ha il compito di ritrovare e che, sotto l'influsso del perfido nemico, ucciderà i propri genitori finendo così in carcere con l'accusa di omicidio. A difendere la ragazza ci sarà l'avvocatessa Jeri, ma l'unico modo per scagionarla è condannare Killgrave provando i suoi poteri davanti a una giuria. Inizia così un thriller psicologico in cui Jessica e il suo nemico si scambiano spesso il ruolo di cacciatore e preda.

Jessica Jones David Tennant

Chi temeva che la serie non potesse rivaleggiare in qualità con Daredevil può stare tranquillo: Marvel's Jessica Jones è un prodotto di notevole fattura che vanta un'ottima regia, una particolare cura per la psicologia dei personaggi ma, sopratutto, un cast di altissimo profilo che incide enormemente sul giudizio finale. Presi singolarmente, ogni attore risulta ben calato nella parte, ma a spiccare su tutti troviamo i due antagonisti interpretati da una Krysten Ritten, stronza, cazzuta e sexy, esattamente come Jessica Jones deve essere, e da un David Tennant, capace con la sola mimica di intimorire lo spettatore dando vita a un villain ambiguo e inquietante. Convincente la prova di Mike Colter, che ritroveremo il prossimo anno nella serie personale di Luke Cage, così come perfettamente calate nei loro ruoli la feroce avvocatessa interpretata da Carrie-Anne Moss e la più rassicurante Rachael Taylor aka Patricia "Patsy" Walker. Da segnalare l'ottima prova di Eka Darville anche per via della trasformazione che il suo personaggio, il vicino di casa Malcolm Ducasse, subisce nella serie.

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Le modifiche rispetto al fumetto sono funzionali ma ben riuscite. Prendiamo ad esempio la sostituzione di Carol Danver (protagonista del prossimo film Captain Marvel) con il personaggio di Patsy, nella parte dell'amica del cuore e sorella di Jessica. Naturalmente il cambiamento principale riguarda le motivazioni di Killgrave. Laddove nel fumetto c'era un personaggio molto più cinico e subdolo, che tiene prigioniera Jessica per 8 mesi solo per adulazione e capriccio, nella versione televisiva Killgrave appare sì cattivo, ma al tempo stesso più fragile, se non ingenuo per retaggio psicologico, e sopratutto spinto da un profondo e contorto innamoramento verso la protagonista. Il solo fatto di poter ottenere tutto grazie al suo potere, ma non di riuscire ad avere l'unica cosa che desidera davvero - l'amore di Jessica - lo manda fuori di testa.

L'aspetto principale che la serie pone maggiormente sotto i riflettori è costituito proprio dai legami umani, che qui vengono sviscerati in tutte le sfaccettature: rapporti di amore, fiducia, odio, amicizia. Che siano relazioni vecchie e amorevoli (Jessica e Patsy), nuove e passionali (Jessica e Luke), amori finiti (Jeri e la sua ex-moglie) o amori da definire (Jeri e la sua assistente) o ancora guidati da possesso e deviazione (Killgrave), positivi o negativi che siano, insomma, i legami definiscono la nostra vita e, come Jessica capirà, è impossibile farne a meno.

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Naturalmente, districandosi in questa ragnatela di rapporti, si dipana la trama del serial. Qui, però, non possiamo evitare di far notare come l'intreccio narrativo, che ruota attorno al dualismo Jessica/Killgrave, mostri un po' la corda, dilatato in 13 episodi. Nonostante la presenza di vari comprimari, come dicevamo ben caratterizzati, l'assenza di trame secondarie particolarmente ispirate impoverisce l'impianto narrativo. Laddove Daredevil era stata una serie corale in cui spesso Matt Murdock veniva messo in secondo piano per fare spazio alle vicende dei suoi amici o nemici, tutte decisamente avvincenti e ben costruite, in Jessica Jones è la partita a scacchi Jessica/Killgrave ad occupare tutto lo spazio e ad essere il perno principale. Il resto, appare meno interessante da seguire. Fattori che contribuiscono a creare più di un momento di stanca. Questo abbassa la media ad una serie, è bene specificarlo, comunque di alto profilo e degna di attenzione, ma al tempo stesso non esente da critiche. Tuttavia, i pregi sono ben più dei difetti di questo serial introspettivo, poco super e poco action, targato Netflix, un network che sta offrendo ai Marvel fan opere spesso più convincenti dei vari colossi cinematografici.

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Jessica Jones: la showrunner parla della possibile seconda stagione

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Ha debuttato il 20 novembre in contemporanea mondiale su Netflix la serie Jessica Jones realizzata dalla major insieme ai Marvel Studios, che subito ha riscosso grande successo di critica e pubblico. Stessa sorte che era toccata a Daredevil, che solo 11 giorni dopo la data di uscita dell'intera serie è stato rinnovato per una seconda stagione. Che si apra una possibilità quindi per una seconda stagione anche per l'investigatrice privata Jones? Al momento non c'è nulla di certo, ecco però che la showrunner della serie Melissa Rosenberg, parlando con THR ha detto la sua a riguardo, oltre a parlare anche di The Defenders, la serie corale che metterà insieme Jessica Jones, Luke Cage, Daredevil e Iron Fist una volta che tutti questi personaggi avranno avuto la loro serie in solitaria.

"Spero che venga realizzata", ha detto relativamente alla possibilità di una seconda stagione prima del debutto di The Defenders. "Sarebbe intelligente dal punto di vista narrativo. La domanda più corretta sarebbe: c'è il tempo per farla? Ci sono tutta una serie di considerazioni logistiche da fare, perché The Defenders da contratto deve essere girata entro un certo periodo di tempo. A dire il vero, non ne sono sicura: non sono per nulla coinvolta in questo tipo di discussioni, per quanto ne sia incredula. La prima domanda da porsi è se vedremo o no una seconda stagione. La seconda domanda è, se così fosse, quando? Sarà prima dei The Defenders oppure dopo? Mi piacerebbe davvero che fosse prima di questo crossover, ma ci sono altre cose in ballo — tempo e disponibilità soprattutto".

"Sono follemente protettiva nei confronti di questo personaggio. Farò qualunque cosa in mio potere per proteggerlo in qualunque forma verrà usato. Dovranno buttarmi fuori dall'edificio mentre urlo e scalcio. Ma solo loro che detengono la proprietà e sono stati piuttosto permissivi e aperti finora, quindi non sono così preoccupata".

Jessica Jones, interpretato da Krysten Ritter (Jessica Jones), Mike Colter (Luke Cage), David Tennant (Kilgrave) e Rachael Taylor (Patricia “Trish” Walker/Hellcat), è disponibile su Netflix.

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La sigla di Marvel’s Jessica Jones

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È già disponibile su Netflix Marvel's Jessica Jones, l'attesissima seconda serie del progetto "Defenders". Qui di seguito, vi mostriamo la bellissima sigla che apre ogni singolo episodio:

Jessica Jones sarà interpretato da Krysten Ritter (Jessica Jones), Mike Colter (Luke Cage), David Tennant (Kilgrave) e Rachael Taylor (Patricia “Trish” Walker/Hellcat).
Melissa Rosenberg (Dexter, Twilight) sarà la produttrice esecutiva della serie incentrata sull'omonimo personaggio Marvel, supereroina in pensione che ha aperto un'agenzia investigativa.

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Portfolio: l'arte di David Mack al servizio di Jessica Jones

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L'attesa è finita, fra poche ore potremo vedere la seconda serie Marvel/Netflix, ovvero Jessica Jones. Ispirata alla serie Alias di Brian Michael Bendis e Michael Gaydos, che ha fatto il suo esordio per l'etichetta MAX nel novembre del 2001 e che è durata 28 numeri, si narra appunto delle vicende di Jessica Jones, ex super-eroina dall'oscuro passato che ha appeso il "costume" al chiodo per intraprendere l'attività di investigatrice privata in prevalenza per casi legati alle attività superumane.

La serie, attualmente ristampa da Panini Comics, ha visto come copertinista fisso l'artista David Mack che ha contribuito non poco al successo del fumetto grazie alle sue pittoriche illustrazioni. Le trovate tutte nella gallery in basso.

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