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Dirk Gently vol. 1 - L'interconnessione della realtà

In contemporanea con l’uscita della serie tv su Netflix, Dirk Gently si presenta anche al mondo fumettistico e lo fa con grande stile grazie all'omonima testata edita da IDW Pusblishing portata in Italia da Saldapress. Questo primo volume dedicato all’investigatore olistico, dal titolo “L’interconnessione della realtà”, raccoglie i prime cinque capitoli della serie.

La sceneggiatura è affidata a Chris Ryall che tesse una trama molto solida in cui inserisce una maledizione egizia, una coppia di serial killer e l’entropia cosmica. La storia parte nel 1345 A.C. in Egitto, dove un nuovo faraone sale al potere e due suoi amici cercano di arrivare all’immortalità grazie all'aiuto del Gran Visir che promette loro un metodo per riuscirci. Con uno stacco repentino ci troviamo a San Diego, nel presente, e qui compare in tutta la sua caoticità Dirk Gently che afferrando una borsa a caso (l’universo l’ha portato a prenderla) sale sul primo taxi che trova esclamando “segua la prima auto che sembra avere una direzione”. La borsa in questione, si viene a sapere poi, appartiene a una giovane coppia, in luna di miele, che cerca di emulare diversi serial killer. Già da questa piccola introduzione possiamo capire quanto la casualità (?) giochi un ruolo importante nella vicenda. Tuttavia, la narrazione è lineare, pulita e precisa avendo come strutturazione di base una detective story dai toni ironici ma mai ostentati, come il buon genio letterario Douglas Adams partorì nel lontano 1987. Il soprannaturale è presente e rende l’investigazione briosa ma mai confusionaria.

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A differenza delle altre trasposizioni mediali, la versione fumettistica resta nell’aspetto e nella caratterizzazione lessicale e iconica simile all’originale, spostando il focus solo sulla location (America invece che Inghilterra). Fa un’apparizione, seppur breve, il professor Reg, docente di Cronologia del primo romanzo e lo stesso Adams. La versione televisiva invece ha aggiornato e reso più appetibile per un diverso target il guardaroba e parte della caratterizzazione di Dirk. Nel fumetto troviamo partner diversi rispetto agli altri media: Hamisch, che cerca di diventare partner in crime, e Tonya Fong, che si ritrova socia di avventure del detective olistico piuttosto che il bravo Todd della serie tv, interpretato da Elijah Wood, a intraprendere il ruolo di assistente e storyline completamente diverse ma legate tra loro dallo stesso concept. Perché raccontarvi le connessioni con il libro e la serie tv? Semplice, perché dietro al fumetto c’è la produzione di Max Landis, autore del telefilm, che ha rivelato trattarsi di un progetto transmediale vero e proprio. Tutto sarà connesso dunque, come la tradizione Adamsiana vuole. Ma le connessioni circolari non si fermano qui. I tre volumi, di cui si compone la serie, sono strutturati in un’ottica di spiralità narrativa. Il secondo tomo, infatti, sarà ambientato tra la fine del secondo romanzo e questo primo albo a fumetti. Insomma c’è dietro realmente un progetto olistico a tutto tondo che ha preso vita. Questo apparente caos che ci catapulta in viaggi temporali, investigazioni sgangherate e colpi di scena, non è percepito né percepibile data la scrittura semplice e ben organizzata di Ryall.

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I disegni sono affidati per i primi due capitoli a Tony Akins, noto al pubblico per i suoi lavori in casa DC/Vertigo come Hellblazer, Fables e Wonder Woman dei New 52, mentre gli altri 3 a Ilias Kyriazis, conosciuto fondamentalmente per il suo lavoro su Low. I due disegnatori non creano un distacco evidente di tratto così da lasciare quella sensazione di continuità visiva che non disturba la lettura. La colorazione, ad opera di Leonard O’Grady, è molto classica, nessun effetto estremamente "new age" o colorazioni eccessivamente sofisticate, che ci portano a fare una passeggiata indietro nel tempo di 20 anni. La soluzione si sposa perfettamente con la narrazione e con i disegni così da sottolineare quella nostalgia che c’è dietro all’intero progetto.

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Il volume fa venire voglia di scoprire, per chi non la conoscesse, l’opera di Adams e si dimostra una pubblicazione non pretenziosa, che sa il fatto suo e che merita di essere letta senza ombra di dubbio lasciando quella sensazione che non tutti i fumetti attuali creano, ovvero “l’attesa della prossima storia” e creando così quella fame che porta alla visione della serie tv e alla lettura dei romanzi. Questo è possibile grazie anche a indizi sparsi nel tomo che, saggiamente voluti e posizionati, istillano il seme della curiosità.

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Secret Identities: ecco svelato il nuovo progetto Image

  • Pubblicato in News

Dopo i misteriosi teaser della scorsa settimana, in un'intervista esclusiva per CBR, Brian Jones, Jay Farber e Ilias Kyriazis ci rivelano la loro ultima fatica per la Image Comics: Secret Identities.

È Farber a rivelarci le prime informazioni sulla genesi e sinossi dell'opera: "[...] Dopo aver lavorato su altri generi per alcuni anni, volevo scrivere un altro fumetto sui supereroi, ma il mio carico di lavoro è piuttosto pesante così ho pensato che avrebbe avuto senso una collaborazione. Brian ed io siamo amici da anni e da sempre ci passiamo materiale tra di noi, quindi fare diventare 'ufficiale' questa collaborazione non è stato così difficile. Abbiamo preso in considerazione diverse idee prima di accordarci su di un team, in cui sa dall'inizio che un membro è un traditore.[...] Una delle cose più divertenti è stata la creazione del gruppo. Alcuni personaggi sono stati suggeriti e concepiti da me, alcuni da Brian, altri da Illis. Il nome del team è Front Line, riunito prima delle vicende narrate, per contrastare una minaccia aliena. La loro base è Toronto, perchè è lì che l'invasione ha avuto inizio, ma non è esattamente un super gruppo canadese. Questa non è Alpha Flight, solo alcuni membri provengono dal Canada".

L'intervista continua sulla divisione dei lavori che vede Jones e Farber tratteggiare l'intero story arc che poi sarà diviso in parti più piccole, relative a scene e personaggi particolari. Dopo che tutti hanno visionato ogni parte della sceneggiatura ed essersi accertato che tutto scorra per il verso giusto, viene passato ad Illis che trasforma le parole in immagini.

Si continua con ulteriori e più precisi dettagli sui membri di Front Line che appare una buona amalgama di soggetti, tra eroi pubblici o con un passato oscuro, alieni ed ex-criminali.
Eccovi due esempi: Luminary, la super-potente figlia del presidente, idola dell'intera America mentre Helot è la coperina di album metal che ha preso vita, una vera e propria arma umana.   
Gli altri membri del team sono: il forzuto Punchilne, l'alieno Gaijin, il mostruoso Vesuvius, l'oscuro vigilante Recluse, il velocista Rundown e l'ultimo arrivato Crosswind, un luminoso supereroe con un oscuro segreto.

Nessuna informazione particolare riguardo ai villain della serie, ci viene solo detto che alcuni compariranno lungo tutto l'arco della storia mentre altri no, e che possono essere nemici dell'intero team o di un solo membro.
In chiusura, l'ultima domanda che si incentra sulle difficoltà di gestire trame con cast folto di personaggi, questa è la risposta di Joines: " [...]Non tutti i numeri devono includere tutti i personaggi.  A volte la storie principale si focalizzerà solo su uno o due di loro. In questo modo possiamo farvi conoscere ogni personaggio senza essere distratti dagli altri sette personaggi che gli ronzano attorno. Questo significa che ogni azione del singolo influirà sulle dinamiche dell'intero team."

Secret Identities uscirà nelle fumetterie americane il 18 febbraio se volete un'anteprima dei personaggi disegnati da Kryazis, qui sotto potete trovare una gallery con alcuni bozzetti diffusi da CBR.

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