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La variant cover di Color Tex 12 di Simone Bianchi

  • Pubblicato in News

Uscirà il prossimo 22 novembre il 12° numero di Tex Color che conterrà 4 storie fra cui il ritorno ai testi di Claudio Nizzi. L'albo sarà in anteprima a Lucca Comics & Games (e acquistabile sullo shop online dell'editore) con una variant cover realizzata da Simone Bianchi e che potete vedere qui di seguito. La regular, invece, sarà disegnata da Maurizio Dotti. Di seguito le caratteristiche dei due albi:

Pagine: 160
Prezzo ed. variant: 8 €
Prezzo ed. regolare: 6,30 €

Color Tex 12 Variant cover

1507131455030.jpg--l illustrazione di simone bianchi non impaginata

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Color Tex 8

In anticipo sulle strenne natalizie giunge l’ottavo numero della collana semestrale tutta a colori dedicata a Tex. Ed è un albo dai sapori contrastanti in cui la brevità delle storie contenute non sempre è un handicap, come spesso è stato in passato per questo e per altri personaggi dell’editoriale meneghina, da sempre abituati a misurarsi su distanze ben più lunghe.
Quattro storie scritte da quattro sceneggiatori dagli stili eterogenei, quattro disegnatori tutti alla loro prima prova sul character di punta di casa Bonelli. Tre coloristi (uno di loro concede il bis) che mostrano alcune tra le differenti maniere di interpretare la loro arte applicata al disegno di matrice western. Per la verità due dei disegnatori colorano le proprie stesse tavole, valorizzandole al meglio.

Vediamo in rapida successione cosa presenta questo volume, peraltro assai ben stampato.

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• “Minaccia nelle tenebre” (testi di Mauro Boselli, disegni di Giuseppe Franzella, colori di Oscar Celestini).
Una buona storia dall’impianto horror con la guest star El Morisco in bella evidenza. Tex, Kit Carson  e Tiger Jack alle prese con una trama a tinte fosche in cui il tratto di Franzella è forse un poco penalizzato da un’ambientazione che si sviluppa prevalentemente in interni. Un innaturale senso di oppressione rende particolarmente intrigante lo svolgimento dell’azione in cui la vasta conoscenza della negromanzia da parte del “brujo” messicano è indispensabile.

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• “Sfida alla vecchia missione” (testi di Pasquale Ruju, disegni e colori di Sergio Tisselli).
La sorpresa del lotto, con i disegni e i colori del maestro emiliano che convivono in una perfetta simbiosi. La storia di un amore profondo, non banale, che va al di là delle convenzioni. Azione e introspezione illustrate con disegni di grande caratura artistica, indubbiamente adatti a una pubblicazione come questa, capace di accostare sperimentazione e consuetudine. Ruju ancora una volta dimostra di essere a suo agio nel mondo di Tex Willer, mostrandosi ormai libero dai fantasmi finalmente lontani di Craven Road.

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• “La banda Hogan” (testi e disegni di Gigi Simeoni, colori di Oscar Celestini).
L’anello debole, con una versione grafica del ranger molto personale ma che ahimè risulta ugualmente anonima. La trama poi appare debole e “telefonata”, un’autentica delusione. Lo schema è molto semplice: Tex si trova in un polveroso paese per aiutare lo sceriffo di turno, scopre quasi per caso un inganno e interviene da par suo. La novità è che stavolta non spara un colpo…
Simeoni ha dato prova di essere capace di ben altro, di segno diametralmente opposto, e avrà modo di rifarsi in altre occasioni.

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• “Chindi” (testi di Luigi Mignacco, disegni e colori di Luca Vannini).
Un bentornato a questo ottimo disegnatore che produce tavole acquerellate di notevole bellezza, dimostrando come abbia imparato bene la lezione di Alex Toth e Ivo Milazzo facendola propria senza scimmiottarla ma anzi traendone un pregevole tratto distintivo. Molto azzeccate le tonalità accese della colorazione che comunicano il calore della materia in contrapposizione alla spiritualità che viene evocata. Da parte sua, Mignacco costruisce una storia piacevole da leggere, piuttosto delicata e rispettosa della tradizione pluridecennale del personaggio, in cui è protagonista alla pari il pard Tiger.

L’albo si apre con un’illustrazione, per una volta niente affatto indimenticabile, di Tanino Liberatore, nel solco della sperimentazione di cui si accennava poco sopra. L’artista di Ranxerox non sembra decisamente in sintonia con la figura del ranger in camicia gialla né tanto meno con la rappresentazione grafica di un genere plausibilmente a lui non proprio congeniale.

In sintesi, una pubblicazione che poco aggiunge alla varietà della produzione texiana. Giusto l’assaggio di nuovi artisti che potremmo ritrovare sulla collana regolare (Franzella e Vannini) insieme ad altri che si suppongono degli unicum.
Fortunatamente, dal punto di vista narrativo, la sensazione di noia durante la fruizione è per tre storie su quattro del tutto inesistente.

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