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Gennaro Costanzo

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Topolino 80 anni insieme

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Per celebrare gli 80 anni in edicola di Topolino, Disney Libri mette alle stampe un elegante volume cartonato che ripercorre la storia editoriale del topo Disney attraverso articoli di approfondimento e una ricca selezione di storie.
Il criterio che alterna articoli e storie è quello di presentare, decennio per decennio, l'evoluzione del nostro Paese e soprattutto di Topolino (prima giornale e poi libretto).
Dal punto di vista critico1 il volume svolge bene il suo compito; grazie agli articoli curati da Gianni Bono si ha un apparato critico puntale e preciso, seppur per ovvie ragioni non sempre dettagliatissimo, capace di offrire una panoramica completa e soddisfacente degli 80 anni di Topolino.

Da punto di vista delle storie si è prestato grande attenzione a non creare doppioni fra gli autori più importanti che sono, quindi, presenti tutti con una sola storia. Vien da sé naturalmente che, nonostante la grande attenzione prestata, non tutti gli autori sono presenti e che la selezione delle storie sarebbe stata in ogni caso soggetta a critiche.
Precisato quanto detto, bisogna dire che l'elenco di fumetti scelto è soddisfacente, seppur non impeccabile.
Se infatti la partenza è davvero perfetta, successivamente le scelte sono in alcuni casi criticabili criticabili.

I primi 3 decenni sono rappresentati da tre autentici capolavori disneyani il primo dei quali è "Topolino giornalista" di Ted Osborne e Floyd Gottfredson. Questa storia è un classico delle strip anni '30 e una dimostrazione perfetta di come umorismo e avventura possano mescolarsi perfettamente.
"Paperino e il Natale sul Monte Orso" è invece un classico di Carl Barks datato 1947 ed è celebre per la prima apparizione di Zio Paperone che, nelle intenzioni dell'autore, doveva essere un personaggio destinato a scomparire con la fine dell'avventura...
Il terso tra i capolavori iniziali è "Zio Paperone lo Scozzese volante", una complessa e ricca avventura di Romano Scarpa che dimostra la piena maturità degli artisti italiani già negli anni '50.
Dopo questo trittico, la situazione diventa più altalenante. Infatti, seppur con una propria logica e ben calata nel contesto dell'epoca, "Paperino e l'Inverno ai tropici" di Ennio Missaglia e Luciano Bottaro non rappresenta certo il top degli anni '60. Stesso discorso per "Paperino e la difesa dell'indipendenza" di Guido Martina e Giovan Battista Carpi e della decisamente migliore "Paperino e il casco respingente" di Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano scelte entrambe per gli anni '70 e ottime storie ma che, di certo, non rappresentano il top di questi autori.

In crescendo, per i decenni successivi, abbiamo "Topolino e il segreto della Gioconda" di Bruno Concina e Massimo De Vita e sopratutto "Topolino e il Fiume del Tempo" di Tito Faraci, Francesco Artibani e Corrado Mastantuono, sicuramente una delle storie più belle ed evocative degli anni '90, scritta per la celebrazione dei 70 anni dalla nascita di Topolino. 
Decisamente deludente, invece, la scelta finale per gli anni 2000 con "Paperino e il Risveglio del Silente", storia della PIA scritta da Giorgio Figus e disegnata da Fabio Celoni, simpatica ma assolutamente non degna di rientrare in un volume celebrativo.

Un sommario non perfetto che alterna capolavori a buone storie ma, che alla fine, si rivela comunque più che dignitoso. Di certo, arricchito dall'ottimo apparato critico e da una confezione d'alta fattura ad un prezzo basso rispetto ad altri prodotti simili, il volume rappresenta un'interessante lettura per gli appassionati Disney e per chi vuole approfondire la storia di Topolino in Italia.

Topolino (giornale) 1: recensione

  • Pubblicato in Focus

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Il 31 dicembre 1932 fa il suo esordio nelle edicole italiane Topolino, settimanale dedicato al topo Disney che, ad appena a 4 anni dalla sua creazione, è già una star mondiale. L'Italia è il primo Paese al mondo a dedicare una pubblicazione al celebre topo, anticipando di poco gli stessi Stati Uniti.
La rivista formato giornale segue la falsa riga del celebre Corriere dei Piccoli ed è edita dalla toscana Nerbini (di Giuseppe Nerbini) e diretta da Paolo Lorenzini, nipote di Collodi che anni prima creò Pinocchio che di lì a poco lo stesso Walt Disney avrebbe fatto suo con uno splendido lungometraggio animato.

In occasione dell'anniversario, analizziamo da vicino questa prima uscita.

topolino 1

Delle 8 pagine (al prezzo di 20 centesimi) solo la prima è composta da un fumetto. Disegnato da Giove Toppi, la tavola in realtà non presenta le classiche nuvolette ma, come proponeva il "Corrierino", sotto le vignette sono presenti didascalie in rima che spiegano l'illustrazione riportando, spesso, dialoghi.
La scenetta, che presenta notevoli libertà prospettiche, vede un Topolino dispettoso, in linea con quello dei primi cartoon in bianco e nero, lanciare un sasso ad un povero elefante per poi svignarsela senza subire conseguenze.
Una storiella molto semplice e lineare che non brilla certo per inventiva. Fortunatamente, di lì a poco, sarebbero arrivate le prime storie direttamente dall'America, quelle a firma Floyd Gottfredson che avrebbero dato un forte impulso al giornale facendogli fare un notevole salto di qualità.
Non solo, proprio Topolino è uno degli artefici del consolidamento delle "nuvolette" nei fumetti nel nostro Paese, seppur, in una prima fase, sempre accompagnate dalle didascalie in rima.

Pagina 2 si apre con un editoriale firmato dalla stesso Topolino in cui il Topo augura al lettore si svagarsi con il suo giornale e magari di imparare qualcosa. Sa bene che crescendo la spensierata fanciullezza va via perché anche lui non è più un semplice topino che vive una vita tranquilla, dovendo correre qua e là sul set, ma si concede spesso momenti di pausa. Spera, dunque, che la lettura del giornale possa svagare il giovane lettore ormai ometto.
Sempre a pagina 2 c'è poi un breve ringraziamento da parte dell'editore alla Direzione Amministrativa del "Consorzio Cinematografico Edizioni artistiche Internazionali di Roma" che ha concesso i diritti per la pubblicazione del giornale.
In realtà, poi, questa cosa sarà fonte di beghe successive. Infatti, il licenziatario dei diritti dei personaggi Disney per le pubblicazioni non era il distributore cinematografico, bensì il giornalista napoletano Guglielmo Emanuel. Per questo motivo, i numeri 3, 4 e 5 di Topolino cambiarono in Topo Lino l'intestazione e presentarono il personaggio, creato dallo stesso Giove Toppi, di Lino il Topo. Quando finalmente Nerbini ebbe regolarizzato l'acquisizione dei diritti (non senza che questo gli rechi danni) poté pubblicare Topolino fino al 1935, anno in cui Mondadori prese i diritti del personaggio per mantenerli fino al 1988, anno di creazione di Disney Italia.

topolino 3

Per approfondire l'argomento, non possiamo che consigliare la lettura di "Eccetto Topolino" edito dalla NPE, saggio fondamentale per conoscere non solo la vicenda legata a Topolino, ma anche un pezzo importantissimo di Storia del fumetto italiano.
Tornando alla seconda pagina del giornale, questa è completata da un breve racconto, corredato da una piccola illustrazione, di Pier-Giovanni Merciai dal titolo "Il Cavallo Rubato" che narra di come un contadino riesca con la furbizia a riottenere il suo equino.

Pagina 3, invece, si compone di un racconto più lungo in cui si parla di Yen, un artigiano cinese, che secondo quanto narrato, inventò le marionette. Quando però, mostrò la sua invenzione all'imperatore, questi credendo che si trattasse di un sortilegio ordinò la morte dell'artigiano che, fortunatamente, riuscì a convincere tutti che quelle marionette fossero solo pupazzi di legno. Autore del racconto è Filippo De Franco.
Completano pagina 3 una serie di tre vignette con scambi di battute di bambini (dal titolo Bambini... Grandi) ed una pubblicità della "Divina Commedia" pubblicata dallo stesso Nerbini.

topolino 5

Pagina 4 e pagina 6 ospitano un racconto del direttore Paolo Lorenzini in cui si narra di un bimbo birichino messo in punizione perché piantava grane sul suo regalo natalizio. Alla fine il bimbo, pagata la punizione, riceverà il suo dono. Interessante, però, è il contest lanciato. Infatti, fin dal primo numero si vuole instaurare un forte rapporto col lettore e chi indovinerà il regalo ricevuto dal bambino del racconto, potrà vincerne uno uguale. Tra l'altro, una curiosità: la storia si apre sottolineando come ormai i bambini non credono più a Babbo Natale...
Completa pagina 4 una grossa vignetta dal titolo "Chi troppo vuole...".

Un'illustrazione a colori a pagina 5 di Angelo Burattini mostra la redazione di Topolino al lavoro. Qui tanti "topolini" sono all'opera per produrre il giornale e, sotto, una piccola didascalia in rima completa racconta quanto accade.
Pagina 6, oltre alla prosecuzione del racconto di pagina 4, presenta una vignetta e un articolo in cui si parla della vita di Walt Disney e di come si producono i cartoni animati. L'articolo prosegue a pagina 7 dove troviamo una vignetta grande e un racconto breve dal titolo "Il gatto", che si conclude a pagina 8.
Nell'ultima pagina del giornale troviamo una vignetta, un'illustrazione di una parodia sportiva, varie barzellette e tre inviti al lettore per scrivere domande, inviare lettere, etc. Insomma, si invita il lettore al dialogo a testimonianza di quanto detto in precedenza.

topolino 8

Rileggendo questo primo numero ci sembra quasi di trovarsi di fronte ad una demo di quello che diverrà la testata. Nei numeri successivi oltre a dare spazio ai lettori, infatti, aumenteranno i fumetti e, soprattutto, la qualità degli stessi. Ricordiamo che Topolino non ospiterà solo fumetti Disney...
Nonostante le sue imperfezioni, questo numero uno rappresenta un pezzo di storia del fumetto italiano in quanto lo sviluppo di Topolino non sarà importante solo per la stessa Disney (basti pensare all'influenza della scuola italiana Disney nel mondo) ma sarà fondamentale per la diffusione del fumetto in generale nel nostro Paese, al suo sviluppo e alla sua consolidazione.

Dal 1932 al 1949, sono usciti sotto Nerbini e Mondadori 738 numeri di Topolino, escludendo tutti i supplementi e le testate Disney nate grazie al suo successo.
Nel 1949, fece il suo esordio Topolino libretto che, come tutti sappiamo, è ancora presente in edicola e che presto taglierà il traguardo dei 3000 numeri.

Troppo panettone per La Repubblica? Annunciata oggi la morte di Ultimate Spider-Man...

  • Pubblicato in Nerd

Attenzione: la seguente news potrebbe contenere contiene spoiler!


Edit ore 20:40:
L'articolo è stato corretto sul sito de La Repubblica, in gallery trovate lo screenshot a testimonianza di quanto accaduto.


Forse a corto di notizie o forse per il troppo panettone, il sito de La Repubblica ha messo on-line pochi minuti fa quest'articolo (aggiungiamo foto nella gallery) in cui annuncia la morte dell'Ultimate Spider-Man.

Sia chiaro, nessuno strafalcione questa volta! "Evviva!", direte voi.
C'è solo un piccolo dettaglio... la news, è vecchia. Ma non di poco...
L'albo americano, infatti, è uscito a giugno 2011 e anche in Italia è stato pubblicato ormai da quasi un anno...

Non è che...

 

 



SPOILER


 

 

 

 

 

OH, HO DETTO SPOILER EH! DOPO POI NON DITE CHE NON VI AVEVAMO AVVERTITI!

 

 

 

 

 

 

 

 

...volevano parlare (per caso, eh?) di The Amazing Spider-Man 700 e hanno preso fischi per fiaschi? Sarebbe strano, eh?


Edit 2 ore 20:40:
La domanda era OVVIAMENTE retorica, hanno preso fischi per fiaschi.

Uncanny X-Force #1: anteprima

  • Pubblicato in News

prv14673_covVi presentiamo, di seguito, direttamente da CBR un'anteprima di Uncanny X-Force #1 in uscita il prossimo 16 gennaio in America.

Scritto da Sam Humphries e disegnato da Ron Garney, l'albo presenta una formazione decisamente più oscura e controversa degli X-Men, guidati da Psylocke e Tempesta. Il primo avversario? Nientemeno che Bishop!

Cover di Olivier Coipel.

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