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Marvel Giant-Size Edition: Civil War, recensione: l'edizione definitiva del classico Marvel

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È da poco disponibile per Panini Comics una nuova edizione di Civil War per la collana da libreria Marvel Giant-Size Edition. Uscita nel 2006 per Marvel Comics la saga è scritta da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven ed è stata riadattata (almeno per il concept di base, in quanto poi la trama è differente) nel colossal Captain America: Civil War dei fratelli Joe e Anthony Russo e ha anche ricevuto un sequel fumettistico dal titolo Civil War II ad opera di Brian Michael Bendis e David Marquez.

Sicuramente, Civil War è oggi una delle storie più note e amate dell'intera epopea Marvel. La sua fortuna risiede principalmente nel concept di base, semplice e geniale che possiamo riassumere con lo slogan: “Tu da che parte stai?”. Nel fumetto di supereroi c’è sempre stato un dualismo buoni/cattivi, ma cosa accadrebbe se lo scontro mettesse eroi contro eroi? E questo non certo per un banale equivoco ma per motivazioni ideologiche e scelte irreversibili. Il pubblico è così costretto a prendere una posizione e l’immedesimazione può avvenire, mossa da affinità filosofiche o per banale simpatia, per un gruppo o per l’altro. Si crea, dunque, una sorta di interattività alla base che ha dato via a dibattiti e schieramenti fra i lettori.

E cosa meglio di una radicale scelta politica come soggetto divisorio: l'Atto di Registrazione.

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La proposta di legge governativa (avanzata a grande richiesta popolare) per regolamentare l’attività superumana entra prepotentemente in vigore dopo che il criminale Nitro, attaccato dai New Warriors durante le riprese di un reality show, stermina centinaia di vite innocenti fra cui molti bambini.
A questo punto neanche il diplomatico Tony Stark può mettere un freno a quello che a lui sembra la naturale evoluzione del ruolo dei supereroi. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, direbbe qualcuno, e responsabilità significa rendere conto dei propri poteri allo Stato, seguire un addestramento ed entrare a far parte di una forza militare riconosciuta.
Non tutti, però, sono d’accordo. Per Capitan America registrarsi significa violare la propria identità, limitare la libertà individuale. I supereroi operano laddove la legge, lo Stato, non arrivano, ma con gli eroi divenuti una forza militare, chi garantirà ciò? Avviene così uno scisma, con alcuni eroi che si rifiutano di aderire a tale legge, continuando la propria attività clandestinamente.

I punti di vista di Iron Man e Capitan America sono entrambi legittimi: è il lettore a prendere posizione, come accennavamo in precedenza. Non ci sono cattivi da sconfiggere ma solo uno scontro ideologico. Le loro posizioni rispettano inoltre due diverse concezioni dei supereroi, quella di Cap, più romantica e classica, che rimanda alla visione degli eroi prima del ciclone avvenuto fra gli anni ’80 e ’90, e quella di Tony Stark, più moderna, che rimanendo in ambito Marvel potremmo definire "Ultimate" per l’appunto (senza scomodare Alan Moore), ma che è anche figlia del clima politico post-11 settembre negli States.

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C’è da dire, comunque, che per quanto avvincente e riuscita, a conti fatti, Civil War non è certo perfetta in tutto e per tutto.
Innanzitutto, la miniserie principale scritta da Mark Millar è godibile a sé, ma non brilla in coesione narrativa, sembra più un montaggio delle scene migliori provenienti dall’evento complessivo. Il ritmo troppo veloce non consente all’autore di raccontare la vicenda con la giusta cadenza e il lettore, per incollare i vari pezzi del mosaico, è costretto a zig-zagare fra le varie testate collegate alla saga. Il che, volendo, potrebbe essere anche un punto di forza se visto come evento collettivo e coesivo di tutto l’Universo Marvel.

È sbagliato, inoltre, asserire che non ci siano cattivi. Gli sceneggiatori ce la mettono tutta per rendere la fazione di Tony Stark e Reed Richards odiosa, tramite azioni sleali e snaturando in varie occasioni i personaggi. A questo punto anche il lettore pro-registrazione non può non seguire la parabola di Peter Parker, figura emblematica dell’intera saga.
Anche la fazione di Cap ha le proprie colpe, certo. Non si capisce come mai un personaggio simbolo come lui non abbia intrapreso una via diversa, legale, per diffondere il proprio messaggio. Il suo mettersi in clandestinità avrebbe senso in una dittatura, non in un Paese democratico dove una legge può essere discussa opponendosi al governo, invece di optare per una via che non proponga nulla di costruttivo per cambiare lo stato delle cose. Ed il finale, in questo senso, è eloquente.
Il maggior fallimento si ha però nel mancato sviluppo di quelle premesse ideologiche che avrebbero posto il lettore di fronte ad una scelta etica e morale.
Ad ogni modo, è innegabile che Civil War resti ancora oggi una lettura affascinante e divertente, pur con tutte le pecche elencate.

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Dal punto di vista delle tavole, Steve McNiven fa un lavoro impeccabile donando epicità e spettacolarità al racconto scritto da Millar. Una regia cinematografica che punta su una gabbia sempre varia, tendenzialmente costruita con vignette orizzontali che conducono a un costante effetto "widescreen", e una segno dettagliato e realistico, che ben mette in mostra i volti e le espressioni dei protagonisti, sono le caratteristiche vincenti del suo operato. A completare il tutto, ci pensano i colori di Morry Hollowell, attentissimi a conferire volume alle matite di McNiven, o banalmente a riempire sapientemente gli sfondi lasciati vuoti per esigenza dal disegnatore.

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La domanda finale, considerando le numerose ristampe che Civil War ha avuto in Italia dalla sua uscita a oggi è: a chi è indirizzata questa nuova edizione dell'opera? Innanzitutto, a chi non l'ha mai letta e vuole farlo in quella che è una delle versioni migliori uscite finora. Per tutti gli altri, la consigliamo a chi vuole esporre un libro-oggetto che non sfiguri in libreria, grazie alla combo cartonato + splipcase, o a chi vuole godere fino in fondo delle tavole di McNiven, qui esaltate da una carta lucida di altissima qualità e dal formato oversize 20,5x31 cm.

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Le prime immagini della nuova serie di Moon Knight

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Come vi avevamo riportato la scorsa settimana, la Marvel lancerà a luglio una nuova serie di Moon Knight scritta da Jed MacKay e disegnata da Alessandro Cappuccio. Comicbook.com, ora, ha diffuso le prime immagini del fumetto disegnate da Cappuccio e che vi mostriamo qui di seguito. La cover è ad opera di Steve McNiven.

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La nuova incarnazione di Moon Knight si ricollegherà alle vicende degli Avengers di Jason Aaron in cui, in qualità di agente di Khonshu, ha cercato di conquistare il mondo a immagine di Khonshu prima di tradire il suo protettore per i Vendicatori.

"Nonostante abbia tradito il suo dio per gli Avengers, gli obblighi del Pugno di Khonshu rimangono gli stessi: proteggere coloro che viaggiano di notte", ha dichiarato MacKay. Sacerdote apostata del dio della luna, il misterioso Mr. Knight ha aperto le porte della sua Midnight Mission, dove chi ha paura del soprannaturale può chiedere aiuto a Moon Knight! Ma questo non sta bene a tutti, e minacce nascoste avvolgono dall'ombra il nuovo inizio di Marc... "

Moon Knight #1 sarà in vendita il 7 luglio, ben prima che il personaggio faccia il suo debutto nel MCU interpretato da Oscar Isaac per l'omonima serie Disney+.

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La Marvel annuncia la nuova serie di Moon Knight

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La Marvel ha annunciato per luglio una nuova serie dedicata a Moon Knight scritta da Jed MacKay (Black Cat) e illustrata dall'italiano Alessandro Cappuccio.

La nuova incarnazione di Moon Knight si ricollegherà alle vicende degli Avengers di Jason Aaron in cui, in qualità di agente di Khonshu, ha cercato di conquistare il mondo a immagine di Khonshu prima di tradire il suo protettore per i Vendicatori.

"Nonostante abbia tradito il suo dio per gli Avengers, gli obblighi del Pugno di Khonshu rimangono gli stessi: proteggere coloro che viaggiano di notte", ha dichiarato MacKay. Sacerdote apostata del dio della luna, il misterioso Mr. Knight ha aperto le porte della sua Midnight Mission, dove chi ha paura del soprannaturale può chiedere aiuto a Moon Knight! Ma questo non sta bene a tutti, e minacce nascoste avvolgono dall'ombra il nuovo inizio di Marc... "

Moon Knight #1 segna il debutto alla Marvel di Alessandro Cappuccio (Power Ranger Mighty Morphin). "Quando Tom Brevoort mi ha contattato per lavorare alla nuova serie di Moon Knight, non potevo crederci", ha dichiarato Cappuccio. "Debuttare nei fumetti Marvel con uno dei miei personaggi preferiti è un sogno che si avvera! La storia è un nuovo inizio per Moon Knight, Jed ha fatto un ottimo lavoro come al solito sulle sceneggiature e sono felice di lavorare con un professionista del suo calibro".

Moon Knight #1 sarà in vendita il 7 luglio, ben prima che il personaggio faccia il suo debutto nel MCU interpretato da Oscar Isaac per l'omonima serie Disney+. Di seguito potete vedere la cover dell'albo realizzata da Steve McNiven.

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Primo sguardo alla Storia dell'Universo Marvel di Mark Waid

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Come vi avevamo riportato qualche giorno fa, lo sceneggiatore Mark Waid e i disegnatori Javier Rodriguez e Alvaro Lopez racconteranno una versione definitiva della Storia dell'universo Marvel come parte dell'ottantesimo anniversario della casa editrice.

Sono state, ora, diffuse le prime tavole non letterate del primo numero (di sei) di History of the Marvel Universe. Potete vederle nella gallery in basso. La cover è ad opera di Steve McNiven.


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