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Star Wars in mostra a Milano

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Comunicato stampa:

STAR WARS
dal fumetto al cinema… e ritorno una mostra-evento celebra la saga stellare più amata di tutti i tempi!

19 marzo - 5 giugno 2016

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania 12 – Milano

Info: 02 49524744/45 - www.museowow.it – Ingresso intero 5 euro, ridotto 3 euro
Orario: da martedì a venerdì, ore 15-19; sabato e domenica, ore 15-20. Lunedì chiuso

La mostra STAR WARS: DAL FUMETTO AL CINEMA… E RITORNO, allestita da WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania 12) in collaborazione l’Associazione Galaxy, La Bettola di Yoda, 501st Legion Italica Garrison e Rebel Legion Italian Base, grazie alla preziosa partecipazione di Panini Comics propone uno straordinario percorso espositivo dedicato alla saga di Star Wars unendo due aspetti fondamentali: la passione dei fans, che prestano i gioielli delle loro collezioni private, e lo straordinario percorso editoriale compiuto dai fumetti parallelamente al cinema, dal 1977 (e ancora prima come fonte d’ispirazione) ad oggi. In mostra saranno esposti tavole originali di autori italiani e stranieri, albi provenienti da tutto il mondo (dal mitico n. 1 americano a quello italiano, fino agli albi giapponesi e a quelli autografati), gadget rarissimi, manifesti cinematografici, foto di scena, grafiche, statue, accuratissime riproduzioni dei costumi usati per il film, postazioni multimediali, video, diorami in Lego e modellini provenienti dagli archivi del Museo e delle associazioni di fans coinvolte. Durante tutta la durata della mostra saranno organizzati eventi in collaborazione con la redazione del mensile Best Movie. Il catalogo della mostra è realizzato da WOW Spazio Fumetto e dalla redazione di SBAM! Comics. La mostra è inserita nel palinsesto Ritorni al futuro del Comune di Milano.

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Le guerre stellari prima di Guerre Stellari

Da sempre attento a tutte le declinazioni storiche e tematiche del fumetto internazionale, WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano apre i suoi spazi a una delle saghe stellari più amate di tutti i tempi: Star Wars. La mostra propone infatti un percorso cronologico scandito dall’evoluzione grafica del fumetto: dal primo numero del 1977, pubblicato dalla Marvel in concomitanza con l’uscita nelle sale di Guerre stellari (di cui si espone anche il primissimo manifesto originale) alle serie più recenti, alle quali hanno partecipato moltissimi disegnatori italiani, che fanno da prequel al film Star Wars – Il risveglio della Forza (terzo film campione d’incassi a livello mondiale). Il percorso viene introdotto da una preziosa sezione interamente dedicata al fumetto di fantascienza che a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta ispirò a George Lucas personaggi e trama di quella che sarà la “sua Star Wars”: da Flash Gordon (Lucas stesso dichiarò che la sua primaria intenzione era quella di girare un film dedicato al personaggio inventato negli anni Trenta da Alex Raymond) a Buck Rogers, da John Carter a tutta la narrativa di fantascienza da cui il “Creatore”, avido lettore, ha tratto ispirazione. Con un colpo d’occhio si potrà percepire quanto le coloratissime pagine di Flash Gordon possano aver ispirato a Lucas battaglie stellari, soldati spaziali, duelli con spade e principesse in pericolo da sottrarre alle grinfie di un cattivo senza scrupoli. Grazie all’esposizione di volumi d’epoca (provenienti dall’archivio della Fondazione Franco Fossati) si potrà anche scoprire da dove provengono alcuni “must” della poetica starwarsiana: dalle spade laser, citate in un romanzo di Edmond Hamilton del 1933, al personaggio di Chewbacca, certo ispirato a Thun, principe degli uomini leone e amico di Gordon. Grazie ad alcuni spezzoni dello storico serial cinematografico degli anni Trenta si potrà anche notare con facilità alcune somiglianze, a partire dagli iconici testi introduttivi che scorrono sullo schermo allontanandosi verso lo spazio profondo che aprivano gli episodi dello sceneggiato tanto amato da Lucas e introdotti in apertura di ogni episodio della sua saga. La mostra offre anche l’occasione di comprendere quanto poi “Guerre stellari” (1977) abbia a sua volta ispirato la successiva versione cinematografica di Flash Gordon nel 1980: da questi suggestivi rimandi deriva non a caso il titolo della mostra.

Tra cinema e fumetto

Grazie alla collaborazione di Panini Comics, editore in Italia della serie, dopo la parte introduttiva sulla genesi del mito la mostra propone l’esposizione di albi originali, riproduzioni in grande formato, tavole originali e pannelli esplicativi: dal primo numero americano, pubblicato dalla Marvel nel 1977, sulla cui copertina a stento si riconoscono quelli che saranno destinati a diventare gli eroi spaziali più amati di tutti i tempi (Darth Vader, Leia, Luke, Han Solo e Obi-Wan Kenobi), al grande successo del numero 1 della nuova serie, uscito sempre per Marvel (Panini Comics in Italia) nel 2015, primo fumetto degli anni Duemila a superare il milione di copie vendute. Ma non solo: una serie di isole tematiche aiuteranno anche i meno esperti a orientarsi: ecco quindi Luke e Leia, i due fratelli che sono, con loro padre Anakin (poi Darth Vader), il vero motore di tutta la saga. Poi una sezione dedicata al Lato Oscuro: Darth Vader (con una precisa ricostruzione del suo costume e un’affascinante spiegazione della sua genesi… per scoprire che il suo mitico casco fu ispirato da quello dei samurai visti da Lucas negli ammiratissimi film del regista giapponese Akira Kurosawa), l’Imperatore, Darth Maul, il Conte Dooku e l’ultimo arrivato Kylo Ren. Poi i “pirati”: Han Solo, Chewbacca, Lando Calrissian e il Millennium Falcon… sì perché “il pezzo di ferraglia” più veloce della galassia è diventato un vero e proprio personaggio a sé (in mostra anche un raro modello LEGO gigante). Fino ai nuovi eroi come il pilota Poe Dameron (a cui viene intestata una serie di albi). I droidi: due magnifiche riproduzioni a grandezza naturale di R2D2 (per i meno giovani C1-P8) e C-3PO presentano tutti i colleghi robotici che hanno fatto la fortuna della serie e che ritroviamo protagonisti anche nei fumetti e rappresentati in mostra grazie a modellini accurati, compreso il simpaticissimo BB-8 che ha conquistato il pubblico al cinema nell’ultimo episodio. Tra Stormtroopers (gli iconici soldati in armatura bianca di prima e ultima generazione), cacciatori di taglie (al mitico Boba Fett è dedicata una sezione con tanto di riproduzione fedele della sua armatura autografata dall’attore Jeremy Bulloch), caschi, spade laser (anche queste diventate vere e proprie icone) e creature aliene di ogni tipo si arriva a una sezione dedicata a quei personaggi che nella serie a fumetti (spesso lontana e distante da quella cinematografica tanto da sviluppare un universo espanso parallelo) svolgono un ruolo importante, a partire dal coniglio verde Jaxxon al grande ammiraglio Thrawn. Una postazione multimediale realizzata appositamente da GlobalMedia permetterà al visitatore, con un solo tocco sullo schermo, di scoprire vita, morte (se c’è) e miracoli di tutti questi personaggi meno noti al pubblico cinematografico. Molta attenzione sarà dedicata anche agli autori italiani che, pubblicati da Panini Comics, si sono guadagnati ammirazione anche a livello internazionale come Simone Bianchi (le cui tavole originali sono state acquistate da Lucas in persona), Marco Checchetto e Gabriele Dell’Otto, solo per citarne alcuni.

A impreziosire la mostra, una selezione di tavole originali, raccolte grazie anche alla collaborazione dell'Associazione La Nona Arte, che riunisce i collezionisti italiani di tavole originali. Oltre ad alcuni disegni originali di Howard Chaykin, il primo autore ad aver messo su carta le avventure di Luke e Leia, e di autori Marvel come Mike Deodato Jr, troveranno spazio tavole degli italiani Simone Bianchi, Davide Fabbri, Luca Bertelè e altri ancora. La mostra sarà chiusa dalle immancabili parodie, con un occhio di riguardo alla produzione Disney di autori come Andrea Freccero e Paolo Mottura e una tavola inedita di Romano Scarpa.

Con un semplice colpo d’occhio il visitatore potrà percepire quanto sia cambiata la grafica di Star Wars dal 1977 ad oggi, non solo per quanto riguarda i fumetti, che nelle prime pubblicazioni sembravano rifarsi più ai mondi della fantascienza classica che non ai personaggi portati sullo schermo da Lucas, a testimonianza di quanto poco i produttori credessero in quel film, ma anche le confezioni dei giochi, la grafica dei videogames e soprattutto i manifesti cinematografici: la prima edizione italiana, disegnata da Michelangelo Papuzza nel 1977, ritrae i protagonisti in maniera pressoché irriconoscibile e pone il mitico Darth Vader in secondo piano, a differenza di quelli successivi, rifacendosi più alla grafica dei fumetti di Flash Gordon che non a quella di Star Wars. Anche il merchandising, così importante e presente nello sviluppo del mito della saga starwarsiana, è cambiato tantissimo: dalle prime statuine in plastica e stoffa prodotte dalla Kenner (in esposizione vere e proprie rarità provenienti dalla collezione de La Bettola di Yoda) fino alle ultimissime action figures prodotte da Hasbro e ai bellissimi busti e statue della collezione www.animetoys.it.

Nel cuore di ogni vero appassionato di Star Wars ci sono i set LEGO®: grazie alla partecipazione di BrianzaLUG e di AFDL, due gruppi di appassionati italiani del mattoncino colorato, sarà possibile ammirare alcune costruzioni davvero incredibili come un Millennium Falcon gigante (composto da 5000 pezzi), un fantastico diorama di quasi due metri riproducente le scene ambientate sulla Luna Boscosa di Endor tratta da “Il ritorno dello Jedi” (opera di Massimiliano Torzo realizzata con più di 40.000 mattoncini e oltre 230 omini), il palazzo di Maz Kanata che compare in Episodio VII (realizzato da Roque Errichetti del Gruppo AFDL - Adulti Fan LEGO) e molte altre sorprese, come un bellissimo modello a grandezza naturale del droide R2D2 costruito interamente in mattoncini.

Molti degli oggetti da collezione esposti, soprattutto quelli più vintage, provengono dalla straordinaria collezione della Bettola di Yoda di Amedeo Tecchio, museo situato a Camisano (Vicenza) che da anni raccoglie ogni testimonianza possibile su questo fantastico universo e dagli archivi personali di grandi collezionisti privati.

Grazie alla collaborazione con Pixartprinting e GlobalMedia, la mostra sarà animata da ingrandimenti scenografici, allestimenti interattivi e installazioni multimediali che immergeranno il visitatore nell'universo di Star Wars.

Nel corso di tutta la mostra, dal 19 marzo al 5 giugno, grazie alla collaborazione con Panini Comics, si terranno incontri con autori e disegnatori importanti. Durante gli eventi più significativi, grazie alla fondamentale partecipazione della 501st Legion Italica Garrison e della Rebel Legion Italian Base, i due gruppi ufficiali di costuming Star Wars, sarà possibile incontrare in mostra uno degli eroi della saga (con cui scattarsi una foto indimenticabile nello speciale photo set con tanto di spada laser), partecipare a corsi di spada laser tenuti da Jedi Generation e portarsi a casa l’ambitissimo diploma di cadetto imperiale.

Allo shop del museo si potranno acquistare gadget, fumetti, libri e tutto quello che serve per iniziare, o completare, una collezione stellare.

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Milano: Romano Scarpa in mostra al WOW Spazio Fumetto

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Comunicato stampa:

WOW Spazio Fumetto

Mostra:
Dall'unghia di Kalì all'ultimo Balabù
L’arte di Romano Scarpa, il più grande artista Disney italiano

16 gennaio – 13 marzo 2016

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania 12 – Milano

Info: 02 49524744/45 - www.museowow.it – Ingresso 5 euro (ridotto 3 euro)
Orario: da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00. Lunedì chiuso

Dal 16 gennaio al 13 marzo 2016 WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania 12) omaggia la figura di Romana Scarpa, il più grande artista Disney italiano, apprezzatissimo autore di indimenticate storie di Topolino e Paperino, con una mostra davvero unica che, grazie alla collezione di Marco Castelletta e all'archivio della Fondazione Franco Fossati, porta per la prima volta al pubblico più di 150 tavole originali oltre a schizzi, bozzetti, illustrazioni, sceneggiature e altro materiale raro e inedito. Un'occasione unica per rivivere le storie che sulle pagine di Topolino hanno fatto sognare migliaia di bambini (e non), dando vita a personaggi amatissimi come Brigitta MacBridge e Trudy. Grazie alla grande quantità e qualità del materiale esposto, la mostra consente anche di compiere un affascinante viaggio all’interno del lavoro che precede la pubblicazione di un fumetto, dalla sceneggiatura al disegno: Romano Scarpa, infatti, oltre che grande disegnatore, fu anche un instancabile sceneggiatore. La mostra è realizzata in collaborazione con il settimanale Topolino.

La mostra DALL'UNGHIA DI KALÌ ALL'ULTIMO BALABÙ: l’arte di Romano Scarpa, il più grande disegnatore Disney italiano, che già nel titolo celebra due tra le sue storie più amate,espone la straordinaria produzione di questo artista poliedrico che ha saputo lasciare un segno indelebile nella produzione Disney italiana e internazionale.Grazie alla preziosa collaborazione di Marco Castelletta, il maggior collezionista italiano di opere di Romano Scarpa, sarà possibile ammirare il suo lavoro non solo grazie alle oltre 150 tavole originali tratte dalle sue storie più amate, ma anche preziosi “dietro le quinte” per la prima volta esposti al pubblico, come i dettagliatissimi story board a matita, in cui Scarpa verificava che tutto fosse al posto giusto prima di passare al disegno vero e proprio. Saranno esposte pagine tratte dalle sceneggiature originali, illustrazioni e copertine, ancora impresse nella mente di tantissimi lettori anche a decenni di distanza.Inoltre verranno indagate, approfondite e svelate le ispirazioni più diverse che hanno stimolato la fantasia di Scarpa: grande appassionato di cinema, il grande artista veneziano seppe infatti trasporre nel mondo Disney le atmosfere del grande schermo, guardando alla produzione di ammiratissimi registi come Frank Capra e Alfred Hitchcock.Attraverso riproduzioni a colori e ingrandimenti scenografici sarà anche possibile rivivere le storie più belle di Scarpa alla scoperta delle sue trovate più inusitate e geniali. Tra le molte tavole originali esposte in mostra, solo per citarne alcune, si potranno ammirare quelle della sua prima storia pubblicata Biancaneve e Verde Fiamma (1953), ma anche quelle di Topolino e le delizie natalizie (1954, prima storia con Mickey Mouse), Zio Paperone e l'ultimo balabù (1960, prima apparizione di Brigitta), la storia a strisce Topolino e la banda dello sternuto (1990) e tantissime altre, oltre alla pagina conclusiva di Orazio e le riparazioni a catena, ultima storia pubblicata da Topolino nel 1998.

Non mancheranno alcune tavole delle storie realizzate da Scarpa direttamente per le pubblicazioni Disney all'estero negli ultimi anni della sua straordinaria carriera. Inoltre un rodovetro originale per la cosiddetta Camminata Disney, cortometraggio animato realizzato come sigla per Topolino Show, in onda nel 1982 su Rete 4, unica animazione con la banda Disney realizzata in Italia.

Ai visitatori che vogliono leggere per intero le storie di cui vengono esposte le tavole viene messa a disposizione una piccola fumettoteca con albi completi da consultare. Infine, grazie a un'installazione multimediale realizzata da GlobalMedia, con un semplice click sarà possibile scoprire i segreti e la storia di 25 tra grandi personaggi e degli oggetti creati da Scarpa.

Romano Scarpa: un artista completo

Fin da bambino Romano Scarpa (Venezia, 1927 – Malaga, 2005) è affascinato dal mondo del fumetto e dell'animazione. Avido lettore di Topolino, tanto da inviare alla redazione del giornale un un disegno della sua Venezia poi pubblicato, si appassiona in particolare alle meravigliose storie di Mickey Mouse disegnate dal grande Floyd Gottfredson. Intrapresi gli studi al liceo artistico, costretto ad abbandonarli a causa della guerra, inizia a studiare tecniche dell'animazione da autodidatta, armato solo di tanta voglia di sperimentare e di una piccola cinepresa Pathé.

Dopo aver prodotto il film d’animazione “... E poi venne il diluvio” (1946), mette in piedi un piccolo studio d'animazione con cui, nel 1953, confeziona il cortometraggio animato “La piccola fiammiferaia”, distribuito nei cinema di tutt'Italia. I primi anni Cinquanta sono per Scarpa un periodo magico, perché inizia la sua collaborazione con Topolino sorprendendo l'allora direttore Mario Gentilini con magnifiche tavole disegnate per una storia scritta da lui stesso, intitolata “Paperino agente investigativo”. Ma Gentilini lo vuole mettere alla prova seriamente proponendogli di cimentarsi con un autentico classico disneyano come “Biancaneve e i Sette Nani”. E’ così che Scarpa inizia la sua carriera, proprio con una storia ispirata a Biancaneve, “Biancaneve e Verde Fiamma”, disegnata su testi di Guido Martina. Anche se il sodalizio con lo scrittore piemontese può dirsi praticamente obbligatorio, dato che all'epoca Martina firma tutte le storie italiane, Scarpa non abbandona il proposito di cimentarsi come autore completo, tanto che nel 1956 riesce a produrre la sua prima storia come sceneggiatore e disegnatore: “Paperino e i gamberi in salmì”, nella quale compare per la prima volta Gedeone, fratello di Zio Paperone. Pochi mesi dopo vede la luce la sua prima avventura con Topolino protagonista in qualità di autore completo: “Topolino e il mistero di Tapioco Sesto”, primo tassello di una lunga saga che proseguirà per anni e nella quale Scarpa dimostrerà con il suo straordinario talento l'amore per le storie americane che aveva letto e riletto da ragazzo.

Per tutta la sua carriera, costellata di centinaia di storie indimenticabili, Scarpa si dimostra l'interprete più fedele dello spirito Disney originale, sia per le storie dei Paperi che per quelle di Topolino. Altri autori avevano scelto di reinterpretare il carattere dei personaggi per adeguarli ai gusti dei lettori nostrani, mentre Scarpa, al contrario, cerca di tenere sempre a mente la lezione di grandi maestri come Gottfredson e Barks. Nelle mani di Scarpa i personaggi diventavano veri, umani, pieni di sfaccettature e contraddizioni, in storie di ampio respiro, ricche di spunti affascinanti, di trovate geniali, di trame complesse degne di un film di Hitchcock.

Grazie a Scarpa Topolino sventa un complotto spionistico ne “L'unghia di Kalì” (1958), rincontra il geniale Dottor Enigm e conosce il simpatico Atomino Bip-Bip ne “La dimensione delta” (1959), fa i conti con un fatto oscuro del proprio passato ne “La collana Chirikawa” (1960). Nelle storie dei Paperi si può invece scoprire un Paperone testardo e generosissimo, ben lontano dal semplice avaraccio di tante storie italiane. Pur trovandosi alle prese con un universo già ricchissimo di personaggi, Scarpa seppe trovare spiragli in cui esercitare la sua straordinaria capacità inventiva: se Topolino aveva una fidanzata, perché Gambadilegno doveva essere da solo? E come mai nessuna vuole impalmare il papero più ricco del mondo Paperon de' Paperoni?

Il grande artista veneziano sa sempre reinventarsi, collaborando anche a saghe storiche come “Storia e gloria della dinastia dei Paperi” (1970), in tandem con Giovan Battista Carpi. Disegna moltissime storie reinventando soggetti provenienti direttamente dallo Studio Disney americano, contribuendo a rendere l'Italia uno dei maggiori produttori al mondo di storie Disney. Negli anni Settanta inventa personaggi come Plottigat, geniale inventore malvagio cugino di Gambadilegno, e il rampollo di Gancio il Dritto Bruto detto Gancetto, spalla di Topolino in innumerevoli avventure. Tra gli anni Ottanta e Novanta produce le “Paperolimpiadi”, una delle saghe più lunghe mai pubblicate su Topolino, in occasione dei Giochi Olimpici di Seoul del 1988. Dal 1990, poi, riprende ancora una volta il suo amatissimo Topolino, con alcune storie pubblicate sul settimanale in un insolito formato a due strisce sovrapposte, che si sviluppavano su due pagine affiancate. In queste avventure Scarpa riversa tutto l'amore per il Topolino classico di quando era ragazzo, mantenendo la stessa struttura “un colpo di scena al giorno” che rendeva così avvincenti le storie di un tempo. Negli ultimi anni continua a collaborare soprattutto con i mercati Disney esteri, fino alla scomparsa avvenuta nel 2005. Le sue storie sono ancora ristampate e lette dalle nuove leve e non è un caso che Scarpa sia stato il primo artista italiano a cui è stata dedicata una ristampa integrale delle sue produzioni, una vera opera omnia di vaste dimensioni.

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Thomas Gilbert presenta Velenose alla fumetteria Supergulp di Milano

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Riportiamo la notizia, appresa direttamente da Micol Beltramini di Edizioni BD, della presentazione del libro Velenose di Thomas Gilbert, in presenza dell'autore stesso, martedì 27 ottobre alla fumetteria di Milano Supergulp, Naviglio Grande, con uno speciale aperitivo letterario dalle 18 alle 20. Su Milano Eventi trovate ulteriori informazioni.

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Velenose è il primo volume dell'autore belga ad essere pubblicato in Italia e verrà presentato anche a Lucca come primo di due nuovi titoli della collana Psycho Pop, di cui il secondo sarà In Real Life di Cory Doctorow e Jen Wang.

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Al Mi Ami Festival di Milano: Mi Fai (Matti Incontri Fumetto Arte Illustrazione)

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Al Mi Ami Festival di Milano, che si terrà dal 5 al 7 giugno, verrà dedicato un ampio spazio al ampio spazio al Mi Fai (Matti Incontri Fumetto Arte Illustrazione), sezione che mostra da vicino le novità e la realtà più attive di fumetto /arte/illustrazione in performances live e in un mix inedito con la musica. Ecco tutte le iniziative:

MI FAI (MATTI INCONTRI FUMETTO ARTE ILLUSTRAZIONE)
con   con Moleskine

“E ti vengo a cercare”

Il MI FAI vi mostra da vicino le novità e la realtà più attive di fumetto / arte / illustrazione in performances live e in un mix inedito con la musica. Da artisti emergenti come Elisa Macellari a fumettisti più affermati come Tuono Pettinato e Elfo, dall'autore di web comics Sergio Varbella (reporter a fumetti del Festival) all'illustratore Ale Giorgini, e ancora Cristina Portolano, Luigi Olivadoti, Alberto Fiocco, Vito Manolo Roma, Margherita Morotti e gli autori dell'etichetta Lök Zine. Per la prima volta il pittore Andrea Chiesi, storico autore delle cover dei Taccuini dei CSI, dipingerà durante il live del gruppo al MI AMI. Tre giorni di visioni illustrate no stop, un esperimento luminoso tra disegno e musica finché i nostri orizzonti punteranno all'infinito.

Grazie a Moleskine in coproduzione con l'area MI FAI, tutti i live painting del MI AMI e il report a fumetti saranno realizzati su taccuini Moleskine A3, A4 e pocket. Seguite l'hashtag #moleskinestories per ritrovare tutti i disegni realizzati durante il Festival.

Dove? In Area MI FAI appena entri a destra & sugli schermi del palco principale.
Quando? Ogni sera dalle 21.30 alle 2.
Bello! Lascia tutto fuori e vieni a viaggiare nei pomeriggi chill-out con djset e live painting dalle 16.


Fatti fare un ritratto!

Ale Giorgini ritrattista per un giorno al MI AMI.
Vuoi un ritratto d'autore coloratissimo e vintage realizzato da Ale Giorgini?

Per farti ritrarre al MI AMI dal bravissimo Ale Giorgini scrivi una mail con il tuo nome, cognome e data di nascita a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e inserisci come oggetto della mail “Voglio il ritratto di Ale Giorgini al MI AMI”. I ritratti saranno realizzati venerdì 5 giugno (costo 10 euro).

Reporter a fumetti

Sergio Varbella sarà il reporter a fumetti dei tre giorni del Festival. Guarda che è facile che ti rivedrai nei suoi disegni in live tweet!

PROGRAMMA LIVE PAINTING MAIN STAGE

venerdì
22:10 Elisa Macellari @ Riccardo Sinigallia

sabato
22:25 Cristina Portolano @ Levante

domenica
22:05 Margherita Morotti @ Morgan
23:30 Andrea Chiesi @ Post CSI

Trovate maggiori informazioni sul sito ufficiale della manifestazione.

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