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Marvel: nuove serie per Doctor Strange, Cosmic Ghost Rider e Spider-Ham

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Sono state anticipate tre novità editoriali previste per dicembre pubblicate dalla Marvel Comics.

Doctor-Strange-Surgeon-Supreme

La Casa delle Idee rilancerà Doctor Strange con la testata Doctor Strange: Surgeon Supreme. Mark Waid prosegue la sua storia di Stephen Strange, entrando in una nuova era in cui le mani ferite dell'ex chirurgo sono miracolosamente guarite consentendogli di operare nuovamente le persone - giusto in tempo per una rivolta di demoni che si impossessano dei corpi della gente.
Waid sarà affiancato qui da Kev Walker, che ha illustrato un numero di Doctor Strange di Jason Aaron nel 2015.
Non sappiamo ancora, tuttavia, se Doctor Strange: Surgeon Supreme sarà una serie regolare, una mini o uno one-shot.

Revenge-of-the-Cosmic-Ghost-Rider

Cosmic Ghost Rider ritorna a con una nuova serie limitata di 5 numeri in cui lo ritroviamo rinchiuso in prigione - per sua scelta.

Revenge of the Cosmic Ghost Rider sarà scritta da Dennis "Hopeless" Callum e disegnata da Scott Hepburn. Il primo numero conterrà anche una storia breve scritta dai creatori del personaggio Donny Cates e Geoff Shaw.

spider-ham

Infine, torna a dicembre anche Peter Porker, dopo la grande visibilità ottenuta dal film animato Spider-Man: Into the Spider-Verse del 2018. Spider-Ham sarà una mini in 5 parti scritta da Zeb Wells e disegnata da Will Robson e vedrà la presenza di Peter Parker/Spider-Man.

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Jim Zub lascia Tony Stark: Iron Man per un nuovo progetto Marvel

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Proprio ieri vi abbiamo riportato che il diciassettesimo albo di Tony Stark: Iron Man vedrà Christos Gage sostituire ai testi il co-scrittore della suddetta serie, Jim Zub, il quale ha conseguentemente chiarito che abbandonerà le avventure soliste del celebre membro degli Avengers in favore di un nuovo e misterioso progetto della Casa delle Idee che presto lo vedrà coinvolto.

Nel dettaglio, Zub – che ha cominciato ad affiancare Dan Slott alle sceneggiature di Tony Stark: Iron Man a partire dal nono numero del succitato titolo targato Fresh Start – ha dichiarato: “Hey gente, si è sparsa la voce con le anteprime aggiornate della Marvel che non co-sceneggerò più la serie di Iron Man. La sedicesima uscita sarà il mio ultimo fumetto con Dan Slott e compagnia. Un altro progetto Marvel di rilievo è arrivato alle mie porte, una roba senza dubbio da bucket list, e ho dovuto lasciare qualcosa per farlo funzionare. Sono spiacente. Lavorare su quella collana è stato un vero spasso, ma sceneggiare in solitaria una serie che ho sempre voluto prendere in mano ha richiesto la massima priorità rispetto al co-sceneggiare una testata già ben pianificata. Dei grossi ringraziamenti vanno a tutti quelli della Stark Unlimited. Spero di poter nuovamente contribuire alle storie dell’Avenger in armatura lungo il cammino. Con i miei Champions che volgono al termine e il mio impegno con Iron Man concluso, si tratta della mia prima volta senza un progetto supervisionato da Tom Brevoort fin dai tempi di Thunderbolts del maggio 2016. Sembra… strano. Tom, Alanna Smith e la crew dell’ufficio degli Avengers sono stati di grande aiuto. Devo tutto a loro.”

Vi informiamo che l’attuale gestione dei Champions a opera di Jim Zub terminerà oltreoceano esattamente questo 2 ottobre con il decimo episodio, mentre Tony Stark: Iron Man #16 approderà sugli scaffali delle fumetterie americane il 18 settembre. Nell’attesa di saperne di più circa questo enigmatico incarico che Zub si ritroverà a ricoprire per la Marvel Comics, vi ricordiamo che l’autore canadese lancerà questo 18 settembre negli USA una nuova serie regolare che nasce direttamente dagli accadimenti degli Avengers di Jason Aaron, ossia Black Panther & the Agents of Wakanda, che vedrà impegnato al tavolo da disegno l’artista Lan Medina.

(Via Newsarama)

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Grandi Eventi Marvel: Atti di Vendetta 1, recensione: la rivincita dei villain

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Se per giustificare la sua esistenza un eroe ha bisogno di un grande cattivo contro cui battersi, la Marvel ha senza dubbio provveduto a questa necessità fin dalla nascita del suo universo fumettistico. Nel concepire delle nemesi all’altezza dei propri campioni del bene, Stan Lee e soci hanno dato vita ad alcuni dei più grandi villain della storia dei comics e non solo. Basti pensare a personaggi dalla psicologia complessa e tormentata, quasi shakespeariana, come il Dottor Destino e Magneto o all’incarnazione del male assoluto, il Teschio Rosso. Una rogue gallery sterminata, che spazia dai grossi calibri dediti a piani di conquista come quelli citati alla semplice manodopera del crimine che si accontenta di rapinare banche. Gente come Melter, che era una spina nel fianco di Iron Man nei suoi primi anni di carriera nonostante la sua unica capacità fosse solo quella di sparare direttamente dal petto un raggio capace di fondere i metalli.

Nemici semplici per tempi più semplici. E in quei tempi più semplici i “cattivi” erano un elemento essenziale delle vicende dei super-eroi Marvel, fino a quando la realtà ha fatto drammaticamente capolino nei colorati albi in quadricromia dell’editore a seguito della tragedia dell’11 settembre. Quella data funesta segna uno spartiacque anche nella produzione dell’editore. Improvvisamente, gli eroi non affrontavano più i loro avversari tradizionali ma un pesante clima di restrizione delle libertà costituzionali, giustificato dalla necessità di garantire maggiore sicurezza alla nazione. Ecco comparire il famigerato Atto di Registrazione dei Super-Umani, con la comunità dei super-eroi drammaticamente divisa in una fazione pro e una fazione contro: la Civil War ideata da Mark Millar e Steve McNiven, che diede il via alla tendenza degli eroi "l’un contro l’altro armato" che ha attraversato il comicdom statunitense per almeno un decennio, lasciando in naftalina intere schiere di “cattivi” classici. Ma questa è un’altra storia. Noi invece torniamo indietro di 30 anni in uno dei periodi di massimo fulgore dei bad guys della Marvel.

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Era l’estate del 1989 quando la Casa delle Idee scelse alcuni tra i più importanti dei suoi villain come attori principali del canonico cross-over del periodo delle vacanze, donando loro un meritato momento di gloria. Dopo anni in cui i riflettori erano stati puntati principalmente sull’universo mutante e sulle testate degli X-Men, campioni di vendite assoluti di quel decennio, si decise di riportare l’attenzione su eroi classici come Vendicatori e Fantastici Quattro, che in quel periodo non si trovavano ai primi posti delle preferenze del pubblico. Serviva un’idea forte per attrarre i lettori e quell’idea arrivò, tanto semplice quanto efficace. Un misterioso e smilzo criminale, dotato della capacita del teletrasporto, invita a far parte di una Cabala segreta sei tra i più letali malvagi dell’Universo Marvel: il Dottor Destino, Magneto, Kingpin, il Teschio Rosso, Wizard e il Mandarino.  Una volta riunitisi in assemblea, il losco figuro suggerisce ai suoi interlocutori un piano della logica inoppugnabile: poiché gli eroi sono ormai abituati alle loro nemesi, che puntualmente sconfiggono, non resta altro che confonderli facendoli attaccare da avversari ai quali non sono preparati. Atti di Vendetta, questo il titolo dello storico evento che in quella lontana estate coinvolse l’intero parco testate Marvel, rappresaglia sapientemente ordita dalle sei menti criminali, denominatisi “agenti primari”, che dietro le quinte organizzavano attacchi agli ignari eroi da parte di nemici mai affrontati prima.

La trama principale si sviluppò principalmente sulle testate legate al mondo degli Avengers, salvo poi spandersi a macchia d’occhio su tutte le serie pubblicate dall’editore, passando dalle serie ragnesche a quelle mutanti, fino a quelle degli eroi urbani come Punisher, Daredevil e Moon Knight e tante altre. Il volume della serie Grandi Eventi Marvel, primo di due, con cui Panini Comics ristampa la saga a venticinque anni dalla prima pubblicazione italiana, contiene i capitoli principali dell’evento, pubblicati sulle collane “vendicative” Avengers, Avengers West Coast, Avengers Spotlight, Captain America, Iron Man, Quasar. È su queste pagine che prende le mosse Atti di Vendetta, con una fuga di massa di criminali dalla Volta, il carcere per superumani dell’Universo Marvel, ordita dalla Cabala e parzialmente contenuta da un intervento di Iron Man e Occhio di Falco. In rapida sequenza, vedremo i piani della malefica congrega prendere forma: dapprima con l’affondamento dell’Idrobase, la stazione acquatica dove in quel periodo gli Avengers avevano stabilito la propria base, qui difesa dal solo Quasar, successore del Capitan Marvel originale come Protettore della Terra appena reclutato dagli Avengers.

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Proprio Quasar sarà uno dei primi Vendicatori a doversi confrontare con un avversario per lui inusuale, Crusher Creel detto l’Uomo Assorbente, mentre Capitan America affronterà un suo tradizionale alleato, Namor il Sub-Mariner, mentalmente manipolato dal Controllore. Iron Man se la dovrà vedere contro il Demolitore, usuale avversario di Thor, e Chemistro, villain minore della scuderia Marvel. La saga prosegue anche in un trittico di Fantastic Four, riproposto nel volume, in cui il Quartetto dovrà affrontare non tanto gli attacchi a ripetizione di alcuni tra i più improbabili cattivi marvelliani, quanto il tentativo del Congresso degli Stati Uniti d’America di far approvare un atto di registrazione dei super-umani, antesignano di quello citato in apertura. Si passa senza soluzione di continuità ad un’avventura in due parti di Wolverine, in cui il mutante canadese in trasferta deve opporsi tanto al regime autoritario dell’immaginaria nazione sudamericana Tierra Verde, quanto allo Squalo Tigre, usuale avversario di Namor, inviato da Kingpin e soci per eliminare l’eroina locale, La Bandera. Ma la ragazza potrà contare sull’aiuto insperato di Logan. Il grande botto, l’acuto qualitativo, il volume lo riserva per il finale, con un episodio di Avengers West Coast scritto e disegnato da John Byrne, il “Re Mida” del fumetto americano anni ’80. Seppur collegato ad Atti di Vendetta, con lo scontro tra la filiale della Costa Ovest degli Avengers e gli U-Foes, controparti malvagie dei Fantastici Quattro, l’episodio è un tassello importante della trama inerente Scarlet Witch e la sua trasformazione in “Scarlet Nera” che il cartoonist stava brillantemente portando avanti sulla collana, ispirando più di tre lustri dopo Brian Micheal Bendis per la sua seminale Avengers: Disassembled.

Dal punto di vista qualitativo, Atti di Vendetta è caratterizzata da alti e bassi dovuti alla differente caratura delle testate e degli autori coinvolti. La punta di diamante, come abbiamo detto, è sicuramente rappresentata dalla presenza di John Byrne, autore che non ha certo bisogno di presentazioni, esponente della nobiltà del fumetto americano degli anni ’80 insieme a talenti come Frank Miller e Walter Simonson. L’artista canadese cura sia i testi che i disegni di Avengers West Coast, realizzando tavole spettacolari improntate alla bellezza delle figure e alla potenza delle immagini. Per Avengers invece Byrne è autore solo dei testi, e confezione un’avventura avvincente per le matite classiche del compianto Paul Ryan, autore anche della storia di Quasar scritta da Mark Gruenwald. Troviamo il rimpianto “Gru”, che aveva fama di essere un’enciclopedia vivente di storia Marvel, anche ai testi di Captain America, testata che curò per un decennio e che lasciò poco prima della sua improvvisa scomparsa. Kieron Dwyer, figlioccio di Byrne, illustra la sequenza dedicata al Capitano con tratto muscolare e deciso. Ottimo anche il trittico di Fantastic Four scritto da un Walter Simonson che stava per iniziare la sua bella run come scrittore/disegnatore sulla testata del Quartetto. Di questi primi tre numeri firmò solo i testi, per i disegni del veterano Rich Buckler e del debuttante e futura star Ron Lim. Da riscoprire per la gustosa ironia dei testi di Simonson, e per l’idea di un atto di registrazione per super-umani subito bollata come una stupidaggine dal suo stesso ideatore (mentre i già citati Millar e McNiven, quasi vent’anni dopo, ci costruiranno sopra uno dei più grandi successi della storia Marvel). Il dittico di Wolverine, oltre che per i testi del grande Archie Goodwin, si segnala per la riuscita collaborazione al tavolo da disegno tra l’onnipresente Byrne, autore degli schizzi e Klaus Janson, autore dei disegni finiti. Il risultato finale è un piacevolissimo ibrido tra la consueta potenza della matita di Byrne e il pennino “sporco” di Janson.

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Le noti dolenti, che contribuiscono ad abbassare la qualità del volume, arrivano dalle pagine di Avengers Spotlight e Iron Man, dove la presenza di autori dal tratto a dir poco incerto come Al Milgrom e Herb Trimpe, onesti e preziosi faticatori del tavolo da disegno che di certo non passeranno alla storia per la qualità del proprio lavoro, pregiudica l’effetto d’insieme della raccolta. La saga, a trent’anni dalla prima lettura, risulta ancora avvincente, per quanto sia la fotografia di un’era più ingenua del fumetto americano: ma la sua forza sta proprio in questo. Sorprendono comunque i tanti spunti (l’atto di registrazione, l’evasione dalla Volta, la Cabala segreta di super-criminali, la follia di Scarlet) che verranno ripresi in seguito da autori successivi, come i già citati Bendis e Millar, con una modalità che non sembra essere casuale.

Atti di Vendetta viene presentata da Panini Comics in un brossurato della linea Grandi Eventi Marvel a cui fa seguito la seconda parte in cui la saga dei villain entrerà nel vivo con momenti entrati nella storia come la rivelazione della vera identità dell’ideatore del piano, lo scontro tra Magneto e il Teschio Rosso, il debutto dei New Warriors, l’arrivo di Scarlet Nera e il coinvolgimento di altri eroi di primo piano come Thor e Spider-Man.

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Marvel lancia per dicembre l'albo Incoming

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In questi giorni si è tenuto ad Anaheim, in California, il D23 Expo, convention durante la quale l’Editor-in-Chief C.B. Cebulski e l’Executive Editor Tom Brevoort hanno annunciato per questo dicembre negli Stati Uniti la pubblicazione di un one-shot intitolato Incoming, che si prefigge il compito di dar forma ai futuri progetti fumettistici che la Marvel Comics lancerà sempre oltreoceano a partire dall’anno prossimo.

Ecco come la casa editrice dell’Uomo Ragno ha presentato sul suo sito web ufficiale l’albo in questione: “Oggi al D23 Expo, l’Editor-in-Chief della Marvel Comics C.B. Cebulski e l’Executive Editor Tom Brevoort hanno rivelato il fumetto one-shot che formerà il futuro della Casa delle Idee per il 2020 e oltre. Da una singola scena vista sulle pagine della Saga di Fenice Nera fino agli eventi della Marvel Comics odierna.”

“Questo pone davvero le basi per quello che vedrete nell’Universo Marvel negli anni a venire” ha dichiarato in merito Cebulski. Nell’attesa di saperne di più, vi mostriamo un’immagine teaser di Incoming illustrata da Kim Jacinto per i colori di Rachelle Rosenberg che vede come protagonista una silhouette bianca che si erge dinnanzi all’universo brandendo una spada con la mano destra. Dietro questa enigmatica figura si possono notare due occhi torvi di colore giallo. Oltretutto, il sopraccitato artwork riporta le parole “One Will Unite Them!”, ossia “Qualcuno li unirà!”.

incoming

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