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Supreme: Blue Rose

Nel 1996 destò curiosità e scalpore la notizia che Alan Moore, l’osannato guru di Watchmen e Miracleman, avrebbe prestato il suo talento al servizio di Supreme, versione estrema e iper-violenta di Superman, creata da Rob Liefeld per i suoi Extreme Studios. Liefeld, che pochi anni prima aveva lasciato la Marvel in compagnia di colleghi come Todd McFarlane e Jim Lee per fondare la Image Comics, incarnava pienamente lo spirito degli anni ’90: le sue tavole gioiosamente infarcite di azione, il disinteresse per le proporzioni e la correttezza anatomica nel disegnare i suoi personaggi, spesso ritratti in pose aggressive con denti digrignati e armati di futuristici fucili al plasma e katane, sono ancora oggi il suo marchio di fabbrica. Un’estetica da b-movie che avrebbe spinto uno stimato professionista del settore come Peter David a definirlo "l'Ed Wood dei fumetti". Dopo aver battuto ogni record di vendite in Marvel con New Mutants e X-Force, testate per le quali crea, tra gli altri, il fortunatissimo Deadpool, Liefeld da inizio alla sua seconda vita alla Image dando vita a una serie di cloni delle testate maggiormente in voga in quel momento come Youngblood, Brigade e Bloodkstrike, evidentemente debitori degli X-Men di casa Marvel, e il già citato Supreme, spingendo il suo stile ipercinetico verso una deriva ipertiroidea che sfocia nella parodia involontaria. Consapevole dell’inconsistenza di trame e sviluppo dei personaggi, Liefeld prova ben presto a coinvolgere nella sua avventura di editore in proprio sceneggiatori di peso: quando annuncia Moore ai testi di Supreme, nessuno lo prende sul serio. Sarebbe come annunciare un album dei Take That scritto da Sir Andrew Lloyd Webber. Contro tutte le aspettative Moore accetta con entusiasmo, dichiarando  alla stampa specializzata di vedere nella neonata Image di Liefeld, McFarlane, Lee, Larsen e Silvestri l’energia e l’entusiasmo della Marvel degli inizi. Il bardo di Northampton arriva ai testi di Supreme col numero 41 e lascia subito il segno: fa piazza pulita di quanto accaduto nei numeri precedenti, introducendo un Supreme nuovo di zecca, con nessun punto di contatto col violento superuomo dei numeri precedenti. Moore introduce il concetto di revisione, suggerendo che l’universo dei fumetti è regolato da un meccanismo grazie al quale, dopo aver attraversato un periodo di crisi creativa, è possibile azzerare tutto e ricominciare daccapo. Nell’universo di Supreme, però, tutto ciò che è venuto prima, come le vituperate versioni pre-Moore del personaggio, non sono state inghiottite dal nulla: esistono ancora e vivono nella Supremacy, una cittadella dorata collocata in un limbo spazio temporale dove convivono tutti i Supreme che hanno preceduto quello di Moore, quello degli anni ’40, ’50 e ’60, tutte le Lady Supreme e tutte le variazioni possibili e immaginabili di cui non avevamo mai avuto notizia.

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Il Supreme di Alan Moore è un gioiello di narrazione metafumettistica, un omaggio appassionato al mito di Superman in un momento storico in cui il vero Superman è alle prese con una fase convulsa della propria vita editoriale, schiacciato da una serie di eventi editoriali, a partire dalla famigerata “Morte”, dal chiaro gusto commerciale. Il Supreme di Moore, recuperando tutto il bagaglio camp fatto di cani volanti e città in bottiglia, è tutto quello che il vero Superman non può più essere, la celebrazione nostalgica di un tempo perduto ma che può essere ancora evocato in gustosi flashbacks illustrati da Rick Veitch con stile deliziosamente Silver Age .
Dopo la splendida versione di Moore e dopo qualche effimero tentativo di rilancio da parte di Liefeld, di Supreme si erano perse le tracce. Poi lo scorso anno l’annuncio di una nuova miniserie, Supreme: Blue Rose, per i testi di Warren Ellis e i disegni della new entry Tula Lotay.

Ellis riprende il discorso metatestuale di Moore e lo porta alle estreme conseguenze: lo scrittore di Planetary e The Authority sferra un attacco di violenza inaudita contro le logiche attuali dell’industria del fumetto statunitense, basata su continui riazzeramenti della continuity, i famigerati reboot che molto spesso falliscono nel tentativo di catturare nuovi lettori scontentando al tempo stesso i vecchi fan.
Lo sceneggiatore mette al centro della vicenda Diana Dane, che nelle vecchie storie di Supreme era l’interesse amoroso di Ethan Crane, l’alter-ego dell’eroe. Diana è una giornalista investigativa, al momento disoccupata, che attraversa un momento particolare della sua vita: è affetta infatti da strane visioni, che le fanno dubitare del suo stato di salute. Ma proprio per questa sua “peculiarità” viene contattata da Darius Dax, misterioso uomo d’affari che le chiede di investigare su di un misterioso disastro avvenuto in una cittadina di provincia, Littlehaven, e che sembra ruotare intorno alla figura di un abitante del posto, disperso, di nome Ethan Crane. Un uomo di cui nessuno sa nulla e che forse, in questa realtà non dovrebbe nemmeno esistere. Diana comincia la sua indagine, tra uno strano incontro e l’altro, finendo ben presto in una vicolo cieco in cui è impossibile distinguere la realtà del sogno. Grazie all’intervento di un deus ex-machina esterno, la giornalista scoprirà che il suo mondo si è in realtà formato da pochi mesi, grazie ad un ennesimo processo di revisione di una realtà precedente di cui sopravvivono ancora elementi percepibili, rendendo questa nuova realtà pericolosamente instabile. La chiave dell’intera vicenda sarà fornita dalla scoperta della vera natura dell’incidente di Littlehaven e del ruolo di Ethan Crane e dello stesso Darius Dax in esso.

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Scegliendo la strada della metatestualità, come il Grant Morrison di Flex Mentallo e di Multiversity, Ellis ci racconta una storia di supereroi (dove l’eroe del titolo non appare mai, è bene specificarlo) per svelare la vera natura dell’attuale industria del fumetto mainstream statunitense, popolata di revenant di carta che ogni mese popolano gli scaffali delle fumetterie, protagonisti di periodici e forzati reboot. Se con Scream Wes Craven realizzava un thriller che raccontava i meccanismi del thriller stesso, in Supreme: Blue Rose Ellis si serve della decostruzione del genere supereroistico per  mettere definitivamente alla berlina le miserie del fumetto seriale a stelle e strisce. Niente sarà più lo stesso dopo aver letto la miniserie di Ellis e Lotay, e la perdita dell’innocenza sarà assicurata: le illusioni dei lettori di vecchia data non potranno che schiantarsi a terra come la cittadella dorata di Supremacy che precipita sull’inconsapevole Littlehaven. Non resta quindi che abbandonarsi alla prosa colta e romantica di Ellis, a spasso tra citazioni dirette della teoria delle stringhe, atmosfere da sogno che diventano improvvisamente incubi come in un film di David Lynch, e struggente malinconia per amori mai vissuti e mondi mai esistiti se non nella memoria di pochi esuli spazio-temporali.

I disegni di Tula Lotay completano in modo ideale i testi complessi e stratificati di Ellis, anzi ne costituiscono la traduzione in immagini: le vignette traboccano di trovate e sperimentalismi grafici, le figure in primo piano sembrano essere disturbate da linee e segni che provengono da sotto la pagina o forse da un’altra dimensione, come a sottolineare la dimensione onirica ed inquietante dell’intera vicenda, come se la nostra realtà fosse solo una pagina da sfogliare, sotto la quale ne esistono migliaia di altre. Un contributo straordinario ed entusiasmante, quello della Lotay, che impreziosisce un’altra prova smagliante del sublime Ellis.

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Supreme: Blue Rose è un oggetto da maneggiare con cura, una prova d’autore che potrebbe mettere il lettore abituale di comic books di fronte all’horror vacui delle proprie ossessioni cartacee. E dopo averla letta, recarsi alla fumetteria di fiducia per acquistare le nuove imprese dei Vendicatori o della Lega della Giustizia potrebbe non avere mai più lo stesso sapore.

 

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Lanterna Verde presenta: Sinestro 19

In attesa degli eventi di Rebirth, analizziamo nel dettaglio una delle testate più interessanti dei New 52, ovvero Lanterna Verde presenta: Sinestro, giunta al 19° numero.

"Incontro di re". Da Sinestro #16

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Un tempo Sinestro è stato la più grande delle Lanterne Verdi e anche il loro più grande nemico; leader delle lanterne gialle, il Sinestro Corps, ed uno dei villain più caratteristici dell’universo DC. In seguito alla misteriosa scomparsa delle Lanterne Verdi, Sinestro si è trovato a diventare, lui e il suo Corpo di Lanterne Gialle, la principale forza di polizia dell’universo. L’ambizioso Korugariano, nel corso della run di Cullen Bunn, ha riunito i resti sparsi per l’universo del suo popolo, ha ricostruito e portato ordine nei Corps, ha riallacciato, a fatica, i rapporti con la figlia Soranik e ha eliminato molti degli ostacoli che si frapponevano fra lui e il suo ambizioso obiettivo, finché non si è ritrovato ad affrontare un misterioso nemico, il Pallore, una religione, i cui seguaci hanno l’obiettivo di estirpare e distruggere le emozioni da ogni essere vivente. Queste le premesse di questo albo in cui Sinestro decide di muovere con il suo Corpo verso la Terra, per incontrare un vecchio “amico”, che non vedeva fin dai tempi dell’evento Forever Evil, il potentissimo Black Adam.

Cullen Bunn dà, ancora una volta, prova di trovarsi a proprio agio a lavorare con i villain e i personaggi negativi, incentrando questo numero sull’incontro fra il leader Korugariano e Black Adam, attuale sovrano e despota del Kahndaq, suo paese natio. Gli intermezzi "diplomatici" durano poco e Bunn subito ci porta al nocciolo della questione, al motivo vero e proprio della venuta del Sinestro Corps in Kahndaq, la ricerca del Vescovo Pallido, il signore del Pallore. Durante la visita diplomatica l’atmosfera che si respira è tesa, due dei più potenti personaggi del DC Universe si incontrano, parlano tra di loro, si impongono fisicamente sulla scena, grazie anche alle matite di Brad Walker ed Ethan Van Sciver, questi in particolare stato di grazia, che riescono a trasmettere tutta l’onnipotenza di Black Adam e della sua possente fisicità, contrapponendolo ad un più esile Sinestro, tuttavia altrettanto autoritario e sicuro nei suoi atteggiamenti e dallo sguardo imperturbabile.

Ancora per un numero Sinestro sembra non perdere colpi, Bunn mantiene alta la qualità della run, regalando al lettore un colpo di scena finale forse non del tutto inaspettato, ma che comunque invoglia nel prosieguo della storia.

"Trovati un lavoro". Da Constantine The Hellblazer #6

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Numero di pausa per lo stregone, truffatore, arrogante, egocentrico, un po’ bastardo ma tuttavia buono, nato dalla mente di Alan Moore. Il precedente arco narrativo ha letteralmente liberato John dai suoi fantasmi, o meglio dai fantasmi delle persone che hanno sofferto a causa sua. Il nostro eroe ha dovuto affrontare un’entità demoniaca mangia-fantasmi che si è rivelata essere una sua vecchia fiamma. Ritrovatosi veramente solo, Constantine decide di ricostruire la sua vita partendo da zero e lo fa nel modo più normale e possibile, cercandosi un lavoro. Anche John, tipo più legato alla magia che alla tecnologia, ha dovuto, alla fine, scendere a compromessi e venire a contatto col mondo degli smartphone e dei social network. Benvenuto nel 21° secolo John! Il mondo è un posto magico e meraviglioso, lo sappiamo, è pieno di vita e tutto ciò attira, inevitabilmente, demoni e mostri e così lo “splendido esorcista” più social che mai è pronto ad entrare nel magico mondo del lavoro. In questo albo vediamo il protagonista alle prese con numerosi annunci e lavoretti da risolvere in giro per New York, dal Bronx a Central Park, da Times Square ad Hell’s Kitchen.

Se la narrazione di James Tynion IV e Ming Doyle vuol far vedere John alle prese con l’incredibile quotidianità del lavoro di esorcista, lo stile di Riley Rossmo si presta volentieri alla raffigurazione delle più varie creature che il nostro mag  si trova ad affrontare in giro per la Grande Mela. Un numero di pausa, dicevamo, che non può che far bene al caro John, che ha sofferto di un tremendo rallentamento del ritmo narrativo nei precedenti 5 numeri.

"Pagato col sangue". Da Lobo #11

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Continua, per Lobo la missione nello spazio, affidatagli proprio dal leader delle Lanterne Gialle, Sinestro: eliminare le Lanterne Rosse. Lo Czarniano è finalmente giunto ad affrontare Atrocius, il leader delle Lanterne Rosse, e la battaglia si presta ad essere la più impegnativa fra tutte quelle combattute dal cacciatore di taglie intergalattico. Ma il nostro anti-eroe è un tipo tosto ed è pronto ad affrontare i rossi nel loro stesso covo, combattendo contro molti pezzi da novanta: Atrocius e il suo amorevole gattino Dex-Starr, Bleez e tutte le altre arrabbiatissime lanterne. La lotta è serrata e nel corso di tutto il numero si respira un’atmosfera action piena di esplosioni di sangue e di luce rossa, i flash di energia e le stesse lanterne rosse guizzano fra le tavole in cui dominano ambienti cupi e angusti dell’interno del covo di Atrocius, il tutto caratterizzato dal forte contrasto fra la tonalità grigio-blu dello Czarniano e del rosso della rabbia delle Lanterne. Un numero tutto sommato buono quello scritto da Cullen Bunn e Frank Barbiere e disegnato da Robson Rocha, che si può tranquillamente riassumere in “poche chiacchiere e più azione”.

"Le origini segrete di John Constantine". Da Secret Origins #11.

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Ultima storia dell’albo e posta puramente come riempitivo, le origini segrete di Constantine non mettono nulla di concreto sul tavolo, presentandosi come uno one-shot che non approfondisce né esplora la questione delle origini dello stregone con l’impermeabile. Azzeccato il titolo perché non si tratta di una origine segreta ma di ben tre possibili origini di Constantine. Ray Fawkes, su disegni di Richard Isanove, lascia al lettore, dopo la frettolosa conclusione dovuta alle poche pagine a disposizione, il dubbio su quale delle tre story-line sia quella vera, ma come direbbe John “non importa”.

L’albo, nel complesso delle storie, si conferma vario e di buona qualità; l’accostamento di storie cosmiche – fantascientifiche (Sinestro e Lobo) a quelle dalle tematiche più urban e permeate di magia (Constantine), accontenta il lettore e i fan di generi diversi. Grande nota di demerito per la gestione delle pagine nel mensile RW Lion, poiché le note “splash page” che solitamente vengono inserite su due pagine affiancate, vengono, invece, rimpicciolite e  “distese” su una pagina singola, a discapito della resa grafica delle tavole. Lanterna Verde presenta: Sinestro #19 continua, quindi, ad essere fra i migliori mensili DC, facendo della varietà delle storie, anche se non distanti dal classico tema supereroistico, il suo punto di forza.

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Gli annunci RW Lion dal BGeek

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Riceviamo e pubblichiamo:

Lion Comics: un’estate da leoni con DC Comics e Vertigo

Mentre il cantiere editoriale per l’imminente rinascita è in fermento e sempre più trepidante è l’attesa di leggere le prime storie targate Rebirth in uscita a giugno negli States, in Italia siamo arrivati all’ultimo step del ciclo New52 che si concluderà a dicembre.

Come vi avevamo precedentemente annunciato, tra luglio e agosto su tutti i mensili di Batman e Superman esploderanno Robin War e Alba Selvaggia, i due crossover dedicati rispettivamente alla Bat-Family e alla Super-Family che renderanno roventi le vacanze anche per chi non andrà in spiaggia.

Quest’anno i riflettori del mondo del fumetto sono però tutti puntati sul Pipistrello di Gotham, principalmente a causa delle due miniserie Il Cavaliere Oscuro III – Razza Suprema e Batman Europa: la prima ha visto il ritorno di Frank Miller alla sua creatura prediletta, mentre la seconda è un importante evento per il fumetto italiano trattandosi di una miniserie orchestrata e diretta da Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli. Il 26 settembre ci aspetta poi l’atteso Batman Day, giornata festeggiata in tutto il mondo con eventi, parate e presentazioni in omaggio al Cavaliere Oscuro. Anche quest’anno per l’occasione pubblicheremo un albo celebrativo, il Batman Day Special nel quale recupereremo Batman Annual 4. La storia di James T Tynion IV splendidamente illustrata da Roge Antonio affronta in maniera inedita il dualismo tra Bruce Wayne e Batman, tra l’uomo e il pipistrello, tra la persona e la maschera.

Il Batman Day non sarà l’unica celebrazione del 2016. Oltre al traguardo del cinquantesimo numero per il mensile dei Giovani Titani, che festeggeremo con una variant cover d’eccezione disegnata dall’italianissimo Giuseppe Camuncoli, ci aspettano diversi anniversari per celebrare i 75 anni di vita editoriale di alcuni amatissimi eroi. Cominciamo a settembre con Flash/Wonder Woman 35: pur non dimostrandoli per niente, la Principessa Amazzone compirà infatti settantacinque anni di onorata carriera nel mondo del fumetto. Seguiranno a ottobre l’anniversario di Freccia Verde e a novembre quello di Aquaman. Come da tradizione consolidata, accanto all’usuale edizione regular questi albi avranno anche una versione jumbo, impreziosita da una cover variant e da un inserto extra che pubblicherà le prime storie dei personaggi datate 1941. Settembre sarà un mese particolarmente felice per i seguaci di Diana, visto che in occasione dell’anniversario esordirà in libreria e in fumetteria l’atteso Wonder Woman: Terra Uno, scritto da Grant Morrison e disegnato da Yanick Paquette. Per il concept di questa rivisitazione multiversale, lo scrittore scozzese si è ispirato direttamente alle prime storie di William Moulton Marston, attingendo a piene mani all’ideologia di emancipazione femminista di cui erano impregnate.

Altro importante evento (che potremmo definire filologico) per la DC Comics in Italia è la conclusione della ristampa in Essential di Justice League International con il dissacrante e agrodolce volume decimo, che recupererà chicche inedite e ricercate come la miniserie Formerly known as the Justice League. Per il momento non possiamo ancora rivelare cosa pubblicheremo successivamente sulla collana di Essential, ma possiamo anticiparvi che stiamo pensando di spostarci in una dissestata metropoli. La JLA di DeMatteis e Giffen non sarà l’unico ciclo importante a raggiungere il suo epilogo: sempre a settembre si concluderà con l’undicesimo volume Shade L’Uomo Cangiante di Peter Milligan e con il quinto volume la strepitosa run di Jamie Delano su Animal Man. Fortunatamente gli afecionados di Buddy Baker non resteranno a lungo a digiuno visto che a gran richiesta seguirà il ciclo meta-fumettistico di Grant Morrison.

Sul fronte VERTIGO non ci limiteremo solo a ristampe di pietre miliari come Y L’Ultimo Uomo e Scalped. Tra le novità più fresche arriva Effigy, miniserie scritta da Tim Seeley che si propone come un intrigante e raffinato thriller ambientato nello spietato mondo dello star system hollywoodiano. Vogliamo poi riservare una menzione speciale a The Twilight Children diGilbert Hernandez, ultima opera disegnata dal compianto Darwyn Cooke che ci ha da poco lasciati, creando un vuoto incolmabile nel mondo della letteratura disegnata. Se l’opera era già di per sé un piccolo gioiello che coniugava lo stile raffinato dell’artista di The New Frontier alla prosa del geniale scrittore di Love & Rockets, la pubblicazione in Italia di questa miniserie diventa l’occasione per salutare questo artista dal tratto magnetico e unico, che riusciva ad essere allo stesso tempo classico e moderno.

Concludiamo poi col botto, annunciando una serie che ci avete chiesto e strarichiesto! Con l’imminente conclusione della riedizione di Top 10 per la collana deluxe, è arrivato il momento di proporre un altro fondamentale titolo dell’etichetta ABC: dopo anni di assenza dalle librerie tornerà Promethea di Alan Moore e J.H. Williams III, probabilmente una delle serie più immaginifiche e narrativamente dense scritte dal Bardo di Northampton, che esplora il rapporto simbolico tra imago e magia, portando il linguaggio fumettistico su vette artistiche mai toccate prima.

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Napoli Comicon 2016: le novità RW Lion

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Riceviamo e pubblichiamo:

"Ciao a tutti,

mentre stiamo ancora lavorando su come presentare al meglio in Italia l’evento REBIRTH che da giugno sconvolgerà l’assetto dell’universo DC Comics negli USA, le giornate del Napoli Comicon ci hanno permesso di fare il punto della situazione su quello che i DC-fan avranno modo di leggere nei prossimi mesi.

La strada per REBIRTH procede infatti con due crossover che stravolgeranno lo status-quo della Bat-family e di Superman.

Il primo è la ROBIN WAR che tra luglio e settembre vedrà coinvolte le due testate dedicate al Crociato Incappucciato, ovvero BATMAN e BATMAN IL CAVALIERE OSCURO, e il mensile GIOVANI TITANI/CAPPUCCIO ROSSO, dove troviamo le serie con protagonisti i Robin del presente e del passato, a partire da ROBIN FIGLIO DI BATMAN. La ROBIN WAR vede Damian Wayne, Tim Drake, Jason Todd, Dick Grayson e il movimento giovanile noto come We Are Robin alle prese con un complotto ordito da alcuni membri della Corte dei Gufi che li porterà a combattere l’uno contro l’altro fino a un esito finale che avrà gravi conseguenze sulla Bat-family, e avrà inizio a luglio su BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 45 per proseguire su BATMAN 51, GIOVANI TITANI/CAPPUCCIO ROSSO 27, BATMAN 52, BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 47, GIOVANI TITANI/CAPPUCCIO ROSSO 28 e BATMAN IL CAVALIERE OSCURO 48, con un’appendice/tie-in su uno dei prossimi volumi di GOTHAM ACADEMY.

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Superman invece sta per scoprire chi ci sia dietro gli eventi che hanno stravolto la sua esistenza (la perdita della maggior parte dei poteri, la rivelazione della sua identità segreta) in un lungo crossover che coinvolgerà i due mensili SUPERMAN e SUPERMAN L’UOMO D’ACCIAIO a partire da agosto fino a novembre, quando tutto troverà risposta in SUPER-LEAGUE, l’ultimo story-arc del primo degli eroi, che cambierà totalmente lo status dell’Uomo d’Acciaio in vista di REBIRTH. E stavolta saranno veramente cambiamenti epocali e radicali. Il crossover di ALBA SELVAGGIA inizierà ad agosto su SUPERMAN 52 e SUPERMAN L’UOMO D’ACCIAIO 28, per proseguire a settembre su  SUPERMAN 53 e SUPERMAN L’UOMO D’ACCIAIO 29 e nei numeri dei mesi successivi.

Anche Batman, Wonder Woman, Flash e tutti gli altri eroi DC sono e saranno alle prese con eventi che modificheranno la loro situazione in vista di REBIRTH, in particolare la Justice League, visto che la conclusione della DARKSEID WAR in corso sulla sua testata avrà ripercussioni direttamente sul REBIRTH SPECIAL in uscita a fine maggio negli USA, l’albo che tirerà le fila di tutto quanto è farà da apripista per una nuova era dell’Universo DC.

Ma l’evento che ci aspetta più da vicino nei prossimi mesi è l’uscita del film dedicato alla SUICIDE SQUAD, che ha tra i protagonisti quella che a tutti gli effetti è diventata uno dei personaggi più importanti dell’universo DC: HARLEY QUINN. Come appena successo per Batman V Superman, molte iniziative sono all’orizzonte in vista del film.

Per far conoscere la versione a fumetti, originale, dei personaggi del film al pubblico dell’edicola che normalmente non legge fumetti di supereroi, a luglio lanceremo una “miniserie” in formato bonellide, quindi 96 pagine in bianco e nero, dedicata ai principali protagonisti della pellicola. Il primo numero sarà dedicato alla Suicide Squad e alle sue origini, il secondo a Joker, il terzo ad Harley Quinn e il quarto ed ultimo nuovamente alla Squadra Suicida. Le storie sono state scelte in modo da dare a tutti i lettori una panoramica sui vari personaggi senza dover per forza conoscere a menadito anni di continuity, e saranno sicuramente delle letture interessanti anche per i DC-fan di lunga data.

Per il pubblico delle librerie e delle fumetterie stiamo preparando invece alcuni volumi con le storie più recenti o famose sia della Suicide Squad che dei suoi membri. Le due serie dedicate al super-gruppo, SUICIDE SQUAD e NEW SUICIDE SQUAD, vedranno pubblicati un volume ciascuna con i primi story-arc, mentre Deadshot sarà protagonista di due volumi, uno (SUICIDE SQUAD PRESENTA DEADSHOT) con uno degli story-arc più classici del personaggio, alle prese con una figlia di cui non sapeva nulla, e uno con la recentissima miniserie SUICIDE SQUAD MOST WANTED dove divide il “palco” con Katana.

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Harley Quinn
sarà invece protagonista del primo volume che raccoglie le più recenti storie apparse sul nostro mensile, che avrá una speciale anteprima per Etna Comics, dove saranno ospiti Jimmy Palmiotti e Amanda Conner, gli autori che hanno portato il personaggio alle vette di successo degli ultimi anni.

L’universo DC comprende però molti altri personaggi di rilievo, e nei prossimi mesi avrete modo di continuare a leggere le avventure dei Giovani Titani pre-nuovi 52 con il secondo volume di TITANS HUNT, scoprire la recente serie degli OMEGA MEN, che negli USA ha raccolto un nutrito e agguerritissimo numero di fan, e la nuova miniserie dedicata a SWAMP THING, scritta dal creatore del personaggio, Len Wein, e disegnata dal maestro del macabro Kelley Jones.

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I grossi calibri tornano invece all’attacco con le riedizioni di due classici come SUPERMAN RED SON e BATMAN ANNO DUE, oltre che con l’edizione in volume del SUPERMAN UNCHAINED di Scott Snyder e Jim Lee, e con l’edizione italiana del volume più atteso della linea Terra Uno, quel WONDER WOMAN TERRA UNO realizzato da Grant Morrison e Yanick Paquette, dove lo sceneggiatore scozzese ha recuperato i concetti alla base della creazione del personaggio negli anni ‘40, e li ha fatti cesellare dal segno di Paquette, che ha realizzato uno dei sui lavori migliori.

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Passando alla Vertigo, nei prossimi mesi continueremo a presentare le più recenti serie e miniserie proposte dalla storica etichetta. Dopo THE TWILIGHT CHILDREN di Gilbert Hernandez e Darwyn Cooke ci attendono CLEAN ROOM, un thriller horror ambientato nel mondo dei guru dell’auto-aiuto e dei libri per conoscere se stessi; ART OPS, la nuova serie disegnata da Mike Allred, con protagonista un ragazzo costretto a scoprire che fine abbia fatto sua madre e l’organizzazione che dirigeva, dedicata a proteggere le opere d’arte da forze oscure e minacciose, aiutato nell’intento da un gruppo di folli personaggi, tra i quali un tizio con superpoteri che scrive sitcom, un’icona della musica pop anni Ottanta e un prete punk; SLASH & BURN, la nuova serie di Si Spencer, autore di THE BODIES, con protagonista una ragazza che lavora come pompiere ma ha impulsi da piromane; THE SHERIFF OF BABYLON, che vede Chris Henry, un addestratore militare, unirsi a uno degli ultimi poliziotti presenti a Baghdad durante la Seconda Guerra del Golfo per scoprire chi sia l’assassino di uno dei soldati addestrati da Chris.

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Ma la vera chicca, che sta per uscire negli USA e che da noi arriverà in inverno, è DARK NIGHT: A TRUE BATMAN STORY, realizzata da Paul Dini ed Eduardo Risso. Dini, tra le altre cose co-creatore di Harley Quinn, ci racconta come abbia superato le ferite fisiche e psicologiche di un’aggressione subita negli anni Novanta mescolando la realtà con le sue riflessioni e gli stati d’animo contrastanti, rappresentati utilizzando i personaggi che gli hanno fatto compagnia per una vita, prima come lettore poi come autore: Batman, Joker, Catwoman. Una storia appassionante, che fa riflettere ed emoziona, e che mette i personaggi dei fumetti sotto una luce nuova, utilizzandoli in un modo diverso da quanto fatto finora.

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