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L'insonne 10: Giuseppe Di Bernardo

A Cura di Luca Chessa e Gennaro Costanzo

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Ad eccezione dello speciale uscito in giugno in concomitanza con L'Insonne Day, l'ultima uscita delle avventure di Desdemona Metus risale al dicembre 2006 con L'Insonne n°9. Ci puoi spiegare il motivo di tanta attesa per il nuovo albo?


Non posso entrare troppo nel dettaglio perché si tratta di un argomento molto privato che riguarda il nostro editore. Posso solo dire che ci sono stati grossi problemi di distribuzione, veramente grossi, e che la nostra serie ha seguito la sorte di molte altre pubblicazioni della Free Books di produzione italiana. Purtroppo l'attesa continuerà anche nel futuro, infatti è stato appena deciso di trasformare L’Insonne in un semestrale. Posso però assicurare ai lettori che L'Insonne arriverà al tredicesimo numero e svelerà tutti i suoi enigmi, ma lo farà nelle librerie specializzate. Un “bonellide” non sopravvive in libreria, la produzione costa troppo, e pur rimettendoci tanto denaro, la Free Books ha deciso di concludere la miniserie come previsto per non mancare di rispetto ai suoi lettori.

Puoi parlarci di questa nuova avventura de L'Insonne? Cosa dobbiamo aspettarci?

Il titolo è “Terribilis est is locus iste”, ed è il decimo episodio della nostra saga. Si tratta della prima e unica avventura estera di Desdemona. La nostra DJ torna a Rennes le Chateau, il posto dove tanti anni prima è scomparsa la madre Amelie. Rennes le Chateau, per chi non lo sapesse, è un famoso luogo del mistero come Lock Ness o Roswell, ma cosa è successo su quella montagna? Alla fine dell'ottocento l'abate Berenger Souniere compie delle ristrutturazioni all'interno della chiesa e trova qualcosa che lo fa diventare improvvisamente ricco. Troppo ricco anche se si fosse macchiato del crimine della simonia, ovvero della vendita delle messe, come veniva accusato. Cosa ha trovato l'abate di Rennes? Il Graal? Il sepolcro della Maddalena? Il tesoro dei templari? Nessuno lo sa, così noi abbiamo voluto rispondere a questa domanda raccontando una strana storia d'amore completamente inventata ma che tiene ben conto delle date e delle testimonianze che ruotano intorno al mistero dell'abate Souniere. Insomma, la storia è inventata, ma potrebbe anche essere vera.

Da Michela Da Sacco e Michele Benevento, a Daniele Statella, Marco Fara e Fabiano Ambu, molti disegnatori si sono susseguiti alle matite de L'Insonne. Come cambia il tuo approccio alla creazione della storia? Ti adatti al disegnatore con cui ti trovi a collaborare, o piuttosto hai una tua metodologia che segui sempre e comunque?

Prima di tutto fammi ringraziare pubblicamente tutti i disegnatori che hanno illustrato le storie di Desdemona. Ho avuto la fortuna di incontrare dei ragazzi eccezionali, che per il bene del personaggio hanno affrontato sacrifici enormi anche dal punto di vista economico. Devo dire che evidentemente si trattava di autori di un ottimo livello, visto che nella maggior parte dei casi sono stati ingaggiati da grossi editori. Marco Checchetto disegna l'Uomo Ragno, Antonio Menin, Michela Da Sacco e Andrea Fattori disegnano Jonathan Steele, Michele Benevento lavora per la Francia, Giuseppe De Luca e Fabiano Ambu per una nuova miniserie targata Star Comics. Insomma, gli autori de L'Insonne si sono fatti conoscere e apprezzare dal mondo fumetto italiano. La cosa curiosa è che nella maggior parte si trattava di autori esordienti. Possibile che nessuno gli avesse scoperti prima?

Quando è possibile cerco di assegnare la storia in base alle caratteristiche del disegnatore. Ad esempio, l'episodio numero 9, ambientato nel mondo della moda era perfetto per Michela Da Sacco che disegna delle ragazze sensualissime, mentre il flashback del decimo episodio calzava a pennello per il bianco nero di Fabiano Ambu. Tornando al metodo, ho la fortuna di essere un disegnatore a cui piace scrivere, questo mi permette di conoscere bene i problemi della realizzazione di una tavola e di dare ai miei collaboratori anche qualche consiglio per superare le eventuali difficoltà.

Come definiresti il panorama fumettistico italiano? È l'ambiente ideale per la creazione e lo sviluppo di nuovi progetti oppure presenta delle particolari difficoltà?

Non mi piacciono le persone che si piangono addosso, che dicono che in Italia il fumetto non va più, o che non riescono a pubblicare perché vittime di chissà quali congiure massoniche ordite alle loro spalle. Purtroppo c'è più offerta che richiesta, esagerando direi che ci sono più fumettisti in erba che lettori. La maggior parte, però, non ha nessuna intenzione di scendere a compromessi con gli editori e con il mercato. Va detta un'altra cosa: la maggior parte dei giovani disegnatori non ha idea di quelli che sono i costi di produzione di un albo a fumetti e di quali siano le vendite, sia in edicola che in libreria. In libreria si vende poco perché i rivenditori comprano solo le copie che sono state prenotate. Questo ingessa il sistema. Se capito in una fumetteria e mi viene voglia di spendere due soldi in un prodotto nuovo, nella maggior parte dei casi non sarà disponibile sugli scaffali. Naturalmente esco e mi vado a comprare un libro giallo in una libreria di genere o ripiego su un sempre gratificante Dylan Dog in edicola.

Trovo che sia molto difficile pubblicare per un giovane disegnatore che vuole presentare idee e tematiche nuove, magari usando un taglio e un disegno nuovo. La visibilità è limitata, ma quelli veramente bravi prima o poi emergono.

Per chi fa fumetto popolare, invece, le cose vanno meglio. Ci sono numerose nuove pubblicazioni in arrivo, e, anche se i budget sono limitati, non c'è da lamentarsi troppo. Nel nostro mestiere è fondamentale fare gavetta, si deve disegnare tanto per diventare bravi. Io, che non sono diventato ancora bravo (), sono approdato a Diabolik nel 2002, dopo otto anni di gavetta in testate minori.

Puoi parlarci del team artistico di questo numero?

La storia è divisa come al solito in due piani temporali, quello al presente, con Desdemona come protagonista, e quello storico. L'avventura di Desdemona è realizzata dalle matite di Daniele Statella e le chine di Marco Fara. Questi due autori hanno un segno molto tradizionale, ma allo stesso tempo particolare. Le scene storiche sono di Fabiano Ambu, che si è divertito anche con alcune pagine in uno stile molto particolare e che gli viene benissimo. Si tratta di tavole in mezzi toni che narrano la storia della “Lacrima di Luna”. La sceneggiatura è del sottoscritto, e la splendida copertina è di Marco Checchetto, che ha ambientato una bellissima Desdemona con alle spalle la famosa e misteriosa Torre Magdala di Rennes le Chateau. Il prossimo episodio, invece ha una copertina dedicata esclusivamente a Cronide, un personaggio che ha riscosso un inaspettato successo tra i lettori, spingendoci più volte verso l'idea di realizzare un albo speciale tutto dedicato a lei.

Oltre all'Insonne, cosa vedremo di tuo prossimamente?

A luglio è uscito il mio sesto Diabolik dal titolo “Incubo atomico”. Le matite sono mie e le chine di Jacopo Brandi, mentre la sceneggiatura è di Tito Faraci.
Mi sono appena messo al lavoro su un nuovo episodio del Re del terrore e sono già in cronico ritardo con le consegne. Avrei dovuto anche consegnare il mio quarto libro per Les Humanoides Associes, ma la casa editrice è in grave difficoltà (giusto per dire che oltralpe non è il paese dei balocchi), quindi è tutto congelato.
Poi c'è una cosa grossa...
Una cosa che riguarda un importantissimo editore italiano che varerà un progetto nuovo e originale. Ma per adesso non posso parlare perché non abbiamo ancora firmato nessun contratto e l'accordo è solamente verbale.
Ma tra gentiluomini, si sa, basta una stretta di mano.
Inoltre, oltre al fumetto de L'Insonne, per raccontare storie che non avremmo potuto scrivere per la Free books perché troppo intimiste, da un anno abbiamo iniziato una serie di trasmissioni radio dove Desdemona, interpretata da Isabella Mancini, racconta delle brevi avventure in stile “Ai confini della realtà”. Le trasmissioni sono scaricabili tramite podcast di Novaradio, una piccola radio locale, alla pagina http://podcast.novaradio.info/category/novaradio/linsonne/.
In più mi sono divertito a scrivere qualcosa di non fumettistico. Si tratta di alcuni racconti noir, uno pubblicato sull'antologia “Pistoia gialla e noir” (http://www.delbucchia.it/libro.php?c=87) e altri in attesa di pubblicazione. Il confronto con la letteratura è molto difficile per chi è abituato a raccontare per immagini, ma una sfida che mi stimola molto. Il prossimo anno, nel settembre del 2008, è prevista una raccolta di storie brevi de L'Insonne che saranno pubblicate ma Marco Del Bucchia Editore, una piccola casa editrice di grande qualità e che non finirò mai di ringraziare per la pazienza e l'opportunità che mi hanno concesso.



Gennaro Costanzo
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