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Filippo Conte

Filippo Conte

A Teramo arrivano gli eroi: Carmine Di Giandomenico ci parla di Teramo Heroes

Dall'8 al 10 maggio 2015 si terrà Teramo Heroes, la fiera abruzzese organizzata dal disegnatore Carmine di Giandomenico. Abbiamo intervistato l'artista che, per l'occasione, ci ha svelato le particolarità di questa nuova manifestazione.

Ciao, Carmine. Bentornato su Comicus.
Come hai deciso di partecipare tu attivamente nell’organizzazione di un evento invece che esserne magari uno degli ospiti?

È qualcosa che è maturato negli anni e dipende sempre dal mio forte attaccamento al territorio. Tutto è ovviamente partito con la fiera che si teneva a Teramo ogni anno, una piccola manifestazione che però riusciva ad andare incontro ai tanti appassionati che potevano così avere un evento nella propria città o nella propria regione; la fiera è arrivata sino all’anno scorso, nel quale si pensava potesse essere l’ultima edizione (almeno nella veste in cui era stata fatta nelle occasioni precedenti); invece la risposta del pubblico, le voci dei molti fan e tutto il calore dimostrato hanno fatto in modo che anch’io volessi impegnarmi nella costruzione di quello che sarebbe stato l’evento successivo.
L’idea era di portare qualcosa di nuovo e subito ho pensato che mi sarebbe piaciuto incentrare la manifestazione più sugli autori, magari allargando la proposta anche a coloro i quali lavorano molto all’estero, come la mia stessa esperienza testimonia.
Per visioni differenti con chi era subentrato insieme a me con la vecchia organizzazione, ci siamo divisi; ma quando inizio una cosa voglio finirla, così ho deciso di ancor di più di mettermi in prima linea autonomamente.
Così assieme al mio amico e socio Ermando Florà - che si occupa degli aspetti più tecnico-economici mentre a me spettano quelli artistici - abbiamo fondato l’associazione culturale no profit “Teramo Heroes co.Mix and games” nel novembre 2014.

Quali sono i punti fondamentali su cui vorrai poggiare Teramo Heroes? Cosa la potrà differenziare dalle altre manifestazioni di settore?
Innanzitutto, come detto, puntare gli autori: quest’anno avremo Stefano Caselli, David Messina, Marco Checchetto, Emiliano Mammucari, Matteo Casali, Mauro Uzzeo, autori che per la loro storia personale e per il loro stile sono perfetti per il tema di quest’anno riguardante i supereroi. Puntare sugli autori significa incentrare tutto sulla possibilità di incontro tra un artista e i propri lettori, non solo per firme e sketch, ma anche solo per scambiare punti di vista, conoscersi e scoprire retroscena su storie e creazioni. Oltre agli artisti avremo anche una personalità importante del mondo dell'editoria, ovvero Alessio Danesi, responsabile RW Lion, che ci parlerà in anteprima assoluta delle novità e dei progetti della DC Comics in Italia e ci svelerà anche qualche retroscena del suo lavoro in redazione.
Non dico che porteremo qualcosa di assolutamente nuovo e migliore di altre fiere; il nostro obiettivo è farne un appuntamento divertente e ogni anno diverso, rinnovando di volta in volta i temi dedicati alle varie sfaccettature del fumetto.
Inoltre una fiera più piccola come questa concede più spazi e più tempo rispetto ad altre, così da permettere il contatto tra pubblico e autore di cui dicevo sopra, che personalmente considero come uno dei momenti più belli e importanti del nostro lavoro.

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Ci puoi dare qualche anticipazione in merito? Ci sono anche a iniziative parallele giusto?
Certo! Abbiamo pensato per esempio ai cosplay: l’idea è quella di integrarli ancor di più al mondo dei fumetti e al tema. Così c’è stata una pre-selezione nella quale abbiamo scelto 7 cosplayers che saranno vestiti dai personaggi che più rappresentano ogni autore ospite. Avremo quindi un Capitan america, una X-23 poi ancora Spider-Man, Polaris e Gambit tratti da All New X-Factor, Bouncer e per la prima volta anche l’eroe nostrano Ringo, quello ufficiale, e non sarà un cosplay ad interpretarlo, ma proprio la persona che Emiliano Mammucari ha utilizzato per dare il volto e fisicità a Ringo di Orfani. E questi ragazzi con una immensa passione  faranno da “bodyguard” ai disegnatori che li hanno raffigurati di più.
Per ciò che riguarda le iniziative parallele ci sarà subito venerdì 8 maggio una tavola rotonda con coinvolgerà tutti gli autori ospiti: si terrà  all’Università degli studi di Teramo, nella sede di Scienze della Comunicazione.
Credo che sarà un momento importante non solo per la mia città, ma per tutto il mondo del fumetto in generale.
Infine, sempre tra gli ospiti, ci saranno anche gli autori di Fish–Eye che assieme ad Alessio Danesi (qui nelle vesti anche di autore) incontreranno il pubblico per parlare del format televisivo Fumettology.

Sappiamo che hai anche in serbo qualcosa di veramente speciale e mai visto prima: ce lo puoi raccontare?
È un evento a cui tengo molto, perché sarà qualcosa di veramente mondiale che avverrà il pomeriggio di domenica 10 maggio. Il Campione Olimpico Igor Cassina si esibirà in una performance LIVE particolare, interpretando, appunto, un supereroe.
Chi meglio di lui può rappresentare le evoluzioni incredibili, le anatomie in movimento la perfezione atletica?
Ci tengo molto perché completa la proposta che io e il mio socio abbiamo voluto dare con Teramo Heroes: una manifestazione sui fumetti, e sui suoi protagonisti. Ma che sappia incontrare allo stesso tempo sia il gusto dell'appassionato esperto, sia lo sguardo di stupore meravigliato di un bambino. Perché il fumetto è di tutti.

Parliamo ora di Carmine Di Giandomenico autore: cosa vedremo di tuo in futuro? C’è qualcosa che vorresti fare in particolare?
Da poco ho terminato l’avventura di X-Factor, un viaggio bellissimo, compiuto insieme al grande Peter David; ora sto lavorando a tre numeri su sei di una mini degli Avengers Infinity coi colori di Andres Mossa, un nuovo prodotto che uscirà in digitale e che per molti versi sta cambiando anche il mio modo di lavorare, visto che devo concentrarmi sulla vignetta come su un frame cinematografico e quindi disegnare personaggi in modo separato dal contesto. Un po’ una versione aggiornata del nostro Supergulp. (ride)
Oltre alla Marvel, dovrei iniziare a lavorare a un numero di Orfani, con la sceneggiatura ovviamente di Roberto Recchioni. Devo dire che sono molto felice di questo progetto, perché ho seguito da lettore appassionato  la serie sin dal principio, sia per la stima che ho per tutte le persone coinvolte, veramente di talento.
Per il futuro avrei un sogno che riguarda uno dei personaggi che amo di più tra i comics di supereroi: spero possa essere realizzato prima o poi. Ora come ora, pur avendo già pronta tutta l’idea generale e la divisione in capitoli, nonché molti sketch di preparazione, è ancora nella dimensione del sogno.

A proposito di mercato USA, ultimamente stanno uscendo molte voci ad alimentare la polemica che vede le major ricorrere sempre di più alla promozione di eventi, uno dietro l’altro, per contrastare l’ascesa di case editrici come la Image e il moltiplicarsi dei suoi titoli creator owned. Qual è il tuo pensiero in merito?
Io credo che il mondo del fumetto americano – e il suo relativo mercato - sia sempre in evoluzione; a fronte di questo sono anche fermamente convinto che certi fenomeni siano ciclici. Ora le major stanno vivendo un periodo simile a quello degli anni novanta, stesso periodo nel quale si sono affermate altre etichette e altri modi di fare comics. Ma non credo sia qualcosa di negativo, anzi: ogni momento storico fa tesoro dei cicli precedenti e continua la sua evoluzione, fino a che ci si ritrova in un momento, chiamiamolo di “contrasto”, con due o tre modalità diverse. Non uscirà nessun vincitore, tutte le parti guadagneranno qualcosa, sono dinamiche normali e positive sia per il mercato che per la creatività.

Grazie di tutto Carmine, ci vediamo allora a Teramo Heroes dall' 8 al 10 maggio?
Certo! Aspetto te e tutti i lettori di Comicus per tre giorni assieme. Partecipate il più possibile, anche perché metà del ricavato del biglietto d'ingresso (3,00€) sarà devoluto all'associazione di volontariato e solidarietà Multa Paucis di Teramo, che aiuta la Caritas a garantire dei pasti per i senza tetto e famiglie in difficoltà. Mi sembrava il minimo verso coloro che si impegnano tutti i giorni per rendere il mondo migliore. Perché anche nella realtà di tutti i giorni esistono i supereroi.

Gipi parla dell'esclusione di Unastoria dal Premio Strega

Nonostante i tuoni e l'abbandonate pioggia, sono tantissime le persone che si sono riunite sabato sera per incontrare Gipi, durante la rassegna "I libri per strada", che si tiene ogni anno a giugno a Sarzana.

L'autore toscano, introdotto da Sergio Rossi - nume tutelare per chi ama i fumetti - e dall'attivissimo Daniele Pignatelli (www.comichouse.it), organizzatore degli appuntamenti fumettistici, è stato come sempre generoso di aneddoti, storie buffe e tragiche, parti della propria vita e tante acute considerazioni sul linguaggio del fumetto.

Da queste ultime riflessioni, il discorso è poi giunto inesorabilmente a tutto quel clamore mediatico generato dalla candidatura della sua opera unastoria al prestigioso Premio Strega solitamente riservato alla narrativa. É di pochi giorni fa infatti la notizia che, dopo essere entrato nei 12 finalisti del premio, Gipi alla fine è stato escluso.  Tutte le discussioni e le polemiche piano piano si stanno spegnendo, lasciando spazio, per fortuna, a discorsi più incentrati sui fumetti.

Vi riportiamo le parole dello stesso autore in risposta a una domanda fatta da Sergio Rossi proprio sul rapporto narrativa e fumetto:

unnamed"Le molte discussioni sulla candidatura di unastoria riguardavano soprattutto se fosse giusto o no che un fumetto rientrasse in un premio che fino a ora è stato appannaggio solo della narrativa. In quei momenti, mentre si moltiplicavano le discussioni e le polemiche, soprattutto nel web, io me ne stavo in silenzio anche perché vedevo che il libro vendeva sempre di più (ride). A parte gli scherzi, cosa ne penso io, ora che posso dire la mia? Credo che se dovessi rispondere veramente alla domanda se sia giusto o no, ti risponderei di "no", ti dico che probabilmente avevano ragione quelli che non mi volevano in lizza, perché il mezzo espressivo del fumetto è un altro, ha una diversa logica e il modo in cui crea emozioni è differente.

D'altra parte un diverso ragionamento mi tiene ancora in bilico: è davvero così  importante  il mezzo con il quale si veicolano storie ed emozioni o è più importante cosa succede nel cuore e nella mente di coloro che leggono le opere? Perché se fosse più importante la genesi di queste emozioni allora risponderei che "sì", ci potevo stare di tutto diritto tra i candidati. Ci poteva stare unastoria che è un libro a fumetti ma a quel punto ci poteva stare anche un film, allora. Sempre che si segua questo secondo ragionamento.

Il punto credo sia un altro e a mio parere travalica la strettoia delle opinioni a favore o contrarie. 

Partiamo da un altro presupposto: molti affermano che alla fine la candidatura di unastoria abbia fatto bene al fumetto. Io non mi trovo così d'accordo. Penso che l'unica cosa che faccia bene a un mezzo artistico, siano i lavori che vengono prodotti. Non credo nelle categorie, non credo nei simboli, non credo nei riconoscimenti, non credo che tutto ciò sia l'unica misura di dignità artistica; il fumetto, se deve fare un percorso di "nobilitazione", se deve colmare il  senso di inferiorità - ammesso che ci sia - lo deve fare con le opere e non con i simboli.

Pensiamo a Maus, un capolavoro di Art Spiegelman sull'Olocausto, un fumetto che ha raccontato l'irraccontabile: io stesso ho iniziato a scrivere e disegnare perché è stato creato qualcosa come Maus. Ecco quello che voglio dire è questo: non c'è bisogno di nobilitare il fumetto, perché è già accaduto. È già accaduto con Maus e con molti altri che hanno dimostrato le potenzialità di questo mezzo espressivo. Non sono stati i riconoscimenti a far raggiungere questo obiettivo.

Se mi chiedessero se mi abbia fatto piacere la candidatura al premio, non avrei dubbi a rispondere di sì, perché è anche attraverso questo che sono riuscito a raggiungere più lettori, grazie a questo molti si sono avvicinati a disegni e parole e a un modo di raccontare che prima non avevano considerato. Ma, ripeto, l'errore sarebbe pensare solo a questo. Sarebbe come considerare solo gli applausi verso una canzone senza soffermarsi sulla musica e sulle parole.

E l'errore sarebbe anche, come si è discusso tempo fa dopo una mia intervista televisiva, non dare al mezzo espressivo la giusta dimensione. Quando un libro a fumetti suscita interesse per il suo valore, non lo si può definire "più di un fumetto",  come nel cinema di un film molto bello non si dice che è "più di un film": sono fumetti e film fatti come devono essere fatti.

Perciò il fumetto non ha bisogno di essere sdoganato, riconosciuto, non c'è bisogno di avvicinarlo a un altro mezzo di comunicazione come letteratura o cinema per nobilitarlo, c'è bisogno di autori che sappiano raccontare la contemporaneità, che sappiano raccontare le emozioni, i dolori e le gioie, che sappiano raccontare la vita".

Albissola Comics: un piccolo borgo tipicamente ligure

Un piccolo borgo tipicamente ligure, un lungomare chiamato “la passeggiata degli artisti” dove coloratissime piastrelle di ceramica compongono mosaici da sogno, con le firme di artisti di spicco del ‘900 italiano. Sole e mare di maggio, e acciughe avvolte nel cartoccio. E vino bianco, di quello buono.
Questo è lo splendido scenario scelto da Giuseppe Dario Isopo e da Stefano Grasso per organizzare un festival del fumetto molto particolare, ormai giunto alla terza edizione, incentrato sempre e soprattutto sugli artisti e la loro arte.
Difatti l’idea innovativa è che ad Albissola Comics gli artisti sono localizzati ognuno in una delle innumerevoli botteghe d’arte disseminate nel piccolo borgo, chi in una galleria in mezzo a quadri di celebri pittori chi, in maggior parte, all’interno dei laboratori della ceramica, la vera specialità tradizionale del luogo.

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Non ci sono stand di case editrici con autori che, a orari stabiliti, incontrano i propri fan; qui, aggirandosi tra tortuosi carruggi, troverete per tutto il giorno disegnatori che vi accolgono in questi particolari spazi, pronti a autografare stampe, rigorosamente gratuite, oppure a produrre splendidi sketch su grandi cartoncini numerati e appositamente siglati “Albissola Comics”. I cartoncini vengono consegnati nella piazzetta della cittadina al momento dell'acquisto delle varie curatissime stampe a colori che ogni autore prepara in esclusiva per l'occasione.

Ci siamo trovati subito da Max Frezzato, uno dei grandi del fumetto italiano, che accoglie tutti in una bottega che sembra sua da sempre, offrendo un bicchiere di vino a chi si ferma con lui a guardare e commentare assieme le sue numerose opere appese, tra un Pinocchio incantato e donne da sogno.
Più avanti, girando l’angolo, si arriva in un laboratorio di ceramica con all’interno Paolo Mottura, disegnatore sopraffino della scuderia Disney e, nelle vicinanze, i gemelli Raul e Gianluca Cestaro, da più di dieci anni colonne portanti di Dylan Dog e Tex: le tavole che ricoprono le pareti  sono un viaggio dal West più selvaggio alla Londra più misteriosa.
E a proposito di Tex e Dylan, ad Albissola Comics uno degli ospiti di punta è Claudio Villa, disegnatore e copertinista per eccellenza di entrambi gli eroi. Per arrivare al mitico Villa ci sono addirittura due file, ma ne vale la pena, perché ne usciamo con un disegno di Kit Carson che sarà un ricordo bellissimo di questi giorni.
Un altro degli ospiti di rilievo è Silver, che ha scelto proprio Albissola come una delle tappe dei festeggiamenti per i 40 anni di Lupo Alberto. In tantissimi lo aspettano nella splendida Villa Farraggiana, adulti, ragazzi e scolaresche, a testimonianza di un mito che va oltre le generazioni.

Una delle botteghe dove abbiamo passato più tempo è quella che ospita Lola Airaghi e Fabio Celoni, che sforna senza tregua Paperi e Dylan Dog, passando da uno stile all'altro, mentre una delle simpatiche titolari del negozio continua a creare opere in ceramica accanto all'eclettico disegnatore. Fabio ci ha rivelato che probabilmente vedremo presto una versione Disney di un'altra grande opera della letteratura, esattamente come nel caso del Dracula di Bram Stoker "topolinizzato". Inutile aggiungere che a questo punto l'attesa è grande.

Così come, un altro dei rumor della fiera, aspettiamo la nuova fatica di Marco Bianchini, autore della celebre Termite Bianca, il quale ci anticipa che nella serie Bonelli Le Storie uscirà a dicembre "L'isola dei morti" ambientata a New York, una storia di zombie interamente disegnata con una  mezzatinta data a mano, proprio come quella sperimenta davanti a noi su un volto di Mister No, che sembra possa prendere vita ed esclamare: "Sangue di Giuda!".

Un posto d'onore speciale per Paolo Eleuteri Serpieri, le cui opere esposte sono di una bellezza incredibile, così come il limitatissimo portfolio che presenta proprio qui ad Albissola.
Tantissimi gli altri autori presenti: Lele Vianello e Carlo Rispoli - insieme per la casa editrice Segni d'autore che presenterà presto lo storico La coccarda rossa ispirata alla storia vera della nascita del brigantaggio in Italia, oppure Davide Fabbri, un gigante di simpatia, o ancora il maestro Giuseppe Palumbo, Alessia Martusciello, Thierry Girod e veramente tanti, tanti altri.

Menzione infine per Elena Mirulla, Paolo Bisi, il cui progetto steampunk meriterebbe la realizzazione, e un gentilissimo Enzo Troiano, con il quale ci fermiamo a parlare di fumetti, convention e crisi.

Già, perché Albissola è una fiera sui generis, pochissimi banchi dedicati alla vendita, non ci sono cosplayers, no limited cover, niente gadget e niente di tutto ciò che ruota intorno al mondo del fumetto e che sempre di più caratterizza le manifestazioni sui comics. "Fumetto nudo e crudo" afferma con orgoglio Isopo, l'organizzatore dell'evento, con la consapevolezza che tutti gli autori intervenuti nelle tre edizioni siano stati felici di questa dimensione "pura" e  della centralità attribuita al loro lavoro; allo stesso tempo Isopo non nasconde un rammarico per il mancato incremento di pubblico rispetto alla crescita di questi anni, riflettendo già su ciò che si potrà apportare il prossimo anno e su chi ha già confermato la propria partecipazione. Qualche nome? Yves Swolfs, Lucio Parrillo, Esteban Maroto e molti altri che promettiamo di non svelare subito.

Sprazzi di pioggia chiudono idealmente questa edizione, mentre noi ci accingiamo a ripercorrere ancora una volta la passeggiata degli artisti.

LSCC'14: reportage seconda giornata

lscc12 2-1Domenica mattina, Londra si sveglia assonnata, ma piena di luce, così come si vede risplendere dal tratto di Tamigi che circonda il centro della convention. Così inizia il secondo e ultimo giorno della London Super Comic Convention, confermando e sottolineando le impressioni della giornata precedente, fornendo molti spunti di riflessione su questa fiera e sui suoi protagonisti.
Le prime considerazioni da portare alla luce riguardano gli autori: sono tanti, tantissimi, e sono il vero clou della manifestazione. Tutti i partecipanti alla convention infatti vengono per incontrare i loro artisti preferiti e soprattutto chiedere loro uno sketch o una commission, che sono sempre e rigorosamente a pagamento. Alcuni contattano gli artisti anche molto tempo prima, sia per farsi inserire nella lista, sia eventualmente per avere qualcosa di speciale prodotto prima e consegnato in fiera. Non è inusuale vedere sul tavolo degli autori anche un listino prezzi sulle varie tipologie di commission, dal busto, alla figura intera, fino a tavole con più personaggi. Si parte dalle venti sterline ad andare in su, con sovrapprezzi nel caso ci sia l’aggiunta del colore. Un meccanismo che è consolidato anche nelle maggiori fiere americane, come quella di San Diego o New York, ma che da noi in Italia invece stenta molto a decollare, anche se la presenza di una Artist Alley a Lucca dimostra che qualcosa si sta muovendo in tale direzione.

Tra gli artisti più richiesti troviamo Arthur Adams e la moglie Joyce Chin, anche se pochi sono coloro che sono riusciti ad ottenere un loro disegno, considerato lo stile meticoloso e il tempo tiranno; ci sono autori, come Alan Davis ad esempio, che hanno optato per disegnare solo la testa, ad un prezzo minimo simbolico, così da riuscire ad accontentare tutti gli appassionati. Su questa linea anche Sean Phillips -  molto amato qui in UK – e uno straripante Howard Chaykin, che regalava piccoli show ai suoi fan in fila, tra canzoni e pose da supereroe molto divertenti.
Da ricordare sono senza dubbio i disegni realizzati in fiera da Gary Frank, cari ma all’altezza di una cover, credetemi; o una sempre più incredibile Emanuela Lupacchino, le cui pin-up, specie femminili, fanno ormai scuola. Alla splendida disegnatrice romana facciamo i complimenti per il suo nuovo impegno su Supergirl. O ancora un simpatico Yanick Paquette che, dopo i successi di Batman Inc. e Swamp Thing, è richiestissimo da tutti, anche perché i suoi disegni ad acquerello fatti dal vivo sono magnifici, come potete vedere dalle foto.
La maggior parte di questi piccoli capolavori potete trovarli nella galleria fotografica che abbiamo dedicato allo show.

Uno scoop tutto italiano ce lo regala il veterano Mike Grell, il cui ciclo su Green Arrow/Freccia Verde è passato alla storia: quando ci avviciniamo per scambiare qualche battuta sulla convention, riconoscendo la nostra provenienza, ci rivela infatti che il suo vero cognome sarebbe “Grillo”, ma un distratto operatore di Ellis Island avrebbe storpiato il cognome del Nonno, emigrato dalla Campania. Il grande Mike, dopo averci regalato questa chicca, si augura di poter venire presto in Italia a vivere una nostra convention e magari a ritrovare le proprie origini. Noi lo aspettiamo!

Un altro grande “anziano” del mondo dei comics è Tom Palmer, storico inchiostratore dei più grandi artisti di sempre. La lunga fila solo per gli autografi testimonia quanto il pubblico britannico apprezzi i protagonisti di una volta, visto che lo stesso affetto era stato tributato l’anno precedente anche a Herb Trimpe.
Allo stesso modo sono apprezzati anche gli artisti più “nuovi”, come la guest star Frank Cho, letteralmente assediato da tutti gli appassionati o anche Charlie Adlard, disegnatore di The Walking Dead, il cui successo planetario del telefilm lo ha proiettato nell’Olimpo degli autori più richiesti. A controllare la sua lunghissima coda c’erano due zombie veramente impressionanti per la perfezione del trucco e per l’interpretazione.

Oltre alle commission e agli sketch, troviamo anche un florido mercato di tavole originali, un must assoluto per chi colleziona fumetti. Tra i tanti appassionati a questo particolare prodotto, incontriamo Luca, un italiano collezionista di tavole, venuto a Londra, così come molti altri "compaesani" che abbiamo incontrato, proprio per scovare qualche perla nascosta. Luca si dice contento della fiera, anche se lamenta il fatto che gli autori ormai tengano poco dei loro originali, affidandosi più ai dealer specializzati, una figura che si sta affermando sempre più nel panorama dei collezionisti. Proprio a questo proposito troviamo anche lo stand di Heritage Auctions, la casa di aste più famosa nel mondo dei collezionisti.
Tra le case editrici presenti, la più amata da tutti, lettori e addetti ai lavori, è senza dubbio al 2000 A.D., che in 37 anni di splendide pubblicazioni ha tenuto a battesimo tantissimi autori, divenuti poi fondamentali per il mondo dei comics, come Alan Moore, Grant Morrison, Brian Bolland, Peter Milligan (che era presente allo stand) e veramente tantissimi altri. Abbiamo incontrato un simpaticissimo Ben Smith, publishing manager dell'etichetta, il quale ci ha svelato qualche piano futuro (il ritorno di un certo giudice con la faccia da teschio...) e il segreto del successo di 2000 A.D., ovvero la libertà creativa assoluta per chiunque si cimenti con i personaggi sia nuovi che esistenti. Speriamo che presto tanti dei titoli del catalogo vengano pubblicati anche in Italia.

lscc12 2-2Il piatto forte del secondo giorno era il programma dei panel, a partire da quello di un seguitissimo Dan Slott, fino al vero gioiello della manifestazione, ovvero quello dedicato a Miracleman. Presenti all'incontro Garry Leach, Alan Davis e Mark Buckingham, tre tra i disegnatori che hanno contribuito al mito dell'eroe creato da Mick Anglo e reinventato da Alan Moore.
L'incontro è stato gestito al meglio, grazie anche all'organizzazione congiunta dello staff della LSCC e di Comic Heroes (che consiglio veramente a chiunque mastichi un po' l'inglese).

I tre autori hanno subito cominciato a ricordare come fossero stati coinvolti nel progetto Marvelman (se siete inglesi non lo chiamerete mai Miracleman) e, tra curiosità e retroscena gustosi, ovviamente si è anche parlato del futuro della testata che era rimasta incompleta dopo il fallimento dell'Eclipse e per tutte le infinite questioni legali. Come già era stato annunciato dalla Marvel, il ciclo chiamato "Silver Age" vedrà la fine e continuerà con un altro ciclo di episodi denominato "Dark Age"; entrambi avranno lo stesso team di 25 anni fa, ovvero ai testi Neil Gaiman e ai disegni Mark Buckingham. Lo stesso Buckingham ha ricordato i suoi inizi, collimati proprio con l'impegno in Marvelman grazie a Gaiman che aveva scommesso su di lui: bellissima la rivelazione su alcune perplessità iniziali di Moore verso un esordiente, dubbi sostituiti poi immediatamente da complimenti e incoraggiamenti da parte del barbuto autore di Northampton.
L'edizione della Marvel, rimasterizzata e ricolorata, ottiene l'approvazione di tutti e tre gli autori, contenti per l'estrema cura avuta nei confornti di questo capolavoro.
Gustosi anche i commenti di un sorridente Garry Leach, che ha provato ad analizzare il perché del successo di Marvelman/Miracleman, soffermandosi anche sulle caratteristiche fisiche, più sinuose e meno "muscolari" di altri corrispettivi d'oltreoceano.
Alan Davis infine annuncia che farà molte nuove copertine per i numeri che verranno.

Il pomeriggio scorre, il pubblico rimane fino a chiusura, così come i tanti cosplayer, che continuano a farsi foto anche attorno alla struttura. Questo weekend di marzo ha regalato una primavera anticipata, il sole è sempre stato alto e caldo ed era un vero spettacolo vederlo tramontare nei Docks attorno al centro Excel. Usciamo proprio con questo scenario, mentre vediamo la città tingersi di verde per l'imminente San Patrick's day e ci diamo l'appuntamento per l'anno prossimo, certi di un'altra esperienza irripetibile.

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