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Hammer 1 – Doppia Fuga

Un piccolo pezzo di storia del fumetto italiano, ingiustamente sottovalutato all’epoca della sua prima uscita, viene oggi riproposto da Mondadori Comics a due decenni esatti di distanza: parliamo naturalmente di Hammer, sfortunata serie di fantascienza di rilevante spessore, che torna nelle edicole e nelle fumetterie italiane grazie a una ristampa deluxe contraddistinta da tavole rimasterizzate, nuove copertine, pagine inedite, sketchbook e un formato inusuale, più grande rispetto sia a quello della testata originale sia agli standard tradizionali. Una collana mensile con l’obiettivo di pubblicare tutte le storie originali prodotte dal “gruppo Hammer” in rigoroso ordine cronologico con l’aggiunta di due albi speciali. Il presente, primo volume contiene gli episodi Tradita (numero zero della serie originale) e Doppia Fuga, introducendo la saga di tre detenuti in un carcere orbitale dal quale è impossibile evadere: l’hacker Helena Svensson, tradita dal suo partner per un furto di dati; il pilota e ladro Swan Barese; il cinico e pericoloso boss John Colter. Insieme guideranno un piccolo gruppo di carcerati in un rocambolesco piano di fuga che riserverà non poche drammatiche sorprese.

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Uscito ormai 20 anni fa, Hammer è stato per il breve periodo della sua pubblicazione uno dei due soli fumetti di fantascienza italiani degli anni ’90 (insieme naturalmente a Nathan Never) e, come succede per certi progetti forse troppo avanguardistici, non fu all’epoca capito dal grande pubblico che lo snobbò causandone la chiusura dopo appena 13 numeri. Pubblicato tra il 1994 e il 1996 per volontà dell’editore Giovanni Bovini della Star Comics, il quale voleva allargare il proprio parco di testate italiane toccando un argomento in quel periodo poco sfruttato nei fumetti come la fantascienza, Hammer si trovò ad avere contro due ingombranti fattori che ne decretarono l’insuccesso commerciale: il principale era il contesto storico-culturale di mercato di quel decennio, contraddistinto da un lato da un ristagno di idee della fantascienza cinematografica e letteraria (dispiace dirlo ma, tranne qualche rara eccezione, i peggiori film di fantascienza sono targati proprio anni ’90) e dall’altra da un’iper-offerta editoriale di prodotti americani sensazionalistici quanto sostanzialmente di basso livello, targati Marvel, DC, Image, Malibù Comics che, paradossalmente, assorbivano la maggior fetta di attenzione da parte dei lettori, contrapposta all’industria “classica” del fumetto italiano (Bonelli, tanto per fare un nome) che aveva un altro tipo di pubblico. Il progetto editoriale di Hammer si insinuò tra entrambe le fasce di lettori di allora presentandosi come un esperimento culturalmente trasversale, avente precise coordinate narrative per timbro, generi cine-letterari di riferimento e linguaggio meta-cinematografico: un solido mix difantascienza e action, scomposti tra space opera, cyberpunk, crime & prison story. E qui purtroppo si nasconde il secondo fattore di insuccesso: ovvero che questa serie era qualcosa di narrativamente e graficamente inusuale, con una narrazione fantascientifica forse un po’ avanti per quegli anni e sicuramente troppo diversa da quello a cui i lettori erano abituati, troppo violenta, distopica e per certi versi inquietante. Fine della storia.
Eppure, proprio le idee nuove, la trama non scontata e l’indubbia qualità dei disegni fece guadagnare a Hammer uno zoccolo duro di ammiratori che ne ha tessuto le lodi nel corso degli anni, facendolo diventare oggi un titolo di culto tramite il passaparola, gli articoli, le citazioni celebrative e naturalmente l’evoluzione linguistica e concettuale del mass media fumetto, arrivando ad avere il giusto riconoscimento come duplice prodotto mainstream d’autore.

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Nonostante alcuni suoi termini ed archetipi fantascientifici appaiano oggi un po’ desueti tanto a livello concettuale (la tecnologia informatica, telefonica e del cyberspazio, ad esempio), quanto a livello grafico (i mecha di derivazione giapponese, oppure le scenografie urbane e spaziali ispirate da titoli come Blade Runner, Alien o Gundam), Hammer mantiene comunque intatti fattori importanti di lettura come originalità e credibilità, confermando la forza e le potenzialità di una storia di fantascienza ricca di idee e dettagli, inerenti sia i personaggi sia lo scenario futuristico degradato, violento e in linea con l’immaginario cyberpunk. Da un punto di vista drammaturgico, al di là di qualche passaggio narrativo macchinoso e non immediatamente comprensibile, la trama è solida quanto ricca di azione, caratterizzata da un tono fortemente cinematografico e da un ritmo serrato, con dialoghi secchi ed elementi insoliti che definiscono l’evoluzione del racconto; l’intera struttura narrativa, infatti, ruota intorno all’interazione di ben tre personaggi principali: i ruoli di Helena, Swam e Colter fungono da leit motiv della narrazione e sono in forte contrapposizione caratteriale tra loro, marcati da un realismo tagliente e poco confortante che rende la loro storia e le loro scelte credibili ed aderenti alla nostra realtà perché fatte di zone d’ombra, compromessi, cinismo e decisioni violente o moralmente ambigue.

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Come poi già accennato prima, il versante artistico è di livello notevole, con una cornice visiva molto particolareggiata e due stili di disegno diversissimi tra loro per i rispettivi episodi in sommario: quello pulito, arioso e luminoso di Giancarlo Olivares e quello “sporco”, claustrofobico e ombroso di Majo, che conferiscono entrambi spessore e spettacolarità alla serie tanto per forma quanto per dinamismo e, soprattutto per Majo, anche per un ottimo storytelling, fluido e ben costruito. L’editoriale firmato da un esperto come Alessandro Di Nocera completa il sommario di questo primo numero, fornendo al lettore diversi spunti di approfondimento.

Dati del volume

  • Editore: Mondadori Comics
  • Autori: Testi di Riccardo Borsoni, Giancarlo Olivares, Marco Febbrarin Majo, disegni di Giancarlo Olivares, Majo
  • Formato: Brossurato, 18x23,5 cm., 132 pagine, B&N
  • Prezzo: 4,50€
  • Voto della redazione: 8
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