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Last Man 1-2

Un torneo di arti marziali (mistiche) in un luogo onirico e misterioso. Un ragazzino con un passato oscuro e un presente difficile. Un criptico straniero alla ricerca di qualcosa. Tutto ciò in un fumetto francese. Questo è il sunto di Last Man, originale fumetto d’oltralpe del quale BAO Publishing ha appena portato in Italia i primi due volumi (di 6).

Adrian Velba, ragazzino acqua e sapone, ha un sogno: vincere il torneo più prestigioso della sua città per riscattare se stesso e la madre da una realtà fatta di sacrificio e povertà. Presso la sua scuola di arti marziali, però, ci sono tanti suoi compagni più prestanti di lui, come lo spavaldo Gregorio e la bella Elorna, senza contare tutti i campioni delle altre scuole. Le regole del torneo prevedono l’obbligatoria partecipazione in coppia, ma il compagno di Adrian, Vlad, è costretto ad abbandonare il protagonista proprio pochi minuti prima dell’inizio della manifestazione.
Sogno finito? Tutt’altro, dato che in soccorso di Adrian giunge un misterioso straniero, Richard Aldana, il quale decide di fare squadra con il ragazzo mosso non tanto da una spinta altruistica, quanto da un suo personale e sconosciuto fine. Richard non sa nulla delle regole e tradizioni del torneo e combatte con una tecnica piuttosto grezza, ma non per questo poco efficace. L'improbabile duo riuscirà ad imporsi nei vari round, riuscendo a giungere sino in finale, dove affronterà i potentissimi campioni uscenti, l'arrogante Lord Ignacio Cudna e il misterioso Cristo Canyon.

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Il fumetto creato da Bastien Vivès è una creatura ibrida che mischia un’ambientazione occidentale a molti elementi del manga nipponico. Gli autori si dimostrano infatti profondi conoscitori (quanto amanti) del fumetto giapponese e decidono di plasmare Last Man in maniera conforme ai classici shonen, contaminando l’opera con contenuti "alla Dragon Ball" (fra i tanti): il torneo di arti marziali al quale partecipano Adrian e Richard ricorda quelli combattuti da Son Goku e compagni sull’isola Papaya, le tecniche dei combattenti attingono a forze elementali, poteri in grado di essere invocati, vedi Naruto, e gli stessi avversari hanno la fisionomia grottesca e parodistica presente in tanti fumetti o serie animate giapponesi. 
Tutto questo è reinterpretato in maniera assolutamente nuova, con sfumature ironiche e intimiste proprie del fumetto francese. Non manca, inoltre, l'elemento romantico che si rende manifesto nell'inaspettato interesse amoroso tra Marianne, madre di Adrian, e Richard stesso.

I primi due volumi di Last Man si leggono tutti d'un fiato, la narrazione è molto veloce e poco compressa e spesso le parole lasciano spazio all’azione. La trama è volutamente priva di particolare complessità e profondità, e anche gli aspetti più intimi ed emotivi di questa ci vengono raccontati in maniera scanzonata e artificiosamente infantile, quasi come se ci fosse un bambino come narratore.
La storia però non è imbastita con sufficienza, anzi, vi è dietro un struttura molto articolata: ci sono molti misteri dietro al torneo, e all'organizzazione della società del luogo entro il quale si svolge la trama, e la natura stessa di questo "mondo" desta molta curiosità.

Il secondo volume si conclude con un intelligente climax che lascia il lettore in preda alla bramosia di sapere come la storia continuerà; di cose lasciate in sospeso ce ne sono tante, a partire dal passato misterioso di Richard Aldana.

Per quanto concerne la parte grafica, ad una costruzione originale e dinamica della pagina fanno seguito disegni molto stilizzati. Anche qui è dunque riscontrabile una precisa e voluta dicotomia: ad un’ambientazione e a personaggi molto cari ai “mangaka”, fa da contrappeso uno stile di disegno molto vicino al fumetto autoriale francese: il risultato è imprevedibilmente fluido e piacevole.

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Nota finale sui colori che sono presenti solo nelle prime 9 pagine di ogni volume, anche qui in pieno rispetto del canone fumettistico giapponese.

Molto originale è anche il metodo di lavorazione dietro cui nasce Last Man: il trio di autori composto da Bastian Vivès, Yves “Balak” Bigerel e Michael Sanlaville confeziona un prodotto partecipato, scrivendo Last Man a sei mani, lavoro a cui fanno seguito il layout di Balak e, infine, i disegni di Vivès e Sanlaville.

Last Man è quindi una creatura ibrida: un fumetto francese nello stile di quello nipponico, una specie di “graphic novel manga”. Ci troviamo di fronte a un'opera di una freschezza e originalità sorprendenti, che, allo stesso tempo, si presenta molto snella e (si) priva volutamente di particolare gravità.
I margini di miglioramento e di espansione della storia sono altissimi e, dunque, i primi volumi sono una lettura assolutamente consigliabile, che di sicuro non annoierà il lettore.


Dati del volume

  • Editore: Bao Publishing
  • Autori: Testi e disegni di Bastian Vivès, Yves “Balak” Bigerel e Micahel Sanlaville
  • Formato: brossurato, 15x21, 216 pp. (l'uno), a colori & b/n
  • Prezzo: 16,00 € Cad.
  • Voto della redazione: 7
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