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Godzilla: recensione del film

godzilla p15Gozdilla, il re dei mostri, torna al cinema e lo fa in modo roboante, ma mai chiassoso. L’hype genaratosi per il film di Gareth Edwards, a 16 anni di distanza dallo scialbo Godzilla di Rolan Emmerich, era davvero una pesante spada di Damocle che pendeva sulla testa di molti produttori all’interno della Warner Bros., i quali avevano scelto di puntare, per l’ennesima volta, su un franchise storico, ma potenzialmente anacronistico.

E invece no. Godzilla è un film ben pensato, scritto e diretto, che risponde positivamente alla domanda: può un mostro alto 100 metri, creato esattamente 60 anni fa, risultare ancora convincente e credibile per l’audience del 2014?

Che Godzilla sia una pellicola che vale la pena vedere lo si intuisce già dai titoli di testa che introducono facilmente lo spettatore nella storia, rendendolo partecipe, con una rapida carrellata, della storia originale del personaggio e dei tanti esperimenti nucleari degli anni ’50 funzionali non alla creazione del mostro, quanto alla sua distruzione.
La scena poi si sposta negli anni ’80 e ci mostra un misterioso incidente presso una centrale nucleare giapponese che metterà in moto gli eventi principali del film, che si svolgono invece nel presente.

Presente nel quale il militare Ford Brody (Aaron Taylor-Johnson) può fare finalmente ritorno da sua moglie Elle (Elizabeth Olsen) e suo figlio, dopo una missione in terra straniera. La quiete che precede l’inevitabile tempesta dura però davvero poco, dato che Ford è costretto a recarsi in Giappone dove suo padre, Joe Brody (Bryan Cranston), sta indagando sull’incidente che 15 anni prima costò la vita alla madre di suo figlio, Sandra (Juliette Binoche).
In Giappone infatti si stanno ripetendo gli stessi fenomeni sismici e radioattivi che furono preludio della misteriosa tragedia passata, sulla quale non è mai stata fatta luce. Inutile dire che la causa di ciò è da ricercarsi nella mitologia nipponica dei kaijū, letteralmente “mostri misteriosi”.
Difatti ciò che nel passato si era insediato nelle vicinanze della centrale, provocando il cataclisma, è adesso cresciuto e pronto a “prendere il volo”: dalle macerie infatti nasce un mostro alato denominato “Muto”, a metà fra rettile e insetto, che, dopo aver seminato il panico, si dilegua, intenzionato a raggiungere chissà cosa. Si scopre che queste creature sono esseri viventi ancestrali che popolavano il pianeta nel passato remoto, quando la Terra era coperta da radiazioni naturali, delle quali i Muto si cibano. Sono state proprio le radiazioni artificiali prodotte dall’arroganza scientifica dell’uomo a riportarli in vita, e ora questi rischiano di trascinare l’umanità all’età della pietra, in quanto in grado di emettere degli impulsi EMP che azzerano qualsiasi forma di energia.
A questo punto entra in scena Godzilla, gigantesca creatura totemica che ha il ruolo di riportare l’ordine sul pianeta, combattendo tutto ciò che rappresenta una minaccia per il vitale equilibrio dell’ecosistema.
Godzilla, creatura alfa per eccellenza, dovrà combattere e annientare la minaccia rappresentata dai Muto (sì, ce n’è più di uno), per salvare la Terra e, indirettamente, l’umanità.
In mezzo a questo scontro fra titani si muovono, come formiche, i tanti protagonisti, anche loro con una missione, quella di sopravvivere.

Dunque il kaijū rettiliforme non viene ritratto come un mostro crudele e assetato di sangue come nell’incarnazione degli anni ‘90, ma torna alle origini del “topos” giapponese: un mostro “buono” che deve combattere contro quelli “cattivi”. In questa danza primordiale assisteremo anche al dramma dell’essere umano che capisce di non essere più la specie dominante sul pianeta.

La forza di questo lungometraggio sta nell’equilibrio con il quale vengono combinati gli elementi sopra elencati: Godzilla non è infatti una mera scazzottata fra giganti, ma un film che riesce a mantenersi realistico pur essendo un’opera di pura fantasia, complici la bella storia scritta dagli sceneggiatori Dave Callaham e Max Borenstein e diretta dal giovane regista Gareth Edwards (Monsters), a suo agio nella sua prima prova "in serie A".

Il cast fa la sua parte, anche grazie allo spazio che viene dato, nel film, agli esseri umani, ognuno alle prese con il proprio dramma: Aaron Taylor Johnson (Kick-Ass, Avengers: Age of Ultron) si dimostra protagonista convincente, tenendo testa al sempre bravo Bryan Cranston (Breaking Bad), qui però in un ruolo marginale.
Le dinamiche umane, vero e proprio must di ogni “disaster movie”, si sa, sono spesso la parte più debole di questi film, poiché spesso rendono il contesto stereotipato o persino noioso: qui questo proverbiale “tallone d’Achille” viene gestito con consapevolezza e incastonato al meglio nella storia, cosa che rende i 123 minuti di durata molto fluidi e piacevoli.

Davvero notevoli gli effetti speciali: il design dei mostri, specie del protagonista, è un vero e proprio gioiellino e dimostra tutti i progressi fatti dalla CGI nell’ultimo decennio: Godzilla è grande e grosso, ma plastico e dinamico nella sue movenze, cosa che rende onore ai tecnici che ne hanno programmato la cinesiologia, specialmente nei tratti facciali, altamente espressivi.

Una nota di merito va anche alla pregevole colonna sonora realizzata da Alexandre Desplat (The Twilight Saga, Il discorso del re): il compositore francese arricchisce di “pathos” il film grazie a musiche davvero emozionanti e coinvolgenti, che fanno aumentare la frequenza cardiaca dello spettatore nei momenti più importanti della pellicola.

In conclusione, Godzilla è un film che parla di mostri alti come palazzi, che lottano brutalmente fra loro per il dominio sulla Terra, mentre gli esseri umani sono relegati al ruolo di meri spettatori. Non vi è niente di troppo nuovo in questo, basti pensare al recente Pacific Rim di Guillermo del Toro. Il tratto distintivo di questa pellicola sta, invece, nel come tutto questo viene narrato, cioè con armonia e consapevolezza, senza mai strafare per il solo intento di cercare il “colpo ad affetto”: il film si dimostra piacevole e accessibile non solo ai fan più sfegatati, oltre che attuale e realistico, nel rispetto del personaggio e della sua storia.

Interpretato da Aaron Taylor Johnson, Elizabeth Olsen, Ken Watanabe, Bryan Cranston, Sally Hawkins, David Strathairn, Richard T. Jones, Victor Rasuk e Juliette Binoche, Godzilla, scritto da Dave Callaham e Max Borenstein e diretto da Gareth Edwards, è dal 15 maggio 2014 nelle sale cinematografiche italiane.

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