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Shapeshifter 1

Belli, dannati e ultra-pop. Sono mostri, ma anche se figli delle tenebre sono pur sempre affascinanti. Questo fa di loro i protagonisti ideali di una saga urban-fantasy che strizza l’occhio all’immaginario horror, reimpastando gli ingredienti originari e riproponendoli con una certa freschezza. Shapeshifter è proprio questo, un mix di contaminazioni di genere, pulito nelle parole quanto nel segno, figlio dell’era Twilight ma senza per questo scimmiottare nessuno.

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Gianfranco Staltari ci fa accarezzare la solitudine dei suoi personaggi. Ma è ogni volta appena una parentesi, perché il fiume di sangue è sempre dietro l’angolo. Allo splatter tout court, però, si ammicca soltanto: il primo capitolo di quella che si presenta come un’ambiziosa miniserie è soprattutto un esempio di intrattenimento puro. E di quello buono. Quello che sa approfittare di una mitologia sempreverde, pescando a piene mani da un bacino di idee nato dalla fantasia di altri, ma senza limitarsi a sfruttare la potenza iconica di vampiri e licantropi adagiandosi sugli allori. Staltari ce la mette tutta per imbastire una trama degna di questo nome. La carne al fuoco è già tanta.

Una serie di misteriosi esperimenti ha dato il via ad una serie di mutazioni che ha portato normali essere umani a trasformarsi in mostri. Eva, dopo l'assassinio dei genitori da parte di questi esseri, inizia la sua crociata contro quella che lei chiama gli "altri". Nel frattempo, assistiamo alla trasformazione di Christina ed Eric e ai tormenti della giovane Eva. Questo, in sintesi, quanto accade in questo primo numero in cui tutto si svolge in maniera rapida e ogni ulteriore spiegazione è rimandata ai successivi numeri.

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A dar forma a questa vicenda troviamo ben tre disegnatori, uno per ogni capitolo, i cui titoli sono ispirati a note canzoni della scena rock (da The beautiful people di Marilyn Manson a Sympathy for the devil dei Rolling Stones). Francesca Ciregia illustra la progressiva sete di vendetta di Eva con un tratto essenziale e ricco di giochi di ombre. Si prosegue con Dario Viotti, già compagno di orrore di Staltari nella raccolta di racconti-lampo Schegge. Ne esce un secondo capitolo a metà tra ribrezzo e sensualità, e la sua esperienza in materia (si ricordi il suo contributo nel volume Erotico Nero) si nota eccome. A chiudere il cerchio è Marco Dominici, chiamato a raccontare visivamente un numero di situazioni maggiore rispetto a quello dei suoi colleghi, con Christian ed Eric protagonisti di metamorfosi inattese e inevitabili scie di sangue. Il suo è segno è dettagliato, preciso, maturo. Degno di un comic book.

Dati del volume

  • Editore: Ute Libri
  • Autori: Testi di Gianfranco Staltari e disegni di Francesca Ciregia, Dario Viotti e Marco Dominici
  • Formato: brossurato, 56 pagine in bianco e nero
  • Prezzo: 5,90€
  • Voto della redazione: 7
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