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Altre storie brevi e senza pietà

Altre storie brevi e senza pietà è quello che è, una tautologia che come tale si spiega da sola.
Prosieguo spirituale del primo volume Storie brevi e senza pietà, l’opera di Marco Taddei e Simone Angelini si configura per la brevità dei racconti e per la spietatezza che veicolano. Non c’è spazio per respirare, non c’è margine di manovra per il lettore, che rimane invischiato in questo mondo angoscioso e dimesso senza possibilità di fuga.

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Nel banchetto dell’universo, Taddei e Angelini guardano alle forme strane che può assumere la vita, da una biglia a un grosso moscone, e lo fanno utilizzando una narrazione minimale, sia nei testi sia nei disegni. L’ineluttabile carosello dell’esistenza, la storia breve e senza pietà più devastante di tutte, è esemplificato dalla ricorsività che il volume opera sul tempo: i suoi effetti e il suo incedere sono mostrati in tutte le storie, sia esso un semplicemente invecchiamento, un allungarsi di barba e capelli (Storia dello zio, Storia di una biglia) o la decomposizione di un corpo morto (Storia di una mosca).

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A volte l’ironia è di grana grossa (le storpiature dei programmi televisivi “Mistero” e “Quarto grado” in “M’astengo” e “Primo guado”) e c’è come la sensazione che ci debba essere sempre una sorta di morale, in un abbassamento triviale un po’ pedante, come in Storia della testa di Enrico, in cui l’essere umano viene rappresentato come un guscio vuoto dotato di una testa che al suo interno presenta nient’altro che il nulla; tutto funziona meglio quando il senso è meno palese o non c’è proprio e l’ossessione di dire lascia spazio al mostrare, azione molto più risonante e meno invasiva: invenzioni come l’intervista alla Morte, che si scopre artista dell’happening con tanto di agente e biglietto da visita, o la mosca che si crea un profilo Facebook. Descritte così sembrerebbero idee perfino surreali, da trattare con leggerezza, e invece il tono, l’atmosfera e i contesti sono dimessi, silenziosi, per niente buffi. È tutto molto scomodo e per nulla confortevole perché le storie hanno la brutalità horrorifica di un Richard Corben o di un Cronenberg, ma sono giocate in una maniera talmente piana e distesa da risultare alienanti, complice il tratto semplice e l’assoluta staticità di camera e di impaginazione.

Dati del volume

  • Editore: Bel-Ami Edizioni
  • Autori: Testi di Marco Taddei, disegni di Simone Angelini
  • Formato: 17×24 cm, brossurato, 116 pp., b/n
  • Prezzo: € 10,00
  • Voto della redazione: 6
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