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Snowpiercer - Le Transperceneige

Immaginate uno scenario post-apocalittico in un futuro imprecisato, ma non troppo lontano, nel quale la Terra è ridotta a una desolata landa ghiacciata, un’infinita distesa bianca. Una nuova, terribile e improvvisa Era Glaciale, conseguenza inesorabile degli abusi dell’umanità ai danni del pianeta, ha spazzato via ogni forma di vita dal globo, fatta eccezione per una manciata di uomini che ha trovato rifugio su un treno: si tratta dello Snowpiercer, “dai mille e uno vagoni”, che viaggia, percorrendo deserti binari, senza alcuna meta. Il treno è alimentato da una misteriosa, quasi divina, forma di energia: un motore che si auto-alimenta, minimizzando la dispersione di energia.

In questo treno, ultimo baluardo della civiltà, albergano centinaia, se non migliaia, di persone; anche all’interno dei vagoni, però, la divisione in classi, tipica della società moderna, è rimasta invariata: i ricchi, i potenti, i politici, il clero e le forze militari si trovano infatti a capo del convoglio, la “middle class” al centro, e i poveri e i reietti abbandonati in coda, in condizioni disumane. Il verticalismo con il quale si tende a immaginare la “piramide sociale”, in Snowpiercer viene fatto ruotare di 90 gradi, grazie all'utilizzo del treno come metafora: i forti davanti ai deboli, insomma.
In un sistema sulla carta ideale, verranno mostrate, progressivamente, sempre più crepe che denuderanno il sistema sociale generatosi nel convoglio, in una poco velata critica al mondo attuale, nel quale sono sempre pochi a decidere del destino di molti.

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Snowpiercer si divide in tre capitoli, raccolti in un unico volume dall'Editoriale Cosmo, dei quali il primo è sicuramente il più originale e importante: nel primo atto infatti ci viene raccontata la storia di Proloff, un residente degli ultimi vagoni che, abbandonata ogni illusione e speranza, decide di risalire progressivamente lo Snowpiercer, per vedere cosa c’è più avanti e infine nella locomotiva del treno: da parte sua non vi è alcun intento sociale, nessun tentativo di emanciparsi e avanzare di classe né di dar vita a una rivoluzione, ma, piuttosto, semplice e totale disillusione. Nel suo viaggio sarà accompagnato da Adeline, appartenente ad un gruppo di solidarietà formatosi nei primi convogli, che ha l’intento di promuovere una maggiore uguaglianza fra classi, aiutando quelli dei vagoni di coda.
I due, progressivamente, risaliranno il convoglio e troveranno risposta a tante domande, fra le quali quella sulla reale natura del motore che alimenta all’infinito il treno. In questo viaggio, il lettore potrà scoprire tutti i segreti dietro una società fisiologicamente imperfetta, degno corrispettivo della natura umana.

La seconda storia, intitolata Il Geoesploratore (L’Arpeteur), si svolge qualche anno dopo di quella di Proloff e Adeline e narra le vicende del Wintercrack, un altro treno, ma praticamente uguale in tutto e per tutto allo Snowpiercer: vi è quindi un secondo gruppo di sopravvissuti che vaga, all’infinito.
Il protagonista è Puig, un geoesploratore che ha il compito di visitare l’ambiente esterno quando il treno è costretto ad effettuare frenate di emergenza. A differenza di Proloff, Puig ha un reale interesse sociale a muoverne le azioni: pur appartenendo a un ceto umile, infatti, riuscirà a salire di classe, arrivando persino ad essere uno dei sei Consiglieri a capo del Wintercrack.
In tutto questo, la storia del Wintercrack si intersecherà con quella dello Snowpiercer.

Terzo e ultimo atto, intitolato La Terra Promessa (La Traversèe), vede sempre protagonista Puig, intento a scoprire se ci sono altri sopravvissuti sparsi per la Terra, in un viaggio che, per la prima volta, avrà una direzione e uno scopo.

Le sceneggiature di Snowpiercer (Le Transperceneige in originale), scritte da Jacques Lob e Benjamin Legrand, sono un’apprezzabile esempio di romanzo sociale postmoderno (a fumetti), con forti contaminazioni di "science fiction". Gli autori forniscono un mirabile quanto allegorico ritratto del mondo attuale, pur estremizzandone le tematiche per esigenze narrative: la catastrofe è il pretesto per raccontare questa storia, il treno il mezzo attraverso il quale farlo.
In mezzo a tutto ciò c’è la storia di un gruppo di uomini, ognuno dei quali non è altro che una maschera la cui funzione è quella di fornire al lettore la caratterizzazione di una classe sociale: c’è il politico corrotto e assetato di potere, il clero che è più che mai “oppio del popolo”, l’attivista con nobili intenzioni ma poca cognizione di causa, l’anti-eroe della classe operaia che ha perso ogni speranza di avere giustizia.
Dietro tutto ciò aleggia un interessante e quasi mistico mistero, che, a poco a poco, verrà svelato.

Carne al fuoco, quindi, ce n’è tanta, e, come spesso accade in questi casi, l’esito finale assume una connotazione un po’ confusa: le tematiche e le vicende narrate in Snowpiercer sono davvero tante e complesse e la sensazione che si avverte, terminata la lettura, è quella di aver assistito a qualcosa di potenzialmente interessantissimo, raccontato però in maniera non esaustiva e poco concisa. La narrazione infatti è molto dinamica, quasi frenetica, e il lettore tende a faticare per comprendere a pieno la storia, che mostra anche qualche sussulto di troppo, che qualcuno potrebbe anche definire come buco narrativo.

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I disegni di Jean-Marc Rochette, dal tratto che ricorda quello di grandi maestri sudamericani, sono sicuramente apprezzabili: l’artista, però, è il primo a soffrire della frenesia della sceneggiatura, realizzando tavole molto soffocate e poco chiare, specialmente nelle parti più concitate e corali della storia. Va sottolineato il cambio di stile nel disegno fra la prima opera e le altre due, fra le quali intercorrono 15 anni: nei lavori più recenti il disegno diviene più spigoloso e scuro, a rimarcare anche i toni più cupi della storia.

In conclusione, i tre capitoli realizzati (finora) della saga di Le Transperceneige, rappresentano un esempio di fumetto intelligente e originale, con forti tematiche sociali, attuali oggi più che mai (si noti che il primo capitolo della storia è datato 1984). Le storie presentano dei difetti che possiamo definire fisiologici, ma che non guastano la lettura di una storia comunque molto avvincente.

Ricordiamo ai nostri lettori, infine, che il 27 febbraio uscirà nelle sale cinematografiche Snowpiercer, il film diretto da Bong Joon-ho, con protagonista Chris Evans, liberamente ispirato alle storie di Lob, Legrand e Rochette.

Dati del volume

  • Editore: Editoriale Cosmo
  • Autori: Testi di Jacques Lob e Benjamin Legrand, disegni di Jean-Marc Rochette
  • Formato: brossurato, 256 pp., B/N
  • Prezzo: 5,90 €
  • Voto della redazione: 6
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