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Tutta la vita in un abbraccio

C'è una retorica dei buoni sentimenti che è difficile evitare quando si celebra “La Forza Della Vita” e si racconta “Il Superamento Delle Avversità” come in questo romanzo grafico. Il primo pregio del volume di Amitrano, Silvi e Pugliese è quello di non ricorrervi troppo. Il primo difetto è quello, nonostante tutto, di ricorrervi.

Luca Amitrano (soggettista) prende a modello la storia – reale - di Simona Atzori (ballerina, pittrice e scrittrice italiana nata priva di braccia) aggiungendole un inventato pregresso di sanguinaria violenza domestica a seguito di un matrimonio combinato, piaghe entrambe ancora drammaticamente diffuse nella società turca dalla quale proviene Amira, la ragazza protagonista dell'opera le cui fattezze sono ispirate a quelle della vera Simona. Nel libro ci viene raccontata la sua parabola ascendente e la ragazza troverà la propria realizzazione (e l'amore più inaspettato) sia attraverso una ferrea volontà di perseguire i propri sogni, apparentemente impossibili da realizzare nella sua condizione fisica, sia grazie all'aiuto di tutte le persone che la prendono a cuore lungo il percorso dall'espatrio fino alla sua nuova vita in Italia. L'idea di per sé é buona ma troppo poco approfondito è il tema della condizione delle donne turche e, essendo molto complesso e variegato il contesto reale del paese, la scelta di non spingere sul tema, pur se compiuta per esigenze narrative, impoverisce il racconto dandogli in aggiunta un tono stereotipato e lineare da classica storia a lieto fine. Di stereotipi abusa anche la caratterizzazione di quasi tutti i personaggi e dei loro rapporti: il provincialismo e il rapporto padre/figlia nella famiglia italiana che accoglierà Amira, i frati che la introducono a Roma dopo averla portata via dalla Turchia o le vicende personali di Raul Tavares - famoso ballerino caduto nel gioco d'azzardo che funge da contraltare ad Amira quale persona che rovina ciò che ha in dono, proprio all'opposto della ragazza -  risultano ricalcare modelli quasi macchiettistici.

Cristiano Silvi (sceneggiatura e storytelling) dona buon ritmo e respiro all'opera, utilizzando continuamente il flashback e creando alcune sequenze mute di particolare efficacia; l'organizzazione di tutti gli elementi della sceneggiatura, in bilico tra cinema e romanzo letterario è buona e sfrutta bene le specifiche del medium fumetto, anche se a nostro giudizio rimane inferiore ai precedenti lavori dell'autore con Luca Russo per Tunué (Guardami più forte e (In)certe stanze). Questo non riesce a mutare però una sensazione di prevedibilità generale, nonostante l'ovvio impatto emotivo che suscita la vicenda narrata.

Marco Pugliese (disegni) è essenziale, quasi minimale nella realizzazione delle anatomie e degli sfondi; dona però con pochi tratti una buona espressività ai volti e agli sguardi dei personaggi. Non privo di alcune strizzate d'occhio al fumetto orientale, il suo disegno é ricco di luce e primi piani e essenzialmente gradevole, tuttavia potrebbe essere considerato non del tutto adatto alla storia per via di una certa mancanza di dinamicità nelle scene di movimento e di quel realismo che arricchisce l'efficacia di storie di questo tipo.

Tunué propone l'opera in buona veste editoriale e qualità di carta e stampa al solito - ottimo, considerata la foliazione – prezzo low-cost.

In conclusione un lavoro non brutto ma piuttosto frenato; consigliato più per l'indubbia lezione/motivazione che può dare la storia che per la sua realizzazione.

Dati del volume

  • Editore: Tunuè
  • Autori: Soggetto di Luca Amitrano, Sceneggiatura e storytelling di Cristiano Silvi, disegni di Marco Pugliese,
  • Formato: brossurato, 144 pagine, b/n,
  • Prezzo: € 14,90
  • Voto della redazione: 6

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