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Monterrey

Miniserie pubblicata in 6 puntate su Lanciostory dal n. 53/2012 al n. 5/2013, 46 pagine a colori.

Monterrey è una storia frenetica, molto moderna. Ricca di azione e violenta, con poco spazio per la speranza ma con una forte voglia di cambiamento, narra le vicende di un supereroe dei giorni nostri in lotta costante per debellare la rete del narcotraffico che tesse sempre più la sua tela nel tessuto sociale.
Inserita in un contesto folkloristico affascinante e di grande spessore culturale (la caratteristica “Festa dei morti” che si svolge ogni anno nel giorno di Ognissanti nel territorio messicano) veniamo travolti dai continui fatti criminosi che si susseguono a partire dal 2008, quando l’organizzazione che gestisce il mercato delle droghe dichiara guerra alle forze militari.

Conosciamo Lara Hogan, procace e spregiudicata reporter televisiva in carriera, la quale ha l’occasione di intervistare il capo del cartello degli Zetas. La situazione precipita e viene salvata da un misterioso eroe popolare, denominato Uccisore (Matamaros nella versione originale), che si batte per la liberazione del suo Paese dalla schiavitù del crimine.
Si susseguono gli eventi, mentre si rafforza il rapporto umano tra Lara e l'Uccisore, finché accade l'irreparabile e questi muore in un’azione tumultuosa in cui i nemici hanno la meglio.
Lara è disperata ma decide di seguire la missione dell’Uccisore, combattendo lei stessa il narcotraffico impegnandosi in azioni contro-terroristiche.
Eppure... sembra che lo spirito dell’uomo non sia morto con lui: qualcun altro prende il suo posto – scopriamo che quella del Matamaros è una figura eroica che si tramanda all’interno dello stesso ceppo familiare – e così la vicenda riprende, con ulteriori lotte e assassinii, quasi in senso circolare.

Nella didascalia finale si cita Héctor G. Oesterheld: “L’unico vero eroe appartiene alla gente, non deve mai esistere un eroe individuale, l’eroe solitario…”. Questa è infatti una storia di eroismo popolare, dove la missione vola ben più in alto delle vicende singole, inscritta com’è in un disegno vasto: la consapevolezza, la presa di coscienza civile per garantire un futuro migliore alla comunità intera, a qualsiasi costo.

L’esperto sceneggiatore argentino Emilio Balcarce – autore argentino dalla fervida fantasia i cui lavori sono apparsi nel nostro Paese già nella seconda metà degli anni ‘70 (tra questi citiamo almeno Cronache del tempo medio realizzata insieme all'indimenticato Juan Zanotto) – è come sempre molto crudo e diretto, intreccia bene una trama dura inglobandola in un contesto sociale e in scenari poco percorsi nel fumetto europeo.
Il disegnatore Diego Garavano, da parte sua, offre una prova di crescita ulteriore rispetto le sue prime apparizioni sulle testate Aurea (Terra madre, Tudo bem e la strip umoristica Ispettore Polifemo, tutte su testi del medesimo autore di questa miniserie) interpretando al meglio una sceneggiatura a tutto ritmo, con tagli registici e inquadrature interessanti, arricchendo il suo tratto grafico  fino a renderlo in simbiosi con una colorazione d’effetto, anch’essa a suo carico.

Riteniamo che l’ambientazione, lo sviluppo e il messaggio che la storia vuole trasmettere rendano la lettura, ancorché fortemente ritmata come la stessa trama, piacevole e con spunti di riflessione non banali.

Dati del volume

  • Editore: Editoriale Aurea
  • Autori: testi di Emilio Balcarce; disegni e colori di Diego Garavano
  • Formato: spillato, 132 pagine a col. e b/n
  • Prezzo: € 2,80 cad.
  • Voto della redazione: 6
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