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Morti di sonno

Il villaggio ANIC fu costruito a cavallo tra il 1958 e il 1962 per ospitare le circa 500 famiglie dei lavoratori del vicino petrolchimico ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) di Ravenna. Unità sociale autosufficiente, né città né periferia ma microcosmo a sé, comprendente tutti i servizi necessari quali scuole, negozi e chiesa parrocchiale. Totalmente autonomo finanche nella fornitura di energia elettrica (che arrivava dalla centrale termica a olio combustibile costruita in loco), questo villaggio costituiva una cellula sociale estranea al mondo cittadino di Ravenna, con la quale, per decenni, non ci furono praticamente contatti. Tutta la vita del villaggio ruotava intorno alla fabbrica, costantemente visibile all’orizzonte, nella quale i padri lavoravano, alla quale si doveva tutto e a far parte della quale si sarebbe entrati una volta raggiunta l’età lavorativa.
Un’età ancora lontana per Rino, detto Koper Capodistria per le orecchie a sventola, e i suoi amici.
Le giornate passavano tutte uguali tra interminabili partite di pallone, bravate e noia; i ragazzi del villaggio crescevano e si approcciavano a una vita sempre uguale, segnata dalla sirena della fabbrica che scandiva i giorni e le notti (e i pericolosi incidenti) di un’esistenza votata all’ENI, che tanto poteva dare ma tanto chiedeva in cambio ai suoi operai e ai loro familiari.

Sorta di “amarcord” autoriale, questo Morti di sonno di Davide Reviati è un affresco lucido, struggente e funzionale non solo del microcosmo rappresentato dal villaggio ANIC, ma anche di quella vita in provincia fatta di piccole cose, di persone che si conoscono tutte, di vite intrecciate e di quel senso d’impotenza che spinge la maggior parte delle persone a rassegnarsi a una vita priva di sbocchi e sempre uguale a se stessa.

Le pagine ricche di fitte campiture, disegnate con segno grezzo e spontaneo, raffigurano personaggi dall’anatomia deformata, partite di calcio dalle sinuose coreografie e paesaggi cittadini che paiono curvarsi e rendersi eterei e impalpabili; l’opera di Reviati comunica l’urgenza e la voglia di raccontare il disagio vissuto dalla sua generazione, la fine dell’innocenza (o forse era solo ingenuità?) della fanciullezza che si trasforma in adolescenza e si perde proprio nel passaggio all’età adulta, complice l’arrivo della “dama bianca” che assurge a unico rifugio possibile per alcuni amici di Rino.

Con Morti di Sonno Davide Reviati ha scritto e disegnato il suo capolavoro, vincendo numerosi premi negli ultimi tre anni (miglior libro italiano al Romics di Roma nel 2009; il premio Micheluzzi al Comicon di Napoli nel 2010 e il miglior libro straniero al Prix International de la BD a Louvain-la-Neuve in Belgio nel 2011); la parabola discendente del protagonista, che pur si “salva” e vede i propri amici perdersi nel cammino della vita senza riuscire a far nulla, colpisce al cuore e al cervello. L’autore ci conduce per mano attraverso i capitoli del libro: ogni sensazione vissuta dai personaggi diventa nostra e, a lettura ultimata, il senso di vuoto e malinconia è palpabile.
Morti di Sonno è un romanzo necessario, ricco di Storia e innovativo per stile e storytelling, e merita uno spazio nella vostra libreria. Sia essa piena di fumetti o meno.

Dati del volume

  • Editore: Coconino Press
  • Autori: testi e disegni di Davide Reviati
  • Formato: Brossurato, 352 pagg. in B/N
  • Prezzo: € 17,00
  • Voto della redazione: 9

Video

Booktrailer del libro Morti di sonno, di Davide Reviati
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