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Millenium Actress

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Il successo della sua opera prima consente a Satoshi Kon di dedicarsi subito a un nuovo lungometraggio animato, questa volta con un budget più consistente e la consapevolezza già dall'inizio della lavorazione che il film avrebbe raggiunto il grande schermo. Questa volta la storia è originale e per scriverla Kon si avvale della collaborazione di Sadayuki Murai, già co-sceneggiatore di "Perfect Blue"; riesce inoltre a convincere Susumu Hirasawa, compositore molto stimato dal regista giapponese, a scrivere le musiche del film avviando così una collaborazione che proseguirà in tutte le opere successive di Kon.

"Millenium Actress" racconta la realizzazione di un documentario su Chiyoko Fujiwara, celebre attrice che ora vive in una casa lontano dalla città; in questo rifugio la raggiungono un regista e un cameraman per intervistarla sulla sua vita, rimanendo catturati dal racconto che ripercorre la storia del Giappone parallelamente a quella del cinema. La memoria degli eventi vissuti da Chiyoko si fonde infatti con le scene interpretate nei suoi film, non rendendo possibile una netta distinzione tra la realtà e la finzione scenica; mentre l'attrice ripercorre la propria esistenza è affiancata dai due cineasti, che si ritrovano immersi nella vicenda condividendo i luoghi e gli eventi dell'odissea spaziotemporale.
Questa dichiarazione d'amore al cinema attraverso i decenni lascia trasparire un incredibile lavoro di documentazione, ma soprattutto è una toccante storia di una donna che ha vissuto i suoi amori e i suoi dolori attraverso la propria passione; i generi cinematografici si fondono l'un l'altro grazie ai virtuosismi visivi di Kon, che riesce ad applicare esperimenti di montaggio innovativi senza farli stonare col contesto storico in cui vengono utilizzati. Questa destrutturazione della carriera di Chiyoko permette di osservarla da un punto di vista completamente nuovo, grazie a un montaggio a tutti gli effetti cinematografico che si concentra sui momenti cruciali, spesso affiancando eventi simili avvenuti in contesti e momenti differenti.

Il film ottenne un successo di pubblico e critica superiore a quello di "Perfect Blue", presentando comunque molti elementi in comune col suo predecessore; la compenetrazione tra reale e immaginazione è evidente, anche se qui è utilizzata con un ritmo differente e un messaggio decisamente più positivo. Si tratta di uno slancio più ottimista, un elogio della vita umana che potrebbe quasi essere considerata un'anteprima della virata che il regista effettuerà in modo ancor più potente col successivo "Tokyo Godfathers".
Quello che però in "Millenium Actress" ottiene una conferma definitiva è lo stile di Kon: oltre agli elementi già elencati, il regista nipponico continua a spiazzare lo spettatore sia attraverso la narrazione che con il montaggio, portando l'animazione giapponese a evolversi in direzioni mai esplorate fino a quel momento.

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