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Wonder Woman: Chris Pine è in trattative per il ruolo di Steve Trevor

  • Pubblicato in Screen

Variety riporta in esclusiva che Chris Pine (Star Trek) è in trattative per entrare nel cast di Wonder Woman per interpretare Steve Trevor, interesse amoroso della protagonista nei fumetti dell'Amazzone. La Warner Bros. non ha commentato la notizia.

Nei comics, Steve Trevor era un ufficiale dei servizi segreti dell'esercito degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale il cui aereo precipitò su Paradise Island, la patria delle Amazzoni. Guarito dalla principessa Diana, quest'ultima si innamorò di lui e lo seguì quando tornato a casa.

Wonder Woman è diretto da Patty Jenkin e ha come protagonista Gal Gadot. La pellicola vedrà alla sceneggiatura Jason Fuchse e uscirà il 23 giugno 2017.

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Le migliori storie di Wonder Woman per decade

  • Pubblicato in Focus

Riprendiamo un articolo apparso su Comics Alliance per descrivervi alcune delle storie più belle con protagonista Wonder Woman, la principessa amazzone della DC Comics.

Sono pochi i personaggi che possono vantare una longevità editoriale come Wonder Woman. Attraverso gli anni, si può dire che questo personaggio sia stato influenzato ma abbia esso stesso influenzato l'evoluzione del pensiero attorno ai diritti delle donne.
Wonder Woman, infatti, è tuttora un'icona del femminismo mondiale, un'icona della donna forte ma assolutamente femminile, per nulla a disagio in situazioni che fino a qualche decennio fa (ed in parte tuttora) erano considerate ad esclusivo appannaggio degli uomini.
Procediamo quindi con un excursus delle sue migliori storie durante ben sette decadi.

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1940: La battaglia per la sorellanza
Gli anni '40 sono gli anni d'esordio dell'eroina ad opera del suo creatore William Moulton Marston. Siamo nella Golden Age dei fumetti, dunque non si può non guardare con una certa nostalgia a queste storie, vere e proprie pietre miliari della letteratura disegnata.
Wonder Woman rappresenta il manifesto ideologico di Moulton Marston per quanto riguarda il femminismo, la riabilitazione dei criminali e il ruolo della donna nella coppia. Potrebbero sembrare argomenti noiosi ma non lo sono affatto poiché inquadrati un contesto fantastico popolato da marziani, nazisti, gorilla travestiti da uomini e canguri in grado di saltare nello spazio.
La sensualità di Wonder Woman fece scalpore, soprattutto suscitando valutazioni sessuali legate al lazo magico con cui l'amazzone legava i suoi avversari.
Tuttavia questo elemento in particolare fu introdotto da Moulton Marston proprio per ribaltare attraverso il suo personaggio la situazione di sottomissione che colpiva (e colpisce ancora oggi) le donne dell'epoca.
Sono questi anni di grande creatività: dall'apparizione del Dr. Psycho a quella del partner Etta Candy fino a Sky Kangas che con un balzo poteva arrivare su Marte.

Bibliografia essenziale: “Introducing Wonder Woman/Wonder Woman Arrives in Man's World” (All-Star Comics #8, Sensation Comics vol 1 #1), “The Menace of Dr Poison” (Sensation Comics vol 1 #2), “The Coming of Paula von Gunther” (Sensation Comics vol 1 #4), “The Milk Racket of Paula von Gunther” (Sensation Comics vol 1 #7), “Mars Is Triumphant!” (Wonder Woman vol 1 #2).

ww2
1950: una teen-ager amazzone
Robert Kanigher
assume le redini di Wonder Woman e le terrà per oltre 20 anni, sostituendo Moulton Marston alla sua morte, avvenuta nel 1947.
Tuttavia possiamo considerare il passaggio ufficiale di questo personaggio nella Silver Age con l'arrivo di Ross Andru ai disegni della testata.
Il tema del femminismo passa decisamente in secondo piano e la decade verrà ricordata in particolare per le avventure della principessa amazzone da giovane nei panni di Wonder Girl. Sono storie molto più leggere e anche piuttosto fantasiose. Non siamo ancora ai tempi della rigorosa osservazione della continuity con risultati di conseguenza piuttosto paradossali.

Bibliografia essenziale: “The Bird Who Revealed Wonder Woman's Identity” (Wonder Woman vol 1 #76), “The Million Dollar Penny!” (Wonder Woman vol 1 #98), “The Secret Origin of Wonder Woman!” (Wonder Woman vol 1 #105), “The Fun House of Time!” (Wonder Woman vol 1 #101)

ww3
1960: L'Ira del Dr. Cyber
Dopo una decade piuttosto bacchettona, la direzione editoriale di Wonder Woman cambia radicalmente orientamento ad opera di Denny O'Neil e Mike Sekowsky.
Il '68 è alle porte e dunque l'eroina dell'Isola Paradiso non poteva non esserne influenzata, anzi in questi anni lei si troverà al centro della rivoluzione culturale e di costume.
Il suo cambiamento sarà infatti radicale: inequivocabilmente ispirata al personaggio Emma Peel della famosissima serie televisiva Avengers, la principessa diventerà Diana Prince, perderà i poteri, si affiderà a un maestro di arti marziali chiamato I Ching e vivrà avventure in perfetto stile James Bond - Agente 007.
Sebbene l'eco di tale cambiamento fu così forte, tanto da portare la leader femminista Gloria Steinem ad esprimere un certo dispiacere per la perdita da parte di Wonder Woman dei suoi poteri e del suo costume, ben presto lo status quo del personaggio fu riportato alle origini. Tuttavia queste storie rimarranno sicuramente tra le migliori della carriera dell'amazzone, forse il ciclo più importante dopo quello di Moulton Marston.

Bibliografia essenziale: “Wonder Girl vs the Teenage Monster” (Wonder Woman vol 1 #151), “The Impossible Day” (Wonder Woman vol 1 #124), “Wonder Tot and Mister Genie” (Wonder Woman vol 1 #126), “I Married a Monster” (Wonder Woman vol 1 #155)

ww4
Anni '70: Le dodici fatiche
Con il ritorno di Kanigher, gli anni '70 sono un periodo non di certo caratterizzato dalla continuità narrativo-stilistica.
Assisteremo all'introduzione di Nubia, la sorella gemella di colore di Diana e il ritorno al vecchio costume e ai vecchi poteri attraverso la saga "Le dodici fatiche" ad opera degli autori Martin Pasko, Elliot S Maggin, Len Wein e Curt Swan. In questa saga Diana dovrà affrontare 12 "super fatiche" per riabilitarsi e rientrare nella Justice League.
La decade continuerà sotto l'inevitabile influenza della serie televisiva della ABS e CBS poi.
Wonder Woman si ritroverà quindi su Terra-2 dapprima durante la 2a Guerra Mondiale e poi negli '70 come avvenuto appunto nella serie tv.

Bibliografia essenziale: “The Fist of Flame” (Wonder Woman vol 1 #201-202), “War of the Wonder Women” (Wonder Woman vol 1 204-206), “Earth-Quaker” (Wonder Woman vol 1 #187-188)

ww6
Anni '80: Dei e Mortali
Gli anni '80 sono quelli di Crisi sulle Terre Infinite. Siamo in pieno "revisionismo supereroistico" con Frank Miller a narrarci "l'anno uno" di Batman e John Byrne a mostrarci le origini di Superman, l'uomo d'acciaio.
Wonder Woman sarà affidata alla creatività di George Perez (con il supporto di Greg Potter e Len Wein), la superstar del momento che aveva appena terminato di disegnare la miniserie della Crisi.
Si ritorna quindi alle origini del mito, con la mitologia greca in prima linea, storie con nuovi villain, un cast allargato e la cancellazione dell'alter-ego pubblico dell'amazzone Diana Prince.
Lo stile di scrittura sebbene sia troppo verboso, quasi ostico per i nuovi lettori, non eviterà a queste storie di essere tra le più amate dai lettori di Wonder Woman.

Bibliografia essenziale: “Challenge of the Gods” (Wonder Woman vol 2 #8-14), The Legend of Wonder Woman #1-4, “The Serpent and the Amazon” (Wonder Woman vol 1 #274-278), “Strangers in Paradise” (Wonder Woman vol 2 #37-40)

ww90
Anni '90: La sfida
Gli anni '90 segnano la decadenza del personaggio.
Difficile trovare una saga degna di nota, o che non sollevi la critica di un certo pubblico.
La ricerca sensazionalistica e commerciale di sempre nuovi colpi di scena non affida all'eroina una direzione narrativa coerente.
La run migliore è molto probabilmente quella di William Messner-Loebs piuttosto "iconoclasta", laddove ad esempio la principessa amazzone si ritrova a riprendere un'identità pubblica da impersonare tra gli umani e a lavorare in un ristorante messicano.
Il momento migliore di questa narrazione, oltre che il più controverso, è quello che vede l'ingresso ai disegni di Mike Deodato, allora astro nascente dell'editoria a fumetti e già noto per il suo stile sensuale con cui disegnava i corpi delle donne. La storia, sulla falsa riga della Morte di Superman e di Knghtfall, la caduta di Batman, vede Diana perdere il ruolo di "Wonder Woman" a vantaggio dell'agguerritissima amazzone Artemis ( che successivamente morirà "in azione").

Bibliografia essenziale: War of the Gods #1-4, the Taco Whiz story (Wonder Woman vol 2 #73, 75-77, 80), the Cassie Sandsmark story (Wonder Woman vol 2 #109-113), “Godwar” (Wonder Woman vol 2 #147-150)

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Il nuovo millennio: Gli occhi della Gorgone
Il 2000 arriva a rilanciare Wonder Woman, offrendo tantissime storie da leggere e apprezzare.
Merito di Phil Jiminez, Greg Rucka, Gail Simone e Terry Dodson.
Ci sentiamo di dare la palma d'oro a Greg Rucka e Drew Johnson per la storia "Gli occhi della Gorgone", durante la quale Diana dovrà compiere uno shockante sacrificio pur di sconfiggere la Medusa.
Inoltre quest'autore darà un taglio maggiormente "politico" alla principessa di Temiscira, modernizzando il classico pantheon greco e introducendola nel mondo della mega-corporazioni.
Ma di storie degne di nota ce ne sono tante alte e le riportiamo qui di seguito.

Bibliografia essenziale: JLA: A League of One, “Down to Earth” (Wonder Woman vol 2 #195-200), Wonder Woman: The Hiketeia, “The Circle” (Wonder Woman vol 3 #14-17), “Gimme Shelter” (Wonder Woman vol 3 #5), “A Day in the Life” (Wonder Woman vol 2 #170), “Gods of Gotham” (Wonder Woman vol 2 #164-167), “Paradise Found” (Wonder Woman vol 1 #177), “Golden Perfect” (JLA #61-65)

Per quanto riguarda la decade del 2010, siamo a metà del guado quindi non possiamo esprimere giudizi definitivi.
Vedremo se usciranno nuove storie belle quanto quelle realizzate da Brian Azzarello e Cliff Chiang nei New 52.

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DC Cinematic Universe: riuscirà la Warner a creare un universo cinematografico coeso?

  • Pubblicato in Screen

Con l'annuncio inaspettato l'anno scorso dei 10 film Warner Bros. legati all'universo DC Comics, qualche dubbio era cominciato a nascere. Possibile che la major avesse già concepito l'intero universo cinematografico e come collegare tutti i pezzi per ottenere una coesione globale? Oppure era un modo per sbattere i piedi per terra e dire alla concorrente Marvel "guardate che ci siamo anche noi"? A quanto pare sembrerebbe prevalere la seconda ipotesi rispetto alla prima, alla luce di quanto riportato da THR appreso da fonti interne alla stessa Warner.

Sembrerebbe che non esista un equivalente di Kevin Feige, Presidente dei Marvel Studios, che tiri le fila e supervisioni l'intera costruzione dell'universo DC per il grande schermo. E il problema di come realizzare i film affinché si colleghino sensatamente gli uni con gli altri sembrerebbe cominciare a venire a galla di recente.

Per esempio prendiamo Wonder Woman; la regia è recentemente passata a Patty Jenkin dopo l'abbandono di Michelle MacLaren ma per la sceneggiatura ancora non si sa nulla di certo. Secondo fonti interne sembrerebbe che sia stata affidata a ben 5 scrittori diversi a cui è stato dato un trattamento ed è stato chiesto di scrivere il primo atto. Cinque menti diverse che non hanno collaborato ma sono state ingaggiate per compete tra di loro e al termine di tutto ciò sembrerebbe che la Warner abbia scremato i candidati rimanendo con due: Jason Fuchs (Pan) e un altro scrittore di cui non si sa nulla al momento.
"Sembra che abbiano lanciato merda sul muro per vedere quale rimanesse attaccata" rivela una fonte con legami vicini alla produzione del film. La major infatti punterebbe molto sulla visione della regista per realizzare il film in quanto non ha altro su cui fare affidamento; non esistono linee guida o idee da dover tenere a mente nella sua realizzazione. Tutto viene demandato alla volontà della regista che, come ricordiamo, era anche stata scelta da Marvel per Thor: The Dark World, anche se poi venne successivamente scartata.

Ma Wonder Woman non è l'unica pellicola a subire questo trattamento. Anche per Aquaman sono stati ingaggiati 3 sceneggiatori Will Beall, Jeff Nichols e Kurt Johnstad, sempre per lavorare separatamente. Solo Johnstad sembrerebbe essere l'unico sopravvissuto alla scrematura ma al momento è in sospensione fino a che lo studio non sarà pronto a procedere. Prima infatti in casa Warner si vuole vedere come andranno al botteghino i film che verranno realizzati prima, tra cui Batman v. Superman: Down of Justice di Zack Snyder, che si dice aver superato di gran lunga il budget prefissato di 200 milioni di dollari.

E proprio Snyder sembra essere il principale candidato per il ruolo à la Feige della Distinta Concorrenza. Tuttavia il regista è stato ed è tuttora estremamente preso dal suo primo kolossal targato DC, sebbene gli sia stato chiesto più volte aiuto per settare delle linee guida per la realizzazione dei film. Se non lui allora il produttore Charles Roven o un team di produttori esecutivi Warner, tra cui il Presidente del Creative Development e Worldwide Production Greg Silverman, Jon Berg, il Presidente della DC Entertainment Diane Nelson o il DC Chief Creative Officer Geoff Johns. Questi sono i nomi che girano al momento, insieme a quello di David Ayer a cui è stata data completamente carta bianca per il suo Suicide Squad, di cui stanno uscendo immagini che fanno riflettere su quale possa essere la sua visione della pellicola.

La mancanza di questa componente direzionale globale avrà sicuramente la sua ripercussione sui film e sulla coesione interna dell'universo. Non possiamo che augurarci che venga trovata presto una figura di supervisione o questa potrebbe essere un'altra sonora sconfitta per la DC in campo cinematografico. L'ennesima di una lunga fila.

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Patty Jenkin dirigerà Wonder Woman

  • Pubblicato in Screen

Dopo la news dell'abbandono di Michelle MacLaren alla regia del film di Wonder Woman, The Hollywood Reporter annuncia che Patty Jenkin dirigerà la pellicola. La Jenkin, nota per il film Monster che è valso l'Oscar a Charlize Theron come migliore attrice nel 2004, si era già trovata in una situazione simile quando abbandonò per divergenze creative il film Marvel Thor: The Dark World, diretto poi da Alan Taylor.

Ricordiamo che, al momento, nel cast troviamo come voce confermata solamente Gal Gadot nel ruolo della protagonista. La pellicola vedrà alla sceneggiatura Jason Fuchse e uscirà il 23 giugno 2017.

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