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Marvel e DC ristampano JLA/Avengers in onore di George Pérez

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Marvel e DC Comics hanno annunciato che ristamperanno il crossover JLA/Avengers in onore di George Pérez. L'opera era fuori catalogo dal 2004.
 
La nuova edizione, limitata in 7000 copie, avrà 64 pagine di contenuti extra. La ristampa, un sogno dell'autore e del suo collega Kurt Busiek, verrà curata da The Hero Initiative - associazione (di cui Pérez è fondatore) che si dedica ad aiutare i fumettisti che necessitano di assistenza finanziaria - e raccoglierà fondi a suo nome.
 
Pérez, già ritiratosi dal mondo del fumetto perché malato da tempo, ha annunciato lo scorso dicembre di avere un cancro al pancres al terzo stadio e di voler rinunciare alle cure per poter trascorrere il tempo che gli rimane con i suoi familiari.

Di seguito la cover della nuova edizione di JLA/Avengers.
 
JLA Avengers cover
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DC Comics annuncia la morte della Justice League

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Attraverso il sito EW, la DC Comics ha annunciato che Justice League #75 - in uscita il prossimo 19 aprile - sarà l'ultimo numero della serie attuale e che vedrà la "morte" della Justice League. L'attuale team comprende Superman, Batman, Wonder Woman, Lanterna Verde (John Stewart), Martian Manhunter, Hawkgirl, Aquaman, Green Arrow, Black Canary e Zatanna. Ma solo uno di loro sopravviverà alla battaglia finale della squadra.

Lo sceneggiatore Joshua Williamson e l'artista Rafa Sandoval saranno il team creativo di questa storia, che fa seguito a ciò che Williamson ha introdotto in Infinite Frontier e Justice League Incarnate. Inoltre, questo evento segna il 30° anniversario de La morte di Superman, e questa non è una casualità. Tuttavia, i cattivi principali questa volta sono la Dark Army (l'Armata Oscura) con nemici provenienti da tutto il multiverso.

"È un'opportunità interessante fare ciò nel 30° anniversario de La Morte di Superman in Superman #75", ha dichiarato Williamson. "Così Justice League #75 sarà 'La morte della Justice League'. Vogliamo che la gente capisca, ciò che accadrà avrà serie ripercussioni nel DCU andando avanti".

"Penso che uno dei motivi per cui quella storia fosse così potente è che dopo 'Funeral for a Friend', non ci sono stati fumetti di Superman per tre mesi", ha aggiunto Williamson. “Questo ci ha portato a prendere la decisione che questo sarà l'ultimo numero di Justice League. Ma tre mesi dopo non ci sarà alcun un fumetto della Justice League. Ci vorrà un po' e questa sarà un aspetto importante del DCU dopo questa storia: non c'è più la Justice League."

Secondo Williamson, questo consentirà alla DC di esplorare cosa succede dopo che i più grandi eroi della Terra se ne saranno andati.

"Vedremo quali saranno le conseguenze della perdita della Justice League", ha detto Williamson. "Vedrete come reagiranno i nuovi eroi e alcuni degli eroi che sono in circolazione da un po', vedrete come le persone sul campo reagiscono alla morte della Justice League e come reagiranno tutti i cattivi. Cosa succede quando sanno che la Justice League è sparita?"

Di seguito le prime immagini diffuse dell'albo.

Death of the Justice League cover

Death of the Justice League cover 2

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Black Hammer/Justice League - Il Martello della Giustizia, recensione: giocare con gli archetipi

Black Hammer Justice League 0

Quando Black Hammer fece la sua comparsa sugli scaffali dei comic shop nel 2016, fu evidente come il suo creatore Jeff Lemire stesse portando la fiaccola del decostruzionismo e della metatestualità nel fumetto di supereroi contemporaneo. Collocatosi sul solco di classici moderni come il Supreme di Alan Moore e Astro City di Kurt Busiek e Alex Ross, Black Hammer è un fumetto in cui il genere supereroistico riflette su se stesso e sui suoi meccanismi ben conosciuti dal suo autore che è un fan sfegatato del genere stesso. Ne abbiamo parlato più volte in passato, sottolineando come Black Hammer sia prima di tutto un omaggio commosso di Lemire alle sue letture d’infanzia, di cui si avvertono potenti gli echi in ogni vignetta.

Già la vicenda in sé, che racconta di un quintetto di eroi che, impegnati a sventare una crisi dimensionale causata dal malvagio Anti – Dio, scompaiono improvvisamente dalla metropoli Spiral City finendo per essere ritenuti morti, ricorda un evento chiave della storia del fumetto americano come Crisi sulle Terre Infinite. Se nella saga spartiacque della storia della DC Comics gli eroi della Golden Age sacrificatisi durante la battaglia finale contro l’Anti – Monitor sopravvivevano in una sorta di “dimensione tasca”, in Black Hammer gli eroi scomparsi riappaiono nella contea di Rockwood, in una provincia rurale dimenticata da Dio dove i supereroi non sono mai esistiti. L’ambiente campagnolo diventa così il limbo in cui gli eroi si ritrovano esiliati loro malgrado, costringendoli a svestire le calzamaglie per accettare una nuova esistenza agreste, lontana dalla gloria che fu, riservata solo a fulminanti flashback. Memorie di imprese epiche lontane nel tempo in cui il lettore può rintracciare echi delle proprie letture d’infanzia. In questo gioco di riferimenti sparsi, una caccia al tesoro metatestuale che costituisce la cifra stilistica che caratterizza l’opera, i lettori potranno facilmente riconoscere nei protagonisti l’omaggio di Lemire ad alcuni dei personaggi classici della DC Comics: se Abraham Slam si rifà tanto ad Atom e a Wildcat della Justice Society of America, Golden Gail richiama Shazam, Barbalien fa pensare al Martian Manhunter della Justice League, Il Colonnello Weird è un omaggio alle avventure sci-fi di Adam Strange mentre dietro Madame Dragonfly si cela la Madame Xanadu delle testate horror DC degli anni ’70.

Black Hammer Justice League 1

Dopo aver deliziato il lettore con quattro volumi (e numerosi spin-off) pieni di omaggi e strizzate d’occhio al genere supereroistico, il passo successivo compiuto dall’autore è stato quello di ospitare tra le pagine della sua serie, che è un’analisi del genere stesso, i simboli per antonomasia del comicdom, ovvero Superman, Batman e i colleghi della Justice League. Una scommessa azzardata, quella di rendere scoperto il gioco di rimandi per iniziati che ha caratterizzato Black Hammer finora, contaminandolo con le icone reali del fumetto di supereroi, che si rivela però vincente grazie alla verve narrativa di Lemire. Dando per scontato che il lettore conosca i personaggi della sua fortunata opera, l’autore mette in scena un team-up insolito fra i suoi esuli e la Lega più celebre della storia del fumetto, partendo non da un classico incontro ma da uno scambio di ruolo: grazie all’intervento di un misterioso personaggio magico, che sembra poter passare da un universo all’altro senza problemi, i due supergruppi si ritrovano improvvisamente uno nell’habitat dell’altro. Così Abe e i suoi si ritrovano catapultati a Metropolis sostituendo la League durante una dura battaglia contro Starro; intanto, Batman, Superman, Wonder Woman, Cyborg e Flash prendono il loro posto nella quieta contea di Rockwood. Mentre gli esuli di Black Hammer vengono affrontati da Aquaman, Hawkgirl, Martian Manhunter e il resto della Justice League, che li crede responsabili della scomparsa dei loro amici, a Rockwood Bruce, Clark, Diana e gli altri vivono un’esistenza rurale nella loro fattoria dove trascorrono dieci anni, a causa di una bizzarra anomalia temporale. Ma forse le cose non stanno proprio così, e la rivelazione dell’identità del misterioso (ma non troppo) villain porterà la vicenda verso una risoluzione da classico team-up.

Black Hammer Justice League 2

Black Hammer/Justice League: Il Martello della Giustizia è una deviazione godibile e fracassona dalla narrazione principale dell’epopea citazionista di Lemire, nata dall’ evidente desiderio dell’autore di far incontrare le sue creazioni con molti degli archetipi che li hanno ispirati, vedi i siparietti tra Barbalien e Martian Manhunter, l’incontro tra Madame Xanadu e Zatanna, o quello tra il Colonnello Weird e gli eroi spaziali per eccellenza dell’universo DC, il Corpo delle Lanterne Verdi. Il risultato è quello di un’opera meno centrata della serie principale dal punto di vista del rigore formale e del citazionismo, ma che rimane comunque all’insegna dell’intrattenimento di qualità e della forte cifra autoriale tipica dell’autore.

In assenza del disegnatore titolare di Black Hammer Dean Ormston, l’onere delle matite è affidato a Michael Walsh, autore di provenienza indie che, seppur dotato di un tratto più realistico di quello del collega, riesce a mantenere una continuità stilistica con l’opera principale all’insegna di uno storytelling semplice ma non privo di efficacia, all’insegna dell’anti – spettacolarità. Una scelta insolita per un crossover tra supereroi, che ne denuncia ulteriormente la vocazione autoriale.

Black Hammer Justice League 3

Black Hammer/Justice League: Il Martello della Giustizia viene presentato da Panini Comics in un pregevole cartonato da libreria, corredato da preziosi extra tra cui le numerose copertine variant dell’edizione statunitense e i bozzetti di Walsh, che si segnala soprattutto per gli ottimi redazionali di Andrea Gagliardi, indispensabili per inquadrare l’opera nel contesto decostruzionista a cui appartiene e per il prezioso approfondimento critico.

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Annunciato il numero 0 di Nathan Never/Justice League

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Come annunciato sul nuovo numero di Preview, a gennaio Sergio Bonelli Editore pubblicherà il numero 0 del team-up fra Nathan Never e Justice League. Come noto, il progetto fa parte di una collaborazione fra l'editore milanese e la DC Comics che comprende anche l'incontro fra Dylan Dog e Batman e quello fra Zagor e Flash. Di questi due team-up abbiamo già avuto modo di leggere i rispettivi numeri zero.

L'albo sarà composto da 32 pagine, costerà di 3,50€ e sarà disponibile in due cover ad opera di Michele Rubini. La storia, invece, sarà firmata da Michele Medda, Bepi Vigna, Adriano Barone e Sergio Giardo.

Di seguito trovate tutti i dettagli dell'annuncio nell'immagine promozionale pubblicata sul catalogo Preview.

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