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Toxic Psycho Killer

Per leggere l'intervista a Paolo Massagli, clicca qui.

Hollow Press è una particolarissima casa editrice che sforna gioielli fumettistici di genere underground e che pubblica aperiodicamente una raccolta di storie dal nome Under Dark Weird Fantasy Grounds che presenta le firme di Mat Brinkman, Miguel Angel Martin, Tetsunori Tawaraya, Ratigher e Paolo Massagli. Dei volumi davvero unici, stampati in tirature limitate da 700 copie su una carta orgasmica da 150 g. Tra le altre pubblicazioni, troviamo lavori di Shintaro Kago, Gabriel Delmas e Arallu. Oggi però vogliamo concentrarci su uno dei pochi artisti italiani di questa talentuosa congrega, ossia Paolo Massagli, e in particolare della sua ultima fatica, Toxic Psycho Killer.

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La trama del breve volume spillato è incentrata attorno ad una figura divina che atterra su di un pianeta abitato da una forma di vita antropomorfa che ha sfruttato, deturpato e avvelenato la propria terra. Lo scopo di questo essere mistico dagli splendidi tratti femminei è quello di annientare tale popolazione, riconosciuta come un empio virus da debellare. La trama è in effetti molto semplice, scarna, e racchiude un messaggio di fondo ambientalista. Ma è dal punto artistico che quest'opera svetta.

Si tratta difatti di una delle pubblicazioni fumettistiche più folgoranti degli ultimi anni, un unicum narrativo e artistico che rifulge in un panorama piatto, mainstream, omogeneo e spesso mediocre della Nona Arte, sconfinando in territori surreali e inusuali. È il picco ben distinto che emerge dallo spettro di fondo, è una perla oscura e stravagante, una squisita mostruosità incantevole.
Massagli, sebbene forse non sia conosciutissimo nel nostro Paese, gode di una discreta fama oltreoceano, soprattutto negli States, dove la sua arte ha fatto giustamente colpo, prevalentemente per via della grande devozione alla figura femminile, al culto estetico delle forme anatomiche e del nudo, unito ad atmosfere dark, orrorifiche, esotiche ed esoteriche.

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Mai volgare o pornografica, mai banalmente orientata alla semplice contemplazione del corpo, la donna assume dei contorni al contempo serafici e demoniaci, malinconici e radiosi, catartici e sensuali, espiatori e corruttivi, eroici e dannati. Aspetto peculiare che vi renderà irrefrenabilmente dipendenti dalla sua arte, che emana un'aura conturbante e seducente, connotata da una potenza espressiva estasiante di altissima efficacia e bellezza. Perché alla bellezza più canonica rappresentata, si aggiunge sempre una venatura di corruzione, di decadimento, di imperfezione cicatriziale che rende unico questo immaginario.
Tutto all’interno delle magnifiche tavole realizzate dall’artista assume una connotazione quantomeno duplice, evocativa, essendo infarcito di simboli criptati e incisi nella pagina stessa, che donano un’aura aggiunta di mistero e fascino.

Altro aspetto dominante della produzione artistica di Massagli, è l’estrema libertà di composizione della tavola, priva di qualsivoglia incasellamento forzato, libera da ogni standard di layout, varia e dominata perlopiù da un forte senso di horror vacui, che spinge l’autore a riempire all’inverosimile tutto lo spazio a disposizione, abituando il lettore a densissimi diorami iperdettagliati ma armoniosi, per poi spiazzarlo con alcune pagine in cui il bianco domina incontrastato, dando respiro a delle figure elegantissime e maestose.
L’impostazione della tavola così sperimentale si sposa alla perfezione con lo studio prospettico delle figure portato semplicemente all’esasperazione. Le inquadrature sono realizzate in modo tale da presentare punti di vista insoliti, deformando la nostra percezione della figura, vista praticamente deformata sotto angolature impensabili, mettendo in risalto prevalentemente alcune porzioni del soggetto rappresentato, egualmente disegnate in modo iperdettagliato e maniacale.
Il tratto è spesso, marcato, preciso e mai sfumato, sbavato. L’arte di Paolo è essenzialmente liquida, morbida, non spigolosa: assomiglia quasi a un fluido in cambio di fase, con alternanza tra una zona spumosa, “gassosa”, con una più netta, nitida, “condensata”.

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Due curiosità sull’edizione: il testo che appare nei balloon è scritto in un alfabeto inventato dallo stesso artista, che puntualmente ci fornisce una Stele di Rosetta per operare le opportune traduzioni, mentre un’altra bella sorpresa risiede nella quarta di copertina. Ebbene quando si pensa di aver terminato la lettura, si scopre che la quarta di copertina risulta apribile, mostrando così in ben 4 tavole le schede dei personaggi apparsi nell’opera.
La cover e il retro sono le uniche due pagine a colori, realizzate in collaborazione con Elena Vasta che riesce a far assumere ulteriore graffiante potenza espressiva ai disegni di Paolo. Impresa non da poco, considerando il materiale di partenza già di per sé visivamente carico.

Quindi Toxic Psycho Killer, per chi non è avvezzo ai lavori dell’autore, apparirà come un viaggio del tutto surreale, una ventata di aria fresca, e di certo non ne uscirete indenni da questo viaggio lisergico in un bianco e nero così ipnotizzanti, su di una carta spessa da 150g che è a dir poco favolosa nel far risaltare le grandi tavole del volume, che tuttavia, avremmo preferito fosse brossurato o addirittura cartonato, per dare un pregio artistico ancora maggiore.
Non possiamo che consigliarvi questo volume che di certo non ha avuto tutto il successo che merita, ma che proprio in questo modo cerchiamo di riportare all’attenzione di chi si è perso un piccolo gioiello che finirebbe di diritto tra i 10 euro meglio spesi della vostra vita.

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La sensualità del male: intervista a Paolo Massagli

Paolo Massagli è uno dei fumettisti più peculiari del panorama artistico italiano, capace di dare vita a mistici connubi di splendida bellezza femminile e atmosfere horror. Tra i suoi lavori troviamo rivisitazioni autoprodotte di classici senza tempo della letteratura dai titoli Alice nel paese degli Orrori e O.Z., mentre per la casa editrice Hollow Press ha pubblicato di recente Toxic Psycho Killer, che vi abbiamo recensito qui, e compare assieme ad altri artisti tra cui Ratigher sulle pagine di U.D.W.F.G., aperiodica raccolta di storie dal sapore fortemente underground, con il suo lavoro Hell.
Molto apprezzato negli States, questo autore sconvolge il classico canone fumettistico da parecchi anni ormai, e noi di Comicus abbiamo ritenuto opportuno fare quattro chiacchiere con lui. Qui di seguito trovare la nostra intervista.

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Innanzitutto, benvenuto su Comicus!

Grazie a voi.

Cominciamo con una domanda di rito: da dove nasce la tua passione per il fumetto e quale formazione artistica hai conseguito?

La mia passione per il fumetto e per il disegno nasce sin da piccolo, quando disegnavo riempiendo quaderni interi, poi da adulto sono entrato a far parte del mondo dei fanzinari dove i ragazzi si ritrovavano e si confrontavano tra di loro.
C'era chi disegnava e chi scriveva storie, io ho imparato molto da quel mondo, dato che sono un autodidatta, ho osservato e appreso da disegnatori e sceneggiatori bravi, che poi sono entrati a far parte di grandi testate editoriali.

Si nota molto nel tuo stile un'influenza orrorifica e mistica, quasi esoterica a tratti, che ricorda molto le ambientazioni di H. P. Lovecraft o l'immaginifico di H. R. Giger, oltre ad essere presenti molti omaggi ad Alan Moore. Queste atmosfere sono tipiche della tua cifra stilistica. Cosa ti ispira di tutto ciò? Quali sono gli autori e le opere che più ti hanno influenzato?

Sono un lettore onnivoro, leggo di tutto, libri e fumetti, ma come si vede prediligo l'horror. Autori che mi hanno colpito molto sono Clive Barker e il suo Hellraiser e nel fumetto Mike Mignola con Hellboy. Ci sarebbero altre influenze artistiche ma la lista sarebbe troppo lunga.

I tuoi lavori sono pubblicati in lingua inglese e forse questo ha a che vedere con il fatto che la tua notorietà sia maggiore in America. Come mai questa scelta di lingua e perché credi che negli States tu sia riuscito a fare breccia più che nel nostro Paese?

La scelta della lingua inglese è una scelta editoriale della Hollow Press, che punta più ad un mercato estero. Invece sul fatto che piaccio più in America non so spiegarmelo, ma se dovessi tirare ad indovinare direi che laggiù guardano più all'originalità e meno al fatto di essere conosciuto o meno o se ti porti dietro tanti like come in altri paesi.

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Parlando della figura femminile, invece, che ricopre un ruolo centrale in molti dei tuoi lavori, abbiamo apprezzato la tua estrema ricercatezza compositiva, quasi musiva, la minuziosità dei dettagli e il fascino conturbante che ne deriva, che lascia trasparire un significato recondito. Cosa rappresenta per te la figura della donna?

La figura femminile per me rappresenta bellezza estetica e sensualità, ma anche il lato mistico e esoterico. È il soggetto migliore per rappresentare le mie storie e, cosa non meno importante, mi diverto a disegnarle.

La tua "devozione" alla figura femminile ti è valsa un paragone con il Maestro Milo Manara. Che cosa ne pensi della sua arte e in cosa la vostra visione della figura femminile differisce?

Manara è un grande artista, chi vuole disegnare una figura femminile non può che prenderlo come esempio e per me è stato un onore essere paragonato a lui. La differenza della visione femminile secondo me sta nell'approccio: mentre Manara disegna donne molto sensuali ed erotiche, esaltandone queste caratteristiche, io mi diverto a deturparle con cicatrici e deformità per far vedere che anche un corpo bellissimo con cicatrici rimane sempre un corpo bellissimo, ma da anche un senso d'inquietudine.

In Toxic Psycho Killer, il tuo più recente lavoro edito da Hollow Press, troviamo una forte critica verso la distruzione sprezzante e lo sfruttamento sfrenato di un pianeta da parte di una forma di vita aliena. La "punizione divina" per così dire, che ne consegue è l'annientamento. Possiamo vederla come una critica ambientalista nei confronti della nostra società, come in parte si può percepire dall'ultima vignetta?

È una critica ambientalista spinta all'estremo, non dico che ce lo meritiamo ma bisognerebbe rispettare di più il nostro pianeta e tutti gli esseri viventi. Credo che vivremmo meglio anche noi.

Nei tuoi lavori pubblicati precedentemente, alcuni dei quali autoprodotti, vediamo delle rivisitazioni originali di storie come Alice nel Paese delle Meraviglie e Il mago di Oz. Cosa ti ha colpito di queste storie e cosa invece ti ha spinto a volerle riportare in vita nella tua personale chiave narrativa?

Mi piacciono molto le favole, a volte sono horror e anche splatter, il mio è puro divertimento rivisitarle. Parto seguendo la storia e poi devio su una strada molto diversa usando personaggi insoliti: in Alice nel paese degli orrori la protagonista Alice era raffigurata con una cuffia da nuoto, un walkman e coperta di cerotti, più strana di così.

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Parlando invece dei lavori da te postati in rete tramite la tua pagina Facebook, non si può non citare un tuo recente lavoro che omaggia la figura di David Bowie, in particolare del nuovo album, e della canzone omonima, Black Star. Quale è stato il tuo rapporto con la sua musica e con il suo personaggio, sempre molto elaborato e cangiante?

Mia personale visione di Blackstar ;)

Pubblicato da Paolo Ppunto Massagli su Lunedì 1 febbraio 2016

La morte di David Bowie mi ha toccato molto e allora, di getto, ho deciso di omaggiarlo con questo microfumetto prendendo come spunto la canzone Black Star, immaginando come l'avrei rappresentata se fossi stato il regista del videoclip. Ne è uscita questa storia free di 5 tavole e spero che anche lui l'avrebbe apprezzata, essendo un artista poliedrico e di grande talento.
Con la musica di Bowie ci sono cresciuto e il suo continuo trasformismo mi ha sempre affascinato. Posso citare Space Oddity e l'album Ziggy Stardust tra i miei favoriti, ma in realtà apprezzo tutta la sua musica.

Sempre rimanendo in tema, puoi parlarci un po' del "progetto defunto" di cui ogni tanto posti qualche tavola? Non ci sono speranze di vederlo ripreso e concluso? Come è nata e come purtroppo è terminata la sua gestazione?

Per ora no, salvo qualche ripensamento, non credo che lo riproporrò. L'idea era nata dalla volontà di fare sempre un fumetto visionario ma più noir, ma purtroppo non ha trovato un editore che ci abbia creduto, cose che capitano, l'importante è andare avanti e non guardarsi indietro.

Hai dei progetti futuri a cui stai lavorando, a parte Hell, la storia che realizzi per U.D.W.F.G. per Hollow Press?

Vorrei dire la frase classica che leggo spesso nelle interviste, “ho un progetto segreto di cui non posso parlare” ma per ora mi rivedrete solo su U.D.W.F.G.. Potrei dirvi cosa mi piacerebbe fare, ovvero cimentarmi su personaggi più mainstream oppure fare una storia bella e visionaria come Sandman Overture.

Potete seguire l'artista sulla sua pagina Facebook personale o su quella dedicata alla sua arte, mentre a questo indirizzo trovate il suo blog su cui viene postato O.Z..

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