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La distanza

Vivere su un'isola è un'esperienza sublime. Il mare ti dà una sensazione di protezione ma allo stesso tempo rappresenta una barriera insormontabile che sembra dirti "ma dove vai, resta qui" e ci trasmette un profondo senso di angoscia. Questo sentimento che deprime e mortifica ogni volontà di cambiamento sembra penetrare nell'animo e nell'indole degli isolani, caratterizzandone la vita, influenzandone le scelte.

Il nuovo romanzo a fumetti di Alessandro Baronciani è ambientato in Sicilia, e di quest'isola ne vuole esaltare il fascino, troppe volte nascosto sotto storie di violenza e malaffare. Ma non solo di questo parliamo, bensì ci concentriamo anche sulla storia di Nicola, trentenne catanese da poco disoccupato, e Carla, scappata a Londra per trovare un lavoro che ne valorizzi velleità e sogni, e sulla distanza che unisce i due. Ad affiancare Baronciani in quest'avventura troviamo Lorenzo Urciullo, cantautore siciliano conosciuto come Colapesce, alla sua prima esperienza come autori di fumetti.

Dicevamo di Nicola e Carla e della loro storia a distanza. Manca poco al compleanno di Nicola e la sua volontà è quella di trascorrerlo con lei nella City. Ma prima di prendere quel volo da Palermo, sulla sua strada si paleserà Francesca, giovane spezzina in vacanza a Catania, e la sua amica Charlotte. Le due donne accetteranno di accompagnare Nicola all'aeroporto, e in cambio lui le condurrà in questo viaggio attraverso le bellezze paesaggistiche sicule, festival indipendenti e prelibatezze culinarie locali. Durante il percorso, però, un delicato equilibrio sentimentale si verrà a creare nella compagnia e Nicola, dopo aver scoperto il tradimento della sua amata, si troverà ad affrontare una decisione che potrebbe cambiare la sua vita.

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Il viaggio è al centro di quest'opera che si presenta come un romanzo generazionale che focalizza la sua attenzione sui trentenni di oggi. Il viaggio come metafora di ricerca, crescita, ma soprattutto evasione dall'angoscia che accompagna questi ragazzi nel loro quotidiano, che li spinge a restare fermi, in attesa dell'evento che potrebbe dare una svolta alla loro esistenza. Questo male di vivere che Nicola, e come lui tutti gli altri, cerca di combattere con rapporti senza obiettivi, non facendo progetti a lungo termine per evitare di restare vittime dei loro fallimenti. Così facendo, però, aumentano una distanza emotiva e fisica con il mondo che li circonda. Ed allora partire per mettere a tacere quelle voci, partire per vivere.

Il sodalizio tra questi due autori così distanti sia geograficamente che per formazione, partorisce un'opera che centra appieno il suo obiettivo, scavando a fondo nelle paure e ansie di questa generazione allo sbando. I due da sempre si sono dimostrati sensibili a queste tematiche, tanto Baronciani nelle dinamiche di coppia e nell'ansia giovanile quanto Colapesce nei suoi dischi nel cogliere le tendenze, fobie e manie della nostra epoca. Dei giorni nostri in cui la precarietà economica influenza la nostra esistenza trasformandoci in eterni precari, incapaci di affrontare cambiamenti spesso necessari. Nicola sceglie di partire in questo tour per la Sicilia solo per procrastinare l'attimo in cui dovrà affrontare i suoi problemi sentimentali. In quel momento partire è la soluzione più semplice per sfuggire dalle sue responsabilità.

Ed allora il viaggio perde quell'aura di sogno, di magia che da sempre lo caratterizza nell'immaginario collettivo, per diventare un semplice pretesto edonistico di una calda estate. Un tour tra le bellezze che hanno affascinato lo stesso Goethe durante il quale scagliarsi contro le studentesse dell'Erasmus e le Birkenstock, contro Ron Moss e i geometri  e i ristoranti che spennano i turisti. La distanza emotiva diventa distanza dalla vita, che nel frattempo scorre veloce, gli scivola accanto. La sua natura di isolano emerge in tutta la sua grandezza e lo porta a camuffare la sua angoscia dietro finta sicurezza e superficialità.

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La prosa di Baronciani è essenziale e asciutta, sovente interi passaggi sono muti, lasciando che a parlare siano l'espressività dei corpi e dei volti. Lo stile dell'autore mantiene quella delicatezza e quel minimalismo che da sempre lo contraddistingue, ma questa volta a dispetto delle precedenti si apre ai colori. La calda estate siciliana contamina la pagina, e le tonalità pastello tratteggiano paesaggi che ci tolgono il respiro. E d'un tratto avvertiamo la brezza marina sul nostro viso, sentiamo l'acqua delle cascate di Pantalica sul nostro corpo, veniamo catapultati in una dimensione esotica tutta da assaporare. Le tavole non hanno uno schema fisso, le vignette si allargano superando il confine della pagina sconfinando in quella successiva, rendendo la lettura un'esperienza unica. Le cornici e gli spazi bianchi vengono ridotti al minimo, quasi cancellati, lasciando il campo esclusivamente alla narrazione, alle sequenze di istantanee, polaroid che fermano il tempo e sublimano gli stati d'animo dei singoli protagonisti di questo viaggio. Su alcune vignette Baronciani compie un processo di desaturazione per poi applicare uno sfondo a tinta unita, a voler evidenziare determinati dialoghi, passaggi, emozioni.

La distanza è un graphic novel maturo e dal forte impatto emotivo. Ci costringe a guardarci dentro, ad analizzare il nostro percorso di vita e chiederci noi al posto di Nicola cosa avremmo fatto.  Quando canta a squarciagola il brano There is a light that never goes out durante una festa, ci vengono subito in mente le parole di Morrissey "E se un autobus a due piani/Si schiantasse contro di noi/Morire al tuo fianco/Sarebbe un modo celestiale di morire". Ed allora capiamo che, in fondo, come ognuno di noi, anche lui sogna un amore puro da portare sempre con sé. E che tutto questo sarà possibile solo quando sarà annullata la distanza.

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