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Historica 84: Ribelli - Dalle colonie alla confederazione, recensione: una Storia senza eroi

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La collana Historica, edita da Mondadori, ha ospitato fin dal suo debutto nelle edicole alcune delle più pregevoli saghe a sfondo storico del fumetto internazionale principalmente provenienti dal mercato francese. Fra le eccezioni troviamo l'americana Ribelli, appassionata narrazione della nascita degli Stati Uniti d’America scritta da Brian Wood per i disegni del nostro connazionale Andrea Mutti, pubblicata in patria da Dark Horse Comics. Abbiamo già avuto modo di apprezzare in passato i precedenti capitoli dell’epopea di Wood e Mutti, di cui è da poco uscito il quarto volume dal titolo Ribelli: Dalle Colonie alla Confederazione.

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Fedele al registro ideologico che lo scrittore ha conferito all’intera opera fin dalle prime uscite, anche in questo volume la storia viene raccontata attraverso gli occhi degli umili, coloni e contadini, quei “comprimari” degli avvenimenti storici i cui nomi non vengono mai riportati nelle cronache ufficiali e tanto meno nei libri di testo. Così, se nelle prime uscite il compito di narrare gli eventi fondanti dei nascenti Stati Uniti d’America veniva affidato alla famiglia Abbott, attraverso gli occhi del patriarca Seth prima e del figlio John dopo, i riflettori si spostano ora su altri personaggi. Alcuni sono nati dalla fantasia di Wood; altri, invece, sono ben conosciuti e celebrati dalla Storia.

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Concedendosi un’eccezione rispetto alle linee guida che si era impartito fin qui, nel primo racconto del volume lo scrittore assegna finalmente il ruolo di protagonista a George Washington, comandante in campo delle forze ribelli e futuro primo Presidente degli USA. Qui viene narrata la presa di Fort Rectitude da parte di uno sparuto drappello di coloni virginiani agli ordini di un giovane Washington ai danni dei francesi, che a loro volta lo avevano sottratto agli inglesi. Proprio questi ultimi interpreteranno il gesto spregiudicato del generale americano come la scintilla di quelle ostilità che inizieranno da li a breve. Pur concedendo, per la prima volta, le luci della ribalta ad un personaggio storico, Wood non si allontana dalla poetica che ha contraddistinto finora il suo lavoro su Ribelli: la sua prosa e la sua caratterizzazione dei personaggi sono volutamente asciutti e privi di qualsiasi retorica, ferme nel proposito di consegnare ai lettori il resoconto di fatti storici compiuti da uomini con pregi e difetti e non un’agiografia di santi e virtuosi. In quest’ottica, il ritratto che lo scrittore fa di Washington è emblematico: un giovane temerario e scaltro oltre i limiti del consentito, certamente coraggioso ma anche pericolosamente avventato. Wood sottopone la figura del generale statunitense ad un processo di demitizzazione e umanizzazione che, attraverso lui, coinvolge anche la narrazione della nascita degli Stati Uniti d’America, spogliata così da qualsiasi aura epica ed eroica che potrebbero essere oggi usate strumentalmente da correnti suprematiste e sovraniste. Come brillantemente sottolineato da Sergio Brancato nella sua introduzione al volume, Wood intende recuperare la memoria collettiva americana in una dimensione critica, capace di restituire alla grande epopea nazionale i propri significati originari.

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Come nei volumi precedenti, ancora una volta Andrea Mutti accompagna i testi dello scrittore con uno storytelling classico ed efficace tanto nei momenti di azione più concitata quanto nei momenti intimi e domestici. All’artista bresciano si uniscono nei capitoli successivi, all’insegna di una piacevolissima unità stilistica garantita dai colori di Lauren Affe, l’abruzzese Luca Casalanguida, ormai lanciatissimo oltreoceano, e il catalano Joan Urgell, rendendo il comparto grafico del volume assolutamente prezioso per una delle saghe più interessanti del fumetto a stelle e strisce degli ultimi anni.

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Historica 77 Ribelli - L'alba degli Stati Uniti d'America, recensione: Quello che la Storia non dice

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Dopo essersi fatto un nome in Marvel con serie mainstream come X-Men e Moon Knight e in DC, sponda Vertigo, con serie originali come DMZ e Northlanders, Brian Wood si era accasato alla Dark Horse Comics sfornando ottimi lavori, prima di essere travolto dallo scandalo a sfondo sessuale di cui vi abbiamo dato conto qualche giorno fa.

Tra le opere prodotte per l’editore del cavallino nero, sicuramente è l’epopea storica di Rebels quella ad aver ricevuto i maggiori consensi di pubblico e critica. Ripercorrendo la storia della lotta per l’indipendenza delle colonie americane dal giogo della Corona inglese, l’opera di Wood ha il merito di non cadere né nella retorica patriottica di pellicole come Il Patriota, né tanto meno di indugiare in quell’agiografia storica che un soggetto del genere potrebbe ispirare. I protagonisti di Rebels non sono infatti i grandi generali celebrati nei libri di storia (che peraltro appaiono ma in ruoli secondari, vedi George Washington), ma contadini e persone semplici che devono lasciare le proprie famiglie per andare a combattere – e a morire – in guerre per le quali non verranno mai ricordati. Mondadori ha già pubblicato, nei volumi 37 e 63 della collana Historica, i primi due archi narrativi della serie scritta da Wood per le matite del nostro Andrea Mutti.

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La nuova uscita, intitolata Ribelli – L’Alba degli Stati Uniti d’America, si discosta dalla macro narrazione degli eventi che hanno definito la rivoluzione americana mostrati nei capitoli precedenti e ci presenta una raccolta di racconti intimisti, dei veri e propri interludi usciti originariamente tra i due blocchi già pubblicati qui da noi. Pur nella loro brevità, questi brevi episodi autoconclusivi sono paradigmatici della scelta ideologica, da parte di Wood, di raccontare la Storia attraverso gli occhi delle persone comuni anche se alcune tra queste, come vedremo, sono alquanto straordinarie. È il caso, in particolare, dei due ritratti femminili con i quali si apre il volume.

Protagonista del primo è Sarah Hull, moglie di un sergente delle forze armate di George Washington. Sarah sposa totalmente la causa del suo uomo: mentre questi è impegnato nel campo di battaglia, la donna si dedica con impegno a procacciare il cibo per le truppe e a cucinarlo, oltre che a rammendare le vesti. Il destino pretenderà un coinvolgimento ancora maggiore della donna nella battaglia, quando il marito verrà ferito gravemente e Sarah si troverà costretta a sostituirlo nella indispensabile attività di ricarica dei cannoni. Con questo racconto breve Wood omaggia tutte le donne che ebbero un ruolo attivo nella guerra d’indipendenza senza poter ottenere alcun riconoscimento, visto che i loro diritti non erano equiparati a quelli degli uomini, vedi l’accesso allo statuto militare e relativa pensione.

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Un altro esempio di straordinaria abnegazione alla causa è quello narrato nel secondo episodio, in cui facciamo la conoscenza di Silence Bright, mezzosangue proprietaria di una tipografia clandestina di Boston, nella quale segretamente produce volantini contro le truppe lealiste che occupano la città, sposando così la causa rivoluzionaria. Quando i soldati britannici riusciranno a trovarla e ad arrestarla, saranno stupefatti nello scoprire che dietro al pericoloso ribelle si nascondeva una donna, oltretutto meticcia, ma soprattutto colta. Come brillantemente sottolineato da Sergio Brancato nell’introduzione al volume, Wood intreccia la storia della Rivoluzione con il ruolo crescente della donna nella società e con l’importanza sempre maggiore della stampa, che proprio con la Rivoluzione Americana diventa protagonista della società industriale di massa.

Concludono il volume tre vicende al maschile: si va da Clayton Freeman, soldato afroamericano al servizio della Corona, da lui ritenuta meno crudele dei suoi “padroni” americani, al pellerossa Stone Hoof, guerriero pellerossa che per fedeltà alla sua tribù si trova a combattere i coloni di origine inglese con cui aveva stretto amicizia di bambino. Nel raccolto finale, dietro la vicenda del soldato semplice Matthew Kilroy, Wood dedica uno struggente omaggio a tutti quegli arruolamenti coatti che hanno fornito carne da macello ai campi di battaglia della Storia.

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Come nei precedenti volumi, Brian Wood rifugge qualsiasi tentazione di celebrazione retorica, prediligendo l’osservazione quasi naturalistica dell’animo umano quando questi si trova ad attraversare un periodo storico complesso e convulso. La sua è una prosa di grande sensibilità, carica di sentimento e compassione. Ad accompagnare lo scrittore in questa terza uscita italiana di Rebels troviamo un comparto grafico ricco e di assoluto valore. Oltre al titolare della serie, il nostro Andrea Mutti che torna nuovamente a collaborare con Wood, si aggiungono per l’occasione alla lista degli illustratori Matthew Woodson, Ariela Kristantina e Tristan Jones. Una lista eterogenea di artisti che consente un cambio di registro grafico interessante: si passa dalle linee chiare di Woodson e Mutti ai pennelli sporchi e carichi di atmosfera della Kristantina e di Jones, che illustrano le vicende di Silence Bright e del soldato Kilroy. Una piacevole continuità cromatica viene comunque assicurata dai colori di Jordie Bellaire, mentre Tula Lotay fornisce un importante contributo con le sue evocative copertine.

Un’uscita notevole, questo nuovo capitolo dell’epopea storica concepita da Brian Wood la cui prosecuzione negli States sembra essere però a rischio dopo la decisione della Dark Horse di chiudere ogni rapporto con lo scrittore a seguito di quanto accennato in apertura.

 

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Vlad - Le lame del cuore 1, recensione: la vera storia del Conte Dracula

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Fin dalla sua prima apparizione, nel romanzo omonimo di Bram Stoker del 1897, il personaggio di Dracula è stato uno dei protagonisti indiscussi della fiction del Novecento, invadendo altri media come cinema e fumetti. Sono ben stampate nella memoria collettiva le versioni cinematografiche interpretate da Bela Lugosi, Christopher Lee e da Gary Oldman nell’insuperata pellicola del 1992 diretta da Francis Ford Coppola.

Anche i fumetti hanno avuto le loro versioni del Principe delle Tenebre, di cui la più fortunata è quella realizzata da Marv Wolfman e Gene Colan per Marvel Comics nella celebre serie Tomb of Dracula. Tutte le opere citate, però, si sono focalizzate sull’elemento sovrannaturale, lasciando da parte la biografia di Vlad III di Valacchia, personaggio storico realmente vissuto e fonte di ispirazione per la creazione del famoso vampiro. Con Vlad – Le lame del cuore, miniserie in tre atti scritta da Matteo Strukul e disegnata da Andrea Mutti per Feltrinelli Comics, assistiamo ad un cambio di prospettiva: lo scrittore di romanzi storici di grande successo come I Medici non è interessato a proporre un’ennesima variazione sulla leggenda del vampiro, quanto al recupero della figura del vero Vlad Tepes, ovvero “l’Impalatore”.

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Vlad era un voivoda, il governatore della regione della Valacchia, titolo che ai tempi dei Sacro Romano Impero era di natura ereditaria e che aveva ereditato dal padre Vlad II Dracul, membro dell’ordine del Drago, fondato per proteggere il Cristianesimo dalla minaccia ottomana nell’Europa Orientale. Leggendaria fu la crudeltà con la quale il condottiero rumeno affrontò e distrusse in più occasioni le guarnigioni del sultano Maometto II, spesso anche in inferiorità numerica, riuscendo così a proteggere non solo la sua regione ma la Romania intera da una possibile invasione turca. La sua vittoria finale contro Maometto II lo fece diventare un eroe nazionale, e la sua figura è ancora oggi celebrata nel suo paese. La sua brutalità, degnamente rappresentata dalla pratica barbara di impalare i suoi avversari, restò negli annali della storia, tanto da ispirare Stoker per la creazione del suo personaggio più celebre.

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Molto abile nella rievocazione storica, Matteo Strukul inizia il racconto della vita del vero Vlad dall’incontro con Katharina Von Siegel, giovane avvenente che il governatore salva da morte certa e di cui si innamora perdutamente. Questo causa la gelosia di alcune donne di Brasov, villaggio sotto la giurisdizione di Vlad, che la accusano di essere la ragione della politica spregiudicata recentemente intrapresa del voivoda. Vlad ha infatti respinto al mittente la richiesta del sultano Maometto II di consegnargli mille bambini da far crescere all’ombra della Mezzaluna, con lo scopo di farli diventare soldati dell’Impero Ottomano, il tutto facendo decapitare l’ambasciatore turco che aveva avuto la sfrontatezza di non scoprirsi il capo davanti a lui. L’invio della testa mozzata del suo ambasciatore a Maometto II equivale ad una dichiarazione di guerra, che scoppia inevitabilmente. Sul fronte interno, Vlad dovrà reprimere sul nascere una congiura ai danni dell’amata Katharina.

Il primo capitolo di Vlad – Le lame del cuore risulta essere una lettura agile e veloce, forse anche troppo: la mancata caratterizzazione dei personaggi, a partire dal protagonista, un inarrestabile “golem” animato da una volontà ferrea quanto la sua brutalità, rasenta la superficialità, mentre la vicenda si concentra più sugli aspetti privati che su quelli storici. Risultano poco comprensibili alcuni passaggi, come quello della congiura, che avrebbero necessitato di un maggiore approfondimento.

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Di diverso spessore è invece il comparto grafico, affidato al solido mestiere di un sempre più lanciato Andrea Mutti. Il disegnatore bresciano, che si divide ormai tra il mercato nostrano e quello statunitense, per cui ha realizzato lavori per Marvel e DC oltre allo straordinario affresco di Rebels per la Dark Horse, consegna tavole di grande impatto visivo, contrassegnate da un tratto sporco e graffiante ideale per le vicende sanguinarie che vengono narrate. Menzione speciale per i colori di Vladimir Popov, che avvolgono con tonalità ora calde ora fredde, a seconda del setting, le belle illustrazioni di Mutti.

Un debutto con più ombre che luci, quello di Vlad – Le lame del cuore, sospendendo però il giudizio definitivo in attesa dei capitoli successivi.

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Feltrinelli Comics presenta Vlad. Le lame del cuore, la vera storia di Dracula: Vlad III di Valacchia

  • Pubblicato in News

Feltrinelli Comics presenta Vlad. Le lame del cuore di Matteo Strukul e Andrea Mutti in cui i due autori raccontano il personaggio di Vlad III di Valacchia. Di seguito trovate tutti i dettagli del volume.

"Vlad. Le lame del cuore

Matteo Strukul e Andrea Mutti raccontano la vera storia di Dracula: Vlad III di Valacchia. Il personaggio reale dietro la leggenda del vampiro.

Con VLAD. Le lame del cuore comincia una trilogia di libri a fumetti creata da Matteo Strukul per i disegni di Andrea Mutti. Vlad III di Valacchia, noto soprattutto con il nome di Dracula, è il condottiero che ha ispirato Bram Stoker nella creazione del vampiro per eccellenza. Matteo Strukul sceglie però di raccontare un’altra storia, quella reale. Non ci sono elementi sovrannaturali, ma anche in questo caso il sangue scorre a fiumi. Battaglie, intrighi politici e passionali, efferati delitti e feroci esecuzioni pubbliche…

Strukul Vlad. Le lame del cuore Vol 1 COMICS

Scheda: 64 pagine, a colori, € 14,00

GLI AUTORI

Matteo Strukul (Padova, 1973) è uno dei romanzieri italiani di maggior successo, soprattutto grazie alla tetralogia I Medici (Newton Compton), che è stata ai vertici delle classifiche di vendita internazionali. Con il primo volume della serie, Una dinastia al potere, ha vinto il Premio Bancarella 2017. Nel filone storico si collocano anche Giacomo Casanova, la sonata dei cuori infranti (Mondadori, 2018; Premio Emilio Salgari 2018) e Inquisizione Michelangelo (Newton Compton, 2018). Le sue opere sono in corso di pubblicazione in oltre quindici lingue e opzionate per il cinema. Collabora come giornalista con diverse testate e insegna tecniche di narrazione. Vive tra Padova, Berlino e la Transilvania. Per Feltrinelli ha pubblicato Vlad. Le lame del cuore. Volume 1 di 3(2019; con Andrea Mutti).

Andrea Mutti (Brescia, 1973) comincia giovanissimo la sua carriera di fumettista con editori indipendenti. Passa poi nella scuderia delle serie cult Hammer e Lazarus Ledd, per le edizioni Star Comics, per approdare sulle pagine di Nathan Never, per Sergio Bonelli Editore. Inizia una proficua attività, per case editrici di prima grandezza, con il mercato francese e quello americano. In quest’ultimo ambito, firma episodi di serie popolarissime come Batman, X-Men, The Punisher, Iron Man, Guardians of the Galaxy, Conan e Star Wars. Vive tra l’Italia e gli Stati Uniti. Per Feltrinelli ha pubblicato Vlad. Le lame del cuore. Volume 1 di 3 (2019; con Matteo Strukul)."

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