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Sophia

Sophia è uno dei migliori lavori realizzati da Vanna Vinci. Si tratta di un’opera che per quanto sia stata pubblicata, almeno la prima parte, ben 10 anni fa, contiene la summa di tutto ciò che l’autrice avrebbe donato al fumetto italiano negli anni seguenti, e di ciò che già era emerso nelle opere già pubblicate, come Aida al confine e il primo volume della Bambina Filosofica, edito nel 2004 da Kappa Edizioni.

Contiene gli embrioni, gli stilemi, gli emblemi della cifra di Vanna, che splende in tutta la sua molteplicità e varietà. Ci sono la cultura e il sarcasmo pungente della Bambina, (oltre al tratto deformed e tenerissimo in alcune parti), l’interminabile ricerca vista ne Il richiamo di Alma e il grande fascino magnetico, poliedrico, scoppiettante ma al contempo nobile, profondo, quasi malinconico proprio delle grandi donne della letteratura vinciana, da Alma appunto, all’Aida, alla Casati alla Lempicka; ci sono le città, le magnifiche, ammalianti, stranianti e imperscrutabili città, in primis Ferrara, Roma e Bologna, che ricoprono un ruolo fondamentale, molto caro all’autrice, città vive e vissute, misteriose e appassionanti, con un’anima celata che la Vinci ci fa riscoprire delicatamente, con grande passione.

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In questo lavoro, ci troviamo al cospetto di un viaggio catartico di scoperta del proprio io mediante la ricerca di un oggetto, la fantomatica pietra filosofale. Sophia inizialmente apatica, stanca della sua vita, volenterosa di cambiamento, ritrova sé stessa conoscendo figure misteriose, bizzarre, stralunate come il mentore e caro amico Ermete, il celebre Nicolas Flamel o il Conte di Saint-Germain, che modificheranno la sua percezione della realtà, portandola, dopo un lungo e periglióso viaggio, ad un nuovo status quo, ad una nuova coscienza di sé. Passando attraverso amori travagliati, sensuali e crescita interiore, Sophia dovrà farsi largo tra gli ostacoli esogeni o autoimposti, per raggiungere il tanto agognato obiettivo, sacrificando pezzi di sé stessa per il bene di chi le sta a cuore, per poi ritrovarsi in una fresca rigenerazione. E come suole in un'opera summa del lavoro della Vinci, non può di certo mancare un gusto citazionale vario e colto: dalla musica (pregevole l'aggiunta di una colonna sonora che accompagna le scene più rilevanti) alla lirica, dalla poesia alla filosofia, dalla psicologia alla letteratura. Ma questa volta il grande lavoro di documentazione, di studio e di insegnamento dell’autrice è da ricercarsi nella Alchimia, vero e proprio leitmotiv dell’intera storia. Perché la storia di Sophia è la storia di una ricerca alchemica, la storia di un viaggio esoterico iniziatico nella mistica e nella magia. La simbologia si spreca nel volume ma a differenza di Gli amari consigli di Nicolò Pellizzon, questa volta Vanna cerca di esplicare il più possibile ai non iniziati il significato dei simboli, dei segni e delle icone di cui fa uso, permettendo una comprensione quantomeno globale del tema. Inoltre, nella parte finale del volume Bao è presente una ricca appendice alchemica che testimonia con intento didattico il grande lavoro di ricerca svolto dall’autrice per poter trattare questa antica e misteriosa filosofia esoterica.

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L’opera originariamente era stata concepita unicamente con il primo volume Sophia, la ragazza aurea, ma a grande richiesta da parte dei lettori che chiedevano una fine compiuta per il fumetto, l’autrice ha successivamente scritto un sequel nel 2007: Sophia nella Parigi ermetica, che va a completare l’onirico viaggio della protagonista alla ricerca della pietra filosofale. Il volume che vi recensiamo è la nuova riedizione Bao Publishing che unisce per la prima volta i due volumi in una versione integrale che finalmente ci permette di apprezzare tutto d'un fiato questa magnifica opera. E può sembrare forse una cosa da nulla, ma la possibilità di fruire di entrambe le parti nell’immediato passando da una all’altra nel giro di due pagine, ci fa apprezzare molto di più l’unità della storia, che percepiamo ancora come separata, ma solo come se fossero due capitoli dello stesso libro, come è giusto che sia. Ci si accorge ancora, però, che le due parti sono differenti, ma non più per una questione temporale di pubblicazione, ma solo per una volontà ben precisa dell’artista.

Infatti, se la prima parte ci mostra una Sophia più spensierata, allegra, vivace, padrona del suo mondo, solare, con una storia più “leggera” ed “estiva”, dalle dinamiche più semplici e lineari; nella seconda entriamo invece in un mondo più complesso, oscuro, opprimente, misterioso, riflessivo, “invernale”, ermetico, come da titolo. E questa netta differenza è fortemente suggerita dall’artista nell’impostazione grafica delle tavole, che ne La ragazza aurea sono molto spaziose, le figure respirano liberamente sguazzando nel bianco della pagina, con una delimitazione delle vignette essenziale, senza incasellature forzate e nette. Ne La Parigi ermetica invece, non domina più il bianco, vittima di una campitura nera aggressiva, corrosiva, invadente, opprimente, con uno stile artistico di rappresentazione delle scene molto graffiato, molto più sporco di quello della prima parte in cui il tratteggio era visivamente presente ma non così accentuato, a volte sfiorando l’horror vacui; un approccio meno searliano (da Ronald Searle) del precedente.

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Oltre al coinvolgente comparto grafico, questa ricerca emotiva e surreale vi trascinerà in un viaggio denso, femminile, a tratti malinconico, con ritratti personalissimi di città come Parigi, Ferrara, Bologna e Roma che, come la Trieste di Alma, sono vissute, sentite, filtrate dalla sensibilità e dalla visione dell’artista, proponendoci un’atmosfera magica, magnetica e intrigante in cui danza la giovane Sophia, donna profondamente unica.
Non resta che dire il semplice, seppure sempre efficace, “non lasciatevelo sfuggire”.

Dati del volume

  • Editore: Bao Publishing
  • Autori: Testi e disegni di Vanna Vinci
  • Formato: 13x18 cm, brossurato con sovraccoperta, 176 pp, b/n
  • Prezzo: 19€
  • Voto della redazione: 8,5
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