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La Dottrina vol. 3

LA DOTTRINA VOL. 3 (Magic Press, brossurato, 56 pagine a colori, € 8,00) Testi di Alessandro Bilotta, disegni di Carmine Di Giandomenico


C’è una cosa, inerente la lettura dei fumetti, sulla quale mi ritrovo ultimamente a riflettere molto spesso. Con l’avanzare dell’età e con l’aumento degli impegni familiari e lavorativi, il tempo da dedicare alla lettura in generale si riduce al lumicino e sempre più spesso è relegato in improbabili ritagli sparsi disordinatamente durante l’arco delle ventiquattro ore, in particolare nelle ore serali o notturne, quando la mente non è più lucidissima e la soglia dell’attenzione è scesa ben al di sotto dei livelli di guardia. Capita, dunque, che si avverta la necessità di riorganizzare le proprie letture, cercando di farle combaciare nella maniera più opportuna con il tempo libero e con le proprie esigenze.
Come inquadrare in questo discorso, apparentemente fuori tema, con la lettura del terzo numero de La Dottrina della coppia Bilotta/Di Giandomenico?
Presto detto: come bisogna approcciarsi alla lettura di un'opera ambiziosa nata per essere suddivisa in quattro volumi, strettamente interconessi tra loro e diluiti, per ora, nell’arco di tre anni e mezzo? Male, molto male… soprattutto se, come il sottoscritto, avete trovato il tempo di leggere questo albo solo in concomitanza con l’ora delle streghe e senza aver avuto la possibilità di poter sfogliare, semplicemente per rinfrescare la memoria, i due volumi precedenti.
Con questi presupposti, indubbiamente molto soggettivi, potete immaginare cosa ho provato nel leggere l’agognato terzo episodio de La Dottrina o quanto poco abbia compreso, o quanto abbia faticato a ricordare dei precedenti volumi dell’opera scritta da Alessandro Bilotta. Le vicende del cittadino Zeccaria, del fantomatico terrorista anarchico Smorfia e della distopica realtà futurista immaginata dal talentuoso scrittore capitolino, risultano un po’ troppo farraginose e troppo poco scorrevoli, soprattutto in virtù del fatto che uno dei protagonisti della vicenda, la spia Ygor, in questo capitolo deve fare i conti con l’indottrinamento (o forse, perdonate il neologismo, lo sdottrinamento) della Smorfia, con le assurde visioni cui la forzata assunzione di droghe lo sottopongono e con le sue (?) confuse memorie passate: memorie inerenti una gioventù che si perde tra il sognato ed il vissuto.
A far da contraltare a queste evidenti difficoltà ci pensano però i magnifici disegni di Carmine Di Giandomenico, alle prese con inquadrature anomale e quanto mai efficaci, diversi stili di colorazione, che spaziano dal pittorico alla computer-graphic, e un'abilità che rende ogni singola vignetta degna di attenzione e di ammirazione; un altro tassello nell'ascesa ed affermazione di Di Giandomenico che continua a stupire il lettore con le sue evoluzioni grafiche, riuscendo a spiazzare anche chi, come il sottoscritto, riteneva che il primo volume di Oudeis rappresentasse il suo capolavoro artistico.
Per un giudizio più obiettivo e generale non mi resta che darvi appuntamento tra qualche anno… quando la miniserie sarà finalmente completata, e io avrò avuto il tempo di rileggerla nella sua completezza.



Si ringrazia Andrea Ciccarelli e Carmine di Giandomenico per la comprensione, la cortesia e l'editing

Stefano Perullo
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