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Napoleone 51


NAPOLEONE 51 - Il labirinto (Sergio Bonelli Editore, brossurato, 96 pagine, b/n, € 2,50) Testi e disegni di Paolo Bacilieri


Ne La casa dorata di Samarcanda, Hugo Pratt fa confessare a Corto Maltese di aver paura del proprio doppio, perché secondo sua madre incontrarlo sarebbe presagio di sventura. Cosa dovrebbe dire allora il povero Napoleone, che nella storia intitolata Il labirinto arriva a incontrare addirittura ben due suoi sosia?
Il labirinto del titolo è quello dell’identità personale, che sarebbe sempre frutto di lunghe e spesso vane ricerche. E’ giusto poi considerare l’identità personale un tutt’uno con quella fisica?
Con questo albo Paolo Bacilieri ci regala il suo punto di vista in proposito, attraverso un racconto che ha per co-protagonisti anche i sosia di detective famosi come Sherlock Holmes, il Tenente Colombo, Kojak e persino Strasky & Hutch (arrivati a Ginevra proprio per il raduno dei sosia dei detective famosi). Anche per loro le regole sono le stesse, naturalmente, e le identità si confondo in un variegato gioco di specchi e di deformazioni. Così tra di essi potrebbe nascondersi anche qualche faccia (o meglio… qualche identità) nota.
Ogni volta che esce un nuovo numero di Napoleone illustrato da Bacilieri, ci si sofferma su quanto poco bonelliano esso sia, a partire dalla composizione delle tavole. Se già da diversi anni molte serie dell’editore milanese hanno abbandonato la classica griglia di sei vignette disposte su tre strisce, Bacilieri riesce a trascendere ulteriormente da qualsiasi tipologia di tipicizazzione classica, finendo per travalicare inesorabilmente il già flebile confine tra fumetto popolare e fumetto d’autore. Il tratto carico di segni e di citazioni e i contorni spessi ed energici non appesantiscono la tavola, grazie anche all’ottimo senso narrativo dell’autore.
Peccato soltanto che questa sia destinata a essere una delle ultime storie di Napoleone realizzata da Bacilieri (la penultima, per la precisione) dato che purtroppo la serie chiuderà il prossimo luglio.



Andrea Antonazzo
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