Menu

 

 

 

 

Quattro Donne


Quattro Donne (Magic Press, brossurato, 132 pagg., colori, € 10,00) testi e disegni di Sam Kieth

Capita spesso, nella vita di tutti i giorni, di apprendere notizie, alle volte anche sconvolgenti, che riguardano accadimenti occorsi a persone che conosciamo più o meno bene. Fatti di sangue, storie violente o piccoli tragici eventi che ci spingono a scrollare le spalle, condannare la sorte infame ed avversa e magari ci inducono a commentare: “io, però, avrei agito diversamente…”

Di frequente, con le parole, ci sentiamo in grado di affrontare qualsiasi evento con cui il fato decida di sfidarci. A testa bassa e con coraggio, nulla sembra spaventarci… ma cosa accade quando uno di questi accadimenti ci coinvolge direttamente? Sam Kieth, autore dotato di un tratto decisamente fuori dagli schemi e quasi sempre impegnato a narrare storie sospese tra la sua allucinata fantasia onirica e la realtà quotidiana, si cimenta nel gravoso tentativo di dare una risposta a questo inquietante interrogativo.

E lo fa magnificamente.

Quattro Donne narra la storia di un viaggio compiuto da, per l’appunto, quattro donne, impegnate a raggiungere in auto il luogo del matrimonio di un’amica. Quattro donne come tante altre, con le loro ansie, le loro paranoie, i loro difetti e tanta voglia di divertirsi, sentirsi amiche e, perché no, sfruttare il viaggio come occasione per dimenticare per qualche ora i problemi di tutti i giorni. Una tranquilla gita, dunque, che si trasforma ben presto in un maledetto week-end di paura: l’auto, infatti, resta in panne su una strada poco frequentata e due uomini, giunti casualmente sul luogo, decideranno di sfruttare “la ghiotta occasione” a proprio vantaggio.

Ed il nucleo narrativo di questo volume è tutto incentrato su questo terribile momento. Con rara maestria, Kieth si diletta a narrare lo psicodramma delle donne, studiandone le reazioni psicologiche e le reazioni isteriche e fisiche. L’ira, la paura, la violenza, il veleno delle emozioni provate ed inespresse, le invidie sempre taciute, la difficoltà di conservare lucidità e chiarezza sotto pressione; una violentissima tempesta di emozioni totalmente confinata nell’angusto e claustrofobico spazio di una quattroruote. La minaccia esterna dei due bruti malintenzionati, dunque, rappresenta per l’autore il pretesto per mettere a nudo le debolezze della nostra società e delle relazioni interpersonali che vi si costruiscono.

Una storia semplice, esposta con il trucchetto narrativo del racconto in prima persona – che ben si adatta alla vicenda intessuta da Kieth ed al sorprendente colpo di scena finale – e con brillanti salti temporali che, dilazionando gradualmente le informazioni, tengono alta la curiosità e l’attenzione del lettore. Non meno rilevante la parte grafica: il volume è magistralmente illustrato con una tecnica viscerale che alterna, secondo le emozioni vissute dalle eroine, una struttura della tavola rigida ed ordinata ad improvvise esplosioni della gabbia che, pur consentendo una lettura sempre fluida, assume forme impensate ed estremamente coinvolgenti.
In definitiva uno dei migliori volumi letti in questo scorcio di fine anno… Imperdibile.


Stefano Perullo
Torna in alto