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L'Uomo Ragno 420

L'Uomo Ragno 420 (Paninicomics, 80 pagine, spillato, 2,5 euro) testi di Mark Millar, disegni di Terry Dodson

Si conclude in questo numero di UR la saga di tre tetralogie, iniziata lo scorso gennaio e firmata da Millar e i coniugi Dodson, Il fatto che zia May venga rapita per l’ennesima volta e spacciata per morta, di certo non stupirà nessun fan dell’Uomo Ragno, e potrebbe addirittura risultare banale come trovata. Il fatto è che basta che Mark Millar ci metta lo zampino per sconvolgere anche la più banale delle storie. In 12 episodi, infatti, lo scozzese è riuscito a tenere tutti sulle spine, facendo ritornare alla grande il nemico numero uno del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere: il diabolico Goblin, alias Norman Osborn. I colpi di scena, sono stati moltissimi, ma uno colpisce in particolar modo: la morte di una nemesi storica dell’Arrampiacamuri, i cui ultimi istanti di vita avrebbero potuto essere trattati con maggior dettaglio. Millar coglie anche l’occasione per dare una rispolverata ad alcuni vecchi avversari dell’Uomo Ragno e riunirli tutti simpaticamente nei Sinistri Dodici (che fantasia!). Lo scozzese risulta essere un grande conoscitore delle gesta di Spider-Man riportando in auge la teoria del complotto già teorizzata da Dan Abnett e Igor Kordey nella saga CONSPIRACY e facendo rivedere personaggi risalenti addirittura alla Timely Comics! La serie conta anche numerosi e piacevoli camei di personaggi principali e non dell’universo Marvel. Come tutti sanno la Casa delle Idee si è sempre assicurata per la sua collana Marvel Knigts disegnatori di un certo livello e Terry e Rachel Dodson non sono da meno: i disegni risultano subito accattivanti e rendono benissimo la dinamicità delle azioni. Unica pecca potrebbero essere i volti di alcuni personaggi che tendono ad assomigliarsi un pò come ad esempio Mary Jane e Rachel Summers (cambia solo la tonalità di tinta dei capelli) ma ciò non toglie nulla alla qualità delle immagini. Anche Frank Cho non sembra essere da meno, soprattutto mostra uno stile inconfondibile per quanto riguarda le taglie (abbondanti!) dei personaggi femminili, a cui già ci ha abituato in SHANNA: THE SHE-DEVIL. Il problema della continuity si pone anche per questa storia: il mitico Max Brighel ha ipotizzato che si collochi dopo gli eventi di Vendicatori Divisi.Per concludere questa saga risulta davvero piacevole da leggere e accontenta un pò tutti i fan dell’Arrampicamuri (ci mancava solo una Gwen Stacy rediviva e si sarebbe raggiunto l’en plein!). Adesso toccherà a Reggie Hudlin e Billy Tan prendere in mano le redini di MARVEL KNIGHTS:SPIDER-MAN e fare un lavoro all’altezza delle aspettative.


Flavio Bianco

Carlo Del Grande
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