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Killer Elite

Killer Elite (Bottero Edizioni, 48 pagg, b/n, € 6,90) testi di S. Calvaruso, L. Corti, A. D’Uva, A. Landi, disegni di A. Bragalini, F. Fedi, A. Landi, V. Pastore, F. Rossi, N. Saviori, M. Tavarnesi.

Scrive Alessandro Bottero che questo primo albo di Killer Elite è solo il trailer di una storia più lunga e articolata. Forse è un giudizio un po’ limitativo: l’albo di 48 pagine, anche se non presenta una storia autoconclusiva, è ben più di un trailer. Potrebbe essere assimilato al primo quarto d’ora di un film corale, ricco di protagonisti, in cui, prima che la storia vera e propria decolli, vengono presentati i vari personaggi, mentre lo spettatore pregusta lo scontro imminente.
La traccia è semplice ed efficace: Augustus Brugel, il più grande sicario sulla piazza, è condannato a una morte prematura per via di una malattia. Decide di andarsene alla grande, sfidando altri cinque killer, i più letali del mondo dopo di lui. Ciascuno di questi cinque futuri avversari viene presentato al lettore con una breve storia di 8 pagine. Ecco dunque la scommessa di Killer Elite: dare corpo a una piccola rivista antologica, realizzata da un team di autori eterogeneo, che però possa fungere anche come prologo di una storia prossima a venire.
Una scommessa tutto sommato vinta. Il rischio era quello di creare un albo dispersivo e inconcludente. Killer Elite invece risulta invece un’operazione gradevole, che si destreggia agilmente attraverso un’ampia varietà di stili e situazioni: si spazia dal noir, al fanta-horror, all’azione supereroistica, senza disdegnare una componente di humour.
La prima storia, dedicata al gigantesco Leviatank, è forse quella più debole e scontata, nonostante il tratto pulito e le anatomie ineccepibili di Alessio Landi.
La storia di Ted Lavater vira verso l’horror, con l’inquietante personaggio creato dallo sceneggiatore Alessio D’Uva, e con i conturbanti disegni espressionistici di Valerio Pastore.
Ancora tratti nervosi e grigi inquieti per Earl Roy: i disegni sono opera di Marco Tavarnesi, i testi di Lorenzo Corti. L’idea base del personaggio convince, per una “crime story” che preannuncia sviluppi interessanti.
Di nuovo atmosfere horror invece per Virùs: è questo forse l’episodio più inquietante dell’albo, con il tratto classico ed espressivo di Alessandro Bragalini al servizio della visionaria sceneggiatura di Sergio Calvaruso.
Chiude la rassegna Amy Ammo, una donna killer protagonista di una divertente storia umoristica, a opera di Alessio Landi e Nicola Saviori. E a tenere insieme il tutto, e a rilanciare gli sviluppi futuri, la funzionale “cornice” di Augustus Brugel, di Alessio Landi e Francesco Rossi.
Sei personaggi racchiusi in 48 pagine sono come sei colpi nel tamburo di una Colt. Ogni personaggio è come un proiettile che deve colpire subito la fantasia o lo stomaco del lettore. Forse non tutti i proiettili di Killer Elite fanno un centro perfetto, ma nel complesso la mira dimostrata è decisamente buona. Paradossalmente, se in una storia di decine e decine di pagine un autore può anche barare, in una di 8 pagine la mancanza di un’idea di base verrebbe subito smascherata. Killer Elite regge perché le idee ci sono, e funzionano: auguriamoci che si trasformino presto in grandi storie future.

Alessandro Scalmani

Andrea Antonazzo
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